Aprile 2021
©Copyright: autore
Remigio Venanzi
Via IV novembre,22
05030 Polino (TR)
Tutti i diritti di traduzione, di riproduzione, di adattamento, di estrazione immagini e testi, totale o parziale, con qualsiasi mezzo (comprese copie fotostatiche) sono riservati. Ogni permesso deve essere dato per iscritto dall’autore
Remigio Venanzi
in Valnerina
nel tempo sospeso
Polino
raccontato in dialetto polinese
tramite testimonianze fotografiche di inestimabile valore
Con il contributo fotografico di:
co’ lu contributu fotocraficu de:
Adelma Pileri, Andreina Menichelli, Angelo Francucci, Annarita Andreini, Anna Rita Petrucci, Artemisia Scaramuccia, Augusto Venanzi, Aurelia Menichelli, Benedetto Petrucci, Carla Matteucci di G., Carla Matteucci di O., Catia Giovannelli, Caterina Conti, Chiara Giovannelli, Cinzia Grechi, Daniela Orsini, Davide Matteucci, Domenico Bianco, Ernestina Giovannelli, Felice Triolo, Francesco Arronenzi, Gabriele Tabarrini, Gianfranco Venanzi, Gianfredo Matteucci, Gianluca Matteucci, Gianni Matteucci, Ginevra Arronenzi, Giorgio Giovannelli, Giovanni Conti, Giulia Fiorelli, Giuliano Petrucci, Giulio Fiorelli, Giuseppe Conti, Giuseppina Pileri, Letizia Conti, Loretana Rufini, Ludovica Baldorossi, Marco De Angelis, Marina Petrucci, Martina Matteucci, Matteo Orsini, Miranda Matteucci, Mirko Matteucci, Nicoletta Matteucci, Olimpia Conti, Olimpio Venanzi, Paola Conti, Paola Fratticci, Patrizio Matteucci, Primo Firelli, Renato Poddi, Riccardo Pazzaglia, Riziero Orsini, Roberta Venanzi, Roberto Orsini, Romano Pileri, Rosalba Petrucci, Sara Giovannelli, Saverio Matteucci, Selena Collemaggio, Stefania Ceriola, Tonino Fiorelli, Valdimiro Orsini, Ubaldo Venanzi, Vilma Venanzi, Vincenza Menichelli, Joanne Baldorossi McCann
In italiano e nella forma dialettale
In italianu e ‘ndialettu
A Reantino, Giuseppe, Antonella e Francesca
i miei nonni
li nonni mia
Accadde, in un piccolo paese dell’Umbria, a Polino, in Valnerina:
un sindaco, i polinesi, facebook, nel bel mezzo di questa assurda pandemia che costringe a ripensare le nostre vite, e, al di là dell’oceano, Antonio, Joanne e Toni Baldorossi.
Tanti anni fa, nel 1905, Angelo e Giacinta Baldorossi partono da Polino in cerca di fortuna negli Stati Uniti d’America. Non c’è ancora la strada che porta verso Arrone, è un loro conoscente che li accompagna con le poche cose racchiuse in una piccola valigia. In basso, nel fondo valle, prima dell’ultima curva, che cela lo sguardo verso il paese natio, si fermano un attimo a guardare in alto, consapevoli che porteranno nei loro cuori quei boschi, quelle pietre e quel piccolo paese che di sassi e povertà è fatto: in quel periodo, non poteva offrire loro sicurezze. Gli occhi si incrociano, le lacrime prendono il sopravvento, sono consapevoli che forse quella sarà l’ultima volta che vedono il loro paese. Il loro sguardo si perde a scrutare i ricordi e la loro anima, i loro affetti e gli amori più veri.
Angelo e Giacinta torneranno una volta, poi mai più!
Il figlio Antonio non vedrà mai l’Italia.
Nel loro cuore, tuttavia, la ferita e il ricordo è indelebile, lo sarà per tutta la vita. Negli Usa parlano spesso di Polino e, soprattutto, lo fanno con i loro figli e nipoti. I contatti con amici e parenti, inevitabilmente, si dilatano, in molti casi fino a mancare del tutto. Il ricordo di quel piccolo paese non svanisce e scorre nel tempo insieme alle loro vite. Anche a Polino si continua a parlare di loro, tanto che i nostri novantenni ancora ricordano i loro padri e madri parlare di Angelo e Giacinta e degli altri emigranti in cerca di fortuna.
