Sono sempre stata giocosa e vivace quindi è abbastanza abituata a subire un ingenuo scherzo a suo discapito. Se ne farà una ragione e imparerà ad essere meno ingenua. Per fortuna mi amano nonostante la mia lingua un po’ velenosa e il mio sarcasmo e comunque possediamo tutti un gran senso dell'umorismo, è difficile che ci si offenda facilmente.
Franca ci aspetta davanti all’ingresso con un magnifico sorriso: <> Dice facendoci accomodare.
Tutti rimangono a bocca aperta entrando in questa fantastica casa, Franca ha buon gusto ed è appassionata d’arte, la sua abitazione sembra un museo: ha viaggiato molto prima della morte di suo marito e da ogni viaggio hanno portato a casa qualche “ricordo”. È una persona di classe e penso che sia una delle donne più affascinanti e intelligenti che abbia mai conosciuto e nonostante tutto, sa mettere tutti a proprio agio senza atteggiarsi come tante altolocate con la puzza sotto il naso. Solo il pensiero dell’esistenza di certi elementi, mi viene la nausea.
<>
<>
<> Mi getta le braccia al collo e mi accarezza come solo una mamma sa fare. Amo questa donna, per me è come una seconda madre. Chissà se anch’io e Roby continueremo ad essere così tanto amiche come loro due? Spero proprio di si!
La serata è trascorsa gioiosamente anche se siamo tutti molto stanchi per il viaggio. Dopo aver cenato i ragazzi si sono finalmente rilassati e hanno superato l’impaccio. Avevo dimenticato quanto fosse brava ai fornelli Lucia. Ci ha preparato una spaghettata allo scoglio “divinamente buona” e il branzino al cartoccio con contorno di insalata, il tutto accompagnato da dell’ottimo vino bianco.
<> Mi dice entusiasta Rebecca.
Concentrati e affascinati dai racconti interessanti di Franca non ci siamo resi conto del tempo che scorre, si è fatto molto tardi e il sonno inizia a farsi sentire.
Vittorio è il primo a cedere a Morfeo. <> dice mentre cerca di trattenere uno sbadiglio.
Poco alla volta tutti gli altri prendono esempio e si recano nelle proprie stanze. Io e Roby rimaniamo ancora un po’ a chiacchierare con Franca, non mi stancherei mai di ascoltarla parlare. Chissà quanto si saranno divertite lei e mia madre quando erano giovani, non faccio fatica ad immaginarle infrangere cuori e a fare girare le scatole alla mia nonna materna. Rigida com’è non oso pensare quante volte avrà ripreso la figlia per la sua “esuberanza”. Per fortuna con me non è così, forse invecchiando, si diventa più tolleranti e pazienti.
<> Mi squadra con sguardo preoccupato attendendo la mia risposta.
Resto con lo sguardo fisso sul pavimento per non incontrare i suoi occhi indagatori. Ma lei non demordendo mi incalza: <>
<> Le rispondo la prima cosa che mi viene in mente, prima che indaghi troppo a fondo. Non so nemmeno io cosa dire, il motivo per cui mi stia sentendo così malinconica è un mistero anche per me.
<> esclama Franca avvicinandosi e dandomi un bacio sulla fronte.
<>
Franca dà anche un bacio sulla fronte di Roby e ci dirigiamo nelle nostre camere da letto.
Affondo la testa sul mio soffice cuscino e prima di addormentarmi mando un sms a Max:
Buona notte, mi manchi! Baci
Lui mi risponde immediatamente:
Mi manchi anche tu, mi raccomando fai la brava e non avvicinarti troppo ad altri ragazzi quando sarai in spiaggia. Notte!
Sorrido e finalmente mi addormento.
Il week-end prosegue alla grande: sole, mare, giochi in spiaggia, cibo spazzatura, serata in discoteca e tanta, tanta spensieratezza di cui avevo davvero bisogno!!! E’ stato tutto troppo breve e Torino con la sua monotonia ci attende.
<> Abbraccio la meravigliosa donna che ci ha permesso di trascorrere un fine settimana fantastico e ci mettiamo in viaggio per il rientro e naturalmente devo guidare io, ma la verità è che non mi dispiace poi così tanto. Quando la strada è scorrevole e ho la musica a farmi compagnia mi sento padrona del mondo. Nel frattempo Roby si è addormentata,non intendo svegliarla, così potrò rimmergermi nei miei pensieri senza destare domande indiscrete.
