Maschere: Dramma in un atto
Un salottino modesto. Ambiente semplice. In fondo, due usci, quello per cui si entra venendo dalla porta di scala e quello – nascosto dietro una pesante portiera – della camera da letto. A sinistra, un altro uscio; a destra, un quarto uscio, e un caminetto con su un orologio e due candelieri senza candele. Una scrivania 1 1 La scrivania dev'essere posta sul davanti del palcoscenico, coi cassetti dalla parte della ribalta. Sicchè, la sedia presso la scrivania è collocata in modo che chi vi si siede resta con le spalle al pubblico.
con foglietti, buste, calamaio, penne, carta asciugante, ecc. Un divano, una tavola rotonda, altre poche suppellettili, e, sulla tavola, un vassoio di metallo con entro qualche giornale.
TERESA, FRANCESCA, il PRETORE, il CANCELLIERE, il MEDICO, il DELEGATO
(Quando s'alza la tela, Teresa , tutta curva, compunta e come annichilita, con le braccia incrociate, siede sopra una seggiola messa apposta accanto all'uscio della camera da letto.)
Teresa
(biascica orazioni; e non alza la voce che per pronunziare in un sospiro le prime e le ultime parole della preghiera:) Requiem aeternam dona ei, Domine; et lux perpetua luceat ei. Requiescat in pace. Amen. – … Requiem aeternam dona ei, Domine. Et lux perpetua luceat ei… Requiescat in pace. Amen – … Requiem aeternam dona ei, Domine. Et lux perpetua, luceat ei…
Francesca
(di dentro) Venite appresso a me…
Teresa
(tra sè) Finalmente!.. Requiescat in pace. Amen.
Francesca
(ancora di dentro) Oh, povera signora mia! Povera signora mia! (Entra, zelante, con in mano due candele, seguita dal Pretore , dal Cancelliere , dal Medico , dal Delegato ) Entrate, entrate qua… Venite appresso a me…
Teresa
(si alza per andarsene, prudentemente.)
Francesca
Grazie, donna Teresa. (Posa le candele sul tavolino.)
Teresa
Eh! Il Signore la benedica! (E, mogia mogia, camminando lenta, se ne va, sempre brontolando:) Requiem aeternam…
Il Pretore
(a Francesca) Chi è?
Francesca
Non ci badate: è la mamma del portinaio.
Il Pretore
Dov'è la suicida?
Francesca
Signor Pretore, io non ne so niente com'è successo! Io non ne so niente!
Il Pretore
(infastidito) Vi domando: dov'è la suicida?
Francesca
Non c'è nessun altro in casa… E ch'io possa perdere la vista degli occhi se…
Il Pretore
Dov'è la morta, insomma? Come debbo dire?
Francesca
Ah? La morta? Sta là dentro: nella camera da letto.
Il Pretore
Ora cominciamo a intenderci!
Francesca
E queste candele sono proprio per lei. Il Crocifisso ce l'ho già messo. (Con un sospiro) Che ve ne pare, eccellenza? (Dandosi da fare per ficcare le due candele nei candelieri) Il Signore se la sarà ricevuta?
Il Pretore
E lo volete sapere da me! (al Medico) Dottore, giacchè ho avuto il piacere d'acchiapparvi subito, procediamo immediatamente alle formalità. Avrete quindi la cortesia di constatare il decesso e di dare uno sguardo alla suicida per assodare la causa della morte. Non si sa mai!..
Il Medico
Sì, sì, vedrò io di che si tratta. Già, francamente, come medico, veh!, la conoscevo un po' questa signora. Buona donna, ma così strana! Per dire la parola alla moda: così nevrotica !.. Forse, il marito… un uomo pregevole, dicono, ma francamente… Basta! (A Francesca) Di': era malata la tua padrona?
Francesca
Stava meglio di me, eccellenza. Non è morta di malattia; è morta col veleno!
Il Medico
Questo l'ho capito: me l'hai già ripetuto cento volte!
Francesca
E allora?
Il Medico
Va, che sei una sciocca! Francamente! (Al Pretore) Vi precedo. (Esce per la porta della camera da letto.)
Il Pretore
(al Delegato) Voi, signor Delegato, fatemi il favore d'evitare che la casa sia ingombra di curiosi.
Il Delegato
(con sussiego) Non dubitate. (Va all'uscio comune e parla in tono di comando:) Ehi! Guardia Finzi!.. Attento alla porta di scala, voi! Se viene gente indiscreta, mandatela al diavolo. Qua non c'è nulla da vedere. Non stiamo a teatro, qua. (Al Pretore) I parenti li facciamo entrare?
Il Pretore
S'intende.
Il Delegato
I reporters dei giornali?
Il Pretore
Ma no! Ma no!
Il Delegato
(alla guardia) Giornalisti, niente!
Il Pretore
(al cancelliere) E voi, Cancelliere, tenetevi pronto.
Il Cancelliere
(si è già seduto alla scrivania, ha cavato dalle saccocce i suoi grandi fogli di carta, un calamaietto tascabile e una penna, che s'è messa sùbito sull'orecchio, e si dispone a scrivere.) Pronto.
Francesca
(ha ficcate le due candele nei candelieri e le ha posate, provvisoriamente, sulla tavola. Ed ora con un fiammifero ne accende una.)
Il Pretore
(a Francesca) A voi… Lasciate stare le candele, adesso. Date retta a me. Nome, cognome e paternità.
Francesca
Francesca Attanasio fu Giuseppe.
Il Cancelliere
(scrivendo) Di anni?
Francesca
Quarantatrè.
Il Cancelliere
(guardandola) Ma che quarantatrè!
Francesca
Mettetene quarantaquattro.
Il Cancelliere
Ne metto sessanta, io!
Il Pretore
Be', non ci perdiamo in chiacchiere. (A Francesca) Dove siete nata e dove abitate?
Francesca
In casa dei miei padroni abito, e sono nata… un poco qua, un poco là…
Il Pretore
Via, sarete nata a Napoli.
(Il Cancelliere scrive.)
Francesca
Come comanda vostra eccellenza.
Il Pretore
Per istrada, m'avete detto, mi pare…
Francesca
(sta per accendere l'altra candela.)
Il Pretore
(pazientemente, tira a sè Francesca) Per istrada m'avete detto, mi pare, che il marito, il signor Palmieri, è in viaggio…
(Resta accesa una sola candela.)
Francesca
Da tanto tempo!
Il Pretore
… E che doveva arrivare in questi giorni.
Francesca
Credo. Qualche volta il padrone ha detto una cosa e ne ha fatta un'altra, ed è arrivato all'impensata per fare una bella sorpresa alla signora…
Il Cancelliere
(annotando distrattamente) «Per fare una bella sorpresa alla signora».
Il Pretore
Avete detto anche, se non mi sbaglio, che stamane essa vi ha ordinato d'andare a consegnare due lettere.
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