Jack Finney - Un mondo di ombre

Здесь есть возможность читать онлайн «Jack Finney - Un mondo di ombre» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1995, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Un mondo di ombre: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Un mondo di ombre»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Può ritornare il passato? E una donna può attraversare lo schermo invisibile che separa il suo tempo dal nostro? Nell’anno del centenario del cinema, questo affascinante romanzo di Finney costituisce l’omaggio di URANIA (e della fantascienza in generale) al mondo della settima arte. Un mondo di sguardi allucinati, di visioni terrificanti e sogni impossibili; un mondo di mostri e magie che diventano sotto i nostri occhi tangibili e vivi. Come gli spettri di Marion, come le ombre della nera villa adagiata in collina di questo romanzo, come il mondo del passato — anzi, il mondo senza tempo che s’infiltra nel nostro lasciando una traccia enigmatica e indelebile.

Un mondo di ombre — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Un mondo di ombre», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Mi pare strano avere capito immediatamente cosa cominciò a succedermi in quel momento, anche se non era poi davvero strano; più di una volta Jan mi aveva già parlato del fenomeno, cercando le parole adatte per descriverlo. Era una sensazione quasi fisica, come se (spero riusciate a immaginare una sensazione del genere) qualcun altro fosse seduto con me sulla mia poltrona, qualcuno che spingeva ma non mi dava fastidio. Sicché, all’improvviso, io e lui occupammo lo stesso spazio. In un lampo, in pochi secondi, qualcun altro si impossessò di me; io mi trovai letteralmente “posseduto”.

Col mio io immobilizzato, impotente e inerme, venni spinto da parte, scacciato in un angolo remoto del mio stesso essere. Percepivo ancora gli impulsi comunicati dai miei sensi. Per qualche secondo continuai a riconoscere i messaggi che i miei occhi e le mie orecchie ricevevano; ma in modo vago, e da una distanza che cresceva di istante in istante, come un bambino che scivoli in fretta nel sonno. Nel giro di due secondi, tre al massimo, io ero completamente scomparso, raggomitolato in un qualche abisso del mio essere; e Rodolfo Valentino si era impossessato di me.

A intervalli (che io vivevo come un bambino che stia cadendo dal sonno, o che abbia la febbre), la presa sul mio io si allentava per un momento, o mezzo momento. Quasi all’istante il potere estraneo mi riprendeva in suo possesso con forza rinnovata, ma in quell’istante io acquisivo una consapevolezza frammentaria di ciò che l’altro vedeva, udiva, e provava, e il ricordo di quei momenti riesce ancora a scuotermi.

Perché ciò che l’altro vedeva, non solo nei bianchi, grigi e neri del vecchio schermo quadrato sul palco polveroso dell’Olympic, ma oltre, e ciò che provava, era più di quanto chiunque altro potesse sperimentare. Diritto sul sedile, proteso in avanti, coi pugni chiusi stretti al petto, il mento alto, non vedeva solo i baluginii dello schermo. Oltre i limiti dello schermo, nei suoi ricordi, un regista a occhi socchiusi, con un berretto di tela e un megafono in mano, lo scrutava. L’obiettivo di una macchina da presa su un treppiede di legno seguiva i suoi movimenti, e l’uomo dietro la macchina era chino sulle ginocchia, con l’occhio incollato al mirino; portava calzoni alla zuava, camicia bianca e cravatta, e il suo pugno destro girava in cerchio con un movimento assolutamente regolare, per filmare le immagini che il pubblico dell’Olympic stava vedendo in quel momento. Dietro la macchina da presa, un gruppo di curiosi e tecnici di studio, due dei quali in tuta, uno con un martello in mano. E al pianoforte, intento a suonare il tango, un uomo col panciotto e, stranamente, un cappello di feltro a tesa larga. Seduta davanti allo schermo, l’altra persona che non ero io vide tutte queste cose nel ricordo. E più di tutto, fu sommersa da un altro ricordo: la colossale sensazione di trionfo alla splendida consapevolezza, nel momento stesso in cui ballava, che quella sarebbe stata una grande scena.

Poi, il nulla improvviso. Il nulla puro; nemmeno il vuoto. Poi un altro momento di stordita semiconsapevolezza: il magnifico tango sullo schermo stava terminando. Stacco su un’altra scena, altri personaggi, e nell’istante dello stacco, la marea di un’unica sensazione. Un’ondata di disperazione così nera che non la descriverei in tutta la sua forza nemmeno se ne fossi capace. Una disperazione totale: l’insopportabile orrore del desiderio, del peggiore di tutti i desideri; il disperato rimpianto per ciò che sarebbe potuto essere.

Negli occhi ancora rivolti allo schermo cominciarono a gonfiarsi lacrime. Scesero giù per le mie guance, e la mano di Marion si posò sul mio braccio. — Mi spiace, Rudy — mormorò lei. — Mi spiace tanto. Ma lui doveva sapere. Grazie.

