Edmond Hamilton - Agonia della Terra

Здесь есть возможность читать онлайн «Edmond Hamilton - Agonia della Terra» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1953, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Agonia della Terra: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Agonia della Terra»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Una bomba superatomica viene lanciata, da una nazione sconociuta, su una piccola città americana dove si cela un centro per le ricerche atomiche. L’esplosione ha per effetto di rompere la continuità del tempo e sbalestrare la piccola città, intatta, in un’epoca dell’avvenire, a milioni di anni nel futuro, in una Terra morente e arida, inabitabile e deserta. La Federazione delle Stelle, che governa tutti i mondi del futuro, interviene per evacuare la popolazione della città su un altro pianeta. Ma la popolazione si ribella, e, con l’aiuto di uno scienziato del futuro, alla Terra morente viene iniettata una potente carica atomica che ha la virtù di riscaldarla nuovamente. Gli ultimi superstiti rimangono quindi sulla Terra rinata e la vita degli abitanti della piccola città può riprendere il suo corso normale, nella eterna storia dell’Universo.

Agonia della Terra — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Agonia della Terra», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

«Due ore!» esclamò Kenniston. Non gli sembrava mol­to, per decidere la sorte di un mondo.

«I Governatori debbono decidere sui problemi di metà della Galassia. Non possono concedere a chiunque un tempo maggiore di questo. Perciò preparate accuratamente il vo­stro caso. Non viene mai concesso un secondo appello.»

Kenniston pensò che non doveva essere venuta per dirgli semplicemente questo e attese, per costringerla a parlare. Capiva ora che la tensione e la stanchezza di lei erano pari alle sue. Infine, con riluttanza, Varn Allan disse: «Come viceamministratore del settore, Norden Lund avrà anch’egli il diritto di parlare su questo problema, di fronte ai Gover­natori.»

Kenniston lo aveva previsto, ma non gli importava molto, e lo disse.

«Può avere una grande importanza, invece, per voi e per il vostro popolo» osservò Varn Allan.

«In che modo?» domandò Kenniston.

«Lund è ambizioso» disse Varn Allan. «Desidera esse­re amministratore, e, più tardi, Governatore... persino Presi­dente, forse. Le sue aspirazioni sono senza limiti.»

Ora Kenniston cominciava a capire un poco.

«In altre parole, come ha detto Gorr Holl, Lund vuole il vostro posto?»

«Sì. Sarebbe per lui un passo avanti. E per compiere quel passo commetterebbe senza esitazione un’ingiustizia. Di questo sono sicura.» Varn Allan si piegò verso di lui. «Lund vede, in questo problema della Terra, un’occasione senza pari per farsi avanti. La vostra inaudita irruzione in questa epoca, dal lontano passato, ha creato un immenso, un tremendo interesse per voi. E molti mondi si interesse­ranno al vostro caso.»

Nella sua ansia, Varn Allan si era alzata e stava ritta di fronte a lui, parlando con cura, scegliendo bene le parole, per fargli chiaramente capire ciò che voleva.

«Se Lund riuscirà a dominare la seduta, se potrà presen­tare una prova sensazionale che io ho commesso un errore nel trattare il problema della Terra e che egli ha previsto co­me sarebbero andate le cose, allora avrà modo di distinguer­si agli occhi di tutti.»

Kenniston era sicuro di aver completamente compreso, ma, celando i propri sentimenti, domandò: «Allora, temete che Lund tenga in serbo un colpo di scena per quella se­duta?»

«Sì» confermò Varn Allan. «So che ha in mente qual­che cosa. Ha mostrato un’aria trionfante fin dal momento che siamo partiti. Ma che cos’abbia in mente, non lo so.»

Guardò Kenniston, preoccupata, poi riprese: «Lo sapete, forse, voi? Vi è qualche aspetto del vostro popolo, di questo problema della Terra, che Lund potrebbe usare alla seduta come un’arma?»

Kenniston si alzò. La guardò in viso, e scoppiò in una risa­ta. Era una risata amara, irosa, in cui sfogava tutto il risenti­mento che aveva sentito per lei sin dal principio. Ella lo guardò sorpresa, senza capire.

«Questo» sbottò Kenniston «è molto divertente, dav­vero! Siete venuta sulla Terra come rappresentante legale della Federazione, come suprema autorità, ci avete conside­rati tutti come un branco di pecore, ci avete ordinato questo e quello e non avete nemmeno voluto ascoltare ciò che i po­veri esseri primitivi avevano da dire. E poi, a un tratto, quan­do il vostro prezioso posto è in pericolo, correte da me per­ché vi aiuti a salvarlo!»

Il viso di Varn Allan, a quelle parole, divenne pallidissimo, incredulo, i suoi occhi azzurri fiammeggiarono, la sua perso­na sottile si eresse, rigida e tesa.

Kenniston proseguì, sempre più adirato: «Sapete che vi debbo dire? Non me ne importa un accidente di chi sarà am­ministratore, se voi o Lund! Né l’una né l’altro siete della mia razza. Se vi prenderà il posto, se avrà più potenza e autorità di voi... questo non muterà affatto le cose, né per me né per il mio popolo.»

Dal viso pallidissimo e adirato di lei, Kenniston capì subi­to che l’aveva finalmente colpita a fondo, che quel competen­te e brillante funzionario in gonnella era soggetto a emozioni come qualsiasi altra donna.

«Così» disse Varn Allan, respirando a fatica «avete creduto che volessi implorare il vostro aiuto per salvare il mio posto?»

