• Пожаловаться

Harry Harrison: Le stelle nelle mani

Здесь есть возможность читать онлайн «Harry Harrison: Le stelle nelle mani» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию). В некоторых случаях присутствует краткое содержание. Город: Milano, год выпуска: 1973, категория: Фантастика и фэнтези / на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале. Библиотека «Либ Кат» — LibCat.ru создана для любителей полистать хорошую книжку и предлагает широкий выбор жанров:

любовные романы фантастика и фэнтези приключения детективы и триллеры эротика документальные научные юмористические анекдоты о бизнесе проза детские сказки о религиии новинки православные старинные про компьютеры программирование на английском домоводство поэзия

Выбрав категорию по душе Вы сможете найти действительно стоящие книги и насладиться погружением в мир воображения, прочувствовать переживания героев или узнать для себя что-то новое, совершить внутреннее открытие. Подробная информация для ознакомления по текущему запросу представлена ниже:

Harry Harrison Le stelle nelle mani

Le stelle nelle mani: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Le stelle nelle mani»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Esiste oggi, per uno scienziato, la possibilità di controllare l’uso delle sue scoperte? L’uomo che scompare dal suo laboratorio di Tel Aviv all’inizio di questo romanzo, non si fa molte illusioni al riguardo. Tenta ugualmente, con uno dei paesi più pacifici e democratici che l’Europa conosca: la piccola Danimarca. E subito tutti i servizi segreti delle grandi potenze sono in allarme. La quieta Copenhagen si trova da un giorno all’altro nell’occhio del ciclone. Ciò che le spie, gli agenti, gli informatori riescono a ricostruire non è molto e non ha molto senso: un’esplosione, una nave danneggiata in porto, un certo numero di alte personalità danesi ferite. Non si vede bene quale nesso ci sia tra questo fiasco e le stelle. Eppure, sott’acqua, si sta preparando qualcosa di fantastico.

Harry Harrison: другие книги автора


Кто написал Le stelle nelle mani? Узнайте фамилию, как зовут автора книги и список всех его произведений по сериям.

Le stelle nelle mani — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Le stelle nelle mani», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

— Mi spiace Avri, ma qui sono e qui ho intenzione di restare.

Gev se ne stava eretto, con lo sguardo fiammeggiante e le braccia penzoloni lungo i fianchi; ma le dita erano contratte come se stessero per protendersi, afferrare Arnie materialmente e tirarlo in piedi. Poi, con immediata decisione, si voltò, sedette sulla sedia che l’aspettava e accavallò le gambe. Il suo assalto frontale era stato respinto; voltò il fianco e si accinse ad attaccare un settore più vulnerabile. Senza mai staccare lo sguardo dal professore, prese di tasca un portasigarette d’oro tanto grande da apparire volgare, e lo aprì con uno scatto. Dentro era raffigurata, in smalto, la bandiera della Repubblica Araba Unita, con le due stelle verdi ricavate da smeraldi. Un foro di proiettile attraversava, senza slabbrature, l’astuccio.

— C’è stata un’esplosione nel vostro laboratorio — disse Gev. — Eravamo molto preoccupati. Dapprima abbiamo pensato che foste morto, poi ferito, poi… che vi avessero rapito. I vostri amici sono stati molto in pena…

— Non era nelle mie intenzioni.

— …e non solo gli amici, anche il governo. Voi siete israeliano e lavoravate per Israele. Manca una cartelletta. Il frutto del vostro lavoro è stato sottratto al vostro paese.

Gev accese una sigaretta e aspirò profondamente, proteggendone l’estremità accesa con le mani unite a coppa, col gesto caratteristico dei militari. Il suo sguardo non abbandonava mai la faccia di Arnie, e il viso era impassibile come una maschera; gli occhi però, erano accusatori, penetranti. Arnie allargò le mani in un gesto goffo, poi le strinse di nuovo, sul piano della scrivania.

— Non è stato sottratto. Si tratta di roba mia, e io me la sono portata dietro quando sono partito. Quando sono partito di mia spontanea volontà per venire qui! Sono spiacente che voi… abbiate una cattiva opinione di me. Ma ho fatto quello che dovevo fare.

— Di che appunti si trattava? — La domanda risuonò fredda e dura, penetrando in profondità.

— Erano… il mio lavoro. — Arnie si sentiva aggirato, sconfitto e non poteva rifugiarsi nel silenzio.

— Suvvia, Arnie. Non è una risposta esauriente. Voi siete un fisico, e il vostro lavoro è attinente alla fisica. Non possedevate esplosivi, eppure siete riuscito a far saltare in aria un’attrezzatura del valore di parecchie migliaia di sterline. Che cosa avete inventato?

Il silenzio si protrasse, e il professore non poté far altro che fissare desolato le proprie mani contratte, con le nocche che impallidivano sempre più. La parole di Gev incalzavano, spietate.

— Perché questo silenzio? Avete paura? Non avete nulla da temere da parte di Israele, che è la vostra patria. I vostri amici, il vostro lavoro, la vostra vita sono là. Avete sepolto là vostra moglie. Diteci che cosa non va, e vi aiuteremo. Venite da noi, e vi aiuteremo.

Le parole di Arnie caddero come pietre fredde nel silenzio pesante.

— Io… non posso.

