Bernardi
… Una certa dose di haschich , servita a cento mussulmani diversi, discopre ugualmente a ognuno di essi il paradiso di Maometto!.. Ma non badi alle mie divagazioni… e, soprattutto, non pensi che io ardisca di combatterla nelle sue trincere. La malattia dell'autocritica fa dell'«insigne professore Antonio Bernardi» un fantaccino disarmato e sprovveduto di umor bellico. Non rintuzzo, non polemizzo, e, timidamente, mi ritraggo.
Francesco
Ahimé!.. Sono io indotto a polemizzare! Polemizzo, le garantisco, piú con me stesso che con lei. E polemizzano cosí tutti coloro che temono d'errare. I dubbi da lei esposti trovano un propizio terreno nella mia coscienza, dove… ( una densa mestizia lo adombra ) ogni dubbio molto facilmente alligna.
Bernardi
( vivace ) In altri termini, siamo tra noi meno lontani che non sembri, e ben presto cammineremo a braccetto su una via di mezzo. Ella avrà continuato a sperimentare, io avrò continuato a istruirmi. Saremo – non se ne accori – piú inetti di oggi. Ma auguriamoci che, ciò non ostante, accompagnandoci a vicenda, riesciremo ad affrancarci dai dubbii spinosi e quindi dal timore d'errare.
Francesco
Sarebbe un beneficio per chi ha bisogno dell'opera nostra.
Bernardi
Sarebbe un beneficio per noi, collega! L'uomo che non teme d'errare è probabilmente un imbecille, ma è sempre un uomo felice. E sur ça , prendo congedo.
Francesco
( dissimula un moto di sollievo, facendo atto di sollecita condiscendenza. )
( Si alzano. Si stringono la mano. )
Bernardi
Le proffero toto corde , Francesco Floriani, la mia amicizia e la mia gratitudine.
Francesco
Rifiuto la gratitudine, accetto l'amicizia. ( Scorciando ) La sua carrozza, Professore, è al cancello del giardino?
Bernardi
No. L'ho lasciata giú, alla svolta. Ho voluto discendere lí per ammirare dappresso il marmoreo angioletto che addita, con l'indice teso, l'asilo salutare.
Francesco
Una puerilità.
Bernardi
Un gentile simbolo poetico.
Francesco
( precedendolo verso il fondo ) Per di qua, Professore. Da questa parte troverà piú presto la sua carrozza.
Bernardi
Non si dovrebbe scegliere la via piú breve uscendo da un luogo donde si esce a malincuore…
Francesco
( sulla porta gli dà il passo. E via, con lui. )
IV
Il Guardiano
( entra, zelantissimo, dalla sinistra, togliendosi il berretto. ) Signor Direttore… ( È un omino attempato, segaligno, arzillo, col naso aguzzo, con gli occhietti neri, tondi, mobilissimi, lucidi. ) ( Guarda attorno. ) Non c'è… ( Consulta il suo orologio. ) Le quindici e tre minuti! ( Severo ) A quest'ora non dovrebbe muoversi dal suo studio. ( Consulta di nuovo l'orologio. ) Precisamente: le quindici e tre minuti! ( Ricorda, brontolando, gli ordini del Direttore: ) «Dalle quindici alle diciassette ricevo tutti. Annunzierai chiunque chieda di essere ricevuto.» E poi?.. Non c'è! ( Scontento ed energico, chiama: ) Signor Direttore!.. Signor Direttore!..
Francesco
( dal fondo ) Perché gridi cosí, Michele?
Il Guardiano
Per chiamarvi.
Francesco
Di': che vuoi?
Il Guardiano
Che voglio?.. Eseguo i vostri ordini con l'orologio alla mano. ( Lo cava fuori ancora una volta ) «Dalle quindici alle diciassette ricevo tutti. Annunzierai chiunque chieda di esser ricevuto.»
Francesco
Oggi, no.
Il Guardiano
( burbero ) Oggi, no?!.. E non mi avete avvertito! Voi rimettete la testa sul collo a coloro che l'hanno perduta, e a me la fate perdere.
Francesco
Non chiacchierare troppo. Michele, e modera il tuo zelo. Chi c'è di là?
Il Guardiano
Un tale a cui non garbava di declinare il suo nome. Pretendeva di non essere annunziato. Pareva che entrasse in un caffè, in una trattoria, o peggio. – «Di qui, senza nome, non si passa!» – «Io sono sempre passato e passerò.» – «E io, da sei mesi che mi pregio di stare al servizio del dottor Francesco Floriani come custode della sua Casa di Salute, non vi ho mai visto. Voi non passerete!»
Francesco
Ti lodo, Michele, ma adesso non ti dispiaccia di abbreviare.
Il Guardiano
L'ho messo alle strette e finalmente mi ha incaricato di annunziare ( calcando le parole: ) «Ulrico Nargutta, ex pazzo.»
Francesco
( con una certa emozione ) Ulrico Nargutta!.. Fallo passare! Fallo passare immediatamente!.. È come una persona di famiglia. Sii molto riguardoso con lui; e gli permetterai di entrare e di uscire quando vorrà.
Il Guardiano
Non devo annunziare – caso mai – nessun altro?
Francesco
Nessun altro. Vai, Michele! Non indugiare di piú.
Il Guardiano
( con autorità ) E mi raccomando: niente contrordini.
Francesco
Niente contrordini, non dubitare.
Il Guardiano
( impettito e minaccioso ) Si presenti anche il signor Domineddio, lo mando al Diavolo!
Francesco
( tra sé ) Venga, venga il mio vecchio amico! Con lui non sarò obbligato a reprimermi, a mascherarmi… ( S'appressa alla porta dalla quale è uscita Agnese , e v'inoltra lo sguardo. )
V
Ulrico
( comparisce dal lato opposto, e si ferma profilandosi in una comica prosopopea. ) Ulrico Nargutta, ex pazzo!
Francesco
( si volta. – Non si raccapezza. ) Tu sei Ulrico?!
Ulrico
Ne sono sicuro.
Francesco
In fede mia, incontrandoti per istrada, non avrei potuto ravvisarti. Lascia che ti abbracci, disertore! Ho molto piacere di averti recuperato.
Ulrico
Recuperatissimo!
Francesco
( abbracciandolo ) Ma ti sei proprio costruito un altro aspetto!
Ulrico
S'intende bene! Non piú capelli lunghi, non piú la selvatica vegetazione della barba e dei baffi, viso limpido, bocca sorridente, un elegante monocolo che rende vezzoso l'occhio piú guercio: tutto un insieme conveniente e quasi attraente. Veste nuova per l'uomo rinnovato! Il pazzo che tu non sapesti guarire non c'è piú. Fammi le tue congratulazioni, e dichiara che come medico sei una bestia.
Francesco
Lo dichiaro volentieri, e non esito a congratularmi con te.
Ulrico
Non ci vediamo, su per giú, da un anno, a misura di calendario.
Francesco
E non c'è stato mezzo di rintracciarti. Io ignoro sempre la tua abitazione.
Ulrico
Per lo piú, la ignoro anche io!
Francesco
E in quest'anno?..
Ulrico
Metamorfosi! Metamorfosi e guarigione completa! Ti prego di credere che sei al cospetto del piú savio degli uomini!
Francesco
Non è inverosimile.
Ulrico
Mi sono guarito da me, caro il mio dottore!
Francesco
Neppur questo è inverosimile.
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