Denaro e potere, tanto per cambiare. — E lei cosa si aspetta da me?
— Io… voglio solo che lei sia libera, Anne. — L’uomo distolse lo sguardo. — So cos’era lei un tempo. Conosco la storia della Guerra di Liberazione di Frenk, come la chiamano gli Emergenti, e degli ultimi anni di operazioni di polizia contro i ribelli. Ma da quando ho saputo che la Macellala di Frenk è lei, ho provato il desiderio di darle una seconda possibilità.
Era un bravo bugiardo. Peccato che gli uomini di potere come lui fossero troppo ambiziosi per riuscire a nasconderlo. Anne cedette all’impulso di provocarlo un poco. — E così lei dice che fra qualche anno avremo di nuovo astronavi in buona efficienza?
— Sì, e probabilmente meglio equipaggiate di quando siamo arrivati qui. Lei sa bene quale legge della fisica abbiamo scoperto, senza parlare di altre possibilità che…
— E lei avrà il controllo di queste navi?
— Di alcune — disse lui sempre annuendo, come se la invitasse a dirla tutta.
— E vuole dare una seconda possibilità a me, la Macellala di Frenk. Be’, signore, perché non dovrei accettare l’offerta? Mi affidi quelle astronavi. Venga con me su Balacrea, su Frenk e su Gaspr. Mi aiuti a liberare tutti i focalizzati.
Fu divertente vedere il sorriso di Pham diventare legnoso di fronte alla sua insistenza.
— Lei vuole abbattere un impero interplanetario, guerrafondaio e rafforzato dal Focus, con una manciata di astronavi? Questo è… — La parola giusta per quella follia faticava a venirgli, e la fissò un momento. Poi scoppiò a ridere. — Questo è meraviglioso! Anne, mi dia il tempo di fare i preparativi, di farmi delle alleanze qui. Mi dia una dozzina d’anni. Probabilmente non vinceremo, ma una cosa la giuro: ci proveremo.
Lei gli chiedeva una cosa dopo l’altra e lui era d’accordo con tutto. Le stava mentendo. Ma se le diceva il vero, quella era la sola promessa che poteva farla vivere. Guardò Pham negli occhi e cercò di vedere dietro le bugie. Forse l’inevitabile perdita di neuroni della de-focalizzazione le giocava strani scherzi, perché vide solo un sincero entusiasmo. Quest’uomo è un genio. Menzogna o verità, mi ha preso a servizio per i prossimi dodici anni. Per un momento si rilassò e cercò di crederci. Per un momento si cullò nel pensiero che non fosse un bugiardo. La Macellaia di Frenk ha ancora qualche amico, dalle parli di Arnham. Uno strano brivido le fece scorrere più veloce il sangue nelle vene. Ci mise un po’ per riconoscere ciò che da tanti anni aveva perduto: gioia.
Pham Nuwen incaricò Ezr Vinh di scendere sul pianeta per intavolare una trattativa.
— Perché io, Pham? — Quella era la più promettente situazione commerciale nella storia dei Qeng Ho, ma la minaccia di un conflitto era ancora nell’aria. — Sono certo che lei saprebbe…
Nuwen lo interruppe alzando una mano. — Ci sono dei motivi pratici. Lei conosce i Ragni meglio di altri, compresi i de-focalizzati.
— Potrei venire con lei in veste di assistente.
— No. Sarò io il tuo assistente. — Nuwen sospirò, e ad Ezr parve preoccupato. — Tu hai ragione, ragazzo, La situazione è pericolosa. I Ragni dispongono di un armamento da non sottovalutare, e hanno tutti i motivi per odiarci. Noi sappiamo che la fazione della Laigtil gode ancora il favore del Re, ma nell’Alleanza ce ne sono altre.
— Proprio per questo occorre una persona esperta come lei, Pham.
— Non è una scelta del tutto mia. Loro hanno richiesto la tua presenza, ragazzo.
— Cosa?
— Già. Suppongo che negli anni durante i quali sono stati in contatto con Trixia abbiano avuto notizie su di te. Vogliono vederti da vicino.
Questo era plausibile. — D’accordo. — Ezr rifletté un momento. — Ma non posso portare giù Trixia. Userò un altro traduttore.
