La guardò come se si aspettasse di essere lodato per ciò che aveva fatto.
«Ottimo lavoro, Justin. E hai fatto lo stesso con il vaso?»
«Sì, doveva essere qualcosa che contenesse acqua per giustificare le tracce del ghiaccio sciolto.»
«Secondo me il tuo trucco migliore è stato il coltello nel bersaglio. Hai preso in giro anche Charles, e non è facile. Scommetto che hai manomesso la carica a molla.»
«Sì. Sono rimasto affascinato da quella vecchia attrezzatura carnevalesca sepolta nel seminterrato. Come forse hai immaginato, ho qualche interesse per la magia. È un vecchio trucco. La ruggine si vedeva anche con poca luce; dopo aver tirato la molla fin sul bordo di un ingranaggio, dovevo solo fare in modo che il signor Butler continuasse a parlare finché non si fosse rotta e non avesse liberato il coltello fasullo.»
«Più tardi, sei tornato nel seminterrato e hai spinto un'altra volta la lama fasulla nello scomparto del bersaglio, giusto? Poi hai conficcato uno dei coltelli veri nel bersaglio.»
Justin annuì.
«Come potevi essere sicuro di tornare all'edificio in tempo per cambiare il coltello di scena con quello vero?»
«Facile. Charles va ovunque in taxi. L'ho spiato. Immagino che non gli piaccia la metropolitana e probabilmente ha tanti di quei soldi che non gli capita mai di prenderne una. Ho preso la metropolitana verso Soho dopo che lui è entrato nel parco. Avevo tutto il tempo che volevo per scambiare i coltelli.»
La pistola pesava nelle mani del bambino. Corresse la direzione della canna che mirava al cuore di Mallory.
«Non hai nessuna domanda per me, Justin?»
«Non sei sorpresa di vedermi, vero?»
«No.»
«Quando hai cominciato a sospettare di me?»
«Dall'inizio. La violenza sarebbe arrivata, lo sentivo. Sei il più intelligente della famiglia. Ho sempre saputo che saresti stato l'unico a rimanere in piedi.»
Justin spostò la pistola per puntarla contro Harry. «Se vuoi, come ultimo desiderio, ucciderò lui per primo.»
«Non è affatto simpatico, vero?»
«No! Posso aiutarti» disse Kipling al ragazzo.
«Sei legato come un maiale» disse Justin. «Non puoi aiutare neanche te stesso. Hai idea di quanto tu appaia ridicolo? Troveranno il tuo corpo così.»
«Ascoltami, ragazzo. Posso aiutarti. Ho un'idea. Semplicissima. Se i poliziotti arrivano a te, ti coprirò. Lei vuole arrestarmi per l'omicidio di una donna, di una puttana. Hai bisogno di me, e adesso sai qualcosa su di me. Non posso tradirti, giusto?»
Justin guardò Mallory. «Ha davvero ucciso qualcuno?»
«No. Non credo che ne abbia il fegato. E tu?»
«Perché mi avrebbe legato, allora?»
Il ragazzo guardò Mallory, in attesa di una risposta.
«L'ho legato perché lo stronzo mi ha fatto incazzare, ma purtroppo non ho il permesso di farlo fuori.»
Prese mentalmente nota di tagliare quel pezzo dal video.
«Hai sentito parlare di quella donna non identificata morta nel parco?» Kipling alzò la testa e urlò. «Be', l'ho uccisa io!»
Mallory scosse la testa. «Questa è una confessione estorta con la minaccia. Non vale.» Abbassò lo sguardo verso Kipling. «Credo che neanche Justin se la stia bevendo. Tu sei un bugiardo certificato, Harry. Questo bambino è in gamba. Forse farà credere a tutti di aver impugnato la pistola nel tentativo di proteggermi da te.» Tornò a rivolgersi al ragazzo. «Vero, Justin?»
Il ragazzo fece segno di sì con la testa. Mallory abbassò lo sguardo su Kipling, che si dimenava sul pavimento. «Harry, non mi pare che tu comprenda la tua situazione. Sei adulto, più grosso del ragazzo. In altre parole, sei un uomo morto. Ho ragione, Justin?»
«Temo di sì.»
«Questo bastardo non è molto intelligente, vero Justin?»
