La sensazione si intensificò mentre aspettava che McGrath rispondesse.
***
Si era aspettata che McGrath sarebbe stato irritato per essere costretto a riceverla ad un'ora così mattiniera, invece, quando alle otto Mackenzie trovò la porta del suo ufficio già aperta, vide McGrath già appollaiato dietro la sua scrivania. Aveva una tazza di caffè tra le mani, mentre sfogliava una piccola pila di dossier. Quando sollevò lo sguardo sentendola entrare, il sorriso sul suo volto sembrava sincero.
“Agente White, è così bello vederla” disse.
“Lo stesso vale per me” disse Mackenzie, prendendo posto dall’altro lato della scrivania.
“Ha un aspetto riposato. Il bambino ha finalmente iniziato a seguire ritmi normali?”
“Abbastanza.” Si sentiva già a disagio. McGrath non era tipo da perdersi in convenevoli. L'idea che fosse davvero felice di vederla di nuovo nell'edificio le passò per la testa, facendola sentire un po’ in colpa per il motivo alla base dell'incontro che aveva richiesto.
“Allora, ha chiesto lei questo incontro, e ha circa mezz'ora prima del mio prossimo impegno” disse. “Che succede?”
“Ecco, il mio congedo di maternità termina lunedì prossimo. E ad essere sincera, non so se sono pronta a tornare”.
“È una questione fisica? So che riprendersi da un cesareo può essere estenuante e richiedere molto tempo.”
“No, non è quello. I dottori mi hanno praticamente dato il via libera per tutto. A dirla tutta, mi sento combattuta sul da farsi.” Si allarmò nel sentire le lacrime pungerle gli occhi.
Apparentemente, anche McGrath se n’era accorto, ma fece del proprio meglio per apparire disinvolto mentre parlava girandosi dall’altra parte, per darle modo di asciugarsi le lacrime in privato.
“Agente White, lavoro al Bureau da quasi trent'anni, ormai. In tutto questo tempo, ho visto innumerevoli agenti donne sposarsi e avere figli. Alcune di loro hanno lasciato il Bureau, oppure hanno accettato un ruolo con meno rischi. Non posso starmene seduto qui e dirle che capisco quello che sta passando, perché sarebbe una bugia. Ma l'ho già visto. A volte è successo con agenti che non mi sarei mai aspettato di veder andare via. Era di questo che voleva parlare?”
Lei annuì. “Voglio tornare. Mi manca il mio lavoro... più di quanto mi piaccia ammettere, davvero. Onestamente, non so nemmeno cosa le sto chiedendo. Forse qualche altra settimana? So che è come chiedere una specie di favore speciale, ma non posso prendere questa decisione adesso.”
“Il meglio che posso fare è concederle un'altra settimana. Se vuole. Oppure può tornare subito e posso assegnarle qualche incarico da scrivania. Ricerche, statistiche, sorveglianza a distanza, qualcosa del genere. Le interesserebbe?”
Onestamente, niente di tutto ciò la interessava. Ma almeno era qualcosa. McGrath le aveva dimostrato che aveva diverse opzioni a sua disposizione.
“Forse sì.”
“Bene, si prenda il fine settimana per pensarci su. Magari se ne vada da qualche parte e metta ordine tra i suoi pensieri.”
“Oh, certo che vado da qualche parte. Torno in Nebraska per andare a trovare una persona.”
Non era sicura del perché glielo avesse detto. Si chiese se fosse sempre stato così facile parlare con McGrath, o se adesso si fosse come ammorbidito, rendendo più semplice approcciarsi a lui. Era strano. Era stata via solo per tre mesi e McGrath improvvisamente sembrava una persona diversa, più premurosa, più amichevole.
“Mi fa piacere sentirlo. Lascerà Ellington da solo con il bambino? Non è un po’ temerario?”
“Non lo so” ammise con un sorriso. “Sembra che non veda l'ora.”
McGrath annuì educatamente, ma era chiaro che la sua mente era altrove. “White... ha chiesto questo incontro per avere un mio consiglio? O solo per avere un'idea di come avrei reagito se mi avesse detto che stava pensando di andarsene?”
Mackenzie si limitò a stringersi nelle spalle mentre rispondeva: “Forse un po’ entrambe le cose.”
