Le famiglie e le piccole comunità dei frinth sono in genere molto unite e vivono in armonia, anche se non mancano i conflitti e le lotte. Il gruppo di ricercatori del Mills College che si è recato sul piano di Frinth per documentare e studiare il sincronismo delle onde cerebrali oniriche, afferma che come la sincronizzazione del ciclo mestruale e di altri cicli all’interno di gruppi del nostro piano, il sogno in comune dei frinth può instaurare e rafforzare il legame sociale. Non hanno però fatto ipotesi sui suoi effetti psicologici e morali.
Di tanto in tanto viene al mondo un frinth con straordinari poteri di proiezione e ricezione dei sogni; una cosa non si presenta mai senza l’altra. I frinth chiamano mente forte un simile sognatore con un segnale straordinariamente chiaro e intenso.
Che gli individui dalla mente «forte» ricevano i sogni degli umani non frinth, è accertato al di là di ogni dubbio. Alcuni di loro, a quanto si constata, possono condividere i sogni con i pesci, gli insetti e persino gli alberi.
Una leggendaria mente forte chiamata Du Ir affermava di «sognare con le montagne e i fiumi», ma in genere questa vanteria è considerata una licenza poetica.
Le menti forti si riconoscono ancor prima della nascita, quando la madre comincia a sognare di vivere in un palazzo tiepido e ambrato, privo di gravità e di direzioni, pieno di ombre e di ritmi complessi e di vibrazioni musicali, e spesso agitato da lenti e tranquilli terremoti: un sogno che costituisce un piacere per l’intera comunità, anche se nelle ultime fasi della gravidanza può essere accompagnato da un senso di pressione e di urgenza che in alcuni provoca la claustrofobia.
Quando il bambino dalla mente forte cresce, i suoi sogni vanno due o tre volte più in là di quelli della gente normale, e tendono a sovrapporsi ai sogni locali che si svolgono nello stesso tempo, oppure a impadronirsene. Gli incubi e i deliri appassionati e incoerenti di un bambino dalla mente forte, malato, maltrattato o infelice, possono disturbare tutti i vicini, anche negli altri villaggi. Di conseguenza, quei bambini ricevono sempre tutte le cure, e si compie ogni sforzo perché la loro vita sia allegra e piena di una disciplinata serenità.
Se la famiglia non è all’altezza o non si preoccupa del bambino, l’intero villaggio o l’intera città possono intervenire e tutta la comunità cerca in ogni modo di assicurare al bambino giorni pacifici e notti di sogni sereni.
Le «menti forti planetarie» sono figure leggendarie; si suppone che i loro sogni raggiungano ogni persona del mondo e che di conseguenza sognano i sogni di ogni altra persona vivente. Questi uomini e donne sono venerati come santi, sono modelli per i sognatori forti di oggi.
La pressione sulle persone dalla mente forte è assai intensa, in effetti, e probabilmente lo è anche la pressione psichica. Nessuno di loro abita in città. Impazzirebbero, se dovessero sognare i sogni di un’intera metropoli. In genere si raccolgono in piccole comunità dove vivono tranquillamente, e la notte dormono assai lontano l’uno dall’altro e praticano l’arte del «sognare bene», che significa sognare senza fare danni. Alcuni di loro divengono guide, filosofi, capi illuminati.
Ci sono ancora molte società tribali nel piano di Frinth, e i ricercatori della Mills ne hanno visitato una parte. Hanno riferito che tra questa gente le menti forti sono considerate veggenti o sciamani, con i soliti privilegi e le solite penalità di questo tipo di rango.
Se nel corso di una carestia la mente forte della tribù sogna di viaggiare seguendo la corrente del fiume e di banchettare vicino al mare, l’intera tribù può condividere la visione del viaggio e del banchetto con tanta lividezza, con tale convinzione, da decidere di fare i bagagli e partire lungo il fiume. Se trovano cibo lungo la strada o molluschi e alghe commestibili sulla spiaggia, i bocconi migliori vengono riservati come premio per la mente forte; ma se non trovano nulla o incontrano l’ostilità di altre tribù, il veggente, ora chiamato la «mente storta» , può ricevere percosse o essere cacciato via.
