Proseguì, cercando di rendere le sue parole quanto più possibile taglienti e incisive: «Anzitutto il movente. In un certo senso il movente è la meno soddisfacente delle tre voci. L'opportunità e i mezzi sono fatti obiettivi. Su di essi si può investigare in concreto. Il movente è un fatto soggettivo. Può essere qualcosa che gli altri sono in grado di riscontrare: la vendetta per un'umiliazione pubblica, per esempio. Ma può essere anche qualcosa di completamente inosservabile: un irrazionale odio omicida in una persona dal forte autocontrollo, che non l'ha mai lasciato trapelare.
«Ora tutti voi prima o poi mi avete detto di credere che sia stata Gladia Delmarre a commettere il delitto. Per certo nessuno ha suggerito un altro individuo sospetto. Gladia aveva un movente? Il dottor Leebig ne ha suggerito uno. Ha detto che Gladia litigava spesso con il marito e in seguito anche Gladia l'ha ammesso. La furia che può nascere da un litigio può verosimilmente portare una persona al delitto. Molto bene.
«Rimane però la domanda se fosse lei l'unica ad avere un movente. Mi chiedo se proprio il dottor Leebig non…»
Il robotista fece quasi un salto. Tese rigidamente la mano in direzione di Baley. «Attento a quel che dice, terrestre.»
«Faccio solo della teoria» replicò lui freddo. «Lei, dottor Leebig, lavorava su nuovi modelli di robot con il dottor Delmarre. Per quel che riguarda la robotica, lei è il migliore di Solaria. L'ha detto lei, e ci credo.»
Leebig sorrise con aperta accondiscendenza.
«Ma ho sentito» proseguì il terrestre «che il dottor Delmarre stava per rompere ogni rapporto con lei, per motivi che la riguardavano e che disapprovava.»
«Falso! Falso!»
«Forse. Ma se fosse vero? Non avrebbe avuto un movente per sbarazzarsi di lui, prima che la umiliasse pubblicamente con una rottura? Ho la sensazione che un'umiliazione del genere non l'avrebbe digerita con tanta facilità.»
Baley proseguì senza soluzione di continuità per non dare a Leebig la possibilità di ribattere. «Anche lei, signora Cantoro. La morte del dottor Delmarre la lascia alla direzione dell'ingegneria fetale, una posizione di responsabilità.»
«Cieli azzurri, ne abbiamo già parlato!» gridò Klorissa angosciata.
«Lo so, ma è un punto che dev'essere comunque tenuto presente. Come per il dottor Quemot, che giocava regolarmente a scacchi con il dottor Delmarre. Forse non ne poteva più di perdere tante partite.»
Il sociologo entrò quietamente nella discussione. «Certo perdere una partita a scacchi è un movente insufficiente, agente.»
«Dipende da quanto seriamente prende gli scacchi. Un movente può essere tutto il mondo per un assassino e non significare quasi nulla per chiunque altro. Be', non importa. Quello che volevo dimostrare è che il movente da solo è insufficiente. Chiunque può avere un movente, in particolare per l'omicidio di un uomo come il dottor Delmarre.»
«Che cosa intende con questa osservazione?» domandò indignato Quemot.
«Be', solo che il dottor Delmarre era un “buon solariano”. Tutti quanti l'avete descritto così. Soddisfaceva rigidamente ogni esigenza degli usi solariani. Era un uomo ideale, quasi un'astrazione. Chi avrebbe potuto provare amore, o anche solo simpatia, per un uomo del genere? Un uomo senza debolezze serve solo a rendere chiunque altro consapevole delle sue imperfezioni. Un poeta primitivo, di nome Tennyson, una volta scrisse: “Egli è un unico grande difetto, che non ha affatto difetti”.»
«Nessuno ucciderebbe un uomo perché è troppo buono» disse fremente Klorissa.
«Lei ne sa molto poco» commentò Baley, e proseguì senza approfondire. «Il dottor Delmarre era al corrente, o pensava di esserlo, di una cospirazione su Solaria: una cospirazione che si preparava ad aggredire il resto della galassia con propositi di conquista. Era suo interesse prevenirla. Per questo motivo chi era compromesso con la cospirazione avrebbe potuto ritenere necessario farlo fuori. Chiunque qui dentro potrebbe essere membro della congiura, inclusa, per buona misura, la signora Delmarre, ma incluso anche il Facente Funzioni della Sicurezza Attlebish.»
