Volodyk - Paolini2-Eldest
Здесь есть возможность читать онлайн «Volodyk - Paolini2-Eldest» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Старинная литература, на русском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:Paolini2-Eldest
- Автор:
- Жанр:
- Год:неизвестен
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:5 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 100
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
Paolini2-Eldest: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Paolini2-Eldest»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
Paolini2-Eldest — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Paolini2-Eldest», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
«E Angela?»
«È uscita stamattina per una commissione.»
«Be', comunque sia, avrai per sempre la mia gratitudine. Chiedimi qualsiasi cosa, e per quanto mi sarà possibile, te la concederò.»
Elva fece scorrere lo sguardo violetto intorno alla stanza, poi disse: «Hai qualcosa da mangiare? Ho tanta fame...»
Venti di guerra
Due ore più tardi, Trianna tornò, seguita da una coppia di soldati che trascinavano fra loro un corpo inerte. A un cenno di Trianna, gli uomini lasciarono cadere il corpo a terra. La maga disse: «Abbiamo trovato il sicario dove aveva detto Elva. Si chiamava Drail.»
Spinta da una curiosità morbosa, Nasuada esaminò il volto dell'uomo che aveva tentato di ucciderla. Il sicario era basso e tarchiato, aveva la barba ed era d'aspetto insignificante, come centinaia di altri uomini che vagavano per la citta. In uno strano senso, si sentiva accomunata a lui, come se il tentativo di ucciderla, e il fatto che lei avesse in cambio ordinato la sua eliminazione, in qualche modo li legasse intimamente. «Com'è morto?» chiese. «Non vedo segni sul cadavere.»
«Si è suicidato con la magia quando abbiamo travolto le sue difese e siamo entrati nella sua mente, appena prima che riuscissimo a prendere il controllo delle sue azioni.»
«Siete riusciti a cogliere qualche informazione utile prima che morisse?»
«Sì. Drail faceva parte di una rete di agenti infiltrati qui nel Surda, fedeli a Galbatorix. Si chiamano la Mano Nera. Ci spiano, sabotano i nostri sforzi e da quanto siamo riusciti a determinare dal fugace sguardo ai suoi ricordi, sono responsabili di decine di omicidi fra i Varden. A quanto pare, aspettavano l'occasione giusta per eliminarti fin da quando siamo arrivati dal Farthen Dùr.»
«Perché questa Mario Nera non ha ancora ucciso re Orrin?»
Trianna si strinse nelle spalle. «Non saprèi. Può darsi che Galbatorix ti consideri più pericolosa di Orrin. Se fosse questo il caso, quando la Mano Nera si renderà conto che sei protetta dai loro attentati...» il suo sguardo si posò per un istante su Elva, «... Orrin non sopravviverà un altro mese, se non verrà sorvegliato dagli stregoni giorno e notte. Oppure Galbatorix si è astenuto da un'azione così clamorosa perché voleva che la Mano Nera restasse segreta. Finora il Surda è sopravvissuto per la sua tolleranza. Ora che è diventato una minaccia...»
«Puoi proteggere anche Orrin?» chiese Nasuada, rivolgendosi a Elva.
I suoi occhi violetti scintillarono. «Se me lo chiede con garbo.»
Nasuada si arrovellò nel tentativo di trovare il modo di difendersi da questa nuova minaccia. «Tutti gli agenti di Galbatorix sono in grado di usare la magia?»
«La mente di Drail era confusa, perciò è difficile stabilirlo» disse Trianna, «ma suppongo che un discreto numero lo sia.»
Magia, imprecò Nasuada fra sé. Per i Varden il maggior pericolo rappresentato dagli stregoni - o da chiunque fosse stato addestrato a usare la propria mente - non era tanto l'assassinio quanto lo spionaggio. Gli stregoni sapevano spiare i pensieri altrui e raccogliere informazioni da usare per distruggere i Varden. Era questo il motivo per cui Nasuada e gli altri vertici dei Varden erano stati addestrati a capire quando qualcuno tentava di toccar loro la mente e a schermarla da simili attenzioni. Nasuada sospettava che Orrin e Rothgar adottassero analoghe precauzioni all'interno dei propri governi.
Tuttavia, poiché era impossibile che tutti coloro che
avevano accesso a informazioni potenzialmente pericolose possedessero quella facoltà, uno dei tanti incarichi del Du Vrangr Gata era rintracciare chiunque tentasse di carpire informazioni non appena entrava nella mente delle persone. Il prezzo di questa vigilanza era che il Du Vrangr Gata finiva per spiare i Varden quanto i nemici, un fatto che Nasuada badava bene a nascondere al grosso della popolazione, perché non avrebbe suscitato altro che malanimo, odio e diffidenza. Non le piaceva, ma non vedeva alternative.
