José Luis González Gullón - I primi anni dell'Opus Dei

Здесь есть возможность читать онлайн «José Luis González Gullón - I primi anni dell'Opus Dei» — ознакомительный отрывок электронной книги совершенно бесплатно, а после прочтения отрывка купить полную версию. В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: unrecognised, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

I primi anni dell'Opus Dei: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «I primi anni dell'Opus Dei»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Racconto sulla genesi e sviluppo della prima attività apostolica corporativa dell'Opus Dei con la quale ebbe inizio la diffusione del suo messaggio. Josemaría Escrivá de Balaguer ha diffuso il messaggio dell'Opus Dei fin dalla sua fondazione, il 2 ottobre 1928. Presto formò piccoli gruppi di studenti, laureati, impiegati, artigiani, lavoratori manuali e sacerdoti. Cinque anni più tardi aprì a Madrid un'accademia per l'approfondimento degli studi universitari, l'
Accademia DYA. L'intenzione di questo progetto era di trasmettere lo spirito dell'Opera, specificamente agli studenti e ai laureati. Nel 1934 l'iniziativa si ampliò con la creazione di una residenza universitaria, l'
Accademia – Residenza DYA, attiva per due anni accademici, fino allo scoppio della guerra civile spagnola nel luglio del 1936. La storia della DYA aiuta a capire la figura di Josemaría Escrivá de Balaguer e il modo in cui comunicava il messaggio dell'Opera. Nell'accostarci a quegli anni, ci addentriamo in un periodo appena successivo alla fondazione, ad anni in cui il fondatore riceveva quelle che poi chiamò «particolari luci di Dio».

I primi anni dell'Opus Dei — читать онлайн ознакомительный отрывок

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «I primi anni dell'Opus Dei», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Escrivá non aveva avuto niente a che vedere con queste vicende, perché rispettava le scelte politiche di quei giovani e non voleva coinvolgersi di tali questioni. Infatti gli studenti si erano già accorti che il sacerdote si asteneva dal «parlare di politica», come ricorda Doménech  [146]. In ogni caso, però, ne subì le conseguenze, constatando che si stava disperdendo l’apostolato iniziato con gli studenti, in maggioranza amici di Romeo e Gómez Ruiz.

Altro avvenimento ugualmente doloroso fu la malattia di Luis Gordon che a fine di agosto subì una grave affezione polmonare con serie difficoltà respiratorie. Infine, a complicare ancor più le cose, Pepe Romeo fu vittima di una crisi nervosa —in seguito a varie perquisizioni poliziesche in casa sua—, per cui in ottobre si trasferì a Saragozza e un mese dopo a Pau (Francia), dove poté riposare fino al marzo del 1933  [147].

2. Le opere di San Michele, san Gabriele e San Raffaele

José María Escrivá era convinto che Dio gli aveva concesso una ispirazione di estrema importanza, cioè proclamare la chiamata alla santità dei fedeli laici nel compimento dei loro doveri ordinari e dar vita a una istituzione che trasmettesse questo messaggio. L’origine, lo spirito e i fini soprannaturali dell’Opera erano stati definiti. Invece la luce divina non comprendeva gli aspetti organizzativi, formativi e giuridici che pur erano indispensabili per realizzare la missione ricevuta. «È necessario determinare chiaramente i campi di azione», annotava Escrivá nel giugno del 1930  [148]. Considerando tale realtà, impiegò le risorse a sua disposizione: anzitutto, l’orazione e la mortificazione personale, unita alla richiesta di preghiere ad altri; poi lo studio e il confronto delle luci ricevute con la vita della Chiesa e con l’ambito civile; in seguito, mettere per iscritto i pensieri e gli schemi organizzativi; e finalmente, la verifica, talvolta con un controllo che gli faceva maturare una maggiore esperienza, dei modi in cui questi ideali prendevano corpo.

Don José María chiese consiglio e suggerimenti a tre sacerdoti di sua fiducia: Valentín Sánchez, Pedro Poveda e Juan Postius. Il padre Valentín Sánchez Ruiz era suo confessore dal luglio del 1930  [149]. Da parte sua, Pedro Poveda, fondatore dell’Istituzione Teresiana, conosceva José María Escrivá dal febbraio del 1931  [150]. Nacque allora una forte amicizia fra i due sacerdoti secolari, entrambi fondatori ed entrambi mossi da un intenso desiderio di evangelizzare la società. Infine, il claretiano ed esperto canonista Juan Postius ebbe uno speciale rapporto con Escrivá tra il febbraio e l’aprile del 1932  [151]. Il motivo fu che Valentín Sánchez si vide obbligato a lasciare la residenza dei gesuiti di Chamartín de la Rosa quando, nel gennaio del 1932, entrò in vigore il decreto di scioglimento della Compagnia di Gesù. Fintantoché Sánchez Ruiz rimase in una situazione precaria a Madrid insieme ad altri gesuiti, Escrivá si confessò con Postius.

Come abbiamo detto, Escrivá aveva raccolto diverse informazioni su istituzioni della Chiesa, come le congregazioni fondate dal cappuccino Honorato Kozminski in Polonia, la Compagnia di San Paolo, i fratelli Moravi o le Dame di Nazareth del gesuita olandese Jacques van Ginneken  [152]. Lo studio delle loro istituzioni e delle relative forme giuridiche gli servirono per conoscere realtà ecclesiali che potevano somigliare sia pure esteriormente e in qualche aspetto concreto all’Opus Dei. Questa ricerca gli fece inoltre pensare alla possibile struttura organizzativa e giuridica per l’approvazione ecclesiastica e civile dell’Opera.