«Io?» disse Attlebish freddo.
«Certo lei ha tentato di mettere fine all'investigazione, quando l'incidente di Gruer l'ha messo al suo posto.»
Baley diede qualche sorsata al suo drink (proveniente direttamente dal contenitore originale, mai toccato da altre mani umane che non fossero le sue, né da mani robotiche, in quanto a questo) e raccolse tutta la sua forza. Finora questo era stato un gioco di rimessa, ed era grato al fatto che i solariani fossero ancora lì a sedere. Non avevano l'esperienza del terrestre per il combattimento ravvicinato. Non sapevano venire alle mani.
«Passiamo all'opportunità» ricominciò. «È opinione generale che solo la signora Delmarre abbia avuto l'opportunità, visto che solo lei poteva accostare suo marito in effettiva presenza personale.
«Ma ne siamo sicuri? Supponiamo che qualcun altro che non fosse la signora Delmarre si fosse risolto a uccidere il dottor Delmarre: una risoluzione tanto disperata non avrebbe reso secondario il disagio di una presenza personale? Se uno di voi si fosse imbarcato in un omicidio, non sopporterebbe la presenza personale giusto il tempo di fare il lavoro? Non avrebbe potuto introdursi nella casa del dottor Delmarre…»
Attlebish s'interpose sempre più freddo. «Lei non conosce l'argomento, terrestre. Non è il punto se noi avremmo o non avremmo voluto. Il fatto è che proprio il dottor Delmarre non avrebbe permesso che ci si vedesse, glielo dico io. Se qualcuno si fosse fatto vivo di persona, per quanto potesse essere stimato e per quanta amicizia ci potesse essere tra loro, il dottor Delmarre gli avrebbe detto di andarsene e, se necessario, avrebbe chiamato i robot per farsi aiutare nell'espulsione.»
«Vero,» concesse Baley « se il dottor Delmarre fosse stato consapevole che c'era presenza personale.»
«Che cosa vuol dire?» domandò sorpreso il dottor Thool con voce tremolante.
«Quando lei ha visitato la signora Delmarre sulla scena del delitto» replicò Baley rivolgendosi a lui «lei dava per scontato che stesse visionando, finché non l'ha toccata effettivamente. Così mi ha detto e così credo. Io, per esempio, sono abituato a vedere. Quando sono arrivato su Solaria e ho incontrato il capo della Sicurezza Gruer, ho dato per scontato che lo stavo vedendo. Quando alla fine del nostro colloquio Gruer è sparito, sono stato del tutto preso di sorpresa.
«Ora supponiamo il contrario. Supponiamo che per tutta la vita adulta un uomo abbia soltanto visionato, senza mai vedere nessuno se non sua moglie in qualche rara occasione. Supponiamo anche che qualcun altro, che non fosse sua moglie, entrasse in presenza personale. Non avrebbe automaticamente dato per scontato di visionarlo, specialmente se un robot fosse stato istruito di avvisare il dottor Delmarre che stava per essere stabilito un contatto?»
«Nemmeno per un momento» interloquì Quemot. «L'uniformità dello sfondo avrebbe rovinato tutto.»
«Forse, ma quanti di voi sono consapevoli dello sfondo in questo momento? Ci sarebbe voluto un minuto o due, almeno, prima che il dottor Delmarre si rendesse conto che c'era qualcosa di sbagliato, e nel frattempo il suo amico, chiunque fosse, poteva avvicinarsi, brandendo un bastone, e abbatterlo.»
«Impossibile» disse cocciuto il dottor Quemot.
«Credo di no» ribatté Baley. «Credo che l'opportunità debba essere cancellata come prova assoluta della colpevolezza della signora Delmarre. Aveva l'opportunità, e così tanti altri.»
Baley aspettò ancora. Sentiva il sudore sulla fronte, ma detergerselo lo avrebbe fatto sembrare debole. Doveva assolutamente mantenere la direzione del procedimento. La persona a cui mirava doveva essere messa in posizione di convinta inferiorità. Era difficile per un terrestre fare questo a uno spaziale.
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