«Kathy non l'ha raccontato a nessuno, e non lo farà mai. Quella domanda mi tormenta ancora.»
«Magari non se lo ricorda» disse Charles. «Per via del trauma.»
«E chi lo sa? Magari è volata via. Questa era la teoria di Sparrow.»
«Mi piace l'idea. Se una scarpa è rimasta intatta, perché non la bambina? Forse è atterrata su qualcosa di morbido, che so, sacchi dell'immondizia sul tetto vicino.»
«No, Charles, abbiamo controllato, non c'erano sacchi dell'immondizia e l'edificio era isolato. Abbiamo trovato Kathy quella sera stessa, nessuna ferita, nessun segno. Se ci pensi troppo ti verrà mal di testa.»
«Va bene.» Charles si coprì gli occhi con la mano. «Credevate che fosse morta, ma l'avete ritrovata quella notte, quindi non avevate smesso di cercarla.»
«Esatto.» Riker batté la mano sul bancone. «Eravamo in questo stesso bar, io e Lou.» Guardò il televisore montato sopra il bancone. «Stavamo guardando la tivù. Al telegiornale si parlava di una bambina con gli occhi verdi che aveva un debole per i western. Aveva avuto i suoi cinque minuti di notorietà.» E ne avrebbe avuti di più, se lo sciopero degli operatori della nettezza urbana non le avesse rubato la scena.
«All'improvviso nel bar calò il silenzio. Io guardo verso la porta e chi vedo? Sparrow. Questo è un bar di poliziotti e lei una puttana, si vede lontano un miglio. Cerco di mandarla via. Lou non è dell'umore. Ma poi vedo che perde sangue e ha il braccialetto dell'ospedale.»
«A quel punto hai pensato che avesse ucciso lo spacciatore?»
«No, non avevano ancora trovato i suoi resti. Il giorno dopo, portarono tutto in ospedale, non sapevano chi fosse. Dall'autopsia risultò che la coscia era stata colpita due volte da una lama. Il dottor Slope ipotizzò che il coltello avesse reciso l'arteria e che fosse morto dissanguato. Riuscì anche a dire da che angolazione era partita la coltellata. Sparrow era in ginocchio quando colpì Frankie Delight. E questo combacia con la ferita di Sparrow, lo shock la fece cadere.»
«Ma Kathy fu accusata dell'omicidio.»
«Charles, stai correndo troppo. Siamo al bar con Sparrow, la vogliamo riportare in ospedale, ma lei non vuole, suda e trema. Lou crede che sia in crisi di astinenza. Allora svuota il portafoglio. Avrà avuto ottanta dollari, una fortuna per una tossica. Fa scivolare i soldi sul bancone e Sparrow dice: "La bambina si chiama Kathy e vi assicuro che non è normale. Potrebbe essere ancora viva". E Lou dice: "No, Sparrow, solo se credi ai fumetti di Superman. Kathy non è volata via, è morta".»
Riker sollevò il bicchiere e lo fissò. «Non c'è molta differenza tra il detective Riker e un drogato. Finché ho da bere sono una persona a posto, ma se me lo portassero via?» Scosse la testa. «Sei un amico, Charles, ma arriverei a tagliarti la gola per un po' di bourbon. Per Sparrow era lo stesso con l'eroina. Era ferita, non poteva lavorare, non aveva soldi nemmeno per una dose. Era in crisi di astinenza, ma rifiutò i soldi di Lou e disse: "Dovete trovarla, potrebbe essere ferita".»
«Allora sapeva che Kathy era viva.»
«No, non lo sapeva, è questo il punto. Sparrow aveva fede, e questo fece sì che anche Lou credesse in Kathy. Effettivamente la bimba poteva essere da sola al buio, ferita.»
Riker svuotò il bicchiere. «Quella notte Sparrow fu più uomo di me. Catturò la nostra attenzione. Disse che un travestito aveva commissionato alla bambina un furto: pezzi di ricambio di una Jaguar. Sparrow l'aveva scoperto perché la bambina le aveva chiesto cosa fosse una Jaguar: non poteva rubare quello che non conosceva. Questo accadeva molto prima che i poliziotti le dicessero che la bambina era morta. Racconta a Kathy di un riccone che va a puttane nell'East Village nei fine settimana. Lui ha una Jaguar. Era sabato sera, Lou mi afferra per il braccio e ce ne andiamo con Sparrow.»
Tre coglioni con una fede assoluta negli eroi dei fumetti.
