Don Fausto
A fronte bassa dovrebbe andarci, visto che non mantiene i suoi impegni!
Teresa
Ma, signore, voi vi permettete di dire delle enormità!
Don Fausto
A me non piace di offendere nessuno; ma se mi si tocca in quel poco che ho fatto coi miei sudori, non transigo.
Valentino
La cornice di Napoleone l'avete fatta con i vostri sudori?!
Don Fausto
(con energia) Precisamente!
Valentino
E allora è un altro paio di maniche!
Don Fausto
Breve breve, signora mia. I tempi sono tristi. Con l'abbondanza di antichità che c'è sulla piazza e con la moda dello stile libertino , io a stento mi tengo a galla. C'è qualcuno che gioca a farmi affogare? E io lo tiro giù con me, e ci si affoga insieme. Quando vostro marito, dopo otto mesi di preghiere, non si fa vivo, male parole, saette, uscieri, comunicati, scandali, senza misericordia!
Teresa
(tremando) No, per carità! Piuttosto… sentite… sentite, signore: cercherò di provvedere io.
Don Fausto
Un'ora di tempo avete.
Teresa
Valentino mio, soltanto voi potete aiutarmi.
Valentino
Per voi, qualunque cosa, signora Teresa; ma io non so veramente…
Teresa
Conoscete qualche agenzia di pegnorazione?
Valentino
(con prosopopea faceta) Vi prego di credere che io le conosco tutte!
Teresa
Forse, però, qui, a Posillipo, non ce ne sono.
Valentino
V'ingannate. In queste aure balsamiche esse fioriscono benissimo.
Teresa
E dite: dagli orecchini che porto quanto si potrebbe ricavare?
Valentino
Ma come! Voi vorreste…?!
Teresa
È la sola risorsa che ho.
Valentino
Ecco poi un altruismo che mi urta i nervi.
Don Fausto
(s'accorge che l'affare è in via di soluzione e si apparta per dar loro agio di confabulare liberamente.)
Valentino
(osservando gli orecchini) Si arriverebbe appena alle mille e cento, alle mille e duecento…
Teresa
Altre centodieci lire le ho di economie…
Valentino
E ne mancano ancora parecchie!
Teresa
(animandosi) Un'idea!.. Me le faccio prestare dalla zia Matilde. Sì, sì! E andrete proprio voi a chiedergliele da parte mia. Le siete molto simpatico e non si negherà.
Valentino
E voi credete che per le mie attrattive la zia Matilde vi aprirà la sua borsa?
Teresa
È stata sempre affettuosa con me. Mi ha fatto da mamma quando sono rimasta orfana.
Valentino
E ha sperperato quel poco che avevate di vostro.
Teresa
Per la mia educazione.
Valentino
Già, voi siete d'una buona fede meravigliosa…
Teresa
Insomma, Valentino, non divaghiamo adesso. La presenza di quell'uomo mi agghiaccia il sangue nelle vene. Sbrighiamoci. Prima di tutto, gli orecchini. (Se li toglie e glieli consegna.) Le cento e dieci lire sono queste. (Le prende da un portafogli che ha in petto.) Le avevo raggranellate per fare una bella sorpresina a Stefano; mah!.. pazienza! (Le unisce agli orecchini.)
Don Fausto
(guarda con la coda dell'occhio.)
Valentino
(intascando tutto) E per il resto, speriamo nel miracolo della zia.
Teresa
Madonna santa, con la vostra diffidenza mi scoraggiate!
Valentino
Perchè diffidenza? Ho detto: «speriamo». (A don Fausto, con un cenno della mano) A voi! Accidente d'un antiquario! Venite con me.
Don Fausto
(gli si accosta offrendo l'orecchio sinistro.)
Valentino
Vi pagheremo.
Don Fausto
Sono a voi. (A Teresa, cavandosi il cappello) Tanti complimenti.
Teresa
Buon giorno, signore.
Valentino
Per questa volta, farete riposare i giornali e l'usciere, caro il nostro Don Fausto.
Don Fausto
Non lo giurerei ancora.
Valentino
(sbadatamente, se lo prende a braccetto dal lato destro) Siete un animale! (Si avviano per il viale.)
Don Fausto
(che non ha udito) Sono… che cosa?
Valentino
(passando subito alla sinistra di lui e riprendendoselo a braccetto) Siete un animale!
Don Fausto
Mi pare che per dirmi questo potevate restare a destra.
Valentino
(allontanandosi con lui) No! a sinistra, mio diletto amico! A sinistra! (Spariscono.)
Teresa
(cercando di farsi sentire pur moderando la voce) Tornate presto, Valentino. Sono sulla corda.
La voce di Valentino
Il tempo materiale ci vuole.
Teresa
La zia è qui presso. E poi, un po' di sveltezza!
La voce di Valentino
(che s'allontana) A sinistra, caro il mio bestione!
Teresa
(tuttora pensosa per questo incidente, siede sul sedile di legno e sospira, preparandosi pazientemente ad agucchiare.)
TERESA e STEFANO
Stefano
(facendo capolino dall'uscio che era chiuso) Teresa!
Teresa
(con un lieve sussulto) Stefano?
Stefano
Ho sentito un borbottìo… un vocìo…
Teresa
Ah sì… era Valentino che parlava animatamente con un uomo…
Stefano
Con chi parlava?
Teresa
… Con un suo amico, credo.
Stefano
Valentino potrebbe fare a meno di ricevere i suoi amici in casa mia. Sono quasi sempre degli straccioni. T'incarico di dirgli, senza mitigare, che io non voglio.
Teresa
Glie lo dirò.
Stefano
(s'avvicina a Teresa e con una certa vanità dissimulata le mette sotto il naso una busta aperta che ha tra mano.)
Teresa
Che profumo!
Stefano
È una lettera della principessa Heller.
Teresa
Chi è la principessa Heller?
Stefano
Tu non sai mai nulla di ciò che accade fuori del tuo guscio. La principessa Heller è una gran dama, che s'è stabilita a Napoli da qualche anno ed è già rinomatissima perchè ha il salone più fiorente, più elegante e più intellettuale.
Teresa
Che potevo saperne, io? (Intenta al lavoro) Se qualche volta tu mi avessi parlato di lei…
Stefano
Io, personalmente, non l'ho conosciuta che ieri, nello studio del pittore Ferrantino, che lei era andata a visitare.
Teresa
(semplice) Ieri l'hai conosciuta e oggi ricevi una sua lettera?
Stefano
Mi scrive per invitarmi a frequentare il suo salone.
Teresa
(sincerissima) Mi fa piacere. Questo potrà giovarti molto.
Stefano
(con una punta di risentimento) Ti prego di credere che gioverà molto a lei.
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