r e G N O D I V I S O
(UN THRILLER DI LUKE STONE — LIBRO 7)
J A C K M A R S
Jack Mars
Jack Mars è un avido lettore, nonché un appassionato da tutta la vita del genere thriller. A OGNI COSTO è il suo primo libro. Visita il suo sito internet www.Jackmarsauthor.com per entrare a far parte della mailing list, ricevere un libro in omaggio e altri regali, e connettiti su Facebook e Twitter per non perdere le prossime uscite!
Copyright © 2018 di Jack Mars. Tutti i diritti riservati. Salvo per quanto permesso dalla legge degli Stati Uniti U.S. Copyright Act del 1976, è vietato riprodurre, distribuire, diffondere e archiviare in qualsiasi database o sistema di reperimento dati questa pubblicazione in alcuna forma o con qualsiasi mezzo, senza il permesso dell’autore. Questo e-book è disponibile solo per fruizione personale. Questo e-book non può essere rivenduto né donato ad altri. Se vuole condividerlo con altre persone, è pregato di acquistarne un’ulteriore copia per ogni beneficiario. Se sta leggendo questo libro senza aver provveduto all’acquisto, o se l’acquisto non è stato effettuato unicamente per il suo uso personale, è pregato di restituirlo e acquistare la sua copia. La ringraziamo del rispetto che dimostra nei confronti del duro lavoro dell’autore. Questa storia è opera di finzione. Nomi, personaggi, aziende, organizzazioni, luoghi, eventi e incidenti sono frutto dell’immaginazione dell’autore o sono utilizzati in modo romanzesco. Ogni riferimento a persone reali, in vita o meno, è una coincidenza. Immagine di copertina Copyright evantravels, utilizzata con il permesso di Shutterstock.com.
I LIBRI DI JACK MARS
SERIE THRILLER DI LUKE STONE
A OGNI COSTO (Libro 1)
IL GIURAMENTO (Libro 2)
SALA OPERATIVA (Libro 3)
CONTRO OGNI NEMICO (Libro 4)
OPERAZIONE PRESIDENTE (Libro 5)
IL NOSTRO SACRO ONORE (Libro 6)
REGNO DIVISO (Libro 7)
SERIE PREQUEL CREAZIONE DI LUKE STONE
OBIETTIVO PRIMARIO (Libro 1)
COMANDO PRIMARIO (Libro 2)
SERIE DI SPIONAGGIO DI AGENTE ZERO
AGENTE ZERO (Libro 1)
OBIETTIVO ZERO (Libro 2)
LA CACCIA DI ZERO (Libro 3)
Ascolta la serie thriller di LUKE STONE in formato audiolibro!
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INDICE
CAPITOLO UNO
CAPITOLO DUE
CAPITOLO TRE
CAPITOLO QUATTRO
CAPITOLO CINQUE
CAPITOLO SEI
CAPITOLO SETTE
CAPITOLO OTTO
CAPITOLO NOVE
CAPITOLO DIECI
CAPITOLO UNDICI
CAPITOLO DODICI
CAPITOLO TREDICI
CAPITOLO QUATTORDICI
CAPITOLO QUINDICI
CAPITOLO SEDICI
CAPITOLO DICIASSETTE
CAPITOLO DICIOTTO
CAPITOLO DICIANNOVE
CAPITOLO VENTI
CAPITOLO VENTUNO
CAPITOLO VENTIDUE
CAPITOLO VENTITRÉ
CAPITOLO VENTIQUATTRO
CAPITOLO VENTICINQUE
CAPITOLO VENTISEI
CAPITOLO VENTISETTE
CAPITOLO VENTOTTO
CAPITOLO VENTINOVE
CAPITOLO TRENTA
CAPITOLO TRENTUNO
CAPITOLO TRENTADUE
CAPITOLO TRENTATRÉ
CAPITOLO TRENTAQUATTRO
CAPITOLO TRENTACINQUE
CAPITOLO TRENTASEI
CAPITOLO TRENTASETTE
CAPITOLO TRENTOTTO
CAPITOLO TRENTANOVE
CAPITOLO QUARANTA
CAPITOLO QUARANTUNO
CAPITOLO QUARANTADUE
CAPITOLO QUARANTATRÉ
CAPITOLO QUARANTAQUATTRO
CAPITOLO QUARANTACINQUE
CAPITOLO QUARANTASEI
CAPITOLO QUARANTASETTE
CAPITOLO QUARANTOTTO
CAPITOLO QUARANTANOVE
CAPITOLO CINQUANTA
CAPITOLO CINQUANTUNO
CAPITOLO CINQUANTADUE
CAPITOLO CINQUANTATRÉ
CAPITOLO CINQUANTAQUATTRO
“… un regno diviso contro se stesso va in rovina.”