“Be’, posso affermare senza ombra di dubbio che preferirei che restasse. Il suo curriculum parla da solo e, per quanto detesti ammetterlo, il suo istinto è quasi soprannaturale. Non ho mai visto niente del genere in tutti i miei anni al Bureau. Credo che sarebbe uno spreco assoluto se abbandonasse la sua carriera così giovane. D'altra parte, ho cresciuto due figli – un maschio e una femmina. Adesso sono grandi, ma tirarli su è stata una delle esperienze più piacevoli e gratificanti della mia vita.”
“Non avevo idea che avesse figli.”
“Tendo a non parlare troppo della mia vita privata mentre sono al lavoro. Ma in questo caso, quando in gioco c’è qualcosa di prezioso come la sua carriera, non mi dispiace farle dare una sbirciatina dietro le quinte.”
“Lo apprezzo.”
“Allora... si goda il suo weekend. Va bene se ci rivediamo lunedì per decidere cosa succederà in seguito?”
“Bene” disse. Lunedì le sembrava ancora lontanissimo. Perché mentre si alzava dalla sedia, sapeva che la sua prossima destinazione era l'aeroporto. E dopo, sarebbe tornata in Nebraska.
Mentre si faceva strada attraverso l'edificio dell'FBI, si sentiva come se si stesse preparando una trappola da sola. La maggior parte delle persone di solito era perseguitata dai fantasmi del passato. Tuttavia, mentre si preparava a tornare in Nebraska per incontrare sua madre, Mackenzie aveva l’impressione non solo di stare risvegliando quei fantasmi, ma anche di dargli l’occasione di riprendere a perseguitarla.
In Nebraska era l’una e un quarto del pomeriggio quando il suo aereo atterrò a Lincoln. Aveva trascorso la maggior parte del volo cercando di pianificare come sarebbe andato il viaggio. Ma fu solo quando sentì le ruote stridere sulla pista di atterraggio che capì che doveva semplicemente togliersi il dente e farla finita. Poteva ancora godersi quella notte tutta per sé in una lussuosa stanza di hotel, che aveva già prenotato. E avrebbe potuto farlo dopo aver affrontato la parte più difficile.
Aveva sfruttato le risorse del Bureau in modo non del tutto regolare per scoprire che sua madre aveva ancora lo stesso lavoro di quando le loro strade si erano incrociate poco più di un anno prima. Faceva ancora parte dell’impresa di pulizie in un Holiday Inn situato nella piccola città di Boone's Mill. E Boone's Mill era a due ore da Belton, la piccola città nella quale era cresciuta, una città che aveva in programma di visitare prima di tornare a casa.
Fu colta da un altro impulso mentre si dirigeva verso la stazione di noleggio auto dell'aeroporto, venti minuti dopo. Sapeva che a circa mezz'ora da quello stesso aeroporto si trovava l'edificio in cui aveva iniziato la sua carriera di detective. Pensò all'uomo con cui aveva lavorato per quasi tre anni, prima che l'FBI le facesse la corte – un uomo di nome Walter Porter che, superando il suo disgusto per dover lavorare con una donna e il suo sessismo radicato, le aveva davvero insegnato molto su quello che ci voleva per essere un bravo poliziotto. Si domandò cosa stesse facendo. Probabilmente era in pensione, ma essere di nuovo lì, così vicino alla centrale, le fece desiderare di vederlo.
Un dente alla volta, disse a se stessa mentre una donna scontrosa dietro il bancone le consegnava le chiavi.
Una volta in viaggio, Mackenzie chiamò il numero dell'Holiday Inn di sua madre, solo per assicurarsi che fosse al lavoro. Scoprì che il suo turno sarebbe terminato mezz'ora dopo, il che significava che Mackenzie sarebbe arrivata troppo tardi per poterla incontrare in albergo. Ma non era un gran problema, visto che aveva anche il suo indirizzo di casa.
Constatò con sorpresa che le piatte pianure e l'atmosfera familiare del Nebraska la calmavano in modo significativo. Non provava ansia o paura all’idea di incontrare sua madre. Semmai, i campi e il cielo le fecero sentire la mancanza di Kevin. Quando si rese conto di non essere mai stata lontana da lui tanto a lungo, provò una stretta al petto. Per un momento fu difficile respirare, poi però pensò a Ellington e Kevin insieme nell'appartamento, mentre il giorno volgeva al termine. Ellington era un padre eccezionale, in modi che la sorprendevano ancora, giorno dopo giorno. Cominciò a capire che forse Ellington aveva bisogno di qualche momento da solo con suo figlio tanto quanto lei aveva bisogno di avventurarsi nel suo passato per cercare di riparare i ponti con sua madre.
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