— Non c’è problema. I Ragni stessi hanno fatto il nome di un altro traduttore, a loro conosciuto. Verrà Zimmin Broute. Abbiamo già l’autorizzazione del loro Re anche per lui. — Nuwen vide lo stupore sulla sua faccia. — C’è altro?
— Io… sì. Voglio che Trixia sia de-focalizzata al più presto.
— Naturalmente. Ti ho già dato la mia parola. Ne ho perfino parlato con la Reynolt. Ma tu sai quali sono le nostre precedenze.
Ezr lo guardò un momento. Sì, sa che sei cambiato e hai rinunciato al tuo sogno. Dopo quant’era accaduto non poteva dubitarne. Ma non aveva più voglia di mostrarsi ragionevole. — La metta in cima alla lista, Pham. Non m’interessa che ci sia bisogno urgente delle sue traduzioni. Questo lei me lo deve. La voglio de-focalizzata per quando tornerò qui.
Nuwen non fece una piega. — Si tratta di un ultimatum?
–No. Sì!
Il vecchio sospirò. — Va bene, sarai accontentato. Ma cerca di essere preparato anche al peggio, ragazzo. I traduttori sono fra i focalizzati più instabili e delicati, e la Reynolt non può garantire il risultato. Purtroppo Nau ci ha mentito su questo.
— Lo so, maledizione! — Alcuni de-focalizzati erano già morti, altri ridotti a dei vegetali. Il virus mentale non si lasciava eliminare senza conseguenze per il tessuto nervoso umano. — Ma prima o poi dovremo tentare. E prima o poi lei dovrà fare a meno dei traduttori. — Detto questo si spinse fuori dall’ufficio di Nuwen. Parlarne ancora avrebbe soltanto inasprito i loro rapporti.
Il trasferimento su Arachna avvenne su una scialuppa revisionata da Qiwi per l’occasione. Gli umani avevano dalla loro una tecnologia ancora molto superiore, ma scarsa e sul punto di andare in pezzi. Il software che doveva sostituire l’uso delle testerapide era difficile da applicare ai sistemi tecnici ibridi di L1. La spedizione era inchiodata in un sistema solare dove l’unica economia industriale era quella del pianeta. In caso di scontro gli umani avrebbero potuto fare poco, fuorché tenersi a distanza e precludere lo spazio ai Ragni. Ma questi si erano già impadroniti di vaste sezioni della Mano invisibile ancora intatte, e avevano comunicato che in una di esse era stato recuperato vivo un membro dell’equipaggio. Nuwen calcolava che sarebbe occorso un anno di sforzi per appianare le cose e stabilire una base di fiducia. Qiwi affermava che l’industria dei Ragni era in grado di raggiungere il volo spaziale in meno di un anno.
Il pozzo assiale del provvisorio era pieno di gente quando Ezr e Zimmin si recarono al portello dei taxi. Quasi tutti gli umani di L1 erano venuti a salutarlo.
C’erano anche Nuwen e la Reynolt. I due fluttuavano uno accanto all’altra con singolare affiatamento, formando una coppia che mai in passato Ezr avrebbe immaginato. — Ho cominciato i preparativi, Ezr — gli disse la Reynolt. Non ebbe bisogno di specificare quali. — Faremo del nostro meglio.
Qiwi gli augurò buona fortuna, solenne come sempre. Per un momento sembrò incerta, poi gli strinse la mano, cosa che non aveva mai fatto. — Abbi cura di te, Ezr.
Rita Liao era riuscita a farsi strada fin davanti al portello, e lo stava aspettando lì. Lui cercò di rassicurarla. — Lo riporterò da te, Rita. — Se sarà possibile, fu quel che pensò, senza il coraggio di dirlo.
Rita aveva gli occhi arrossati. — Lo so, Ezr, lo so. I Ragni sono brava gente. Sono certa che capiscono che Jau non voleva fare del male a nessuno. — Per metà della vita era stata innamorata di Arachna, ma in certe cose i Ragni erano fin troppo simili agli esseri umani. — A ogni modo, se non volessero riconsegnarcelo… chiedi loro che gli facciano avere questo… — Gli mise in mano un portagioie di cristallo, con la serratura presumibilmente regolata sull’impronta del pollice di Jau Xin. Dentro c’era una gemma-ricordo. Poi si allontanò fra la folla.
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