Dean Koontz - Lampi

Здесь есть возможность читать онлайн «Dean Koontz - Lampi» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1990, ISBN: 1990, Издательство: Sperling & Kupfer, Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Lampi: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Lampi»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

In una tempestosa notte di gennaio Laura Shane viene miracolosamente alla luce grazie all’intervento di uno sconosciuto che annuncia il proprio arrivo con un lampo. Il destino però ha in serbo per lei ben più terrificanti pericoli che supererà con l’aiuto del misterioso personaggio. Ma chi è l’enigmatico protettore? Nel giorno del suo tredicesimo compleanno per Laura è pronta un’agghiacciante rivelazione…

Lampi — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Lampi», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

«Proprio così», replicò Klietmann prontamente. «Siamo qui per il raduno, agente. Sono desolato per aver commesso un’infrazione, ma al mio paese non abbiamo strisce rosse. Ora se…»

«Oh! E da dove venite?» chiese l’agente, non con sospetto ma per mostrarsi amichevole.

Klietmann conosceva abbastanza gli Stati Uniti ma non tanto da sostenere una conversazione di quel genere. Pensò che i battisti fossero del sud, ma non era sicuro se ve ne fossero in altre parti del paese, perciò scelse uno stato del sud e disse: «Vengo dalla Georgia» prima di rendersi conto di quanto fosse inverosimile un’affermazione di quel genere, soprattutto pronunciata con quel forte accento tedesco.

Il sorriso sul volto del poliziotto sparì. Rivolgendosi a von Manstein, chiese: «E lei, signore?»

Con un accento ancora più marcato, von Manstein rispose: «Georgia».

Sul sedile posteriore, ancora prima che gli venisse rivolta la domanda, Hubatsch e Bracher dissero all’unisono: «Georgia. Veniamo dalla Georgia», come se quella parola fosse magica e potesse stregare il poliziotto il quale guardò con aria seria Erich Klietmann e gli disse: «Signore, le dispiacerebbe scendere un attimo?»

«Certo, agente», replicò Klietmann e aprendo la portiera vide che il poliziotto aveva fatto qualche passo indietro e aveva posato la mano destra sul calcio del revolver. «Ma faremo tardi per la funzione…»

Sul sedile posteriore Hubatsch aprì con un colpo secco la sua ventiquattr’ore ed estrasse l’Uzi con la stessa velocità con cui avrebbe agito una guardia del corpo del presidente. Non abbassò il finestrino, ma puntò direttamente la canna contro il vetro e aprì il fuoco sull’agente, non lasciandogli neppure il tempo di estrarre il revolver. Il vetro esplose sotto la scarica di proiettili. Colpito da almeno venti pallottole a distanza ravvicinata, l’agente fu scagliato all’indietro, in mezzo alla strada. Un’auto frenò bruscamente per evitare il corpo e dall’altra parte della strada le vetrine di un negozio di abbigliamento andarono in frantumi.

Con il freddo distacco e la determinazione che rendevano Klietmann orgoglioso di far parte delle Schutzstaffel , Martin Bracher saltò giù dalla macchina e fece partire una sventagliata di mitra, per aumentare il panico e avere maggiori possibilità di fuga. Andarono in frantumi non solo le vetrine dei negozi che si trovavano sulla stradina laterale in fondo alla quale avevano parcheggiato, ma anche quelle delle botteghe che si trovavano all’incrocio sul lato est di Palm Canyon Drive. La gente urlava, si gettava a terra oppure cercava precipitosamente rifugio dietro le porte. Klietmann vide che alcune auto di passaggio venivano colpite da quella pioggia di proiettili e forse alcuni degli autisti rimasero colpiti o forse furono presi semplicemente dal panico, perché le auto cominciarono a zigzagare da una corsia all’altra. Una Mercedes marrone chiaro si scontrò con un furgoncino facendolo rovesciare su un fianco, mentre un’auto sportiva rossa finì sul marciapiede e, sfiorando il tronco di una palma, andò a schiantarsi contro la vetrina di un negozio di articoli da regalo.

Klietmann si rimise al volante, tolse il freno a mano e, quando sentì che anche Bracher e Hubatsch erano saliti, inserì la marcia e lanciò la Toyota a tutta velocità verso Palm Canyon, sterzando a sinistra, in direzione nord. Si accorse immediatamente che stava andando contromano, in quanto la strada era a senso unico. Imprecando, schivò le auto in arrivo. La Toyota oscillò paurosamente sulle sospensioni malandate e il vano portaoggetti si spalancò, rovesciando il suo contenuto in grembo a von Manstein. Klietmann svoltò a destra all’incrocio successivo. Continuò la sua folle corsa, non rispettò nemmeno un semaforo, evitando per un pelo i pedoni che stavano attraversando, dopodiché svoltò a sinistra in un’altra strada in cui era consentito il traffico verso nord.