Rientrati a casa ci dirigiamo tutti nelle nostre stanze, dobbiamo riposare e prepararci psicologicamente all’inizio di una nuova settimana di duro lavoro.
La sveglia suona e sobbalzo dal letto scrutando con occhi assonnati l’ora. Mannaggia, è già tempo di alzarmi! È solo mercoledì e mi sento stanca come se fosse già venerdì, con addosso il peso di una settimana. Sbuffo, mi stiracchio sul letto e cerco di raccogliere le forze per affrontare un'altra faticosa giornata. L’estate è finita da poco e la città ha ripreso il suo ritmo, gente che rincorre i mezzi pubblici, automobilisti che si insultano a suon di clacson e studenti di ogni età con lo zaino sulle spalle e con l’indolenza che gli si legge in faccia, esattamente come me oggi. Prima o poi voglio prendermi una giornata libera e poltrire nel letto tutto il giorno facendomi solo cullare dall’ozio.
Questo semaforo non ne vuole proprio sapere di diventare verde. Mentre, attendo di attraversare vengo rapita da una visione paradisiaca. C’è un ragazzo che mi sta di fronte dall’altra parte della strada che attende di attraversare, è bello da togliere il fiato, sembra uscito da un tabellone pubblicitario. Capelli castani con riflessi del colore del grano, occhi azzurri come il cielo in una giornata estiva ed è alto e possente come un Dio greco: impossibile non notarlo. Spero non si sia accorto del mio sguardo fisso più del necessario su di sé. Attraversiamo la strada in sensi opposti e per un attimo incrocio i suoi occhi. Mi sento come una quindicenne e, intimidita da quello sguardo magnetico, arrossisco. Procedo nella mia direzione e cerco di far sparire l’imbarazzo, ma mentre entro in aula, mi ritrovo ancora a provare a cacciare quella splendida visione dalla testa ed a togliermi il sorriso ebete dalla faccia. Inizio ad avere anche sensi di colpa nei confronti di Max. Cosa potrebbe pensare della sua ragazza imbambolata alla vista di un altro uomo?!?
La mattina si trascina pesantemente tra lezioni lunghe ed altre noiose, il tempo pare non passare e il mio orologio è li a ricordarmelo ogni volta che lo guardo. Per fortuna è arrivata l’ora della pausa pranzo.
<> Chiede Roberta incuriosita dal mio atteggiamento da adolescente con la testa tra le nuvole.
<>
<> mi chiede incuriosita.
<>
<> sbuffa Roby. <> Entrambe ci mettiamo a ridere.
La prima parte della mia giornata è terminata, ora mi tocca correre presto a casa per aiutare mia madre per poi dedicarmi alla danza. Domenica avrò un saggio e non sono ammesse brutte figure! “Forza e coraggio Isabel datti una mossa!” Dico a me stessa ad alta voce.
<> Sbraita mia madre
<> Le rispondo presa alla sprovvista dal suo tono agitato e per avermi distolto in maniera irruente dai miei pensieri.
<>
<<���È uno studente?>> domando curiosa.
<>
A volte penso che i miei genitori abbiano il loro bel da fare con questa immensa casa di tre piani. Il piano terra è composto da ingresso principale, una sala da pranzo molto ampia, un salone con il camino dove solitamente ci ritroviamo per guardare la tv o per conversare e ricevere gli ospiti, una grande cucina in stile americano e poi c’è la mia preferita: la palestra dove i miei genitori hanno fatto inserire un enorme specchio su tutta la parete e un impianto stereo. Al primo piano ci sono le sei camere che affittiamo col proprio bagno e per finire l’ufficio di mio padre. Invece al secondo piano c’è la mia camera con il bagno esterno, la camera con servizi dei miei genitori e infine quella per gli ospiti. All’ultimo piano c’è un enorme terrazzo dove in estate andiamo a prendere il sole ed a volte a mangiare con gli amici. Per fortuna abbiamo una collaboratrice domestica che ci aiuta. Mia madre è una donna instancabile, si occupa di tutto lei, anche di preparare i pasti per i ragazzi. Forse anche lei avrebbe la necessità di andare in vacanza e riposarsi un po’.
Читать дальше