Quello che aveva saputo sulla Mano Nera rafforzò le sue convinzioni: in qualche modo, gli stregoni dovevano essere controllati.
«Perché» chiese «non l'avete scoperto prima? Posso capire che vi sia sfuggito un sicario isolato, ma un'intera rete di stregoni votata alla nostra distruzione? Dammi una spiegazione, Trianna.»
Gli occhi della maga fiammeggiarono all'accusa. «Perché qui, al contrario che nel Farthen Dùr, non possiamo esaminare tutte le menti in cerca di impostori. La popolazione è troppo numerosa per controllare tutti. Ecco perché non abbiamo saputo niente della Mano Nera finora, ledy Nasuada.»
Nasuada tacque per qualche istante, poi chinò il capo. «Capisco. Avete identificato altri membri della Mano Nera?» «Qualcuno.»
«Bene. Usateli per stanare il resto degli agenti. Voglio che distruggiate l'organizzazione per me, Trianna. Eliminali come faresti con un'infestazione di parassiti. Ti darò tutti gli uomini di cui avrai bisogno.»
La maga s'inchinò. «Come desideri, ledy Nasuada.»
Qualcuno bussò alla porta, e le guardie sguainarono le spade e si disposero ai lati della soglia, mentre il capitano apriva la porta di colpo. Si trovò davanti un giovane paggio, con il pugno ancora alzato per bussare di nuovo. Il ragazzo guardò attonito il cadavere sul pavimento per poi voltarsi di scatto quando il capitano gli chiese: «Cosa c'è, ragazzo?» «Un messaggio per ledy Nasuada da parte di re Orrin.»
«Allora parla» disse Nasuada.
Il paggio impiegò un momento per ricomporsi. «Re Orrin ti invita a recarti subito nella sala consiliare, perché ha ricevuto notizie dall'Impero che richiedono la tua immediata attenzione.»
«È tutto?»
«Sì, signora.»
«Devo andare. Trianna, sai cosa fare. Capitano, ordinate a uno dei vostri uomini di sbarazzarsi di Drail.» «Sì, mia signora.»
«E fategli cercare Farica, la mia ancella. Provvedere lei a pulire il mio studio.» «E io?» chiese Elva, alzando la testolina nera.
«Tu» disse Nasuada «mi accompagnerai. Se ti senti abbastanza in forze, s'intende.»
La bambina gettò indietro la testa e dalla boccuccia rotonda emise una gelida risata. «Io sono forte, Nasuada. E tu?» Ignorando la domanda, Nasuada uscì in corridòio, scortata dalle sue guardie. Le pietre del castello emanavano un forte odore di terra nella calura. Alle sue spalle, Nasuada sentiva i passettirii affrettati di Elva, e provò una sorta di piacere perverso per il fatto che la terrificante bambina dovesse correre per tenere il passo con la lunga falcata degli adulti. Le guardie si fermarono nel vestibolo della sala consiliare, mentre Nasuada ed Elva proseguirono. La sala era spoglia e austera, e rifletteva la natura militare del Surda. I re del paese avevano preferito spendere le loro risorse per proteggere la popolazione e opporsi a Galbatorix più che per decorare il Castello Farnaci con una profusione di ricchezze, come avevano fatto i nani a Tronjheim.
Al centro della sala consiliare c'era un tavolo di legno grezzo, lungo dodici piedi, su cui era distesa una mappa di Alagaèsia, con i quattro angoli fissati da un pugnale. Come di consueto, Orrin sedeva a capotavola, mentre i vari ministri - molti dei quali, sapeva Nasuada, le erano apertamente ostili - occupavano le sedie in fondo. Era presente anche il Consiglio degli Anziani. Nasuada notò l'espressione preoccupata di Jòrmundur quando la vide, e intuì che Trianna doveva averlo messo già al corrente.
«Sire, hai chiesto di me?»
Orrin si alzò. «Sì, ledy Nasuada. Abbiamo appena...» S'interruppe quando scorse Elva dietro di lei. «Ah, sì, Fronte Splendente. Non ho avuto ancora l'opportunità di darti udienza, anche se ho molto sentito parlare di te. Devo confessare che ero piuttosto curioso di conoscerti. Hai trovato di tuo gradimento gli alloggi che ti ho assegnato?» «Sono alquanto confortevoli, sire. Ti ringrazio.» Nel sentire quella voce innaturale, la voce di un'adulta per bocca di una bambina, tutti i presenti sussultarono.
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «Paolini2-Eldest»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Paolini2-Eldest» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «Paolini2-Eldest» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.