«Se Lauch lavora sempre ai bagagli sotto un altro nome, ha ancora diritto allo sconto per i dipendenti», osservò Petra. «Forse sta ancora andando avanti e indietro.»
«Ed è tornato a Los Angeles a ripetersi?»
«Spero con tutto il cuore che non sia così, Phil, ma dopo quello che mi hai raccontato sembra che non potremo fare a meno di ricontrollare tutto quello che si è raccolto su di lui. Vorresti essere così gentile da mandarmi i suoi dati via fax?»
«Dammi un’ora», rispose Sorensen. «Certo l’idea che abbia avuto tanto fegato da tornare per… Naturalmente prima bisognerebbe stabilire che Lauch si trovava qui quando è stata uccisa la Ramsey, poi bisognerebbe trovare un collegamento tra lui e lei, e tutto questo quando già sapete di un’aggressione tra le mura domestiche da parte del marito. Divertente.»
«Spassosissimo. Grazie dell’aiuto, Phil.»
«Ehi, se per qualche miracolo dovesse risultare che ti è stato utile, sarà stato utile anche a me. Non l’ho mai mandata giù, di non essere riuscito a chiudere quel caso. Era una ragazza davvero carina e lui l’ha trasformata in una cosa orrenda.»
Era l’una, ora di cominciare a cercare quel Darrell/Darren, editor cinematografico, ma ora desiderava aspettare che il fax le consegnasse i dati su Karlheinz Lauch.
Il caso Ilse Eggermann era stato una sorpresa, ma Sorensen aveva ragione: si potevano spiegare le analogie con il comportamento tipico di chi è responsabile di violenze domestiche, vecchie tragedie di sempre, riedizioni della storia di Otello.
O con la legge dei grandi numeri: cerca e prima o poi qualcosa trovi. In un arco di tre anni a Los Angeles avvenivano più di tremila omicidi. Un’analogia fra due casi in un periodo come quello non era da Guinness dei Primati.
Nel frattempo avrebbe sentito gli altri investigatori di Pacific, avrebbe provato a rintracciare alcuni di quelli di Valley D che non aveva trovato al primo colpo, magari avrebbe tentato un’altra telefonata di condoglianze ai genitori di Lisa a Chagrin Falls, avrebbe cercato di parlare alla madre, avrebbe sentito se i genitori avevano intenzione di venire a vedere quanto restava della loro figlia.
Chissà se la signora Boehlinger provava per Ramsey gli stessi sentimenti ostili manifestati dal marito?
Cercò di definire che opinione si era fatta lei di lui: sollecito nell’esibire un alibi e nel far loro sapere delle debolezze di Lisa; la telefonata al loro principale; quel discreto numero da dongiovanni che aveva recitato a suo beneficio esclusivo.
C’era puzza di egocentrismo, narcisismo. Bastava per presumere che fosse capace di perdere la testa se una donna lo contrariava o respingeva?
Difficile affermarlo, ma nella sua mente Ramsey non aveva fatto nulla per allontanare da sé il sospetto. Nonostante Ilse Eggermann, l’attore rimaneva l’indiziato principale.
S’immaginò uno scenario: Lisa, come Ilse Eggermann e come tante altre donne vittime di violenza, aveva ceduto alle insistenze del suo ex e accettato di vederlo. Un rianimarsi di antiche passioni o forse vulnerabilità femminile di fronte a una delle più affermate esche maschili: l’occasione di un franco chiarimento.
Perché in passato c’erano state reazioni chimiche tra loro e le reazioni chimiche non scompaiono, si attenuano. Perché i ricordi sanno essere selettivi e una donna non riesce a smettere di sperare che un uomo cambi.
Un appuntamento… dove? Un ristorante no, ci voleva qualcosa di più intimo. Romantico. Appartato.
Non andava bene nemmeno la casa a Calabasas, troppo rischioso. Anche se Greg Balch mentiva per proteggere il principale, avrebbe potuto accorgersene qualcun altro, il custode, un vicino. La cameriera.
Petra ricordò i modi sfuggenti di Estrella Flores. Meritava senza dubbio un secondo colloquio, ma come ottenerlo senza insospettire Ramsey? E c’era ancora un elemento fondamentale da includere nell’elenco: l’interrogatorio del guardiano di notte a RanchHaven. Un’omissione vistosa, ed ecco riapparire gli effetti negativi di un eccesso di diplomazia.
