Ma mi ha aiutato a capire perché la gente vive qui. C’è in atto una sfida — il senso di uno scopo, se preferisci — che raramente si trova sulla Terra.
È vero che la maggior parte dei ganimedi sono nati qui, per cui non conoscono altra patria. Anche se di solito sono troppo gentili per dirlo, pensano che il pianeta d’origine stia decadendo. Anche tu? E se è così, voi terreni — come vi chiamano i locali — che cosa intendete fare? In una delle classi di adolescenti che ho visitato sperano di riuscire a svegliarvi. Stanno facendo complicati piani segretissimi per l’invasione della Terra. E non venirmi a dire che non vi ho avvisati…
Ho fatto una gita fuori Anubis, nella cosiddetta Terra della Notte, dove non si vede mai Lucifero. In dieci — io, Chandler, due dell’equipaggio del Goliath e sei ganimedi — siamo andati sul lato oscuro, fin quando il Sole non è scomparso sotto l’orizzonte e allora è diventato davvero notte. Spaventoso… molto simile agli inverni polari sulla Terra, ma con il cielo completamente nero… mi è quasi sembrato di essere nello spazio.
Potevamo vedere magnificamente tutti i satelliti galileiani e abbiamo visto Europa eclissare… scusa, occultare… Io. Naturalmente, il viaggio era stato calcolato in modo da poter osservare quel fenomeno celeste…
Si vedevano anche tanti satelliti più piccoli, ma la doppia stella TerraLuna era molto più evidente. Forse ho un po'’ di nostalgia? No, francamente — anche se sento la mancanza dei miei amici di laggiù…
E mi spiace, ma non ho ancora incontrato il dottor Khan, anche se mi ha lasciato parecchi messaggi. Prometto di farlo nei prossimi giorni… giorni terrestri, non quelli di Ganimede!
I miei migliori saluti a Joe… e un saluto anche a Danil, se sai dov’è finito… è di nuovo una persona reale?… un bacio a te…
STORE
TRASMETTERE
* * *
Nel secolo di Poole, il nome di una persona spesso forniva un indizio riguardo a come questa persona potesse apparire, ma ciò non aveva più valore dopo trenta generazioni. Il dottor Khan risultò essere un biondo nordico che si sarebbe trovato più a suo agio su un veliero vichingo che in mezzo alle steppe dell’Asia Centrale a saccheggiare qua e là; tuttavia, non avrebbe fatto molta impressione in nessuno dei due ruoli, essendo alto meno di un metro e mezzo. Poole non Poté impedirsi di fare un po'’ di psicoanalisi dilettantesca; i piccoletti erano spesso aggressivi e decisi a tutto — il che, a quanto gli aveva accennato Indra Wallace, pareva essere una buona descrizione dell’unico filosofo residente su Ganimede. Era probabile che Khan avesse bisogno di quelle qualifiche per sopravvivere in una società così pragmatica.
Anubis City era troppo piccola per vantare una sede universitaria — un lusso che tuttavia esisteva su altri mondi, benché molti pensassero che la rivoluzione delle telecomunicazioni lo rendesse obsoleto. Aveva invece qualcosa di molto più appropriato e vecchio di secoli — un’Accademia, con un bel boschetto di ulivi che avrebbe tratto in inganno lo stesso Platone, a patto che non avesse cercato di attraversarlo. Era chiaro che la barzelletta di Indra sulla facoltà di filosofia che abbisognava solo di una lavagna non si applicava a quell’ambiente complesso.
«È stato costruito per ospitare sette persone», affermò con orgoglio il dottor Khan, quando si furono accomodati su sedie ovviamente progettate per un minimo di comodità, «perché è il massimo con cui si può interagire con efficacia. E, contando il fantasma di Socrate, era il numero di persone presenti quando Fedone pronunciò il suo famoso discorso…»
«Quello sull’immortalità dell’anima?»
Khan assunse un’espressione di tale sorpresa che Poole non Poté fare a meno di ridere.
«Ho fatto un corso accelerato di filosofia poco prima di laurearmi… quando pianificarono il corso di studi, qualcuno decise che noi rozzi ingegneri dovevamo esporci a un po'’ di cultura.»
