Harry disse: «Il vecchio Jubal non fu l’unico generale confederato che non si arrese mai formalmente?».
«Esatto» disse Eddie. «Finì a esercitare l’avvocatura a Rocky Mount, in Virginia.»
«Be’, se non altro dopo la guerra intraprese una professione onorevole» osservò Harry.
«Mi sa che io e Eddie trascorreremo molto più tempo insieme d’ora in avanti» disse Bailey. King pensò che non avrebbe potuto essere più chiaro di così.
«Non vedo l’ora» disse Eddie con quello che sembrava un genuino entusiasmo.
Sei un bel bugiardo, Eddie , pensò King.
Remmy accarezzò la mano del figlio. «Come stai?»
«Spero solo che ci siano giorni migliori, mamma.»
«Forse tu e Dorothea dovreste andare da qualche parte, tanto per allontanarvi un po’ da qui.»
«Sì, forse lo faremo» ribatté Eddie senza la minima traccia di interesse.
King notò che i bambini Oxley erano rientrati in salotto quando avevano visto la loro mamma. Mentre Lulu andava a raggiungerli, King si scusò, andò al bar, si fece servire due bicchieri di vino e puntò verso il portico sul retro per stare a quattr’occhi con Savannah, mentre era ancora sola.
La ragazza era seduta sul divano e fissava il fuoco che divampava nel caminetto a un capo della stanza.
«Immagino sia stata una giornata lunga e stressante per te, Savannah» le disse in tono pacato.
Savannah trasalì e alzò gli occhi, sorridendo quando vide chi era. King le offrì uno dei due bicchieri e le si sedette vicino.
«Un bicchiere di Château Palmer è capace di fare miracoli per il morale. È un ottimo vino francese.»
«“Palmer” non mi suona molto francese» disse Savannah, fissando il bicchiere come se ci vedesse delle immagini.
«Era un generale inglese agli ordini di Wellington, che si recò a Bordeaux con il suo esercito intorno al 1814 e rimase là definitivamente. Acquistò una tenuta con vigneti che alla fine divenne famosa come Château Palmer, e cominciò a produrre vino, il che dimostra che l’uva, come la penna, è più potente della spada.»
«So molto poco sui vini» disse Savannah. «Sono più una ragazza Jack and Coke.»
«A bere solo Jack and Coke non si sbaglia mai, ma se ti interessano i vini sarei contento di insegnarti, anche se potresti cominciare a imparare molto proprio qui in casa tua. I tuoi genitori hanno una cantina che conta diecimila bottiglie. La prima volta che la vidi ci mancò poco che svenissi per l’invidia.» King centellinò il vino e osservò Savannah che fissava il fuoco. «Ti ho vista in compagnia dei piccoli Oxley.»
«Sono bambini simpatici» disse la ragazza in tono rilassato, giocherellando con la fila di perle che aveva al collo. «La più piccola, Mary Margaret, appena arrivata qui piangeva disperata, poverina. Le manca tanto il suo papà. Li ho portati qui. Mamma e la signora Oxley volevano parlare in privato.»
«A quanto pare hanno risolto tutto.»
«Ero veramente convinta che fosse stato Junior.» All’improvviso gli occhi della ragazza luccicarono di lacrime.
«Anch’io, all’inizio.»
«So di non esservi stata molto d’aiuto l’altro giorno.»
«Eri ancora traumatizzata. Ogni volta che ti sentirai pronta a fare due chiacchiere io sarò qui.»
Savannah annuì con aria assente; le sue dita nervose continuavano a trastullarsi con le perle. King attese che dicesse qualcosa, ma la ragazza restò zitta. Continuò semplicemente a fissare il fuoco nel caminetto.
Alla fine King si alzò. «Se dovessi aver bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, dammi un colpo di telefono.»
Savannah alzò gli occhi e gli si aggrappò a una mano. «Com’è che non sei sposato?»
Sulle prima King pensò che stesse facendo la civetta, ma poi si rese conto che era seria.
Rispose: «Lo sono stato, tanto tempo fa, solo che non ha funzionato».