— Dovete. Non avete possibilità di scelta. Siete un israeliano e il frutto del vostro lavoro è israeliano. Siamo circondati da un mare di nemici… e ogni uomo, ogni pezzo di materiale, ha un’importanza vitale per la nostra esistenza. Avete scoperto qualcosa di possente, qualcosa che ci aiuterà a sopravvivere. Volete sottrarcelo e vederci perire tutti? Città e sinagoghe rase al suolo, trasformate in deserto? È questo che volete?

— Sapete che non è vero! Gev, lasciatemi in pace, uscite di qui e tornatevene…

— No, non lo farò! Non vi lascio in pace. Sono la voce della coscienza. Tornate a casa. Vi accoglieremo con gioia. Aiutate noi, ora, come noi vi abbiamo aiutato!

— No!!! È proprio questo che non posso fare! — Le parole gli uscirono faticosamente dalla bocca, in un ansito di pena. Poi Arnie continuò rapidamente, come se la diga che arginava i suoi sentimenti avesse ceduto e non potesse più fermarli.

— Ho scoperto qualcosa… ma non vi dirò come, né perché, né che cosa… Una forza. Chiamatela una forza, qualcosa che forse è, o che potrebbe diventare, più potente di tutto ciò che oggi conosciamo; e che, data la sua natura, potrà essere impiegata in bene o in male, se riuscirò a dominarla. E credo che questo mi sarà possibile. Voglio che sia usata per il bene…

— Dunque Israele sarebbe il male! Come osate insinuarlo?

— No, ascoltatemi fino in fondo. Non ho detto questo. Voglio dire soltanto che Israele… Nessuno sta dalla sua parte! Pensate al petrolio. Gli arabi hanno il petrolio. Russi e americani lo vogliono e sono pronti a tutto pur di ottenerlo. Nessuno si preoccupa di Israele, tranne gli arabi, che vorrebbero vederla distrutta, e le grandi potenze mondiali, che desiderano trovare il modo di estrarsi senza far rumore quella spina nel fianco. Il petrolio! Scoppierà la guerra, accadrà qualcosa, e se voi aveste… «quella»… quella cosa di cui stiamo parlando, la usereste per distruggere. Magari con le lagrime agli occhi, ma la usereste… E sarebbe un male terribile!

— Allora — mormorò il generale in un soffio — per il vostro orgoglio, per la vostra ambizione personale, voi ci sottraete questa forza e starete a vedere il vostro paese perire? Nel vostro supremo egocentrismo vi ritenete più qualificato a prendere decisioni politiche che non i rappresentanti eletti dal popolo? Vi ponete sopra un piedestallo. Siete unico e vi ritenete in grado di decidere cose importanti meglio di tutti gli altri comuni mortali. Certo dovete credere nella tirannia assoluta, nella vostra tirannia. La vostra arroganza, vi ha trasformato in un piccolo Hitler…

— Tacete! — gridò Arnie, rauco, alzandosi a metà dalla sedia. Cadde il silenzio. Poi lo scienziato tornò a sedersi, lentamente, con la faccia in fiamme e le tempie che gli martellavano come una mitragliatrice. Dovette fare un grande sforzo su se stesso per parlare con calma.

— E va bene. Avete detto alcune cose giuste. Se intendete affermare che io non credo più nella democrazia, ditelo pure. È proprio così, almeno in questo settore. Ho preso da solo una decisione, e la responsabilità è tutta mia e mia soltanto. Forse si tratta di una scusa, ma preferisco considerare ciò che ho fatto un atto di umanità…

— Anche l’eutanasia è un atto umanitario — replicò Gev, con voce incolore.

— Certo, avete ragione. Non ho proprio attenuanti. Ho agito di mia spontanea volontà e assumo ogni responsabilità del mio operato.

— Anche se Israele verrà distrutto per la vostra imprudenza?

Arnie aprì la bocca per rispondere, ma non uscirono parole. Che cosa c’era da dire? Gev l’aveva accerchiato da ogni parte: la ritirata era impossibile; le difese, distrutte. Che altro poteva fare, se non arrendersi? Gli restava soltanto la convinzione di aver agito bene, guardando al futuro. Una convinzione, però, che aveva il terrore di analizzare meglio, per paura di scoprirla falsa. Il silenzio si faceva sempre più fondo, e un’immensa tristezza avvolse Arnie, che si abbandonò sulla sedia.

— Faccio ciò che devo fare — disse, finalmente, con voce rauca per l’emozione. — Non tornerò. Ho lasciato Israele volontariamente, come volontariamente ci ero andato. Non avete nessun potere su di me, nessuno. Gev…

Il generale si alzò, e guardò la testa china del professore. Le parole salirono lentamente alle labbra, e quando furono pronunciate c’era in esse l’eco di tremila anni di persecuzioni, di morte, di lutti, di una grande, infinita tristezza.

— Voi, un ebreo, potete fare questo?

Non c’era alcuna risposta da dare, e Arnie rimase in silenzio. Ma Gev era tanto soldato da capire quando la sconfitta si profilava inevitabile, anche se non riusciva a scorgerne le cause. Voltò le spalle e non disse nulla. Che altro avrebbe potuto fare, se non voltare le spalle e andarsene? Aprì la porta spingendola con la punta delle dita e non la toccò di nuovo per richiuderla o sbatterla: uscì senza esitazioni, eretto, a passo di marcia. Un uomo che aveva perso una battaglia, ma che non avrebbe mai perso una guerra senza morire.

Читать дальше
Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Le stelle nelle mani»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Le stelle nelle mani» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё не прочитанные произведения.


Отзывы о книге «Le stelle nelle mani»

Обсуждение, отзывы о книге «Le stelle nelle mani» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.