Comunque, non trovò nulla che potesse essergli utile. Ebbe ancora una volta la conferma che le caratteristiche dello spirito dell’Opus Dei avevano origine in un progetto soprannaturale, che si andava concretando nella sua vita di orazione e nella sua esperienza personale. E siccome era convinto che la mano di Dio stava dietro le vicende della sua vita, prendeva nota di ciò che riteneva fossero luci ricevute dall’alto. In queste note —molte sono riunite negli Apuntes íntimos — cominciarono a comparire idee e schemi che potevano contribuire, in un primo abbozzo, a delineare la futura organizzazione interna e le attività apostoliche dell’Opera  [153].

L’idea di aprire un’accademia

Un punto su cui tornava continuamente riguardava il messaggio di Dio per cui le attività apostoliche dell’Opera dovevano avere un carattere laico. Non era una cosa semplice. Come dice Vázquez de Prada, «a quel tempo, negli anni trenta, le opere apostoliche erano create o promosse dalla Gerarchia ecclesiastica, o da Ordini o Istituti religiosi, e il loro apostolato risultava un’attività regolata dall’alto o dall’esterno dell’ingranaggio sociale. Inoltre, nella maggior parte dei casi, la direzione di questi apostolati non era nelle mani dei laici»  [154]. Invece gli apostolati dell’Opera sarebbero stati presenti nella società per quello che erano: iniziative promosse da cittadini comuni. In tal senso, nel dicembre del 1930 scriveva: «Da tempo mi arrovellavo, senza capire come inquadrare praticamente l’Opera di Dio, perché appaia chiaramente come associazione di laici»  [155]. Per il momento arrivò a una soluzione, «evitando la confusione tra lo spirituale e le imprese materiali»  [156]: una cosa era la trasmissione del messaggio dell’Opus Dei, che provvisoriamente chiamò “Lega spirituale”; altra cosa, invece, le attività apostoliche, le “imprese di apostolato” come le chiamava, che avrebbero promosso i membri dell’Opera, responsabili di fronte alla società civile  [157].

Un passo definitivo verso la prima “impresa di apostolato” fu dato tra l’estate e l’autunno del 1932. Tra i modi pratici ai quali pensava per organizzare l’apostolato dell’Opera, José María Escrivá valutò la possibilità di creare un’associazione di universitari; in questi termini ne parlò a Julián Cortés−Cavanillas e ad altri conoscenti  [158]. Inoltre, il 30 giugno, mentre celebrava il Sacrificio eucaristico, gli venne in mente che avrebbe potuto costituire una Fraternità o Pia Unione per gli studenti  [159]. Avrebbe poi affidato il lavoro con i giovani alla Vergine Maria sotto l’invocazione di Nostra Signora della Speranza  [160]. La forma associativa avrebbe favorito l’aumento del numero di universitari che si sarebbero avvicinati all’Opera e il pieno svolgimento «della formazione spirituale dei suoi membri (vita interiore), dell’apostolato di catechesi dei bambini, le conferenze, “le propagande”, le attività a favore delle missioni degli infedeli, ecc.»  [161]. Escrivá disegnava così alcuni tratti del futuro apostolato con la gioventù, cioè la formazione nelle verità di fede cristiana e l’esercizio della carità mediante la catechesi e altre attività.

Se l’aspetto spirituale e formativo di questo apostolato risultava abbastanza chiaro, quello giuridico non lo era affatto. Era innegabile il bisogno di disporre di «un tetto che proteggesse legalmente le sue attività apostoliche e formative»  [162], ma non riusciva a individuare la forma che avrebbe assunto. Il 7 luglio parlò con Sánchez Ruiz e Postius sull’opportunità di creare un’associazione cattolica di universitari. Dopo questi colloqui, i pezzi del rompicapo non combaciavano; perciò pregò di nuovo Dio e cercò altri modi con cui organizzare il suo apostolato con la gioventù  [163].

Il 7 agosto ebbe un nuovo scambio di idee con Juan Postius. Il claretiano lo informò dei difficili rapporti che si erano venuti a creare tra i claretiani e le autorità civili nei ultimi mesi: «Sono stato con il p. Postius per trattare intorno la P.U. di n. Sra. [Pia Unione di Nostra Signora] della Speranza. Mi ha consigliato di prescindere dall’intervento ecclesiastico e di dare all’associazione un carattere culturale, senza parlare nel regolamento di nessun aspetto religioso, altrimenti il Governo Civile non l’avrebbe approvato, com’è avvenuto recentemente a loro con un’altra associazione che volevano creare»  [164]. Escrivá prese in considerazione le parole di Postius. Chi voleva formare una associazione, anche ecclesiastica, doveva presentare una istanza al Ministero degli Interni richiedendo la corrispondente autorizzazione, ma correva il rischio di vedersela negare. Pensò allora che sarebbe stato più opportuno puntare su un ente culturale da registrare civilmente e diretto da laici  [165]. «Un’associazione di carattere culturale avrebbe consentito loro di riunirsi per ricevere le lezioni di formazione senza il pericolo di trovarsi fuori legge ogni volta che veniva sospeso il diritto di riunione dei cittadini»  [166].

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «I primi anni dell'Opus Dei»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «I primi anni dell'Opus Dei» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «I primi anni dell'Opus Dei»

Обсуждение, отзывы о книге «I primi anni dell'Opus Dei» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x