«L'ho uccisa io! Ho ucciso Amanda Bosch perché era una puttana» disse Harry nel disperato tentativo di passare per un misogino fanatico e spietato. Il bambino convinto che tutte le donne fossero puttane parve soppesare la sua dichiarazione.
«Bene» disse Mallory, «sentiamo qualche dettaglio che non era sui giornali. Nel mio caso si tratta di interesse professionale. E Justin ha ucciso già due volte. Non possiamo definirlo un dilettante. Ma tu lo sei, Harry. Particolari. Amanda ha pianto? O l'ha presa da uomo, più di quanto non stia facendo tu?»
«La colpa era sua. Se non mi avesse minacciato, non sarebbe successo. La puttana se l'è cercata.»
«Tutte le donne sono puttane» disse Justin sulla nota discendente di un amen.
«Particolari, Harry.»
«L'ho colpita con una pietra, e poi le ho spezzato il collo. Questo non era sui giornali.»
«L'hai presa per la gola e l'hai strangolata.»
«No, le ho girato la testa finché il collo non si è spezzato.»
«Quanto tempo ti ci è voluto per insegnare al gatto a ballare?»
«Quattro giorni! Okay, piccolo, adesso sei convinto? Avanti, slegami.»
«No» disse Justin, «Non credo.» Puntò la pistola verso Harry, e l'uomo ne fu raggelato. Poi l'arma ritornò con calma verso Mallory. « Sarebbe più logico uccidere prima Mallory. È lei quella pericolosa. Tu, signore… tu sei patetico. Non la odiavi nemmeno, quella donna, vero?»
«No, non la odiava. L'ha uccisa in preda al panico» disse Mallory. «Poi è scappato. Non ha il tuo stile, Justin.»
Era come se Markowitz fosse con lei nella stanza. Amano parlare, Kathy, diceva il vecchio. Anche dopo che gli hai letto i loro diritti, non riesci a farli stare zitti. Il ragazzo fece una risatina, compiaciuto del potere che stava esercitando su due adulti.
«Scommetto che tu pianifichi i tuoi omicidi» disse Mallory. «A meno che non ti abbia sopravvalutato. A meno che tua madre e la tua matrigna non siano morte senza il tuo aiuto.»
«Puoi fare meglio di così. Eri arrivata vicino alla verità. Stavi progettando di riesumare mia madre. Ti ho sentito mentre ne parlavi con Charles Butler.»
«Se avessi riesumato tua madre, che cosa avrei scoperto?»
«Forse avresti scoperto che avevo sostituito le sue medicine per il cuore con pillole di vitamine della stessa dimensione e colore.»
«Perché l'hai uccisa?»
«Diciamo che non perdo occasione per divertirmi.»
«Così è morta per non avere preso la medicina di cui aveva bisogno? A me sembra piuttosto noioso.»
Arthur stava tenendo aperta la porta per un inquilino, quando vide l'omone che gli correva incontro, tenendo stretto un oggetto contro il petto e poi nascondendolo in tasca. Adesso l'uomo era abbastanza vicino perché lo identificasse come l'amico della signorina Mallory. E mentre l'uomo arrivava ancora più vicino, Arthur poté vedere il biglietto da venti dollari nella sua mano protesa. Il biglietto rimase sospeso nell'aria mentre Charles lo superava in un lampo, e Arthur lo afferrò prima che toccasse terra.
«Non ho tempo di farmi annunciare, sono in ritardo!» urlò l'omone passando. «Mi ucciderà se ritardo ancora.» Superò l'ascensore occupato e si precipitò su per le scale.
Arthur manifestò la sua comprensione con un eloquente cenno del capo mentre intascava i venti dollari. Neanche a lui sarebbe piaciuto dover discutere con la signorina Mallory.
«L'ho uccisa io» la corresse Justin.
«È morta per un attacco di cuore» disse Mallory. «Ho visto il certificato di morte.»
«L'ho spaventata a morte. Una volta che si era indebolita per la mancanza di cure, non è stato troppo difficile. Ho fatto il genere di cose che l'avrebbero fatta sembrare pazza se le avesse riferite a qualcuno. Difficilmente avrebbe detto a mio padre che vedeva oggetti volanti. Hai conosciuto mio padre. Abbastanza intrattabile, non trovi?»
«Sei un bambino interessante, te ne do atto, ma continuo a ritenere che il metodo dell'omicidio non sia stato gran che. Roba da principianti.»
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