«Abbiamo solo ventun minuti», disse von Manstein, indicando l’orologio sul cruscotto.

«Dimmi dove devo andare», ordinò Klietmann. «Mi sono perso.»

«No, non si è perso», ribattè von Manstein mentre toglieva dalla cartina che aveva sulle ginocchia tutti gli oggetti che si erano sparpagliati: chiavi, fazzolettini di carta, un paio di guanti bianchi, confezioni diverse di ketchup e senape e documenti vari. «Non si è affatto perso. Per di qui arriveremo direttamente a Palm Canyon, dove la strada riprende a due corsie. Da lì proseguiremo sempre dritti verso nord, sulla Statale 111.»

14

A una decina di chilometri a nord di Palm Springs, in un punto in cui l’arido deserto sembrava ancora più desolato, Laura cominciò ad accostare al margine della strada, proseguì lentamente per un centinaio di metri finché non trovò un punto in cui il dislivello tra la banchina e il terreno era sufficiente per consentirle di avanzare sulla piatta distesa desertica. A parte un minuto groviglio di fili d’erba secchi e qualche nodoso cespuglio, la sola vegetazione che cresceva era l’amaranto, alcuni arbusti ancora verdi e radicati, altri ormai secchi che rotolavano liberamente. I cespugli radicati sfregarono debolmente contro la Buick, mentre gli altri volarono via sospinti al passaggio dell’auto.

Lo strato roccioso che costituiva il terreno in alcuni punti era ricoperto dalla sabbia trasportata dal vento. Come aveva fatto la sera in cui avevano trovato quel luogo, Laura si tenne lontana dalla sabbia, rimanendo sulla nuda roccia grigio rosa. Si fermò solo quando fu a circa trecento metri dalla strada, una distanza di sicurezza, fuori del raggio di azione del Vexxon. Parcheggiò non lontano da un canale di scolo naturale, largo circa sei metri e profondo almeno nove, formatosi nel tempo in seguito alle improvvise inondazioni prodotte dalle brevi piogge stagionali che si abbattevano in quella zona. La sera in cui per la prima volta avevano perlustrato quel luogo, procedendo con cautela ma guidati solo dai fari, erano stati fortunati a non cadere in quell’enorme fosso.

Sebbene i lampi non fossero stati seguiti da segni che annunciavano l’arrivo di uomini armati, era bene non perdere tempo. Laura, Chris e Stefan si muovevano come se sentissero nelle orecchie il ticchettio di un orologio che preannunciava un’imminente esplosione. Mentre Laura prendeva una delle due bombolette di Vexxon dal bagagliaio della Buick, Stefan si infilò sulle spalle lo zainetto verde pieno di libri e lo sistemò in modo che non gli desse fastidio. Chris portò uno dei due fucili mitragliatori a circa sei metri dall’auto, al centro di un cerchio di roccia dove non cresceva neppure un ciuffo d’erba e che sembrava il punto ideale per il «decollo» di Stefan dal 1989. Laura raggiunse suo figlio e Stefan li seguì, impugnando nella destra la Colt Commander munita di silenziatore.

A nord di Palm Springs, sulla Statale 111, Klietmann cercava di spingere la Toyota al massimo, ma non era sufficiente. Il contachilometri segnava quarantamila chilometri e senza dubbio la vecchia proprietaria non aveva mai spinto l’auto a più di cinquanta all’ora, ecco perché ora non aveva ripresa. Quando tentava di superare i novanta, la Toyota cominciava a vibrare e scoppiettare, costringendolo a rallentare.

Nonostante ciò, tre chilometri a nord dei sobborghi di Palm Springs, si accodarono a una macchina della polizia stradale e Klietmann seppe che doveva trattarsi dell’agente che stava per imbattersi e arrestare Laura Shane e suo figlio. L’agente teneva un’andatura inferiore ai novanta chilometri orari, limite di velocità in vigore in quella zona.

«Uccidilo», ordinò Klietmann rivolgendosi a Martin Bracher, seduto dietro di lui.

Klietmann controllò nello specchietto retrovisore e vide che non c’erano macchine; il traffico era solo sull’altra corsia, quella che andava in direzione sud. Sterzò bruscamente sulla corsia di sorpasso e iniziò a superare l’auto della polizia spingendo la Toyota a più di novanta all’ora.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Lampi»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Lampi» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Lampi»

Обсуждение, отзывы о книге «Lampi» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x