Jessop fermò l'automobile davanti al bar. «È qui che Babe ha cominciato, a cinque anni. Allora si chiamava Baby Laurie. Suo papà lo faceva sedere in cima al juke-box, e il bambino si dava da fare a predicare le scritture e a gettare il malocchio sulla gente.»
«Malocchio? Parliamo di vudù?»
«Nulla di così sofisticato, signor Butler. Ma il piccolo bastardo era davvero bravo a predire il futuro. Se diceva che tua moglie avrebbe partorito un figlio morto, poteva capitarle che accidentalmente una mazza da baseball la colpisse sulla pancia prima del termine della gravidanza. Naturalmente potevi chiedere a Baby Laurie di allontanare con qualche preghiera l'ira del Signore al prezzo di un piccolo contributo alla Chiesa, ed ecco che il tuo bambino sarebbe nato senza problemi.»
«Un racket della protezione? Così il padre era…»
«O uno dei fratelli maggiori di Babe. Erano già tutti grandi e grossi. Il padre era l'uomo più odiato nel distretto di St. Jude. Se Ed non fosse morto per il suo fegato da ubriacone, un giorno l'avremmo trovato che galleggiava a faccia in giù in un bayou. E Babe era il ritratto del padre.»
«Mi sta dicendo che più d'uno in città avrebbe voluto vedere morto Babe?»
Lo sceriffo riavviò l'auto e non disse niente. O voleva evitare di dare una risposta, o semplicemente se ne infischiava di chi avesse ucciso Babe Laurie.
«Sceriffo, lei ha detto che i fratelli di Babe erano già grandi quando lui aveva cinque anni, trent'anni fa. Ma Malcolm non può averne più di trenta…»
«Malcolm ne ha cinquantuno. Solo qualche anno meno di me.»
Charles fissò le rughe, il doppiomento e i capelli grigi dello sceriffo: erano tutte cose che Malcolm non aveva.
Non era possibile. Non poteva essere tanto lontano da…
«Malcolm è un tipo strano» continuò lo sceriffo. «Incoraggia le dicerie che lo vogliono ancora più anziano. Fa credere alla gente di avere un segreto, e forse ce l'ha.» Ma il tono di Jessop non era molto convinto e sconfinava nel sarcasmo. «Anni fa, Babe e Malcolm sembravano quasi gemelli. Ma quando Babe è morto, all'età di trentasei anni, ne dimostrava dieci di più. Forse Malcolm ha usato il fratello come il magico ritratto di Dorian Gray. Gli anni e gli stravizi divoravano Babe mentre Malcolm non invecchiava di un giorno.»
Charles era ancora sbalordito, e lo sceriffo fraintese la sorpresa che gli leggeva negli occhi.
«Non si faccia strane idee, signor Butler. Devo aver letto il riferimento letterario sulla confezione delle mie gomme da masticare.»
«Lei mastica gomme?» chiese Charles.
Jessop gli indicò il vano sul cruscotto «Là dentro. Si serva.»
Charles aprì lo sportellino, e dall'interno cadde una pila di pacchetti di gomme da masticare con il logo Poliziotto Amico stampato sulla confezione.
«Le distribuiamo ai bambini.» Jessop prese qualche pacchetto dal mucchio che Charles stava rimettendo nello scomparto.
«Allora Babe era un depravato?» Il paesaggio scorreva lento oltre il finestrino della vettura. Charles diede una sbirciata all'orologio: c'era ancora tempo. «Non conduceva la vita esemplare del predicatore?»
«Macché! Tutte le volte che lo incontravo era fatto di droghe o di alcol. Quel figlio di puttana era più di là che di qua.»
«Era malato?»
«Eccome. Tutti, fino all'ultimo abitante di Dayborn, ricordano ancora la sua festa al Dayborn bar & grill. Babe compiva diciannove anni, ma i Laurie in realtà stavano festeggiando il suo "battesimo dello scolo". La festa per la prima malattia venerea fu leggendaria. Durò tre giorni.» Allungò la mano sul cruscotto e prese alcuni fogli con il timbro del patologo che aveva esaminato il cadavere di Babe. Li porse a Charles. «Vada alla seconda pagina, in alto.»
Charles diede un'occhiata ai testi. Secondo il referto dell'autopsia, Babe Laurie era affetto da sifilide. Alcol e droghe varie erano state rinvenute, insieme a altre sostanze, nel suo stomaco.
