Clara
Sicchè, concludiamo: io ho paura di voi.
Ricciardi
Non lo so, ma nulla m'impedisce di crederlo.
Clara
Se vi fa piacere di crederlo, accomodatevi pure.
Ricciardi
Lo vedete! Vi schermite. Se foste sicura di voi stessa, mi sfidereste.
Clara
Dio buono! Sarebbe crudele e superfluo defraudarvi d'un trionfo immaginario!
Ricciardi
Attenta! Ciò che dite è arguto, ma vi denunzia sempre più debole. Scommetto che se v'invitassi a disilludere la mia immaginazione, voi rifiutereste l'invito.
Clara
Come siete complicato stasera! Via, semplifichiamo.
Ricciardi
Semplifichiamo. Volete dimostrarmi, realmente, di sapermi respingere?
Clara
O che! Parlate sul serio?
Ricciardi
E se parlassi sul serio?
Clara
Mi divertirei un mondo.
Ricciardi
E acconsentireste a darmi una prova?
Clara
Senza dubbio.
Ricciardi
Posso farvi la mia proposta?
Clara
Fatela.
Ricciardi
Non ve ne pentirete?
Clara
Non me ne pentirò. Fatela!
Ricciardi
Ebbene, vi propongo… di venire in casa mia!
Clara
In casa vostra?
Ricciardi
In casa mia.
Clara
(scoppiando a ridere) Ah ah ah!.. la gran prova non è che questa?
Ricciardi
Abito solo.
Clara
Benissimo.
Ricciardi
Vi troverete per la prima volta vicino a me, in un ambiente segreto, fra quattro mura, senza testimoni…
Clara
Benissimo.
Ricciardi
Senza porte aperte…
Clara
Benissimo.
Ricciardi
Senza difesa!
Clara
Benissimo… E poi?
Ricciardi
E poi… e poi vedremo. Accettate?
Clara
(ridendo sempre più forte) Sicuro che accetto. Ah! ah! ah!
Ricciardi
Ma che! Voi non verrete!
Clara
Ed io vi dico che ci verrò.
Ricciardi
Su, dunque: quando verrete?
Clara
Domani.
Ricciardi
L'ora?
Clara
Alle due?
Ricciardi
Alle due.
Clara
Le armi?
Ricciardi
Le sceglieremo sul terreno!..
Clara
Sta bene!
Ricciardi
(ammonendola, diffidente) Contessa Clara!.. 2 2 Nota per gl'interpreti. – Dalle parole: «Via, semplifichiamo» fino alle parole: «Contessa Clara» il dialogo dev'essere un crescendo di animazione, di vivacità. Le battute debbono essere legatissime e scoppiettanti.
Clara
Signor Gino!.. Sino a domani, è vero, voi potete dubitare di tante cose, ma della mia parola… no!
Ricciardi
È giusto…
Clara
Grazie!
Ricciardi
(galantemente, alzandosi) E adesso, è necessario separarci.
Clara
Separarci?!
Ricciardi
Quando è corsa una sfida, i due avversari non hanno più nulla da dirsi, e non debbono dirsi più nulla.
Clara
Perfettamente. (Si leva e lo congeda con una profonda e lunga riverenza settecentesca.) Signore…
Ricciardi
(inchinandosi caricatamente) Contessa…
Clara
A domani?
Ricciardi
A domani. (Sta per uscire. – Silvio entra.)
SILVIO, CLARA, RICCIARDI
Ricciardi
Oh!..
Silvio
Destinàti ad incontrarci sempre sul peggio passo: quello dell'uscio.
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Si badi: le due persone che seggano su questa doppia poltrona devono trovarsi proprio l'una con le spalle all'altra. Si può anche comporla mediante due poltrone con le spalliere combacianti coperte di stoffe e di piccoli cuscini.
Nota per gl'interpreti. – Dalle parole: «Via, semplifichiamo» fino alle parole: «Contessa Clara» il dialogo dev'essere un crescendo di animazione, di vivacità. Le battute debbono essere legatissime e scoppiettanti.