Patrick Süskind - Il profumo

Здесь есть возможность читать онлайн «Patrick Süskind - Il profumo» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1985, ISBN: 1985, Издательство: Longanesi, Жанр: Фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Il profumo: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Il profumo»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Jean-Baptiste Grenouille, nato il 17 luglio 1783 nel luogo più puzzolente di Francia, il Cimetière des Innocents di Parigi, rifiutato dalla madre fin dal momento della nascita, rifiutato dalle balie perché non ha l'odore che dovrebbero avere i neonati, anzi perché "non ha nessun odore", rifiutato dagli istituti religiosi, riesce a sopravvivere a dispetto di tutto e di tutti. E, crescendo, scopre di possedere un dono inestimabile: una prodigiosa capacità di percepire e distinguere gli odori. Forte di questa facoltà, di quest'unica qualità, Grenouille decide di diventare il più grande profumiere del mondo, e il lettore lo segue nel suo peregrinare tra botteghe odorose, apprendista stregone che supera in breve ogni maestro passando dalla popolosa e fetida Parigi a Grasse, città dei profumieri nell'ariosa Provenza. L'ambizione di Grenouille non è quella di arricchirsi, né ha sete di gloria; persegue, invece, un suo folle sogno: dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l'amore in chiunque lo fiuti, e pur di ottenerlo non si fermerà davanti a nulla.

Il profumo — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Il profumo», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Alla fine di luglio cominciò l’epoca dei gelsomini, in agosto quella delle tuberose. Entrambi i fiori avevano un profumo così squisito e fragile a un tempo che non soltanto si dovevano raccogliere prima dell’alba, ma richiedevano una lavorazione particolarissima, estremamente delicata. Il calore riduceva il loro profumo, l’immersione brutale nel grasso caldo della macerazione l’avrebbe totalmente distrutto. Questi fiori tra i più nobili non si lasciavano strappare l’anima così semplicemente, bisognava carpirla con vere e proprie lusinghe. Bisognava spargerli su lastre spalmate di grasso freddo o avvolgerli mollemente in pezze di stoffa imbevute d’olio in un ambiente apposito, e là lasciarli riposare fino alla morte. Soltanto dopo tre o quattro giorni erano appassiti, e avevano ceduto il loro aroma al grasso e all’olio con cui erano stati a contatto. Poi si staccavano con cautela dalle lastre e dalle pezze di stoffa, e su queste si spargevano altri fiori freschi. Il procedimento si ripeteva anche dieci, venti volte, e durava fino a settembre, periodo in cui la pomata si era saturata del tutto e l’olio aromatico si poteva spremere dalle pezze. Il ricavato era notevolmente minore rispetto a quello ottenuto con la macerazione. Ma la qualità di una simile pasta di gelsomino ottenuta con l’ enfleurage a freddo o di un huile antique de tubéreuse superava in finezza e fedeltà al profumo originale qualsiasi altro prodotto dell’arte profumiera. Soprattutto nel caso del gelsomino, era come se il profumo dolce e avvincente, erotico del fiore si fosse riflesso sulle lastre spalmate di grasso come in uno specchio, e da esso s’irraggiasse di nuovo tale e quale… cum grano salis, ovviamente. Infatti il naso di Grenouille distingueva ancora perfettamente l’odore dei fiori dal loro aroma conservato; l’odore particolare del grasso — per quanto puro fosse — si stendeva come un velo delicato sull’immagine odorosa dell’originale, la mitigava, ne indeboliva un poco la nota emergente, forse soltanto allora rendeva la sua bellezza sopportabile per la gente comune… Ma comunque l’ enfleurage a freddo era il sistema più raffinato e più efficace per catturare i profumi delicati. E anche se il metodo non bastava a convincere del tutto il naso di Grenouille, egli sapeva che era più che sufficiente per ingannare un mondo fatto di nasi ottusi.

In breve tempo aveva già superato il suo maestro Druot sia nella macerazione sia nell’arte della profumazione a freddo, e gliel’aveva fatto capire nel solito modo discreto e sottomesso. Druot gli affidava volentieri il compito di andare al mattatoio ad acquistare i grassi più adatti e quello di pulirli, scioglierli, filtrarli e decidere in quale proporzione combinarli nella miscela: un compito sempre molto difficile e temuto da Druot, perché un grasso impuro, rancido o con un odore troppo forte di maiale, di montone o di bue poteva rovinare la più pregiata delle pomate. Lasciava che decidesse la distanza tra le lastre spalmate di grasso nell’ambiente della profumazione, il momento in cui cambiare i fiori, il grado di saturazione della pomata, e presto gli affidò tutte le decisioni critiche che lui, Druot, come a suo tempo Baldini, riusciva a prendere soltanto con una certa approssimazione secondo regole imparate macchinalmente, ma che Grenouille indovinava con la sapienza del suo naso: cosa che naturalmente Druot non sospettava.

