«Assomiglia molto a ciò che facciamo noi per proteggere la valle» mi disse. «Speriamo che tutti siano al sicuro. Ma a volte ci sono persone che vengono qui per fare del male, e ci dobbiamo occupare di loro.»
«Come?» Sentii il sangue ghiacciarsi nelle vene. Lui non prescriveva medicine al gusto di gomma da masticare per sbarazzarsi dei cattivi.
«Facciamo tutto il necessario.» La sua voce conteneva un rimbombo, come se ci fosse una tempesta in lontananza. Mi strinsi il maglione attorno al corpo per scongiurare un brivido improvviso.
«È quello che è successo a casa di mia nonna?» gli chiesi.
«Abbiamo lasciato che qualcuno con intenzioni malvagie sfuggisse al nostro controllo per troppo tempo.» Un altro rombo. C’era sicuramente una tempesta in arrivo. «È stato un errore. E noi non commettiamo mai lo stesso errore due volte.»
Chance
Il mio posto alla riunione non era più a capotavola. Il nostro alfa ormai era Tyson, l’unico vero drago del tuono.
Un calcio nelle palle.
Trovare la mia compagna non sarebbe stata la fine della battaglia. L’avevo sempre saputo. Guardare mio fratello mutare aveva portato in superficie un sacco di merda a lungo trascurata. Cose con cui non avevo a che fare da molto tempo. Monique aveva scosso la bestia dentro di me, ma facendole credere che fosse una lotta completamente nuova.
Forse un giorno le avrei chiesto di essere la mia compagna. Di restare con me per sempre. In quel momento, non riuscivo nemmeno a convincerla a rimanere a Summerland. Aveva un piede fuori dalla porta, pronta a sgommare su quelle stradine di campagna e tornare a Nashville.
«La scatola è una falsa reliquia» dichiarai.
Tyson aveva molto da imparare, ad esempio su come prendere il controllo di una riunione. Alzò le mani per placare il trambusto che sicuramente sarebbe venuto dopo la mia dichiarazione.
«L’energia è contaminata» disse.
Interessante. Mi aspettavo che facesse più resistenza. «Abbiamo permesso che spiriti cattivi si stabilissero a Summerland. Per quanto tempo Jerry ha vissuto qui?»
Come uomo, Jerry era stato del tutto insignificante, uno di quei ragazzi di campagna che vivevano alla periferia della città a cui piaceva collezionare cianfrusaglie. Quello avrebbe dovuto essere il nostro primo indizio. Tutti i draghi avevano un tesoro. Era stato un drago senza un tuono, un traditore che aveva vissuto in mezzo a noi per decenni.
«Forse ha maledetto questo fottuto affare.» Rafe scosse la testa. Stava facendo il tifo perché l’iscrizione sulla scatola non funzionasse, e non avevo idea del perché. «La domanda non è quanto tempo lui abbia vissuto qui; dobbiamo chiederci quando è che abbiamo iniziato a sentir parlare della leggenda della reliquia.»
«Non abbiamo avuto bisogno della scatola finché Nora non ci ha maledetti.» Jax gli fece l’occhiolino quando Tyson lo guardò di traverso. «Sì, so che provi ogni sorta di emozione positiva verso quella vecchia strega, ora che hai trovato la tua compagna, ma il resto di noi è ancora così fottutamente umano che fa male. Quindi, se avessimo sentito parlare di questa leggenda in un momento in cui non ne avevamo bisogno, avremmo prestato attenzione? Sarebbe stata solo un’ulteriore protezione.»
Una protezione. Interessante.
Tanner aveva portato alla riunione i suoi antichi grimori preferiti. Considerava il non essere in grado di rompere l’incantesimo un fallimento personale, e non si sarebbe arreso finché le scaglie non avessero sostituito la sua pelle e avesse di nuovo sputato fuoco. «L’alfabeto scolpito nella reliquia doveva esistere già in passato. A meno che Jerry non l’abbia modificato.»
«Avrebbe senso. Fare casino con una reliquia altera l’energia. Potrebbe essere questo il motivo per cui non ci siamo accorti di lui per così tanto tempo.» Jax scosse la testa. «Che umiliazione che fossero presenti gli altri tuoni quando abbiamo scoperto di avere un nemico proprio sotto il naso da così tanto tempo.»