«Mi fa piacere saperlo. Ciò rende le cose molto più facili. Sa, ancora non riesco a credere alla mia fortuna. Il suo arrivo qui mi induce quasi a credere nei miracoli! Avevo pensato persino di andare fin sulla Terra per incontrarla… la cara Indra le ha parlato della mia… hum… ossessione?»
«No», rispose Poole, non del tutto sincero.
Il dottor Khan sembrò molto compiaciuto; era chiaro che il fatto di avere un nuovo pubblico lo rallegrava.
«Forse può aver sentito dire in giro che sono un ateo, ma non è affatto vero. L’ateismo non è dimostrabile, per cui non è interessante. Tuttavia, per quanto sia improbabile, non potremmo mai essere sicuri che Dio sia esistito… e ora sia sparito nell’infinito, dove nessuno può trovarlo. Come il Gautama Buddha, non prendo posizione su questo argomento. Il mio campo di interessi è la psicopatologia nota come religione.»
«Psicopatologia? È un giudizio piuttosto duro.»
«Ampiamente giustificato dalla storia. Immagini di essere un extraterrestre intelligente, interessato solo alle verità dimostrabili. Lei scopre una specie che si è divisa in migliaia — no, adesso in milioni — di gruppi tribali che si attengono a un’incredibile varietà di credenze sulle origini dell’universo e sul modo di comportarsi al suo interno. Benché molti di essi abbiano idee in comune, anche qualora si verifichi un 99 per cento di sovrapposizioni, il rimanente uno per cento è quanto basta a indurii ad ammazzarsi e a torturarsi reciprocamente a causa di banali concetti dottrinari, assolutamente insignificanti per chi ne è al di fuori.
«Come spiegare un comportamento così irrazionale? Lucrezio colpì nel segno quando disse che la religione è un sottoprodotto della paura, una reazione a un universo misterioso e spesso ostile. Per gran parte della preistoria umana, la religione può essere stata un male necessario ma perché è stata più un male così grande che una necessità, e perché è sopravvissuta quando non era più necessaria?
«Ho detto un male… ed è quello che intendo, perché la paura conduce alla crudeltà. Il solo sapere che è esistita l’Inquisizione dovrebbe indurre chiunque a vergognarsi di appartenere alla razza umana… Uno dei libri più rivoltanti mai pubblicati è stato Il maglio delle streghe, scritto da un paio di sadici perversi che si sono divertiti a descrivere le torture incoraggiate… autorizzate!… dalla Chiesa allo scopo di ottenere «confessioni» da migliaia di innocue vecchiette, prima di bruciarle vive… Il papa stesso scrisse una prefazione in cui manifestava la sua approvazione!
«Ma la maggior parte delle altre religioni, tolte alcune lodevoli eccezioni, erano nocive esattamente come il cristianesimo. Ancora nel suo secolo, i ragazzini venivano incatenati e frustati finché non imparavano a memoria interi volumi di pie ciance, non solo, ma venivano privati della loro adolescenza e della loro mascolinità per diventare monaci…
«L’aspetto forse più sconcertante di tutto ciò sta nel fatto che dei folli dichiarati, secolo dopo secolo, abbiano proclamato che loro — e solo loro! — avevano ricevuto messaggi da Dio. Se tutti quei messaggi fossero stati simili, avrebbero sistemato la questione. Ma ovviamente erano assolutamente discordanti, il che non ha mai impedito che sedicenti messia raccogliessero centinaia — a volte migliaia — di seguaci che poi avrebbero combattuto sino alla morte contro credenti altrettanto illusi a proposito di microscopiche differenze di interpretazione della fede.»
Poole pensò che fosse ora di dire la sua e di interrompere quel soliloquio.
«Mi ha fatto ricordare una cosa che è successa nella mia città natale quando ero bambino. Un sant’uomo — aperte virgolette, chiuse virgolette — mise su bottega, dichiarò che poteva fare miracoli e raccolse una folla di devoti quasi in un niente. E non erano ignoranti o analfabeti; spesso venivano da ottime famiglie. Ogni domenica vedevo costose automobili parcheggiate attorno al suo… hum… tempio.»
Читать дальше