«Non ho richiesto nessuna carta di credito.»
«Leggilo!»
Raccolse la palla di carta e la lisciò meticolosamente sulla superficie del comodino.
Sotto l'intestazione c'era scritto:
Prima di tutto, ci dica perché l'ha fatto. Scriva o digiti la sua confessione nello spazio apposito.
Sollevò il foglio e lo avvicinò agli occhi per esaminare il marchio della società che compariva in alto sulla pagina.
La riga successiva recitava:
Sua moglie sa cos'ha fatto? Se è così, abbiamo previsto uno spazio supplementare per i suoi commenti.
Lesse il breve elenco di domande:
1. Perché ha mentito?
2. Lo rifarebbe se gliene dessimo la possibilità?
Abbassò il foglio e guardò Angel che di nuovo camminava avanti e indietro per la lunghezza del tappeto.
«E adesso un nuovo messaggio!» Le parole le esplodevano dalla bocca. «Che significa?» Guardò il messaggio più recente, stretto nella sua mano. «"Ho un testimone." Un testimone di cosa? Parla, Harry, o ti taglio i viveri, e dopo ti taglio anche le palle!»
Eric Franz fu lento a rispondere alla porta. Betty Hyde lo sentì camminare verso l'ingresso, strascicando le suole sul marmo. Quando la porta si aprì, guardò al di sopra della sua spalla. Nella sua mano era appallottolato un foglio di carta. Il suo volto era fisso come una maschera. La stanza alle sue spalle era buia, a parte la luce della spia del computer.
«Se sapesse che stai scavando nel suo passato, la vostra amicizia potrebbe soffrirne» disse il rabbino David Kaplan.
«Ho bisogno di conoscere il legame che esiste fra il ragazzo e Mallory» disse Charles Butler.
Lo studio del rabbino era un luogo di libri viventi. Non stavano sugli scaffali, ma ammucchiati in pile su tutte le superfici della stanza, appollaiati per gruppi di argomenti correlati. Un volume rilegato in pelle stava aperto sulla scrivania, in paziente attesa della rinnovata attenzione del rabbino.
«Forse il legame tra di loro è semplicemente una caratteristica comune» disse il rabbino.
«Mmm…»
«Tutti i bambini hanno in comune l'innocenza.»
«Non descriverei nessuno dei due come innocente. Il ragazzo parla come un uomo di quarant'anni. E Mallory… è Mallory.»
«Prendi il punto di vista di Helen su Kathy. Lei non riusciva a vedere niente di male nella bambina. Ripeteva sempre che nessuno le aveva spiegato le regole, ed era assai vicina alla verità. Che significato possono rivestire i concetti di bene e male, giusto e sbagliato, paradiso e inferno, per una bambina che vive per strada, di espedienti e furti? All'epoca in cui andò a vivere con Louis e Helen, il suo comportamento a volte rasentava quello di quei bambini cresciuti tra gli animali, lontani dai loro simili.»
«Cosa sai della madre naturale? È possibile che maltrattasse la figlia?»
«Kathy non parla mai di lei. Non lo ha mai fatto.»
«Immagina di dover fare delle ipotesi sui suoi genitori. Basandoti solo su quello che sai di lei, che cosa diresti?»
«Credo che Kathy vivesse per strada da tre o quattro anni quando Markowitz l'arrestò. Era una ladruncola di dieci anni. Provò a spacciarsi per dodicenne, e Markowitz gliene concesse undici… ma un anno l'ha rubato. Sappiamo che non ha mai frequentato regolarmente una scuola. Helen le fece fare un test al centro di apprendimento. Qualcuno le aveva insegnato a leggere e a scrivere molto presto. E aveva un sorprendente talento per la matematica. Ecco perché Helen e Louis hanno speso più di quanto potessero permettersi in scuole private. Temevano che le sue doti si sarebbero affievolite nel sistema della scuola pubblica, con un insegnante ogni cinquanta bambini.»
