Gianni Rodari - La torta in cielo

Здесь есть возможность читать онлайн «Gianni Rodari - La torta in cielo» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Сказка, Детская проза, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

La torta in cielo: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La torta in cielo»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Sul cielo di una borgata romana una mattina d'aprile appare un'enorme oggetto circolare. "I marziani! I marziani" gridano gli abitanti uscendo dalle case e dai negozi, e accalcandosi in piazza. Arrivano due professori, i vigili, la polizia, autoblinde e soldati. Ma sono due ragazzi, Paolo e Rita, a svelare il segreto del disco volante: che non è un vero disco volante, ma qualcosa di molto più dolce...

La torta in cielo — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La torta in cielo», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

- Allora preferisco chiamarla professor Geppetto. E' stata Rita a pensare a questo nome.

- Chi è Geppetto?

- Come, non conosce la storia di Pinocchio?

Il professor Zeta dovette confessare che non ne aveva mai udito parlare. Paolo, senza perdere tempo, gli raccontò la storia del celebre burattino. Ma il professore non lo ascoltò a lungo.

- Che cos'è tutto questo, secondo te? - domandò al bambino, con un ampio gesto della mano.

- Una magnifica torta, professore, - rispose Paolo, - la più grande, la più straordinaria che mai si sia vista. Una torta volante, più grande di tutti gli oggetti volanti che abbiano mai attraversato gli spazi.

- Una torta. Pensavo di essere impazzito, quando me ne sono accorto. Credevo di avere delle allucinazioni al cioccolato, alla crema, al pistacchio, eccetera. Purtroppo è la triste verità: questa è una torta, nient'altro che una stupida torta.

- Stupida? Triste? Ma, professore, cosa va dicendo?

- Tu non puoi capire.

- Scusi, sa, ma il cioccolato lo capisco benissimo e le posso assicurare che è di prima qualità.

- Questo è vero. Non è nemmeno radioattivo.

- Come lo sa?

- Ho il contatore, di là, nella mia grotta. Il contatore Geiger. Sai che cos'è?

- Uno strumento per misurare la radioattività.

- Precisamente. E in tutta questa immensa, balordissima torta non c'è ombra di radioattività. Ho scavato in lungo e in largo, ho esplorato una ventina di raggi, la circonferenza, la superficie, il volume. Assolutamente nulla. E' questo che mi fa impazzire.

- Abbia pazienza. Non è meglio così? Se la torta era radioattiva non era commestibile.

- Ti ripeto che non puoi capire.

- Allora mi spieghi lei.

- Ti spiegherò quel che posso. Certi particolari, naturalmente, sono coperti dal segreto di Stato, e non ne farò cenno. Posso dirti, per cominciare, che io sono uno scienziato atomico.

- Terrestre?

- Terrestre, sì. Certamente, terrestre. Ma questo lo vedi da te.

Il più bell'errore del mondo

- Circa sei mesi fa, - cominciò a narrare il professor Zeta, - ebbi l'incarico dal mio governo di studiare da un punto di vista particolare il problema del fungo atomico. Lo sai cos'è un fungo atomico?

- Lo sanno anche i sassi. E' quel nuvolone mortale che si forma dopo l'esplosione di una bomba atomica. Giusto?

- Pressappoco. Ora, come tu sai, il fungo diventa preda dei venti, che lo sospingono in qua e in là...

- Avvelenando l'aria, avvelenando la pioggia e così via. Un bel sistema per distribuire dall'alto le principali malattie.

- Rifletti, però. Gran parte della nuvola atomica si disperde nell'atmosfera e i suoi effetti mortali vanno sprecati.

- Meno male!

- Come sarebbe a dire? Ragazzo mio, tu non hai una mentalità economica. Perché sprecare quelle preziose sostanze?

- Vorrà dire velenose.

- Velenose, appunto. Il mio governo ha pensato: se riusciamo a ottenere un fungo atomico dirigibile, lo possiamo far volare nell'atmosfera a nostro piacimento; esso girerà intorno al globo, come una piccola Luna, e noi potremo farlo cadere qua o là, poi richiamarlo per aria, dirigerlo su un altro obiettivo. Con una sola bomba si otterranno gli effetti di un intero magazzino atomico.

- Che bellezza, - esclamò Paolo.

- Che soddisfazione per quelli che, dopo aver ricevuto sulla testa la bomba atomica, si vedrebbero recapitare a domicilio anche il fungo. Ma sa, professore, che voi scienziati ne studiate proprio di buone?

- Si fa per risparmiare, - rispose il professore, serio serio.

- Scusi, ma non si risparmierebbe di più se le bombe atomiche non si fabbricassero nemmeno?

- Sono cose che tu non puoi capire. E' politica. Io non mi interesso di politica. Io sono soltanto uno scienziato. Anzi, ahimè, lo ero...