La sua voce si levò, più forte, mossa da un’ira che pareva troppo grande per poter essere contenuta e repressa nella sua sottile persona. Fu come se Kenniston avesse toccato una molla che liberasse un violento risentimento da troppo tempo represso.

«Il mio posto... il mio rango di funzionario! Ma credete che io sia come Lund, che il potere di dare ordini mi faccia piacere? Che ne sapete voi, primitivo come siete, di una tra­dizione di servizio nella Federazione? Credete che abbia cer­cato il potere a tutti i costi, che mi sia divertita a studiare per anni mentre altre ragazze si divertono invece a danzare, che la mia idea di una vita felice fosse quella di passarla in una nave spaziale, percorrere qua e là, su mondi nemici? Credete che questo mi sia tanto caro da tormentarmi, da farmi com­plottare, da spingermi a implorare persino il vostro aiuto, per conservarmelo?»

Soffocava letteralmente dall’indignazione, e si volse, de­cisa, verso la porta. Kenniston, colpito da quello scoppio violento, obbedì a un impulso improvviso e l’afferrò a un braccio.

«Aspettate! Non andatevene! Io...»

Ella lo guardò con occhi fiammeggianti e ordinò: «La­sciatemi andare, altrimenti chiamerò una guardia!»

Ma Kenniston non le lasciò il braccio. Disse invece, imba­razzato: «No! Aspettate! Ero fuori di me. Ne sono molto spiacente...»

E lo era infatti. Si vergognava di sé, non ne comprendeva esattamente la ragione, ma le parole di quella ragazza lo ave­vano colpito. Odiava qualsiasi forma d’ingiustizia e sentiva che era stato ingiusto con lei.

Lo disse, e Varn Allan lo guardò con occhi ancora irati, ma dopo un momento si allontanò dalla porta.

«Sta bene, dimentichiamo tutto questo» disse, rigida­mente. «La colpa è stata mia, perché mi sono lasciata vince­re dalla collera, come...»

«Come un primitivo» disse Kenniston, terminando la frase per lei.

«Esattamente, come un primitivo» ella confermò, a denti stretti.

Kenniston scoppiò a ridere. La sua ostilità per lei e per la sua gente non era svanita, ma aveva perduto quel risenti­mento provocato da un senso di inferiorità che lo aveva tur­bato e irritato sin dal primo momento che l’aveva vista.

L’aveva perduto da quando ella, da funzionaria competen­te e autoritaria, si era rivelata come una ragazza preoccupata e indifesa.

«No, no, non rido di voi!» disse, rapidamente, nel timore che ella lo fraintendesse. «E ora ditemi, perché avete rite­nuto necessario parlarmi dell’atteggiamento di Lund?»

«Per salvare il mio rango e il mio posto!» ella motteg­giò, amaramente. «Perché avevo paura di perderli, di...»

«Già, avete ragione. Ma vi ho fatto le mie scuse» prote­stò Kenniston, impaziente. «Per tutti i diavoli, che gente su­scettibile siete!»

Per un momento, Varn Allan rimase in silenzio. Poi disse: «Credete che non importi nulla, se Lund parlerà o no alla seduta, perché siete convinto che ambedue siamo contro il vostro popolo. Invece vi sbagliate, Kenniston.»

«Ma ambedue volete evacuarci dalla Terra» le ricordò Kenniston. «E allora, che differenza c’è tra voi?»

«C’è una grande differenza» ella disse, ansiosamente. «Posso aver commesso degli errori nel trattare col vostro popolo, ma il mio desiderio è sempre stato quello di effettua­re una evacuazione tranquilla, pacifica. Lund vorrebbe inve­ce risolvere con la forza il problema della Terra... vorrebbe cioè che l’evacuazione fosse forzata.»

«Forzata?» ripeté Kenniston, irrigidendosi. «Ma ho detto chiaramente ad ambedue cosa significherebbe, se vi metteste in mente di usare la forza!»

«Lo so, e vi credo abbastanza per desiderare di risolvere pacificamente questo problema dell’evacuazione, anche se ciò dovesse rendere necessario un ritardo. Questa è la mia idea sui compiti di un’amministratrice. Ma Lund sa benissi­mo che, a causa della vostra strana situazione, e del fatto che questo caso della Terra rimette in discussione la lunga con­troversia circa l’evacuazione dei mondi, tutti gli occhi saran­no puntati su quella seduta, ed egli vuole approfittarne, a ogni costo, senza curarsi degli effetti disastrosi che il suo comportamento potrebbe avere per la Terra.»

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Agonia della Terra»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Agonia della Terra» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Edmond Hamilton - The Star Kings
Edmond Hamilton
Edmond Hamilton - Exile
Edmond Hamilton
Edmond Hamilton - The Stars, My Brothers
Edmond Hamilton
Edmond Hamilton - The Sargasso of Space
Edmond Hamilton
Edmond Hamilton - The Legion of Lazarus
Edmond Hamilton
Edmond Hamilton - The Door into Infinity
Edmond Hamilton
libcat.ru: книга без обложки
Edmond Hamilton
Edmond Hamilton - City at World's End
Edmond Hamilton
Edmond Hamilton - Kinder der Sonne
Edmond Hamilton
Edmond Hamilton - Children of the Sun
Edmond Hamilton
Отзывы о книге «Agonia della Terra»

Обсуждение, отзывы о книге «Agonia della Terra» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x