Don Chisciotte della Mancia Miguel de Cervantes Don Chisciotte della Mancia Illustrazioni di Gustave Doré
Parte prima Parte prima Al DUCA DI BEJAR marchese di Gibraleón, conte di Benalcázar y Bañares, visconte del Borgo de Alcocer, signore delle Città di Capilla, Curiel e Burguillos. Certo della buona accoglienza e dell'onore che Vostra Eccellenza concede ad ogni sorta di libri, quale principe tanto propenso a favorire le buone arti, sopratutto quelle che per la nobiltà loro non si abbassano al servigio e all'interesse del volgo, mi sono deciso a dare alla luce Il Fantasioso Nobiluomo Don Chisciotte della Mancia1 col patrocinio del chiarissimo nome di Vostra Eccellenza. Col riguardo che debbo a tanta grandezza, La supplico di voler accoglierlo gradevolmente sotto la sua protezione, affinché all'ombra di essa, sebbene spoglio di quel prezioso ornamento di eleganza e di erudizione di cui sogliono andar vestite le opere che si compongono presso gli uomini dotti, sia oso comparire con sicurezza al giudizio di taluni, i quali, non contenendosi nei limiti della propria ignoranza, usano di condannare tanto più rigorosamente e tanto meno giustamente le altrui fatiche. Pertanto, avendo la prudenza dell'Eccellenza Vostra riguardo al mio buon desiderio, confido che non vorrà disdegnare la pochezza di tanto umile offerta. MIGUEL DE CERVANTES SAAVEDRA
PROLOGO
CAPITOLO PRIMO
CAPITOLO II
CAPITOLO III
CAPITOLO IV
CAPITOLO V
CAPITOLO VI
CAPITOLO VII
CAPITOLO VIII
CAPITOLO IX
CAPITOLO X
CAPITOLO XI
CAPITOLO XII
CAPITOLO XIII
CAPITOLO XIV
CAPITOLO XV
CAPITOLO XVI
CAPITOLO XVII
CAPITOLO XVIII
CAPITOLO XIX
CAPITOLO XX
CAPITOLO XXI
CAPITOLO XXII
CAPITOLO XXIII
CAPITOLO XXIV
CAPITOLO XXV
CAPITOLO XXVI
CAPITOLO XXVII
CAPITOLO XXVIII
CAPITOLO XXIX
CAPITOLO XXX
CAPITOLO XXXI
CAPITOLO XXXII
CAPITOLO XXXIII
CAPITOLO XXXIV
CAPITOLO XXXV
CAPITOLO XXXVI
CAPITOLO XXXVII
CAPITOLO XXXVIII
CAPITOLO XXXIX
CAPITOLO XL
CAPITOLO XLI
CAPITOLO XLII
CAPITOLO XLIII
CAPITOLO XLIV
CAPITOLO XLV
CAPITOLO XLVI
CAPITOLO XLVII
CAPITOLO XLVIII
CAPITOLO XLIX
CAPITOLO L
CAPITOLO LI
CAPITOLO LII
Parte seconda
PROLOGO AL LETTORE
CAPITOLO PRIMO
CAPITOLO II
CAPITOLO III
CAPITOLO IV
CAPITOLO V
CAPITOLO VI
CAPITOLO VII
CAPITOLO VIII
CAPITOLO IX
CAPITOLO X
CAPITOLO XI
CAPITOLO XII
CAPITOLO XIII
CAPITOLO XIV
CAPITOLO XV
CAPITOLO XVI
CAPITOLO XVII
CAPITOLO XVIII
CAPITOLO XIX
CAPITOLO XX
CAPITOLO XXI
CAPITOLO XXII
CAPITOLO XXIII
CAPITOLO XXIV
CAPITOLO XXV
CAPITOLO XXVI
CAPITOLO XXVII
CAPITOLO XXVIII
CAPITOLO XXIX
CAPITOLO XXX
CAPITOLO XXXI
CAPITOLO XXXII
CAPITOLO XXXIII
CAPITOLO XXXIV
CAPITOLO XXXV
CAPITOLO XXXVI
CAPITOLO XXXVII
CAPITOLO XXXVIII
CAPITOLO XXXIX
CAPITOLO XL
CAPITOLO XLI
CAPITOLO XLII
CAPITOLO XLIII
CAPITOLO XLIV
CAPITOLO XLV
CAPITOLO XLVI
CAPITOLO XLVII
CAPITOLO XLVIII
CAPITOLO XLIX
CAPITOLO L
CAPITOLO LI
CAPITOLO LII
CAPITOLO LIII
CAPITOLO LIV
CAPITOLO LV
CAPITOLO LVI
CAPITOLO LVII
CAPITOLO LVIII
CAPITOLO LIX
CAPITOLO LX
CAPITOLO LXI
CAPITOLO LXII
CAPITOLO LXIII
CAPITOLO LXIV
CAPITOLO LXV
CAPITOLO LXVI
CAPITOLO LXVII
CAPITOLO LXVIII
CAPITOLO LXIX
CAPITOLO LXX
CAPITOLO LXXI
CAPITOLO LXXII
CAPITOLO LXXIII
CAPITOLO LXXIV
Note
Miguel de Cervantes
Don Chisciotte della Mancia
Illustrazioni di Gustave Doré
Al DUCA DI BEJAR marchese di Gibraleón, conte di Benalcázar y Bañares, visconte del Borgo de Alcocer, signore delle Città di Capilla, Curiel e Burguillos.
