Giorgio Faletti - Io sono Dio

Здесь есть возможность читать онлайн «Giorgio Faletti - Io sono Dio» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 2009, ISBN: 2009, Издательство: Baldini&Castoldi Dalai editore S.p.A., Жанр: Триллер, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Io sono Dio: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Io sono Dio»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Non c’è morbosità apparente dietro le azioni del serial killer che tiene in scacco la città di New York. Non sceglie le vittime seguendo complicati percorsi mentali. Non le guarda negli occhi a una a una mentre muoiono, anche perché non avrebbe abbastanza occhi per farlo. Una giovane detective che nasconde i propri drammi personali dietro a una solida immagine e un fotoreporter con un passato discutibile da farsi perdonare sono l’unica speranza di poter fermare uno psicopatico che nemmeno rivendica le proprie azioni. Un uomo che sta compiendo una vendetta terribile per un dolore che affonda le radici in una delle più grandi tragedie americane. Un uomo che dice di essere dio.

Io sono Dio — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Io sono Dio», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

«Sali in macchina. Senza fare storie. È meglio per te, credimi.»

Russell vide attraverso la portiera aperta le gambe robuste di un uomo seduto sul sedile posteriore. Con un sospiro entrò nella macchina e si sedette, mentre il tipo doppio che lo aveva così cortesemente invitato a salire prendeva posto sul sedile anteriore.

Russell salutò l’uomo che si trovò seduto di fianco con il tono di un egiziano che saluta una piaga.

«Ciao, LaMarr.»

Il solito sorriso beffardo affiorò sulle labbra del grassone che lo aveva accolto all’interno. Il vestito elegante non compensava la sua figura sgraziata e gli occhiali scuri non fornivano nessun tipo di protezione alla grana volgare dei suoi lineamenti.

«Ciao, fotografo. Ti vedo un poco fuori forma. Qualche preoccupazione?»

Mentre la macchina partiva, Russell si girò a guardare dal lunotto posteriore. Se Vivien aveva visto la scena, non aveva avuto il tempo di intervenire. Poteva darsi che si fosse mossa per seguirli. Tuttavia non aveva visto nessuna macchina staccarsi dal marciapiede, dall’altra parte della Park Avenue.

Tornò a girarsi verso LaMarr.

«Il problema è che tu continui a sbagliare deodorante. Stare seduto vicino a te farebbe appannare gli occhi di chiunque.»

«Ottima battuta. Merita l’applauso.»

LaMarr non smise di sorridere. Fece un cenno all’uomo seduto di fronte che si sporse e tirò uno schiaffo in viso a Russell. Il rumore della carne contro la carne fu per un attimo l’unico suono all’interno dell’auto.

Russell sentì mille piccoli aghi roventi pungere la guancia e vide una macchia giallastra arrivare a danzare davanti all’occhio sinistro. LaMarr gli appoggiò una mano sulla spalla, noncurante.

«Come vedi, i miei ragazzi hanno un modo piuttosto bizzarro di apprezzare l’umorismo. Ne hai delle altre di battute come quella?»

Rassegnato, Russell si afflosciò contro lo schienale. Nel frattempo la macchina aveva svoltato sulla Madison e adesso stavano procedendo verso Uptown. Al volante c’era un tipo con il cranio rasato e Russell giudicò che avesse la stessa corporatura di quello che lo aveva appena fatto oggetto di una discutibile attenzione.

«Che vuoi, LaMarr?»

«Te l’ho detto. Soldi. Di solito non partecipo agli incassi, ma con te voglio fare un’eccezione. Non capita tutti i giorni di avere a che fare con una celebrità e tu lo sei. Inoltre mi stai sul cazzo in modo incredibile.»

Indicò con un cenno del capo l’uomo che lo aveva appena schiaffeggiato.

«Sarà un piacere sedermi in prima fila e vederti contrattare con Jimbo.»

«È inutile. In questo momento non ho i tuoi cinquantamila dollari.»

LaMarr scosse la grossa testa. Il doppio mento ondeggiò leggermente, lucido di sudore nel riflesso che veniva da fuori.

«Sbagliato. La matematica non deve essere il tuo forte. Come il poker d’altronde. Sono sessantamila, ricordi?»

Russell stava per replicare ma si trattenne. Preferiva evitare un altro incontro con il palmo della mano di Jimbo. Quello che aveva appena provato non gli aveva lasciato nessuna nostalgia.

«Dove andiamo?»

«Vedrai. Un posto tranquillo, dove fare due chiacchiere fra gentiluomini.»

Nell’auto cadde il silenzio. LaMarr non sembrava intenzionato a dare ulteriori spiegazioni e a Russell non servivano più di tanto. Sapeva benissimo cosa sarebbe successo una volta che fossero arrivati a destinazione, quale che fosse il posto.

