Anette Christensen
Mercedes Sosa – La Leggenda
Tributo
“Se Mercedes ti avesse abbracciato, non lo dimenticheresti mai. Lei aveva la capacità di abbracciare le persone come nessun altro al mondo; si aveva sempre la sensazione di essere abbracciati dalla stessa Madre Terra. Ci prese tra le braccia con la sua voce, con questa ineguagliabile voce da bel canto, che era sempre una pura espressione della sua anima. Non c'è mai stato nulla di artificiale in questa donna meravigliosa, questa donna impavida, questa icona di coraggiosa resistenza alla dittatura militare. Per me, lei irradiava la cosa più importante che rende grande un essere umano: la gentilezza."
Konstantin Wecker, cantante e poeta, Germania.
Omaggi
“In questo libro, troverai una prospettiva nuova e toccante sulla nostra amata Mercedes. È un tributo sincero e affettuoso che onora la vita di mia madre. Grazie, Anette, per tutti i tuoi sforzi a nome della Mercedes Sosa Foundation.”
-Fabián Matus, figlio di Mercedes Sosa e presidente della Mercedes Sosa Foundation.
“La scrittura stessa è chiara, non pretenziosa e spesso eloquente, proprio come la musica di Sosa. Ci sono momenti in cui la voce e la creatività dell'autrice si fondono con il materiale biografico, come spesso accade nella buona scrittura storica. È impossibile per un biografo sapere con certezza cosa sta pensando un soggetto, ad esempio, ma usando un buon metodo di ricerca insieme ad un istinto e un'empatia ben affinati, fornire questi pensieri al lettore può essere un'esperienza trascendente oltre che informativa. Christensen lo gestisce magnificamente e dipinge un ritratto che incorpora i colori della disperazione, del trionfo, dell'amore, della paura e di tutte le altre emozioni umane che definiscono una vita.”
-Charles Musser, storico del cinema, documentarista, autore e professore di studi cinematografici e mediatici.
Anette Christensen
Mercedes Sosa
La Leggenda
Un tributo a la vita di uno dei più grandi rivoluzionari artistici contemporanei in America Latina (1935 – 2009)
Traduzione italiana Valeria Bragante
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in qualsiasi forma scritta, elettronica, per mezzo di registrazione o fotocopia senza il permesso scritto dell'editore o dell'autrice. Ad eccezione di brevi citazioni incluse negli articoli o nelle recensioni critiche e nelle pagine in cui l'autorizzazione è concessa specificamente dall'editore o dall'autrice. Sebbene sia stata presa ogni precauzione per verificare l'accuratezza delle informazioni contenute nel presente documento, l'autrice e l'editore non si assumono alcuna responsabilità per eventuali errori o omissioni. Non si assume alcuna responsabilità per danni che possono derivare dall'uso delle informazioni contenute all'interno.
Editore: Daniel Loedel – NY Book Editors & David Larkin
Design della copertina :© Tribute2Life Design
Foto di copertina: © Ernesto Guerrero Pititore
Foto di quarta di copertina :© Reuters
Design Interno :© Tribute2Life Design
Illustrazioni di Apertura del Capitolo :© Monica Gaifem
Disegni interni :© Anette Christensen
Autore Fotografia :© Pernille Schmidt
Set con :Lora Font & Antonio Font
Redattori :Tektime
Prima Edizione
Titolo originale: Mercedes Sosa-More than a Song
© 2020 di Anette Christensen. Tutti i diritti riservati.
In onore di Fabián Matus, il figlio di Mercedes Sosa, deceduto il 15 marzo 2019, meno di dieci anni dopo sua madre. Hai lavorato con tutto il cuore per tua madre quando era viva e forse anche più alacremente per stabilire la sua eredità dopo la sua morte.
Alle Nonne di Plaza de Mayo, che in età avanzata, sono ancora attive nella loro ricerca dei bambini sottratti ai genitori e dati ai Generali durante La Guerra Sporca. Siete un esempio per tutti noi, l'età anagrafica non ostacola il creare un cambiamento in questo mondo.
Alle persone che Mercedes Sosa ha amato e servito per tutta la sua vita. Coloro che soffrono sotto il peso della povertà, della persecuzione, della censura, della tortura e dell'ingiustizia sociale in qualsiasi forma, gli indigeni, i diseredati, gli oppressi, i senzatetto, gli orfani, i depressi, le persone sole e tutti quelli che non sono mai stati visti e amati per quello che sono.
Non ho mai sentito una voce più bella di quella di Mercedes, è stata la voce che mi ha fatto riconsiderare il significato del termine “cantare”; una voce colma di sonorità, un tesoro che spalanca l’anima. C’è qualcosa in lei che non si sa da quale profondità provenga. Un timbro purissimo, legato alle sue radici ma capace di trasmettere una straordinaria universalità, un amalgama equilibrato e perfetto tra intimità e vita collettiva. Ho sempre ammirato, insieme al suo formidabile talento, il coraggio di utilizzare la sua voce come strumento di mediazione per tutti gli uomini messi a tacere dalla violenza, dall’ingiustizia e dall’abbandono. Esistono intellettuali e sapientoni. esistono artisti e pupazzi che indossano la maschera della protesta per poi toglierla dietro le quinte. Mercedes Sosa ha conosciuto l’esilio e la grande sofferenza derivata dalle sue scelte ma ha continuato a cantare sui palchi più prestigiosi del mondo e l’eco della sua voce ha saputo arrivare in ogni angolo della Terra. Ha contribuito ad educare al dovere civico, un insegnamento senza il quale uomini e donne sarebbero un branco di ignoranti, genitori di figli destinati ad essere carne per nuove guerre. Quando canta è una bandiera alzata e al contempo un cuore che non cessa di gemere; unadonna calata nel suo tempo ma che ha elevato la sua arte a vette uniche, una voce che é dono, grazia e mistero uniti a un forte senso di responsabilità intellettuale, feroce nella sua coerenza. Viva Mercedes la cantora, la Negra, la Sosa di tutti.
L’ho cantata e interpretata in un disco dal titolo “La Rubia canta la Negra” affinchè la mia voce potesse infondere, attraverso le sue canzoni, un po’ di quel vento di speranza che lei ha saputo soffiare sulla Terra. Anche a questo libro auguro un volo meraviglioso come meritano le idee belle, perseguite con amore.
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Ginevra Di Marco, Italia il 20 giugno 2020
Il 4 OTTOBRE 2009, quando la sua morte fu annunciata nei notiziari, vidi per la prima volta Mercedes Sosa. Ci fu una sequenza molto breve della sua canzone "Gracias a la vida" in un concerto acustico in Svizzera nel 1980. La prima cosa che mi colpì fu la sua autenticità. Sentivo che era una persona di straordinaria integrità. Ciò che esprimeva sembrava essere in totale accordo con chi era. L'intensità e la fermezza nella sua voce, l'intonazione di ogni nota e ogni parola mi raggiunsero come acqua cristallina che rifletteva la mia anima. La sua tenerezza, profonda passione, immensa presenza e carisma mi commossero profondamente. Iniziai a guardare ed ascoltare Mercedes Sosa su Internet e presto mi trovai completamente immersa nella sua vita, un universo di musica e amore. Le lacrime mi scorrevano lungo le guance mentre la guardavo e ascoltavo le sue canzoni e intuitivamente, iniziai ad usare i suoi occhi come uno specchio che rifletteva ciò che mi ero persa da bambina. Nei suoi occhi vidi lo sguardo di una madre, uno sguardo che diceva: «Vedo chi sei e ai miei occhi sei meravigliosa.»
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