Riker vedeva ancora Lou Markowitz che vagava per le strade bagnate a venti chilometri all'ora, alla ricerca di Kathy. Era da pazzi credere che la bambina si fosse salvata da quell'incendio. Eppure continuavano a cercarla sotto la pioggia. «Sapevamo che era morta, ma non riuscivamo a smettere di cercarla.»
Con gli occhi della memoria, Riker osservò l'amico che abbassava il volume della radio. Il rock & roll non andava bene quella sera. Cambiò canale. «A quel punto, troviamo la Jaguar. Lou accosta al marciapiede e spegne i fari.»
Riker, Lou Markowitz e Sparrow sedettero avvolti da una musica dolce e struggente, senza staccare gli occhi dalla Jaguar. E poi, come se Duke Ellington avesse pianificato quel momento, arrivò Kathy, una testa bionda dietro i bidoni della spazzatura. Sulla strada, a piedi scalzi, si avvicinava alla Jaguar.
La bambina ha bisogno di scarpe nuove.
Illuminato dalla luce di un lampione, il suo faccino brillava sotto la pioggia. Una cortina di vapore usciva dal tombino della metropolitana. Kathy si avvicinava. Sparrow sprofondò nel sedile posteriore. Lou Markowitz e Riker si piegarono sotto il cruscotto e osservarono affascinati la bambina che infilava un pezzo di metallo nella serratura. Non stava usando un appendiabiti o spaccando i finestrini. Aprì la portiera con l'abilità di un professionista. Quando entrò nella macchina, i due poliziotti scesero muovendosi in silenzio. Era difficile non ridere, oppure piangere. Quando Markowitz si piegò sulla portiera della Jaguar, la bambina era seduta sul sedile anteriore e stava smontando il cruscotto e la radio usando il coltello di Sparrow come cacciavite. Lou si avvicinò e chiese: «Piccola, cosa stai facendo?».
La bambina puzzava di fumo ed era molto arrabbiata. Puntò il coltello contro Louis dicendo: «Stai indietro, vecchio, o ti faccio a pezzi».
Lou prese il coltello dalle mani della bimba, che osservò spaventata la propria mano vuota.
«Dopo di che, Lou disse: "Niente male per un vecchio ciccione". La tirò fuori dalla macchina ma lei scappò e finì dritta fra le braccia di Sparrow. Quel che successe dopo, be', la bambina non se lo sarebbe mai aspettato. Fu davvero brutale. Sparrow trascinò Kathy da Lou dicendo: "Piccola, se non vai con quest'uomo io non verrò pagata".»
«Così alla fine Sparrow accettò…»
«Non un centesimo. Dimostrò di avere classe, davvero.» Il detective sollevò il bicchiere per brindare, senza rendersi conto che era vuoto. «Kathy sopravviveva perché correva veloce, ma Sparrow fece in modo che non avesse più un posto dove correre, nessuno di fidato da cui andare.»
Fu allora che Kathy morì. Scivolò a terra afferrando la gonna di Sparrow. Non voleva farsi prendere, implorava e piangeva ai piedi della puttana. «Kathy aveva rischiato la vita, e quella era la sua ricompensa! Sparrow se ne andò senza salutare.» Riker fissò il bicchiere per un attimo. «In quel momento Kathy pensava di essere stata venduta, giusto? Aveva capito quanto valesse per quella puttana: solo un'altra dannatissima dose. Eppure cercò di inseguirla.»
«Perché l'amava?»
«Perché quella donna era tutto ciò che aveva.» Riker aveva ancora nelle orecchie il pianto di Kathy che supplicava Sparrow di tornare, per favore, per favore. Dio, il panico nei suoi occhi quando Sparrow voltò l'angolo, e sparì.
«Kathy era come impazzita, ci minacciò con la pistola finta e il coltello. Quanto odiava Lou! Si era messo alle sue costole, l'aveva privata di tutto. Prima dei suoi libri e ora di Sparrow.»
«Questo spiega la sua iniziale ostilità,» disse Charles «e perché lo chiamò sempre e solo Markowitz.»
«Sì, credeva che avesse messo Sparrow contro di lei. Lou ha pagato per anni per questa colpa, e anch'io. Quella donna non dimentica, e non perdona.» Riker spinse il bicchiere sul bordo del bancone. «A quel punto ci dirigemmo verso Brooklyn. Io ero sul sedile posteriore e Kathy davanti con Lou.» Ricordava ogni dettaglio di quel viaggio, l'odore dei capelli bagnati, i giardini di periferia con le biciclette e i tricicli. L'autoradio al massimo, rock & roll. I cani abbaiavano e le luci delle lucciole si accendevano al ritmo di Buddy Holly.
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