«Comincio a capire dove vuole arrivare il dottor Ted. È il posto da cui siamo venuti e l’intero ciclo comincia di nuovo. Stanno preparando gli europidi per la conquista delle stelle.»
«Esatto… tutto coincide. Giove si è incendiato per dare a loro un sole, per fondere il loro mondo di ghiaccio. Ci hanno avvertito di tenerci alla larga, probabilmente perché non interferissimo con il loro sviluppo…»
«Dove ho già sentito quest’idea? Ma certo, Frank… risale a un migliaio di anni fa… ai tuoi tempi! «La Direttiva Principale»! Ci facciamo ancora un sacco di risate con quei vecchi spezzoni di Star Trek.»
«Ti ho mai detto che una volta ho incontrato alcuni dei protagonisti di quei film? Sarebbero sorpresi di vedermi in questa situazione… E sulla politica di non interferenza ho sempre avuto i miei dubbi. Il monolito l’ha certamente violata con noi, laggiù in Africa, e con risultati disastrosi, si potrebbe sostenere…»
«Per cui la prossima volta andrà meglio… su Europa!»
Poole rise, ma senza molto entusiasmo.
«Khan ha usato le stesse parole.»
«E lui cosa pensa che dovremmo fare? Ma soprattutto, tu a che punto della storia appari?»
«Prima di tutto, dobbiamo scoprire cosa succede realmente su Europa… e perché. Non basta stare a guardare dallo spazio.»
«Che altro possiamo fare? Tutte le sonde mandate dai ganimedi sono esplose poco prima di atterrare.»
«E fin dalla missione mandata a salvare la Galaxy, qualsiasi astronave con equipaggio a bordo è stata dirottata da qualche campo di forza di cui nessuno ha mai capito niente. Molto interessante: dimostra che qualunque cosa ci sia laggiù serve a proteggere, ma non ha cattive intenzioni. E — questo è il punto più importante deve conoscere qualche modo per controllare quello che succede. Può distinguere tra robot ed esseri umani.»
«Meglio di me, certe volte. Và avanti.»
«Be’, Ted pensa che esista solo un essere umano che possa farcela ad arrivare sulla superficie di Europa… perché là c’è un suo amico, e potrebbe avere qualche influenza sui poteri futuri.»
Il capitano Chandler emise un lungo fischio.
«E tu vuoi correre il rischio?»
«Sì. Che cos’ho da perdere?»
«Una costosa navetta spaziale, se ho capito cos’hai in mente. Era questo il motivo per cui hai voluto imparare a volare sul Falcon?»
«Be’, adesso che me lo dici,, avevo una certa idea.»
«Ci dovrò pensare. Ammetto che la cosa mi attira, ma ci sono troppi problemi.»
«Conoscendoti, sono sicuro che li risolverai… quando avrai deciso di aiutarmi.»
MISS PRINGLE — ELENCARE MESSAGGI PRIORITARI DA REGISTRAZIONI TERRESTRI
Cara Indra, non voglio apparirti teatrale, ma questo potrebbe essere il mio ultimo messaggio da Ganimede. Quando lo riceverai, potrei essere in rotta per Europa.
Benché sia una decisione improvvisa — e nessuno è più sorpreso di me — ci ho riflettuto con molta attenzione. Come avrai immaginato, gran parte della responsabilità è di Ted Khan… fatti spiegare da lui, se non dovessi tornare.
Ti prego di non fraintendermi — non considero affatto questa missione come un suicidio! Ma gli argomenti di Ted mi hanno convinto al 90 per cento e mi hanno talmente incuriosito che non me lo perdonerei mai se rinunciassi a un’occasione che capita una volta sola nella vita. Forse dovrei dire una volta in due vite…
Volerò a bordo del Falcon, la navetta a un posto del Goliath — come mi piacerebbe mostrarla ai miei ex colleghi dell’Amministrazione Spaziale! A giudicare dalle registrazioni passate, l’esito più probabile è che venga dirottato da Europa prima che possa atterrare. Anche questo mi insegnerà qualcosa…
E se lui — presumibilmente il monolito locale, il Grande Fratello — deciderà di trattarmi come le sonderobot che ha eliminato in passato, be’, questo non lo saprò mai. È un rischio che sono disposto a correre.