«Ha una mano felice», diceva Druot, «ha un senso sicuro delle cose.» E talvolta pensava anche: «È semplicemente molto più dotato di me, è un profumiere cento volte migliore». E nello stesso tempo lo considerava uno stupido fatto e finito, perché pensava che Grenouille non traesse il minimo profitto dal suo talento; ma lui, Druot, con le sue capacità più modeste, in avvenire ne avrebbe fatto un maestro. E Grenouille lo rafforzava in questa convinzione, si comportava deliberatamente come uno sciocco, non mostrava la minima ambizione, fingeva di non sospettare affatto la propria genialità, ma di agire soltanto secondo le disposizioni del molto più esperto Druot, senza il quale lui sarebbe stato un nonnulla. In tal modo andavano perfettamente d’accordo.

Poi arrivò l’autunno e anche l’inverno. Nel laboratorio ci fu più calma. I profumi di fiori erano chiusi in cantina, nei loro recipienti e flaconi, e quando Madame non voleva lavare questa o quella pomata o non dava ordine di distillare un sacco di spezie secche, non c’era più molto da fare. C’erano ancora le olive, ogni settimana un paio di ceste colme. Spremevano da esse l’olio vergine e gettavano il resto nel frantoio. E il vino, che Grenouille in parte distillava e rettificava in alcool…

Druot si faceva vedere sempre meno. Faceva il suo dovere nel letto di Madame, e quando compariva, puzzando di sudore e di sperma, era soltanto per sparire ben presto alla volta dei Quatre Dauphins. Anche Madame scendeva di rado. Si occupava delle sue questioni patrimoniali e della trasformazione del suo guardaroba per il periodo successivo all’anno di lutto. Spesso Grenouille non vedeva nessuno per giorni tranne la serva, dalla quale a mezzogiorno riceveva una zuppa e alla sera pane e olive. Usciva di rado. Partecipava alla vita corporativa, cioé alle riunioni regolari dei garzoni e ai cortei, giusto quel tanto da non essere notato né per la sua assenza né per la sua presenza. Amicizie e conoscenze più intime non ne aveva, ma stava ben attento a non farsi considerare arrogante o diverso dagli altri. Lasciava che fossero gli altri garzoni a trovare la sua compagnia insulsa e improduttiva. Era un maestro nell’arte di diffondere attorno a sé la noia e di spacciarsi per uno sciocco maldestro… naturalmente non in modo così esagerato che ci si potesse prendere gioco di lui con piacere o farne la vittima di qualche scherzo grossolano, tipico della corporazione. Riuscì a farsi considerare del tutto privo di interesse. Lo lasciarono in pace. E lui non voleva altro.

38

Passava il suo tempo in laboratorio. A Druot diede a intendere che voleva inventare una ricetta per l’acqua di Colonia. Ma in verità sperimentava aromi del tutto diversi. Il suo profumo, quello miscelato a Montpellier, stava per terminare, sebbene lo usasse con molta parsimonia. Ne creò uno nuovo. Questa volta però non si accontentò più di imitare alla meno peggio l’odore fondamentale degli uomini usando elementi combinati più o meno a caso, ma mise in gioco tutta la sua ambizione per crearsi un profumo personale o piuttosto una serie di profumi personali.

Dapprima si fece un odore non appariscente, un abito profumato grigio-topo per tutti i giorni, in cui l’odore umano di formaggio acido era ancora presente, ma si diffondeva all’esterno quasi soltanto come attraverso uno spesso strato di indumenti di lino e di lana messi sulla pelle secca di un vecchio. Con questo odore poteva mescolarsi tranquillamente agli altri. Il profumo era abbastanza forte da motivare l’esistenza di una persona dal punto di vista olfattivo, e nel contempo abbastanza discreto da non disturbare nessuno. Con esso Grenouille non era del tutto presente in quanto a odore, e tuttavia era pur sempre giustificato, in misura estremamente discreta, nella sua presenza: una condizione ambigua che gli giungeva molto a proposito sia in casa Arnulfi sia nei suoi giri occasionali per la città.

Certo, in qualche occasione quell’aroma discreto era di ostacolo. Quando doveva fare commissioni per incarico di Druot o voleva acquistare per sé da un commerciante un po’ di zibetto o qualche granulo di muschio, poteva accadere che, dal momento che nessuno lo notava, o lo ignorassero del tutto non servendolo, o, se lo vedevano, lo servissero in modo sbagliato o si dimenticassero di lui mentre stavano servendolo. Per simili occasioni si era preparato un profumo un po’ più piccante, con una leggera traccia di sudore, con alcuni angoli e spigoli olfattori, che gli conferiva un aspetto più rude e faceva credere alla gente che andasse di fretta e che lo aspettassero affari urgenti. Anche con un’imitazione dell’ aura seminalis di Druot, che seppe fabbricare in modo incredibilmente somigliante ungendo una pezza di lino con una pasta di uova fresche d’anitra e farina di frumento fermentata, ottenne discreti successi, quando si trattava di richiamare una certa attenzione.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Il profumo»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Il profumo» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Отзывы о книге «Il profumo»

Обсуждение, отзывы о книге «Il profumo» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x