- Continui, professore. Lei dunque accettò quell'incarico dal suo governo.

- Sì, e mi misi subito al lavoro per progettare il fungo dirigibile. Non sto a dirti quanti esperimenti, quanto sudore...

- ...e quanti quattrini, - commentò Paolo.

- Insomma, un mese fa credetti di aver trovato la soluzione al mio problema. Passai i disegni alla fabbrica, sorvegliai personalmente tutti i preparativi, tutte le fasi della fabbricazione della bomba che doveva servire alla grande prova. Una bomba magnifica, te lo dico io.

- Magnifica?

- Ti dico, bellissima. La più bella bomba atomica che sia mai stata fabbricata. Materiali di prim'ordine, rifiniture eleganti, un congegno perfetto. Ricordo la cerimonia dell'inaugurazione... Bandiere, coppe di sciampagna, pasticcini. Una festa commovente. Il ministro non la finiva più di stringermi le mani. A un certo punto, per l'entusiasmo, lasciò perfino cadere un pasticcino nella bomba. Sai, uno di quei pasticcini alla crema e al cioccolato. Lì per lì, ci si fece sopra una bella risata. Non era successo nulla che potesse guastare i meccanismi della bomba. Almeno, così pensavo. Ora, ahimè, non sono più dello stesso parere. Finalmente, venne anche il giorno dell'esperimento. La bomba doveva essere sganciata da un aereo e scoppiare a dieci chilometri dal suolo, anzi, dal mare. Secondo il progetto, io stesso avrei sorvegliato dall'aereo il fungo atomico, lo avrei manovrato per una mezz'ora, quindi lo avrei diretto a tuffarsi in un punto prestabilito dell'oceano.

- Quale oceano?

- Eh, no, figliolo. Non posso dirtelo. Segreto di Stato.

- L'oceano Segreto non c'è, sulle carte geografiche.

- Lasciami finire. Tutto andò bene fino allo scoppio della bomba...

- Addio quattrini!

- Ordinai al pilota di raggiungere una certa distanza dal fungo atomico e mi accinsi alla parte più importante dell'esperimento. Ma

il fungo non si formò! La nuvola atomica si condensò rapidamente, assumendo la forma di un cilindro piuttosto piatto, che rotava con lentezza su se stesso. La cosa era abbastanza strana, ma il peggio fu quando mi accorsi che l'oggetto non rispondeva assolutamente ai congegni per la teleguida da me preparati. Tentai in cento modi, da distanze diverse, da diverse quote, di dirigerlo da una parte qualsiasi. Macché: non era dirigibile. Il pilota, nervosissimo, protestava che il carburante stava per finire, che dovevamo tornare alla base, se non volevamo precipitare. Ero troppo disperato per preoccuparmi di tanto poco. Se vuoi saperlo, non mi importava nulla di precipitare: volevo prima riuscire a dirigere il fungo.

- Vorrà dire il non-fungo.

- Il non-fungo, sì. Andò a finire che il carburante si esaurì. Dovemmo gettarci col paracadute. Il pilota, più pratico di me, manovrò il suo ombrellone in modo da cadere in mare, per farsi ripescare dalla Marina. Io, invece, finii a capofitto nel non-fungo. Se avessi preso la mira, non avrei potuto fare meglio: caddi infatti, come potei constatare in seguito, proprio nel centro dell'oggetto.

- E si fece un bernoccolo al cioccolato!

- Nessun bernoccolo. Piuttosto, senza volerlo, siccome avevo la bocca aperta, mi feci una scorpacciata di panna montata. Puoi immaginare come rimasi quando scoprii che tutti i miei studi e l'importantissimo esperimento ordinato dal mio governo si erano risolti, per un banale errore, in una torta, sia pure di proporzioni gigantesche.

- Come rimase?

- Avrei voluto fare un buco e buttarmi nell'oceano, ecco come rimasi.

- Che sciocchezza, scusi. Io mi sarei sentito l'uomo più fortunato del mondo. A lei non piacciono i dolci?

- Certo che mi piacciono. Li adoro. Anche i miei bambini li adorano.

- Ah, lei ha dei bambini.

- Ne ho due, uno più bello e più caro dell'altro.

- E fabbrica bombe...

- Ti prego, non torniamo su questo argomento. Ormai è dimostrato che io so soltanto fabbricare torte. Perché la colpa è certamente mia. Il pasticcino del ministro ha certamente contribuito a questo assurdo risultato. Ma se io non avessi sbagliato a fabbricare la bomba, neanche un milione di pasticcini avrebbero potuto provocare questa balorda reazione al cioccolato.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «La torta in cielo»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La torta in cielo» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «La torta in cielo»

Обсуждение, отзывы о книге «La torta in cielo» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x