Il rabbino andò allo scaffale, prese una scatola che teneva tra i libri, e ne estrasse delle carte. «Questo è un campione della scrittura di Kathy quando aveva dieci anni. Non è la mano di una bambina. Qualcuno se ne è preso cura, e in tenera età. Un giorno la portammo a incontrare padre Barry alla parrocchia del quartiere. Era l'epoca dell'anno in cui ci riunivamo per raccogliere viveri e vestiti per i poveri. Quando Kathy vide il crocifisso sull'altare, si fece meccanicamente il segno della croce. Dunque qualcuno aveva insegnato alla bambina a farsi il segno della croce. Non credo sia stata indesiderata né ignorata, né considerata un peso dalla madre. È grazie a lei se Kathy ha potuto amare Helen a prima vista. Mi piace credere che somigliasse a Helen Markowitz, questa persona speciale. Questa donna di cui non so niente, io la ricordo nelle mie preghiere.»
«Devo dedurne che ritieni che sia morta?»
«Cos'altro avrebbe potuto separare una donna del genere da sua figlia?»
«Sto per colpire il giudice.»
Aveva immaginato che ciò gli avrebbe fatto roteare gli occhietti.
Mallory fissava l'investigatore dell'ufficio di medicina legale. Erano seduti allo stesso tavolo dello stesso caffè dove l'aveva attirato la prima volta. Gli aveva lasciato il tempo di riflettere e alimentare la propria paura e poi lo aveva convocato. Era lo stile del vecchio, e aveva funzionato.
Grazie, Markowitz.
«Così tu prendi le prove, le passi a un poliziotto, e ti rendi complice del reato di ricatto. Heller vive per il suo lavoro, e non c'è nessuno più in gamba di lui. Se venisse a sapere che stai sottraendo delle prove dalla scena del delitto, verrebbe a beccarti e ti pianterebbe una pallottola in corpo…»
«Non hai in mano niente di concreto, Mallory. Se tu avessi…»
«Ho i verbali di tre casi di suicidio accomunati dall'assenza di un biglietto. È stato questo particolare piuttosto insolito a mettermi all'erta. Eri di turno in tutti e tre i casi. Che cosa c'era scritto in quei biglietti? Quali particolari imbarazzanti? I suicidi amano liberarsi la coscienza prima di andare all'altro mondo. Immagino che tu li abbia sottratti, magari insieme a qualche altro souvenir: fotografie compromettenti, lettere d'amore, con cui ricattare i membri di famiglie influenti. Nel caso della madre del giudice, hai fatto in modo che non fosse aperta un'indagine per omicidio. Palanski si è presentato perché l'hai chiamato tu. Insieme avete coperto un assassino. »
«No. La vecchia aveva subito delle percosse, benché non di recente. Non sono state quelle a ucciderla. Non è stato il taglio sul labbro, probabilmente risalente al giorno precedente la morte, né il livido su un lato della faccia. Sul posto c'era il suo medico di famiglia. Puoi chiedere conferma a lui: è morta per cause naturali.»
«Ma se i segni delle violenze subite fossero stati resi pubblici, il giudice si sarebbe trovato in grave difficoltà, giusto? Allora arriva Palanski, prende il controllo della situazione e si lavora il giudice. Dico bene?»
L'investigatore del medico legale non la guardava negli occhi. Lei fissò il tovagliolo di carta che lui teneva in mano. Lo stava trasformando in una montagnola di coriandoli umidi di sudore. Aprì la bocca per parlare, ma Mallory non gli diede il tempo di dire che voleva un avvocato. Batté la mano aperta sul tavolo, e la sua bocca si richiuse mentre lui saltava sulla sedia, i nervi tesi allo spasimo.
«Il tuo problema più grande è che il tuo socio è uno stupido. Compra azioni, obbligazioni, ed è così idiota da credere che nessuno possa risalire a lui perché le transazioni avvengono in contanti. Ogni transazione in contanti viene registrata esattamente come le transazioni a credito. Tutta la sua attività finanziaria è registrata informaticamente. Sapevi che Palanski ti sta fregando sulle quote?» No, evidentemente non lo sapeva.
«Il modo in cui hai gestito la tua quota di profitti era solo un po' più intelligente.» Sfogliò il fascio di carte sul tavolo finché trovò quella che stava cercando. «Questa è la registrazione di tutti i depositi in contanti che hai versato sul conto di tua madre, su cui hai la procura. Per la legge l'unico reddito di tua madre proviene dall'assistenza sociale, eppure possiede questo fantastico conto bancario. Comunque gli Affari Interni non ci sarebbero mai arrivati. Già, ma quello scemo di Palanski…»
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