La mia testa annuì, la mia mano si posò sulla sua per un istante, poi Valentino scomparve; e io rimasi a guardare lo schermo senza vedere, adesso sapendo ciò che non volevo sapere: quanto sia enorme il senso di perdita quando una vita, un talento e una carriera vengono bruscamente interrotti. L’ego umano è inconcepibilmente immenso, e ovviamente con l’eccezione dei politici del nostro Paese, nessuno ama se stesso più di un attore. Rodolfo Valentino, che all’epoca aveva solo trentun anni, aveva davanti a sé decenni di fama mondiale e adulazione. Tanto, tanto tempo. Ma avere perso all’improvviso, assurdamente, tutto quello. Evaporato! Scomparso ! Semplicemente, non era sopportabile.

— Adesso capisci? — Marion mi stava guardando, e io sbattei le palpebre, riuscii ad annuire, poi mi passai sugli occhi il dorso della mano.

— Sì. Gesù. Usciamo! — Mi ero alzato e avviato nella fila. Superai sei ginocchia, due barbe, e un paio di occhiali con la montatura in metallo che riflettevano lo schermo. Marion mi seguiva.

Tornando a casa, lasciai la capote abbassata. L’aria nebbiosa del tardo pomeriggio di San Francisco mi rinfrescò il viso. Non aprii bocca finché non ci fermammo a un semaforo, a un paio di isolati da casa. — Il povero figlio di puttana — sussurrai. — Il povero bastardo fregato. L’unica cosa che desiderasse era la sua carriera. Non credo abbia mai dedicato un solo pensiero alla Donna in Nero.

— Chi?

— La donna del mistero sempre vestita di nero, con la veletta, che tutti gli anni si recava sulla sua tomba. Certi anni ce ne sono state quattro o cinque.

Lei non mi ascoltava. Il semaforo diventò verde. Io ripartii, e Marion mormorò: — Prima o poi, tutti perdono la vita, e credimi, non è poi così brutto. Dopo che è successo, a tanta gente non dispiace troppo. Ma per quelli di noi che hanno visto interrompersi di colpo qualcosa di straordinario… — Scosse la testa. — Dovevo proprio farti capire, Nickie. E anche adesso, tu sai solo in parte. Perché Rudy non prova le mie stesse sensazioni. Lui non ha mai desiderato fare quello che sto facendo io. Ha accettato la situazione.

Svoltai in Divisadero, rallentai al marciapiede davanti a casa, frenai, spensi il motore, tirai al massimo il freno a mano, e Marion mi mise una mano sul braccio. — Aiutami, Nickie. Devi aiutarmi.

— Ma come , Marion, come ?

— Fai capire a Jan che dovrebbe aiutarmi! Solo per un anno. O sei mesi. Anche solo per un altro film! Userà la sua vita meglio di quanto stia facendo adesso. Faglielo capire, Nickie. Ti prego. Ti prego.

Mi chinai in avanti, appoggiai le braccia sul grande, vecchio volante in legno, e scrutai la strada immobile oltre il parabrezza. Mi sembrava vero; mi sembrava vero che Marion avesse bisogno di una piccola parte della vita di Jan più di quanto ne avesse bisogno Jan. Eppure… Guardai Marion e scossi la testa. — Non è giusto, Marion. Convincere Jan o chiunque altro a rinunciare a un pezzo della propria esistenza.

— Parlale! Raccontale quello che è successo oggi. Spiegale cosa hai provato. E lascia decidere a lei. Almeno potrai parlarle , no?

Dopo un attimo o due, annuii e scrollai le spalle. — Sì, questo posso farlo. Però poi spetterà a lei decidere.

— Va bene. Tu parlale. — Marion appoggiò la testa sul sedile, scrutò la nebbia che si muoveva pigramente nel cielo quasi buio. — Fra parentesi — aggiunse languida — mi sono ricordata quel nome.

Girai la testa di scatto e fissai Marion, ma lei non si mosse. Continuando a scrutare il cielo con espressione sognante, disse in tono indifferente: — Ore fa, per l’esattezza. Nell’appartamento. Ho guardato sull’elenco telefonico di L.A. intanto che tu eri in bagno. — Girò la testa di lato e mi guardò con occhi innocenti. — C’è ancora, Nickie, amore. L’uomo che aveva i film è ancora vivo. E io sono assolutamente certa che li possegga ancora. — Riportò lo sguardo sul cielo. — Per cui, vieni a Hollywood con me, e lo andremo a trovare. Ti dirò come si chiama… — Si voltò a sorridermi, dolce, amorevole. — Quando saremo là. Dopo che tu avrai parlato con Jan.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Un mondo di ombre»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Un mondo di ombre» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Un mondo di ombre»

Обсуждение, отзывы о книге «Un mondo di ombre» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x