Matteo 12:25
28 gennaio
11:05 ora del Sinai (4:05 ora della costa orientale)
Vicino all’aeroporto internazionale di Sharm el-Sheikh
Penisola del Sinai
Egitto
“Arriva,” disse il giovane osservatore con una punta di preoccupazione nella voce. “Arriva l’aereo.”
Qualche metro più in là, Hashan al Malik sedeva a gambe incrociate sul terreno accidentato fumando quel che restava di una sigaretta turca. Le dita lunghe erano magre e scure, con lo sporco tanto profondamente incorporato che forse non sarebbero mai venute pulite. Aveva un viso di cuoio. La barba folta era bianca, con ancora qualche striscia di nero, ma gli occhi erano acuti e vivi. Aveva uno sguardo penetrante. Era vivo da molto tempo, e non per caso.
Nel mondo dei combattenti itineranti di Allah – i martiri, i mujaheddin – era spesso noto come Alshaykh, la parola araba usata per dire “il vecchio”. Oggi sentiva ogni minuto che aveva vissuto. Sicuramente era troppo vecchio per tutto questo. Aveva le mani fredde – quasi come ghiaccio – e il corpo non se la passava tanto meglio. Lassù si gelava.
Alzò lo sguardo sull’osservatore, un beduino dalla pelle scura con un turbante celeste che aveva trascorso tutta la sua breve vita attraversando quelle montagne aride e brulle. Il ragazzo indossava sandali sui piedi nudi. Aveva guance morbide e pulite – non avrebbe potuto farsi crescere la barba neanche sotto ordine di Allah. Se ne stava in piedi a guardare lontano, con il binocolo ad alto potenziale puntato a nordovest.
“Lo vedi cosa c’è scritto?” disse Hashan.
Esitò. “Un attimo… tra un attimo… sì.”
Hashan adesso udiva l’aereo, il rumore dei motori lottava per essere udito sopra al ruggito del vento. Si illuse di riuscir quasi a sentire il rumore del carrello di atterraggio che si muoveva.
“Cosa dice?”
“Dice TUI?” disse il ragazzo, quasi ponendo una domanda. Poi, con maggiore sicurezza: “Sicuro. TUI.”
Hashan consultò l’orologio che aveva sul polso secco. Non male, quell’orologio. Nero e pesante, dal cinturino spesso, il grosso quadrante al riparo dietro a vetro temprato. Era resistente agli urti, all’acqua, a freddo e caldo estremi e accuratissimo alle alte altitudini. Se l’avesse venduto, i ricavi avrebbero sfamato un’intera famiglia di contadini per un anno – ma l’orologio era più importante dei contadini. La famiglia poteva morire di fame, ma un uomo come Hashan aveva bisogno di sapere che ore fossero.
E l’orario, guarda caso, era esatto. L’aereo era in ritardo di venti minuti.
“Ci siamo,” disse Hashan. “È lui.”
Diede un ultimo tiro alla sigaretta e poi la gettò con il pollice e l’indice. Si alzò e si levò di dosso la pesante coperta di lana ruvida. Si concesse qualche secondo per ammirare le protuberanze delle colline che li circondavano e le innevate montagne più alte appena a ovest. Due secondi, forse tre – non c’era molto tempo. Riusciva già a vedere il puntino nero spostarsi nel cielo, crescere di dimensione, venire da loro.
Sollevò da terra il lanciarazzi marrone e verde. Era un aggeggio bellissimo – uno Strela-2, sistema missilistico terra-aria di fabbricazione russa recuperato dalle scorte personali del recentemente deceduto lacchè dell’Occidente, Mu’ammar Gheddafi.
Hashan passò rapidamente in rassegna le preparazioni precedenti l’attacco. Lo Strela poteva essere ricaricato, ma non sul campo. Avrebbe avuto un colpo solo, quindi meglio essere pronto. Rimosse le coperture e allungò i mirini, poi si posizionò il tubo sulla spalla. Attivò l’alimentazione dei componenti elettronici del missile e attese qualche secondo che si stabilizzasse.
Il lanciarazzi gli pesava molto sulle ossa – lo aveva fatto portare lì dal ragazzo.
I suoi sessantadue anni gli pesavano addosso più del razzo stesso. Aveva combattuto molte guerre in molti luoghi, ed era stanco. Essere stato mandato lì gli pareva più una punizione che un onore. Ieri aveva percorso a piedi quelle montagne impervie con il giovane del posto come guida, e avevano trascorso la notte senza cibo e senza fuoco, e si erano tenuti vicini sul terreno gelato in cerca di calore.
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