I più anziani hanno riferito ai ricercatori che in genere i consigli delle tribù seguono la guida del sogno soltanto se ci sono altre indicazioni a favore della decisione. Sono le stesse menti forti a spingere alla cautela.
Un veggente dei Zhud-Byu orientali disse ai ricercatori: «Ecco che cosa spiego alla mia gente: alcuni sogni ci dicono quello che noi desideriamo credere; alcuni sogni ci dicono quello che temiamo; alcuni sogni riguardano quello che sappiamo, anche se forse non sappiamo di saperlo. Il sogno più raro è quello che ci dice ciò che non sappiamo».
Frinth è aperta agli altri piani da più di un secolo, ma lo scenario rurale e il suo tranquillo modo di vivere non vi hanno portato un grande flusso di visitatori. Molti turisti evitano quel piano perché hanno l’impressione che i frinth siano una razza di «succhiatori mentali» e di «psico-voyeur».
La maggioranza dei frinth si dedica ancora all’agricoltura e abita in paesi e villaggi, ma le città e le loro tecnologie crescono in fretta. Anche se le tecniche si possono importare soltanto con il permesso del governo mondiale di Frinth, la richiesta di quei permessi da parte di compagnie frinth e di singoli individui sono in continuo aumento. Molti frinth danno il benvenuto alla crescita dell’urbanesimo e del materialismo, giustificandolo come il risultato dell’interpretazione di sogni ricevuti dalle loro menti forti e provenienti da visitatori di altri pianeti.
«Gente è venuta qui con strani sogni», dice lo storico Tubar di Kaps, anch’egli una mente forte. «Le nostre menti più forti le hanno unite a noi, e noi ci siamo uniti a loro. Così tutti cominciamo a vedere cose di cui non avevamo mai sognato. Vaste riunioni di persone, cibernetica, ice cream, molto commercio, molti oggetti utili e molte cose piacevoli. Che debbano rimanere soltanto sogni? ci siamo chiesti. Non dobbiamo far diventare queste cose altrettante entità del mondo della veglia? E così abbiamo fatto.»
Altri pensatori hanno un atteggiamento assai più dubitativo nei riguardi dell’ipnagogia aliena. Quello che li preoccupa maggiormente è il fatto che il sogno non sia reciproco. Infatti, anche se una mente forte può condividere i sogni di un forestiero e «trasmetterli» ad altri frinth, nessun visitatore degli altri pianeti è mai riuscito a condividere i sogni dei frinth. Non possiamo entrare nel loro festival notturno di fantasie. Non siamo sulla loro lunghezza d’onda.
I ricercatori della Mills speravano di scoprire il meccanismo che permette il sognare in comune, ma non hanno avuto successo, esattamente come gli scienziati frinth, almeno finora.
La «telepatia», tanto magnificata negli scritti delle agenzie di viaggio interplanario, è un’etichetta e non una spiegazione. I ricercatori hanno accertato che la programmazione genetica dei mammiferi e degli uccelli di Frinth, include la capacità di condividere i sogni, ma il suo operare, anche se chiaramente legato al sincronismo delle onde cerebrali dei dormienti, rimane oscuro. Gli stranieri in visita non si sincronizzano con loro; non prendono parte a quello spettrale balletto notturno di impulsi elettrici che danzano allo stesso ritmo. Ma senza sapere, senza volere — come un bambino sordo che grida — inviano i loro sogni alle menti forti che dormono nelle vicinanze. E a molti frinth questa non sembra una condivisione, ma un inquinamento o un’infezione.
«Lo scopo dei nostri sogni», dice il filosofo Sorrdja di Farfrit, una sognatrice forte dell’antico Ritiro di Deyu, «è allargare la nostra anima portandosi a immaginare tutto quello che può essere immaginato: liberarci dalla tirannia e dal fanatismo dell’Io individuale permettendoci di conoscere le paure, i desideri, i piaceri di ciascuna mente appartenente a qualsiasi corpo vivente nelle nostre vicinanze.
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