Gene Wolfe - Il miracolo nei tuoi occhi
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- Название:Il miracolo nei tuoi occhi
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- Издательство:Nord
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- Год:1987
- Город:Milano
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— Ah! — disse il Dr. Prithivi. — Eccovi qui. Siete arrivati appena in tempo.
Nitty volle sapere se Little Tib avesse l’aspetto giusto.
— Certo, proprio quello che ci vuole. Ma adesso deve avere anche il suo strumento. — Mise in mano a Little Tib un bastone lungo e leggero. Su di esso c’erano molti fori, comunque lui fu lieto di averlo e rifletté che se fosse stato necessario avrebbe potuto usarlo per tastare la strada.
— Ora è il momento che tu incontri i tuoi compagni di scena — disse il Dr. Prithivi. — Ragazzo Krishna, questo è il Dio Indra. Indra, ho il grande privilegio di presentarti il Dio Krishna, la più attraente incarnazione di Vishnù.
— Salve — disse una voce baritonale.
— Senza dubbio avete già una certa familiarità con la storia, ma ve la ripeterò di nuovo per rinfrescarvi la memoria prima che saliate sul mio piccolo palcoscenico. Krishna è il figlio della Regina Devaki, e questa signora è la sorella del malvagio Re Kamsa, che uccide tutti i figli di lei appena nascono. Per salvare Krishna la buona Regina lo nasconde fra gli abitanti di un villaggio; qui egli offende Indra, che sopraggiunge per distruggerlo…
Little Tib ascoltò con un orecchio solo, sicuro che non avrebbe mai potuto ricordare l’intera storia. Aveva già dimenticato il nome della Regina. Il legno del flauto era liscio e fresco fra le sue dita, l’aria dell’autobus sembrava più calda e pesante che mai, gravida di strani e soporiferi odori.
— Io sono il Re Kamsa — stava dicendo il Dr. Prithivi, — e prima di entrare in questo personaggio sarò un mandriano, così potrò dirvi cosa dovete fare. Attento a non abbattere la montagna quando ti arrampicherai su di essa.
— Starò attento — disse Little Tib, nel tono che aveva imparato a scuola.
— Ora io andrò avanti e preparerò il tuo ingresso. Quando sentirai il grosso gong battere tre colpi vieni fuori» Il tuo amico sarà li in attesa di portarti sul palco.
Little Tib sentì la portiera dell’autobus aprirsi e richiudersi. — Dov’è Nitty? — chiese.
La voce profonda di Indra (una voce che a lui parve dura e secca) disse: — Sta dando una mano.
— Non mi va di stare qui da solo.
— Non sei solo — disse Indra. — Ci sono io con te.
— Va bene.
— Ti è piaciuta la storia di Krishna e di Indra? Te ne racconterò un’altra. Una volta, in un villaggio non molto lontano da qui…
— Tu non sei di queste parti, vero? — chiese Little Tib. — Lo sento dalla parlata. Qui tutti parlano come Nitty e Mr. Parker, salvo il Dr. Prithivi che viene dall’India. Posso toccare la tua faccia?
— No, io non sono di qui — disse Indra. — Vengo da Niagara. Sai che cos’è?
— No — disse Little Tib.
— È la capitale di questa nazione… la sede del governo. Qua, tocca pure la mia faccia.
Little Tib allungò le mani. Ma il volto di Indra era legno, liscio e freddo come quello del flauto. — Tu non hai faccia — disse.
— Questo è perché indosso la maschera di Indra. Una volta, in un villaggio non molto lontano da qui, c’erano moltissime donne le quali volevano fare qualcosa di buono per il mondo intero. Così offrirono i loro corpi per certi esperimenti. Sai che cos’è un esperimento?
— No — disse Little Tib.
— I biologi presero piccole particelle dai corpi di queste donne… particelle che più tardi sarebbero diventate ragazze e ragazzi. E operarono nell’interno di queste particelle per fare dei cambiamenti.
— Che genere di cambiamenti? — chiese Little Tib.
— Cose che avrebbero fatto diventare i ragazzi e le ragazze più intelligenti, più forti e più sani… cambiamenti di questo tipo. Ora devi sapere che queste brave donne erano quasi tutte insegnanti in una scuola, o mogli di insegnanti.