Si stavano avvicinando al luogo dove avrebbero innalzato il tendone. Lungo la strada superarono parecchie roulotte. Un gruppo di uomini in T-shirt consumava una colazione a base di birra. Uno di loro venne spintonato e cadde a terra. Volarono calci, pugni e lattine di birra, ma lo sceriffo non ci fece caso.
Charles scartò il pacchetto che aveva in mano e aspirò l'aroma speziato della gomma da masticare. Quando se la mise in bocca, il sapore gli evocò l'estate che aveva trascorso viaggiando al seguito del cugino Max, mago di professione. La gomma da masticare era stata una componente base della sua dieta.
Prima che arrivassero al parcheggio, Charles, con un solo chewing-gum, aveva fatto un palloncino più grande di quello che lo sceriffo era riuscito a produrre con due. La fece scoppiare rumorosamente. Lo sceriffo staccò le mani dal volante per applaudire. Si fermarono in uno spiazzo di terra battuta, e per qualche minuto sedettero amichevolmente, masticando gomma e combattendo una gara di bolle e scoppi.
«A proposito sceriffo, non ho visto neanche un bambino a Owltown.»
«Le famiglie con bambini abitano a Dayborn. Questo marciume itinerante è un'accozzaglia di ubriaconi, tossicomani, puttane e qualche pervertito.»
«Quanti sono i Laurie?»
«Contando cugini, cugini in seconda e parenti acquisiti? Credo qualche centinaio. Quando gli affari di famiglia si sono fatti troppo grandi per Malcolm e i suoi fratelli, hanno chiamato i parenti dal Texas e dalla Carolina del Nord e del Sud. Adesso lavorano tutti per la New Church.»
«Come fa la Chiesa a mantenere tanta gente?»
«Quando lo spettacolo è in tour a nord, lungo la Bible Belt, in una serata incassano almeno trentamila dollari. I Laurie che restano a Owltown guadagnano anche di più grazie agli ordini postali.»
«Vendono la fede per posta?»
«Già. Con una donazione di cinque dollari puoi ricevere una busta di Terra Santa. Temo di aver schiacciato molta di quella sacra terra entrando in questo spiazzo.»
«Dio la perdoni» disse Charles. «Quanto per un pezzetto della Vera Croce?»
«Venti dollari. I trucioli del "sacro legno" sono laminati in strisce di plastica. Le puoi usare come segnalibro per la Bibbia autografata.»
«Autografata da chi?»
«Dagli autori, tutti e dodici.»
Charles inorridì apprendendo che lo sceriffo non aveva affatto scherzato. C'erano dodici apostoli nel consiglio direttivo della New Church, e il testo della Bibbia era stato praticamente riscritto.
Mentre spalancava la portiera, Jessop si chinò verso di lui e disse: «Manderò la mia vice a prenderla, quando avrà finito. Non voglio essere invadente, signor Butler, ma sono preoccupato per la sua incolumità. Spero non le dia fastidio».
«Nient'affatto. Apprezzo veramente la sua premura.»
«Si diverta» gli augurò Jessop. «Ma non si allontani dalla zona della fiera. È un consiglio spassionato.»
Charles scese dalla macchina e percorse il campo oltre il parcheggio, superando furgoni, pick-up, roulotte e baracchini di cibarie. Quando arrivò al centro dell'ansa, lo sorprese la vista spettacolare dei cipressi e del loro riflesso nell'acqua lungo tutta la riva del bayou. In lontananza, un airone bianco si levò in volo, disturbato dalle grida degli operai.
Charles rivolse la sua attenzione ai pali di metallo piantati al centro del campo. Su ognuno di essi sventolava una bandiera rossa; lunghe funi scendevano sino a terra. Il più alto doveva essere il palo centrale della grande tenda di tela, che ora giaceva distesa a terra.
Poco distante, un gruppetto in blue jeans intonò un gospel. A dirigere il coro era una donna con una bacchetta in mano. Intanto, molta altra gente stava convergendo intorno all'ampio cerchio di tela.
Era arrivato giusto in tempo. La tenda veniva issata con le funi. Cambiava forma a ogni battito di ciglia. Tutt'intorno al grande cerchio, gli uomini tiravano le corde e le carrucole stridevano. La tela si agitava nel vento, sbattendo e attorcigliandosi. Alla fine, si sollevò del tutto, assumendo la forma familiare di un gigantesco tendone da circo. In cima ai pali, le bandiere rosse schioccavano nella brezza come lingue biforcute.
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