Quante cose da fare ancora… meglio tornare alla sua ricostruzione dell’ultimo appuntamento. Dove poteva aver portato Lisa?
Aveva forse un’altra casa, un nascondiglio per i fine settimana? Gli attori non avevano sempre un rifugio per i weekend?
Al mare? In montagna? Arrowhead, Big Bear? O su a nord, Santa Barbara, Santa Ynez. Erano tanti quelli dell’Industria ad aver aderito alla moda del ranch…
Se era al mare, la scelta più probabile era Malibu, onde lunghe, sabbia fine, che cosa poteva esserci di più romantico?
Prese nota di controllare tutte le proprietà immobiliari di Ramsey.
Per il momento si sarebbe accontentata della spiaggia. Immaginò la scena: Ramsey e Lisa su un comodo divano in una specie di scatola di vetri e legno con le fondamenta nella sabbia. Le tre C: champagne, caviale, coca. Magari un fuoco acceso a far da galeotto. Ramsey che ingrana il turbo del suo fascino.
Lisa che risponde? Il sexy vestitino nero le risale lungo le cosce? Reazioni chimiche… aiutate da uova di pesce, Móet Chandon e Medellin di prima qualità? O un altro genere di incentivo: il denaro. Lisa aveva un lavoro ma era ancora Ramsey a garantirle il grosso del reddito.
La compravendita dell’amore? La vecchia solfa di sempre? Petra si sentì rattristare, poi ricordò a se stessa che non doveva esprimere giudizi. Se il suo telefono avesse squillato in una sera di particolare solitudine e/o nostalgia e all’altro capo avesse udito la voce di Nick che la salutava: «Ehi, piccola…» Che cosa avrebbe fatto lei?
Avrebbe sbattuto la cornetta in faccia all’egoista a caccia di una scopata facile augurandosi di avergli fatto sanguinare l’orecchio.
Torniamo a Malibu. Scroscio di onde, tenere reminiscenze, scivolamento nell’intimità.
Ramsey fa la sua mossa.
Ma Lisa cambia idea, oppone resistenza, lo respinge.
Ramsey freme di collera, sente il desiderio di colpirla. Ma ricorda che lei lo ha già sputtanato in pubblico. Si trattiene.
Rimane calmo, l’accompagna a casa in macchina.
Da Malibu a Doheny Drive Hills offre un’alternativa, o la Pacific Coast Highway fino al Sunset o la superstrada attraverso la Valley, e poi giù per uno dei canyon. Ma invece di puntare a sud, continua in direzione est, magari per il Laurel Canyon e l’Hollywood Boulevard, su per la Western a Los Feliz, da lì al Griffith Park.
Poco traffico a quell’ora. Si reca al parcheggio. Lisa sa che c’è qualcosa che non va, cerca di scappare.
Lui la trattiene per un ultimo abbraccio.
Poi un bacio d’acciaio.
Niente violenza sessuale perché ha avuto un orgasmo al sangue.
A Petra sembrava potesse andare.
Dipendeva anche dalla capacità di Gregory Balch di mentire sull’alibi di Ramsey.
Avrebbe dovuto raccogliere altre informazioni anche su Balch. A suo tempo.
Senza togliere niente a Ilse Eggermann e a Karlheinz Lauch. Un caso analogo. Incredibile. Si figurò il ghigno di Schoelkopf. Il disgusto sul volto di Stu. Quand’era uscita, lui non aveva alzato gli occhi, aveva borbottato un saluto distratto.
Quella trovata del libro della biblioteca, così imprevista. Stu era un metodico coatto, superorganizzato. Forse non era il matrimonio, forse era l’ansia di carriera. L’occasione improvvisa di fare domanda per il grado e proprio in quel momento si ritrova incastrato in un caso senza speranza. Per Petra, un lavoro come un altro. Per lui, la vita o la morte.
L’avrebbe usata? L’avrebbe sacrificata se ne avesse avuto bisogno?
Per otto mesi avevano pattugliato insieme, mangiato insieme, lavorato gomito a gomito, Stu aveva trascorso con lei lo stesso tempo che dedicava a Kathy, qualche volta di più, e mai l’aveva sfiorata con un dito, mai le aveva rivolto un commento allusivo, nemmeno l’accenno più vago di un sottinteso.
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