Antonio, uno dei figli, nasce in America nel 1921. Joanne Baldorossi è la figlia e Toni è il figlio del fratello; Diane è la figlia maggiore e verrà in Italia con il marito a visitare Polino, conservando gelosamente molte foto del piccolo paese. Antonio in questi giorni ha compiuto 100 anni, tra i regali più belli c’è il legame ritrovato con la terra natia dei suoi genitori.
Il nostro profilo facebook e un messaggio d’auguri risvegliano i legami, sopiti per troppo tempo.
“Auguri di buon compleanno e per l’importante traguardo. A nome mio e di tutta la comunità di Polino. Remigio Venanzi – Sindaco di Polino”
“Remigio Venanzi grazie sincero per gli auguri fatti a mio padre. Non so dirti quanto sia importante per lui il tuo messaggio. È stato entusiasta di ricevere un messaggio da te. L’ha toccato molto bene. Perché mio padre è un uomo semplice, non ha mai fatto il viaggio in Italia per visitare da dove venivano i suoi genitori. Mia sorella maggiore e mio cognato ci sono stati e hanno molte foto di Polino e della vera casa in cui vivevano i genitori di mio padre. Spero di arrivare presto in Italia e visitare Polino. Grazie ancora per il vostro bellissimo messaggio e il mio papà ringrazia per gli auguri tutti quelli di Polino. Ama le sue origini italiane. Sinceramente” Joanne Baldorossi McCann – Palmyra, New Jersey USA
“Ho scoperto un gruppo fondato dalle persone e dal Sindaco del luogo di nascita dei miei nonni. In una settimana ho fatto amicizia con cugini che non sapevo esistessero. Ho imparato i nomi dei fratelli e dei cugini dei miei nonni. Ho visto le foto dei miei parenti. Nello stesso periodo, mio zio ha festeggiato i suoi 100 anni. La mia pronipote è nata quello stesso giorno. La nostra famiglia ha avuto molto da festeggiare e facebook ci ha fatto sentire presenti in queste occasioni felici. Così la distanza scompare, un oceano è vaporizzato, e una pandemia è stata messa da parte per portare gioia alla mia famiglia” Toni Baldorossi -Kernersville USA
1912, Angelo e Giacinta Baldorossi
Successe, ‘n picculu paisittu de l’Umbria, a Puglinu, ‘n Valnirina:
un sindacu, li pulinesi, facesbuch, ‘n mezzu a sta’ strana pandimia che obbrica ar pensa’ le vite nostre, e, da l’antra parte de l’oceanu, Antoniu, Joanne e Toni Baldorossi.
Tant’anni fa, nel 1905, Angelu e Giacinta Baldorossi partu da Puglinu ‘n cerca de furtuna nelli Stati Uniti d’America. Non ci sta ‘ncora la straie che va a Arrone, è unu che cunusciu che l’accompagna co’ le poche cose chiuse dentru ‘na valicia piccola. Jo’bassu, a lu funnu de la valle, prima de l’urdima curva, che nasconne lu sguardu versu lu paese natiu, se fermanu ‘n attimu a vede in ardu, sapenno che se portero’appresso dentru lu core li boschi, quelle pietre e quigliu picculu paisittu che de sassi e puvertà è fattu: ‘n quigliu tempu, nun potea uffrì a loro niciuna sicurezza. L’occhi se ‘ncrocianu, le lacrime piglianu lu sopravventu e sannu che potrebbe esse l’urtima vorda che vitu lu paese loro. Lu sguardu se perde a cercà li ricordi e l’anima loro, l’affetti e l’amuri veri.
Angelu e Giacinta arverrannu ‘na vorta sola, po’ mai più!
Lu figliu Antoniu ‘n vetrà mai l’Italia.
Dintru lu core loro la firita e lu ricordu ‘n se cancellanu, e sarà cusci pe’ tutta la vita. Nell’Usa parlanu spissu de Puglinu e, soprattuttu, lu facciu co’ li figli e li niputi. Li cuntatti co’ l’amici e li parenti s’allongano, e ‘n tanti casi finisciu pe’ manca’ der tuttu. Lu ricordu de’ lu picculu paisittu no’ svanisce e accumpagna tuttu lu tempu de la vita loro. Anche a Puglinu se cuntinua a parla’ de loro, tantu che li novantenni de oggi ancora s’arcordanu de li patri e de le matri che parlavanu de Angelu e de Giacinta e de l’antri emicrati ‘n cerca de furtuna.
Читать дальше