— Capisco — disse Little Tib. Fuori la gente stava cantando.
— Dunque, quando queste ragazze e questi ragazzi furono nati, i biologi decisero di aver bisogno di altri bambini da studiare… bambini che fossero stati migliorati, cosicché potessero paragonarli a quelli che lo erano stati.
— Devono essere stati molti, questi bambini — azzardò Little Tib.
— I biologi offrirono denaro alla gente che avrebbe portato i suoi figli per lasciarli studiare, e molte furono le persone che io fecero: contadini, allevatori, gente del posto, e alcuni anche dalle città vicine. — Indra fece una pausa. Little Tib pensò che profumasse d’acqua di colonia, ma insieme anche d’olio e di ferro. Era ormai convinto che la storia fosse tutta lì quando Indra ricominciò a parlare:
— Tutto andò liscio, finché quei bambini e quelle bambine ebbero sei anni. Poi, al centro (gli esperimenti venivano fatti al centro medico di Houston) strane cose cominciarono a succedere. Cose pericolose; cose che nessuno riusciva a spiegare. — Indra tacque, come se aspettasse che lui chiedesse quali fossero state queste cose inesplicabili; ma Little Tib non disse nulla.
Infine Indra continuò: — Nei corridoi e nelle stanze adibite alla terapia furono viste persone e animali (talvolta anche dei mostri) che nessuno aveva visto entrare, e che neppure furono visti uscire. Animali da esperimento vennero liberati… apparentemente senza che le loro gabbie fossero state aperte. Parecchi mobili furono modificati, e in numerose occasioni grandi quantità di cibo di provenienza ignota furono trovate nelle sale di riposo.
«Quando fu chiaro che questi non erano casi isolati, bensì parti di un disegno predeterminato, furono codificati e introdotti in un computer… insieme a tutti gli altri eventi registrati nelle schede del centro medico. Fu subito evidente che essi coincidevano con gli esami periodici eseguiti sui bambini geneticamente migliorati.
— Io non sono uno di quelli — disse Little Tib.
— I bambini furono esaminati con cura. Migliaia di ore lavorative vennero spese per scoprire in loro abilità paranormali. Non ne fu trovata nessuna. Si decise di portare al centro soltanto metà del gruppo ogni volta. Sono certo che tu capisci il principio che c’era dietro ciò: se le attività paranormali si fossero verificate mentre c’era una delle due metà, essa poteva venire ancora dimezzata restringendo con questo metodo il numero dei soggetti sospettati. Ma non funzionò. I fenomeni accadevano durante la presenza di ambedue i gruppi.
— Ho capito.
La porta dell’autobus si aprì, lasciando entrare l’aria fresca della sera. La voce di Nitty disse: — Siete pronti voi due? Manca poco al momento del vostro ingresso in scena.
— Siamo pronti — disse Indra, e quando la porta fu richiusa continuò: — La nostra agenzia fu dunque sicura che, se i fenomeni accadevano con entrambi i gruppi, vi erano coinvolti due o più individui. Poi uno dei biologi che avevano iniziato l’esperimento (in quel momento, come capirai, il progetto era passato nelle nostre mani) durante una conversazione casuale con uno dei nostri agenti disse che i miglioramenti genetici da loro effettuati potevano anche accadere spontaneamente. Vorrei che tu facessi attenzione, adesso: è importante.
— Sto ascoltando — annuì doverosamente Little Tib.
— Alcuni di noi erano molto preoccupati di questo. Noi… ti sono familiari le unità per le elaborazioni dei dati, quelle che provvedono all’identificazione e si occupano degli assegni dell’assistenza sociale per i disoccupati?
— Uno ci guarda dentro, e quella può dirti chi sei — rispose lui.
— Sì. L’unità contiene un sistema per l’identificazione dei fuggiaschi. Ci aggiungemmo un nuovo apparato, che speravamo fosse sensibile ai soggetti potenzialmente paranormali. I biologi avevano riferito che un individuo paranormale poteva possedere certe singolari caratteristiche retiniche dal momento che costoro, notoriamente, riuscivano a vedere fenomeni tipo le auree di Kirlian, invisbili agli occhi normali. Alla banca centrale dei dati fu conferita la capacità d’individuare simili caratteristiche tramite i suoi terminali dislocati ovunque.
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