«Come ha fatto Jerry a lanciare un incantesimo?» chiesi. «I draghi non possono farlo.»
«Hai ragione. Qualcuno deve averlo aiutato.» Tyson gemette. Tutte le tracce conducevano alla sua nonna acquisita.
«La vera domanda è: da quanto tempo Nora lavorava con Jerry? E poi, aveva idea di cosa lui fosse? Se era in grado di nascondere a noi la sua vera forma, avrebbe potuto impedire anche a lei di vederla.» Eravamo più deboli di quanto pensassimo, se tante cose ci erano sfuggite. E se Nora era coinvolta in quella storia, l’avevamo invitata a restare nelle nostre caverne. L’avevamo accolta nella nostra famiglia. Porre rimedio a tali errori non sarebbe stato facile per nessuno di noi.
«Perché Nora avrebbe dovuto desiderare di nuocerci?» chiese Tanner. «L’incantesimo d’amore è stato un errore...»
«È quello che sostiene lei» tuonò Rafe.
«Ha funzionato» disse Tyson con voce tagliente.
«Per te» gli ricordai. Per quanto lo riguardava, era tutto fantastico. Aveva una bellissima compagna nel suo letto, la piena capacità di mutare e aveva incenerito il cattivo di turno. Ma quelle cose lo avevano reso cieco al fatto che avevamo lasciato che il nemico dormisse sotto la protezione della nostra montagna. Come avevo detto a Monique, non commettevamo mai lo stesso errore due volte.
Monique. Quella che non credeva nella magia della sua famiglia. Stava cercando di dirmi qualcosa? O era troppo radicata in quello che considerava il mondo reale per pensare che una guerra potesse sbocciare per le cattive intenzioni dei suoi stessi parenti?
Io avevo sempre desiderato ciò che non potevo avere. Ma in quel momento era possibile che avessi bisogno di Monique. Lei sarebbe stata in grado di ottenere da Nora le risposte che la vecchia incantatrice non avrebbe mai dato al tuono. Sapeva come cercare gli indizi, ciò che gli altri trascuravano, per ottenere vere risposte.
«Stai formulando un’accusa piuttosto seria, Chance» disse Tanner, chiudendo il libro. «Sostieni che Nora abbia cospirato con un drago ribelle per mettere in ginocchio il nostro tuono.»
«Fino a quando tutti noi non saremo di nuovo in grado di mutare, dobbiamo considerare ogni opzione. Compresa la possibilità che Jerry non lavorasse da solo. Potrebbero esserci altri draghi nascosti nella valle.»
«Per l’amor di Dio.» Tyson mi lanciò un’occhiataccia. «Se ci fossero, nemmeno loro sarebbero in grado di mutare. Credi che Nora li abbia maledetti tutti?»
«Adesso sei disposto a considerare che fosse una maledizione?» Jax si appoggiò allo schienale della sedia, soddisfatto dal caos che si dispiegava davanti a lui. Aveva sempre voglia di litigare. «Le incantatrici non dovrebbero danneggiare intenzionalmente gli altri. Se Nora lo ha fatto, allora, cosa cazzo è? E noi chi abbiamo accolto in questo tuono?»
Nessuno di noi era disposto a considerare che ciò che desideravamo così tanto avrebbe potuto distruggerci. Che accettare delle compagne avrebbe potuto fare a pezzi il tuono.
«Qual è il nostro piano?» chiese Tyson.
«Sei tu a comandare» gli ricordai. Sarebbe stato facile prendere il controllo. Ma non avrei mancato di rispetto a mio fratello. Ma sfidarlo? Faceva bene ad aspettarselo, cazzo. «Siamo ai tuoi ordini.»
«Nora sta ancora insegnando a Sophie a diventare un’incantatrice. Le piace parlarne, potrei vedermi con Tanner e confrontare le informazioni che abbiamo.» Tyson si passò una mano tra i lunghi capelli scuri e sospirò. «Mi sembra di tradirla.»
«Allora diglielo.» Potevo fargli da guida. «Dille che sei preoccupato che gli incantesimi e gli insegnamenti possano non essere coerenti con le antiche leggende del tuono. Se lei tiene ai nostri interessi e le intenzioni di Nora sono vere, allora collaborerà.»
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