Finalmente siamo arrivati a casa, rimanendo sempre in silenzio saliamo le scale e ci troviamo davanti al corridoio dove ci sono le nostre stanze.
Rompendo il silenzio gli sussurro: <>
Lui mi guarda e si avvicina per darmi un bacio sulla guancia. <>
Entriamo nelle nostre rispettive camere e nonostante le grandi emozioni provate durante la giornata appena trascorsa mi addormento non appena appoggio la testa sul cuscino.
Suonano alla porta: è Max che ha mantenuto la promessa. È venuto a prendermi per fare colazione insieme e per accompagnarmi all’università. Scendo velocemente le scale pronta per affrontare una nuova giornata e quel inaffidabile del mio fidanzato.
Indossa un jeans, una t-shirt bianca e una giacca blu scuro. Mi sembra di non vederlo da una vita. Moro, occhi verdi attenti e luminosi, carnagione olivastra, alto e fisico asciutto. Avevo quasi dimenticato quanto fosse affascinante. Stiamo insieme da un anno e ci conosciamo dai tempi delle medie. Lui è stato il mio primo partner, sono sempre stata troppo concentrata sulla danza per pensare all’amore, ho avuto qualche infatuazione ma niente di più. Povero Max mi ha sempre amato in silenzio per anni e durante il corteggiamento è stato molto paziente e insistente. Forse avrò ceduto per sfinimento.
Lo raggiungo e gli dico ironicamente: <>
<> Risponde, smorzando un sorrisetto colpevole.
Nel frattempo Mattia stava scendendo le scale per raggiungere la sala. Indossa un completo grigio aderente e una camicia bianca, classico look da uomo d’affari, è impossibile descrivere come stia magnificamente bene in quel completo. Cerco di non guardarlo più di tanto concentrandomi solo su Max.
Mi sento davvero in imbarazzo, speriamo non se ne accorga nessuno. Ma poi perché devo sentirmi così? Studio psicologia da qualche anno e ancora non sono in grado di analizzare la mia mente. Le emozioni di questi giorni sono un enigma! Vedo Max che guarda Mattia e poi me. Forse si aspetta delle presentazioni...
<>
<> esclama Mattia con aria sconsolata allungando la mano per stringergliela.
<> Dico cercando di affievolire la tensione. Sembra irrigidito, la conoscenza e l’esistenza di Mattia sembra non essergli altrettanto gradita e appare palese nel modo in cui si affretta a prendere le distanze.
<> mi sorride e fa un cenno con la testa di saluto verso Mattia.
Mentre ci dirigiamo verso il bar gli racconto come ho trascorso la serata precedente. Ero indecisa se farlo o meno, poi decido che sarebbe meglio dirglielo, altrimenti potrebbe pensare che avessi avuto qualcosa da nascondere, nel caso in cui ne venisse a conoscenza per altre vie. E onestamente non ho fatto niente di male!
<> mi rimprovera.
<> esclamo senza sfidare troppo i suoi assurdi sospetti e l’improvviso malumore.
Che tipo! In fin dei conti è stato lui a lasciarmi sola la sera precedente.
Per fortuna, durante il tragitto incontriamo Roberta.
<> Dico ringraziando la mia buona stella per avere la possibilità di non discutere più con Max.
<>
<> dice Max facendomi quello che si può definire un finto accenno di sorriso. Bacia me e saluta Roby.
<> dico ricambiando il bacio.
Quando vedo la figura di Max allontanarsi tiro un sospiro di sollievo. A Roby non sfugge niente e mi guarda con aria indagatrice, così le racconto tutto quello che è successo nelle ultime ore.
<>
<> affermo preoccupata per le “perle di saggezza” che stanno per uscire dalla sua bocca.
<>
<> le chiedo confusa per quello che mi ha appena fatto notare.
<> Mi dice prendendomi sotto braccio mentre ci incamminiamo verso l’ingresso dell’aula.
È vero che negli ultimi tempi difficilmente riuscivo a provare nuove emozioni, anzi, più il tempo passava, più il mio broncio stava peggiorando. I miei malumori rimarranno sempre un mistero. Roby mi vede praticamente ogni giorno e mi conosce meglio di chiunque altro. Non pensavo fosse così preoccupata per il mio atteggiamento mutevole. Forse sono solo un po' più stanca del solito. Dovrei darmi una controllata e mettere un freno alla costante voglia di pretendere troppo da me stessa. Sono perennemente in competizione con il mondo intero, dovrei darmi dei limiti. Però se voglio realizzare i miei sogni non posso permettermi di cedere. A volte vorrei essere più spensierata. Ho scelto la Facoltà di Psicologia per studiare i processi mentali e capire il comportamento umano, in futuro voglio lavorare con bambini e adolescenti, soggetti molto sensibili e alcuni di loro potrebbero avere problemi comportamentali e vorrei unire i miei studi con la mia passione. La disciplina che amo è meglio conosciuta come danza contemporanea: arte performativa che esprime il movimento del corpo ed include più stili avendo come base la danza classica. Voglio riuscire a trasmettere le stesse emozioni che provo io e voglio insegnare ad altri ad unire il corpo e mente e lasciarsi trasportare e travolgere da questa combinazione. La danza contemporanea è espressione a tuttotondo, comprende anche la recitazione di testi. Sarebbe fantastico un giorno poter avere una scuola tutta mia! Non sogno di prendere parte a musical a vita o a sgambettare in qualche stupido programma televisivo. No,amo la danza per quello che mi trasmette, per me è poesia, amore incondizionato e mi fa sentire libera. Non ho bisogno di platee, la musica mi entra nelle ossa e, dal quel momento in poi, il mio corpo è in grado di fare qualsiasi cosa io voglia, anche volare.
Mi perdo nei miei pensieri e non mi accorgo del tempo che trascorre, quando ci pensa Roberta a riportarmi bruscamente alla realtà: <> mi domanda a brucia pelo.
Capendo che si stava riferendo a Mattia rispondo: <> faccio una pausa e poi le domando: <>
<> risponde immediatamente cogliendo l’attimo.
Nel pomeriggio sono riuscita a studiare un po’ e a trascorrere qualche ora in palestra, questa volta senza imbarazzanti interruzioni. Vado in bagno per rinfrescarmi e a prepararmi per la cena. Da qui a poco arriverà Roberta. Sono ancora in camera quando mi arriva un suo messaggio sul cellulare:
Scendi, sono davanti al portone.
Mi precipito all’ingresso per farla entrare e farla accomodare. Mattia non si è visto per niente prima dell’ora di cena, ma quando fa il suo ingresso nella sala da pranzo per raggiungerci, noto lo sguardo e la bocca aperta di Roby. Forse adesso anche lei potrà capire perché mi ha scombussolata così tanto. Dovrebbe essere illegale essere così dannatamente belli. Con due dita spingo in sù il mento di Roby per farle chiudere la bocca e con aria divertita le dico: <> Non le rimane che tacere, ma si vendica con un piccolo calcio sotto il tavolo.
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