Joanna Russ - Anime

Здесь есть возможность читать онлайн «Joanna Russ - Anime» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1984, Издательство: Nord, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Anime: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Anime»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Vincitore del premio Hugo per il miglior romanzo breve
in 1983.
Nominato per il premio Nebula per il miglior romanzo breve
in 1983.

Anime — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Anime», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Quando ritornammo venimmo a sapere che Thorfinn stava meglio e che i norvegesi sarebbero ripartiti l’indomani mattina. Thorvald fece portare un secondo pagliericcio nello studio della badessa, e quella notte dormì sul pavimento accanto a noi. Forse penserete che i suoi uomini ridessero, perché, la badessa era vecchia; ma io credo che fosse stato con una delle donne giovani prima di venire da noi. Ne aveva l’aria. Non c’erano lenzuola o coperte per la badessa, ma soltanto un vecchio mantello marrone bucato, e io e lei ce l’eravamo avvolto addosso quando Thorvald entrò e si buttò fischiettando sull’altro pagliericcio. Poi disse:

— Domani, prima di partire, mi mostrerai il tesoro della vecchia badessa.

— No — disse lei. — Quel patto non è stato mantenuto.

Thorvald stava giocherellando con il coltello; passò il pollice sul filo. — Posso costringerti.

— No — rispose in tono paziente la badessa. — E ora voglio dormire.

— Dunque non hai paura della morte? — chiese lui. — Bene! È ciò che deve fare una donna coraggiosa, come cantano gli skaldi, e non deve muoversi neppure quando una spada affilata le taglia le ciglia. Ma se puntassi questo coltello non contro la tua gola, ma contro quella del tuo ragazzetto? Allora me lo diresti in fretta!

La badessa si girò, voltandogli le spalle, sbadigliò e disse: — No, Thorvald, perché tu non lo faresti. E se lo facessi, ti disprezzerei perché dimostreresti d’essere un vigliacco mancatore di parola e per questa ragione non te lo direi. Buonanotte.

Il norvegese rise e riprese a fischiettare per un po’. Quindi disse:

— Era tutto vero?

— Tutto che cosa? — chiese la badessa. — Oh, la statua. Sì, ma non ci fu nessun aggressore. Quello l’ho aggiunto alla storia per consolare la povera suor Hedwic.

Thorvald sbuffò, deluso. — La storia! Tu racconti menzogne, badessa.

Radegunde si tirò sulla testa il vecchio mantello marrone e chiuse gli occhi. — L’ha aiutata.

Poi ci fu un silenzio, ma sembrava che il norvegese non riuscisse a stare tranquillo. Si spostò come se la paglia gli desse fastidio, e si girò di nuovo. Finalmente sbottò: — Ma che cosa accadde?

La badessa si sollevò a sedere. Chiuse gli occhi e disse: — Forse nella tua testa di uomo non passa neppure l’idea che una vecchia si stanca, e che trattare con la gente è un lavoro difficile, o forse non pensi neppure che sia un lavoro. Bene!

«Non accadde niente, Thorvald. Deve succedere qualcosa solo se questo sbatte quell’altra, o se uno dà una botta in testa a qualcun altro? Io desideravo la mia statua con tanta follia che decisi di trovarmi un vero amante umano; ma quando alzai gli occhi dalle mie fantasie agli uomini veri di Roma, e mi sturai gli orecchi per ascoltare ciò che dicevano, mi resi conto che era una cosa completamente, eternamente impossibile. Oh, quei figli cadetti con il loro torvo odio invidioso per i ricchi, e i ricchi con il naso all’aria perché si credevano molto importanti grazie al loro stupido denaro, e la timidezza dei preti verso i loro superiori, e l’orgoglio di questi, e l’odio degli artigiani per i contadini, e i contadini costretti a lavorare come bestie da mattino a notte, e metà degli uomini che vedevo picchiavano le loro mogli, e gli altri pensavano solo a derubare qualche povera ragazza del suo denaro o della sua verginità o dell’uno e dell’altra… ce n’era abbastanza per spegnere qualunque fuoco! E le donne facevano meno male solo perché avevano meno potere di farne, o almeno così mi sembrava allora. Perciò accantonai tutto, come si accantona qualunque delusione. Gli uomini non sono tanto cattivi quando si smette di pretendere che siano dei: ma non sono fatti per me. Se questo stato è castità, allora uno stomaco debole è temperanza, credo. Ma qualunque cosa sia, ce l’ho, e questo chiude la faccenda.

Tutti gli uomini? — chiese Thorvald Einarsson con la testa da una parte, e io pensai che avesse bevuto, anche se sembrava sobrio.