Poco per volta, districandosi in mezzo al flusso di luci colorate e auto, la macchina raggiunse una zona di Harlem che Russell conosceva bene.

C’erano un paio di locali che frequentava quando voleva sentire dell’ottimo jazz e un altro paio di locali, molto meno pubblicizzati, che frequentava quando era in grana e aveva voglia di giocare ai dadi.

La macchina si fermò in una strada poco illuminata, davanti a una saracinesca chiusa. Jimbo scese, aprì il lucchetto e tirò la maniglia verso l’alto. Davanti ai fari della macchina la parete metallica lasciò il posto a un locale spoglio, un grande magazzino fatto a L con una fila di pilastri in cemento al centro.

Con un fruscio, la macchina superò l’ingresso e la saracinesca si richiuse alle loro spalle. La macchina piegò a sinistra, superò l’angolo e si fermò di sbieco. Pochi istanti dopo un paio di luci anemiche che pendevano dal soffitto si accesero, spandendo un chiarore incerto dalle lampadine sporche e incrostate.

Jimbo arrivò ad aprire la portiera dalla parte di Russell.

«Scendi.»

Lo prese per un braccio con la sua stretta di ferro e lo fece girare intorno all’auto. Russell ebbe modo di godersi lo spettacolo di LaMarr che usciva a fatica dalla portiera. Trattenne al volo un commento che sarebbe valso solo un altro applauso di Jimbo.

Alla loro sinistra c’era una scrivania con una sedia. Di fronte un’altra sedia, di legno, di quelle con la seduta in paglia. Nonostante la precarietà della situazione, Russell trovò quell’ambientazione molto classica.

Evidentemente LaMarr era un nostalgico.

Jimbo lo spinse verso la scrivania e gli indicò il piano.

«Svuota le tasche. Tutte. Non costringermi a cercare al posto tuo.»

Con un sospiro Russell appoggiò sul tavolo tutto quello che aveva in tasca. Un portafoglio con i documenti, le lettere e i cinquecento dollari che gli aveva appena dato Zef. E un pacchetto di chewing-gum alla cannella.

Il grassone raggiunse la sedia dietro la scrivania, mentre si lisciava il bavero della giacca. Si tolse il cappello e si sedette, appoggiando i grossi avambracci sul tavolo. Gli anelli che portava alle dita scintillarono, nel movimento. Russell pensò che sembrava una versione di Jabba the Hutt in un altro colore.

«Molto bene, signor Russell Wade. Vediamo che cosa abbiamo qui.»

Tirò la roba di Russell verso di sé. Aprì il portafoglio ma lo gettò subito, non appena vide che era vuoto. Ignorò le buste e infine prese in mano le banconote e le contò.

«Che colpo. Cinquecento dollari.»

Si appoggiò allo schienale della sedia, come per richiamare alla memoria qualcosa che ricordava benissimo.

«E tu me ne devi sessantacinquemila.»

Russell non ritenne opportuno sottolineare che fino a poco prima LaMarr ne aveva pretesi solo sessantamila. Il suo angelo custode nel frattempo lo aveva accompagnato a sedersi sulla sedia davanti alla scrivania e si era piazzato al suo fianco. Visto dal basso sembrava ancora più grosso e minaccioso. L’autista, appena arrivati, era sceso dalla macchina ed era sparito dietro una porta alle loro spalle, che aveva tutta l’aria di essere un bagno.

LaMarr fece scorrere la mano dalle dita grasse fra i capelli corti e crespi.

«Come intendiamo procedere al pagamento del resto?»

Finse di riflettere.

Russell pensò che stava giocando come il gatto col topo, che con quella rappresentazione stava fornendo a se stesso una riprova di potere.

«Voglio essere generoso. Visto che ho appena incassato, ti voglio abbuonare altri cinquecento dollari.»

Fece un cenno con il capo verso Jimbo. Il pugno nello stomaco arrivò con una velocità impressionante e una forza che cancellò l’aria dai polmoni di Russell e forse dall’intera atmosfera. Sentì un conato acido salirgli in bocca mentre si piegava in avanti per l’istinto di vomitare. Un filo di saliva gli uscì dalla bocca e si perse fra la polvere del pavimento. LaMarr lo guardò compiaciuto, come si guarda un bambino che ha fatto a dovere i suoi compiti.

«Ecco, adesso ne restano solo sessantaquattromila.»

«Per il momento direi che può bastare.»

Quelle parole, portate dalla voce di Vivien, arrivarono da un punto alle spalle di Russell, ferme e sicure.

Tre teste si girarono contemporaneamente in quella direzione, solo per vedere la ragazza emergere dall’ombra ed entrare nel cono di luce delle lampade. Il fiato di Russell si allargò come per incanto.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Io sono Dio»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Io sono Dio» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Io sono Dio»

Обсуждение, отзывы о книге «Io sono Dio» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x