«Io credo che certe persone siano destinate a restare sole.»
«Non penserai di essere una di queste, vero?»
Savannah scosse la testa. «No. Ma credo che lo fosse mio padre.»
Sconcertato, King tornò a sedersi. «Che cos’è che te lo fa dire?»
Prima che lei avesse il tempo di rispondere, udirono alle loro spalle Remmy dire: «Sono sicura che ci sono diverse persone che gradirebbero vederti, Savannah».
Girarono entrambi la testa per guardare indietro e videro Remmy in piedi sulla soglia della veranda che li fissava con un’espressione indagatrice.
Savannah si alzò obbedientemente. «Ci vediamo, Sean.»
King restò a osservare madre e figlia che si allontanavano prima di andare a unirsi a Michelle in soggiorno. Harry aveva intercettato Remmy e Savannah mentre rientravano e stava confabulando con loro in un angolo appartato.
Scopri più che puoi, Harry , pensò King, perché mi sa tanto che io ho toppato.
«Nulla di interessante?» domandò Michelle.
«Savannah è una ragazza turbata. Sa qualcosa ma non riesce a tirarla fuori.»
«Usa il tuo fascino, Sean. Ha i bollori per te.»
«Oh, lo pensi davvero?»
« Ma per favore! Gli uomini sono talmente ciechi in queste cose!»
«Sul tuo fronte invece si muove qualcosa?»
«Sono stata invitata alla prossima rievocazione storica di Eddie. Ci andrò con Chip.»
King incrociò le braccia e la fissò. «Veramente?»
Michelle sostenne il suo sguardo, sulla difensiva. «Sì, veramente. Perché?»
« Le donne sono talmente cieche in queste cose!»
«Suvvia, è sposato, Sean!»
«Già, l’hai detto.»
Michelle e Chip Bailey raggiunsero in auto la periferia di Middleton, in Virginia. Era una mattina limpida, con un cielo azzurro terso e un vento leggero che recava sollievo alla crescente calura.
«Bella giornata per andare in battaglia» dichiarò Bailey.
Esiste davvero un giorno migliore di un altro per scannarsi l’un l’altro? pensò Michelle.
L’omone a turno sorseggiava il suo caffè e addentava un sandwich alle uova sode presi in un McDonald’s. Michelle sgranocchiava una barretta energetica, cullando un cartone di succo d’arancia. Indossava jeans, scarponcini leggeri e il suo giubbetto impermeabile del Servizio segreto. Bailey si era messo un paio di pantaloni larghi color kaki, un maglione di lana e un paio di occhiali da sole a copertura totale.
«Sei mai stata a una di queste manifestazioni?» domandò Bailey.
«No.»
«Sono una bellezza. Hanno un sacco di eventi in programma: esercitazioni di fanteria, parate, dimostrazioni di infermeria, bande, balli, comprese le danze folcloristiche, ricevimenti con tè al pomeriggio, passeggiate a lume di candela. Le cariche di cavalleria sono veramente straordinarie. Questa gente fa le cose con una serietà da professionisti. Oggi ne vedrai a centinaia, anche se nella guerra civile vera gli eserciti che si affrontavano disponevano di decine di migliaia di soldati. Ma ci offriranno comunque uno spettacolo stupendo.»
«Com’è che Eddie ha cominciato? Non mi sembra una cosa che possa attirare un pittore dalla spiccata sensibilità.»
«Penso che all’inizio sia stato suo padre a interessarsene. Bobby Battle era un grande appassionato di storia; ha addirittura finanziato alcune rappresentazioni storiche delle vecchie battaglie.»
«Eddie andava d’accordo con suo padre?»
«Penso che lo desiderasse con tutto il cuore. È uno dei motivi per cui si lasciò coinvolgere in queste rievocazioni… o almeno questo è ciò che suppongo in base alla mia conoscenza della famiglia. Però Bobby Battle era un tipo impenetrabile. E poi non è che stesse molto a casa. Credo che al ruolo di padre affettuoso con i suoi bambini preferisse piuttosto viaggiare intorno al mondo in mongolfiera o costruire una fabbrica in Cina.»
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