— Thorvald — disse la badessa, — non so immaginare che cosa possa volere da questo relitto d’un corpo anziano: ma se desideri le mie rughe e i miei seni flaccidi e i miei fianchi magri e avvizziti, fai ciò che vuoi in fretta e poi, per amor del cielo, lasciami dormire. Sono stanca morta.

Lui disse, a voce bassa: — Devo aver potere su di te.

La badessa allargò le mani in un gesto rassegnato. — Oh, Thorvald, Thorvald, sono una donna debole e ultraquarantenne! Dov’è il potere? Tutto ciò che posso fare è parlare!

Thorvald disse: — Ecco. Ecco come fai. Parli e parli e parli e tutti fanno ciò che vuoi tu: l’ho visto!

Radegunde lo fissò bruscamente. — Sta bene. Se devi. Ma se fossi in te, norvegese, preferirei andare a letto con mia madre. Ricordalo quando mi alzerai le sottane.

Queste parole lo fermarono. Imprecò sottovoce, si girò sul fianco e ci voltò le spalle. Poi infilò il coltello nel bordo del suo pagliericcio, per un po’. Finalmente lo mise sotto la stoffa arrotolata che usava come cuscino. Noi non avevamo un cuscino, e così cercai di farmene uno con l’orlo del mantello, ma non ci riuscii. Poi pensai che il norvegese aveva paura di Dio che agiva per mezzo di Radegunde, e pensai a suor Hedwic che aveva cambiato colore e mi chiesi perché. Quindi pensai alle balene che saltavano, e alle foche che dovevano essere come grossi cani perché latravano, e poi le foche balzarono sulla terraferma e corsero al mio pagliericcio e mi leccarono con grandi, gelide lingue d’acqua, e io rabbrividii e sussultai, e mi svegliai.

La badessa Radegunde s’era alzata (era il suo calore che mi mancava) e si stava aggirando per la stanza. Muoveva un passo e si fermava, e le sue gonne frusciavano leggermente. Stava attenta a non toccare Thorvald che dormiva. Nella camera c’era una luce fioca che proveniva dalle braci, ancora accese sotto le ceneri nel camino, ma non filtrava un filo di luce dalle imposte della finestra, chiuse per non far entrare il freddo. Vidi la badessa inginocchiarsi sotto la semplice croce di legno appesa nello studio e la sentii pronunciare qualche parola in latino; pensai che pregasse. Ma poi disse a voce bassa:

— Non invoco Apollo e le Muse, perché sono cose sorde e vane. Ma lo sei anche tu, Uomo Trafitto, sordo e vano.

Si alzò e riprese a camminare avanti e indietro. Adesso, ripensandoci, mi spaventa, perché era notte alta e non c’era nessuno che la sentisse, tranne me, ma credeva che fossi addormentato; eppure continuò con quella voce bassa e calma come se fosse pieno giorno e lei stesse spiegando qualcosa a qualcuno, come se affiorassero tante cose che erano nei suoi pensieri da molti anni. Ma in quel momento non ci trovai nulla di allarmante, perché pensavo che forse erano cose che facevano tutte le badesse; e del resto non sembrava arrabbiata o spaventata; era calma come se discutesse il ricavato dell’allevamento d’api dell’abbazia (come l’avevo sentita fare varie volte) o i conti della cantina (e l’avevo sentita fare anche questo) e non era per nulla preoccupante. Perciò ascoltai mentre continuava ad aggirarsi al buio per la stanza. E disse:

— Parlo, parlo, parlo, e sempre a me stessa. Ma nessuno può abbandonare i micetti e i cagnolini: sarebbe una crudeltà. E l’essere la badessa Radegunde mi dà almeno qualcosa da fare. Però sono stanca della buona badessa Radegunde: ho indossato Radegunde ogni mattina della mia vita come se fosse una veste, e ho dovuto sentir lodare tutto il giorno quella stupida creatura! Radegunde è una vera santa, Radegunde non si arrabbia mai, non è mai avida o invidiosa, la buona Radegunde si sacrifica per gli altri, e sempre quel parlare, parlare, parlare che mi ribolle nella testa, senza nessuno che ascolti o capisca, senza nessuno che risponda! No, neppure nel sud, soltanto una riga qua e una là, e tutte scritte dai morti. Sentivano ciò che io sento? Che il mondo è un enorme asilo d’infanzia pieno di litigi per i giocattoli, dove i bambini mi considerano una specie di dea benevola perché non voglio le loro bambole e i loro pezzetti di paglia e i loro cavallucci fatti di legnetti legati insieme?

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Anime»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Anime» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Anime»

Обсуждение, отзывы о книге «Anime» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x