Certo della buona accoglienza e dell'onore che Vostra Eccellenza concede ad ogni sorta di libri, quale principe tanto propenso a favorire le buone arti, sopratutto quelle che per la nobiltà loro non si abbassano al servigio e all'interesse del volgo, mi sono deciso a dare alla luce Il Fantasioso Nobiluomo Don Chisciotte della Mancia1 col patrocinio del chiarissimo nome di Vostra Eccellenza. Col riguardo che debbo a tanta grandezza, La supplico di voler accoglierlo gradevolmente sotto la sua protezione, affinché all'ombra di essa, sebbene spoglio di quel prezioso ornamento di eleganza e di erudizione di cui sogliono andar vestite le opere che si compongono presso gli uomini dotti, sia oso comparire con sicurezza al giudizio di taluni, i quali, non contenendosi nei limiti della propria ignoranza, usano di condannare tanto più rigorosamente e tanto meno giustamente le altrui fatiche. Pertanto, avendo la prudenza dell'Eccellenza Vostra riguardo al mio buon desiderio, confido che non vorrà disdegnare la pochezza di tanto umile offerta.
MIGUEL DE CERVANTES SAAVEDRA
Inoperoso lettore, ben mi potrai tu credere, senza che te lo giuri, che questo libro, perché figlio del mio intelletto, vorrei che fosse il più bello, il più giocondo e il più assennato che potesse immaginarsi. Non ho potuto però contravvenire all'ordine di natura, dacché in essa ogni essere produce il suo somigliante. Quindi, che mal poteva produrre lo sterile e incolto ingegno mio, se non la storia di un figliuolo stento, sparuto, strambo, sempre con dei pensieri nuovi e che a nessun altro sarebbero mai venuti in mente, appunto come quella che fu concepita in un carcere dove ogni disagio fa sua dimora e dove ogni triste schiamazzo sta di casa? La calma, il luogo tranquillo, l'amenità dei campi, la serenità dei cieli, il mormorare dei ruscelli, la pace dello spirito, molto conferiscono a che le muse più sterili si mostrino feconde e offrano al mondo parti che lo riempiano di meraviglia e di gioia. Può accadere che un padre abbia un figlio brutto e senz'alcuna grazia, ma l'amore che gli porta gli mette una benda agli occhi, perché non veda i suoi difetti; anzi, li giudica per attrattive e leggiadrie e ne parla agli amici come di finezze e di vezzi. Ma io che, per quanto sembri Padre, sono patrigno di Don Chisciotte, non voglio seguire l'uso corrente né supplicarti quasi con le lagrime agli occhi, come altri fanno, o lettore carissimo, che tu scusi o finga di non vedere i difetti che scorgerai in questo mio figlio, perché non sei né suo parente né suo amico, ma sei affatto padrone di te e libero di pensarla a modo tuo, al pari di qualunque altro, e sei in casa tua, dove comandi tu, come il re coi suoi tributi, e conosci il comune detto: gli uccelli dal suo nido a tutti si rivoltano. Cose tutte che ti esentano e ti sciolgono da ogni rispetto e obbligo; così che tu puoi, di questa storia, dir quello che ti parra senza timore che t'abbiano a incolpare a torto per il male o a premiarti per il bene che ne dirai.
Soltanto vorrei dartela tale e quale, senza l'abbellimento del prologo né la filastrocca e la serie d'uso dei sonetti, epigrammi ed encomi che si sogliono mettere al principio dei libri.
Читать дальше