Grazie di tutto e i miei migliori saluti a Joe. Baci da Ganimede — e presto, spero, da Europa.
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TRASMETTERE
PARTE IV
IL REGNO DELLO ZOLFO
«In questo momento Europa è a circa quattromila chilometri da Ganimede», il capitano Chandler informò Poole. «Se pigiassi sull’acceleratore — grazie per avermi insegnato questa espressione! — il Falcon potrebbe portarti lì in un’ora. Ma non te lo consiglio: chiunque si avvicinasse a una simile velocità potrebbe allarmare il nostro misterioso amico.»
«D’accordo… e voglio tempo per riflettere. Ci impiegherò come minimo diverse ore. E spero ancora…» Poole rimase silenzioso.
«Speri cosa?»
«Di poter instaurare qualche genere di contatto con Dave, o qualunque cosa sia, prima di cercare di atterrare.»
«Sì, è sempre poco carino presentarsi non invitati — anche tra persone che conosci, non parliamo poi di perfetti estranei come gli europidi. Forse dovresti portare dei doni — cosa usavano i vecchi esploratori? Mi pare che un tempo andassero di moda specchietti e perline.»
Il tono faceto di Chandler non nascondeva le sue vere preoccupazioni, sia per Poole sia per il costoso equipaggiamento che si era offerto di prestargli — e del quale, in ultima analisi, il comandante del Goliath era responsabile.
«Sto ancora cercando di immaginarmi come usciremo da questa vicenda. Se torni da eroe, voglio crogiolarmi nella tua gloria riflessa. Ma se perdi il Falcon e te stesso, che cosa dirò? Che hai rubato la navetta mentre non stavamo guardando? Credo che nessuno si berrà questa storia. Il controllo del traffico di Ganimede è molto efficiente… deve esserlo! Se te ne andassi senza avvisare, ti sarebbero addosso in un microsecondo… be’, in un millisecondo. Non c’è modo di andarsene prima che abbia registrato il tuo piano di volo.
«Quindi ecco cosa ti propongo di fare, a meno che non mi venga in mente qualcosa di meglio.
«Ti prendi il Falcon per un test finale di qualifica: tutti sanno che hai già volato da solo. Andrai in un’orbita a duemila chilometri di altezza su Europa… fino qui non c’è niente d’insolito… la gente lo fa in continuazione e non sembra che le autorità del posto abbiano qualcosa da obiettare.
«Tempo stimato complessivo di volo cinque ore e dieci minuti più o meno. Se all’improvviso cambi idea e non vuoi più tornare a casa, nessuno può farci niente… nessuno su Ganimede, almeno. Ovviamente io farò l’indignato e batterò i pugni e sosterrò che sono stupito da errori di rotta così grossolani eccetera eccetera. Insomma, qualunque cosa appaia nella luce migliore quando in seguito verrà sottoposta alla commissione d’inchiesta.»
«Dobbiamo arrivare a tanto? Non voglio fare nulla che possa cacciarti nei guai.»
«Non ti preoccupare… era ora che ci fosse un po'’ di movimento da queste parti. Ma solo tu e io conosciamo questo piano; non cercare di parlarne nemmeno all’equipaggio, voglio che abbiano… com’è quell’altra utile espressione che mi hai insegnato?… una «negabilità plausibile».»
«Grazie, Dim… apprezzo di tutto cuore quello che fai. E spero che non dovrai mai rimpiangere di avermi tirato a bordo del Goliath, là fuori, attorno a Nettuno.»
* * *
Poole fece fatica a non insospettire i suoi ex compagni di viaggio con il suo comportamento mentre erano in atto i preparativi per quello che si presumeva fosse un breve volo di routine con il Falcon. Solo lui e Chandler sapevano che le cose non stavano così.
Eppure non si apprestava a dirigersi verso l’ignoto assoluto, come lui e Dave Bowman avevano fatto mille anni prima. Immagazzinate nella memoria della navetta c’erano carte di Europa ad alta risoluzione che mostravano particolari non più grandi di pochi metri. Sapeva esattamente dove voleva andare; restava solo da vedere se gli avrebbero permesso di infrangere quella quarantena durata secoli.
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