Robert Jordan - La grande caccia
Здесь есть возможность читать онлайн «Robert Jordan - La grande caccia» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Жанр: Фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.
- Название:La grande caccia
- Автор:
- Жанр:
- Год:неизвестен
- ISBN:нет данных
- Рейтинг книги:3 / 5. Голосов: 1
-
Избранное:Добавить в избранное
- Отзывы:
-
Ваша оценка:
- 60
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
La grande caccia: краткое содержание, описание и аннотация
Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «La grande caccia»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.
La grande caccia — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком
Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «La grande caccia», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.
Интервал:
Закладка:
«Andiamo!» disse Ingtar. Cercò di prendere il Corno, ma Mat si era già messo a correre. Rand esitò; Ingtar l’afferrò per il braccio e lo tirò nel corridoio. Gli altri seguivano Mat; Perrin diede a Rand uno sguardo addolorato, prima di muoversi.
«Non puoi salvare la ragazza, se resti qui a morire!» disse ancora Ingtar.
Rand corse via con loro. “Tornerò” si disse, odiandosi perché fuggiva. “In qualche modo libererò Egwene."
Ai piedi della stretta scala a chiocciola udirono una voce maschile, profonda, che proveniva dalla parte frontale della casa e ordinava con rabbia che qualcuno desse spiegazioni. Una cameriera in veste quasi trasparente era inginocchiata in fondo alla scala; una donna dai capelli grigi, vestita di lana bianca, con un lungo grembiule infarinato, era in ginocchio accanto alla porta della cucina. Stavano esattamente come aveva detto Mat, faccia a terra e mani a coprire la testa; non mossero muscolo, quando i cinque passarono di corsa. Rand si sentì più sollevato nel notare che le due donne respiravano.
I cinque attraversarono a tutta velocità il giardino e si arrampicarono in fretta sul muro. Ingtar imprecò, quando Mat gettò davanti a sé il Corno di Valere; cercò di nuovo di prenderlo, appena si lasciò cadere dall’altra parte. Mat raccolse in fretta il Corno. «Non si è nemmeno graffiato!» disse. E risalì di corsa il vicolo.
Dalla casa provennero altre grida; una donna strillò e qualcuno cominciò a battere un gong.
"Tornerò per lei” si disse Rand. “Tornerò a liberarla." E corse dietro gli altri, alla massima velocità di cui era capace.
46
Per uscire dall’Ombra
Mentre si avvicinavano all’edificio che ospitava le damane , Nynaeve e le altre udirono le grida. Cominciava a formarsi una piccola folla e fra i passanti serpeggiava il nervosismo: la gente camminava a passo più spedito e guardava con maggior diffidenza Nynaeve vestita da sul’dam e la donna da lei tenuta al guinzaglio.
Elayne cambiò posizione al fagotto e scrutò in direzione del frastuono: le grida provenivano da una via più avanti, dove garriva al vento il vessillo col falco dorato che artiglia il fulmine. «Cosa succede?» domandò.
«Niente che ci riguardi» rispose Nynaeve, decisa.
«Te lo auguri» disse Min. «Anch’io.» Precedette le altre su per gli scalini e scomparve dentro la casa.
Nynaeve accorciò il guinzaglio. «Ricorda, Setha, che vuoi cavartela quanto noi.»
«Certo» rispose con fervore la Seanchan, tenendo il mento contro il petto per nascondere il viso. «Non causerò guai, lo giuro.»
Mentre salivano i gradini di pietra grigia, comparve una sul’dam con la damane e scese le scale. Nynaeve si assicurò che la donna al guinzaglio non fosse Egwene e ignorò la sul’dam. Tenne Setha più vicino: così, se la damane percepiva in una di loro l’abilità d’incanalare il Potere, l’avrebbe attribuita a quest’ultima. Però sudò freddo, finché non si rese conto che le altre due non le prestavano la minima attenzione: vedevano solo una veste con gli emblemi del fulmine e un’altra veste grigia... una Reggitrice di Guinzaglio con la sua Incatenata, accompagnate da una ragazza falmese che portava un fagotto appartenente alla sul’dam.
Nynaeve spinse la porta ed entrò.
Il trambusto sotto la bandiera di Turak non si estendeva per il momento alla casa delle damane. Nell’ingresso c’erano solo donne affaccendate, facilmente identificabili dalla veste. Tre damane con le rispettive sul’dam. Due donne col simbolo del fulmine discutevano in un canto; altre tre, ciascuna per suo conto, attraversavano la sala. Quattro donne in comuni abiti di lana come Min portavano vassoi.
Min aspettava in fondo all’ingresso; diede loro un’occhiata e si diresse nel cuore della casa. Nynaeve tirò Setha nel corridoio, dietro Min, con Elayne al seguito. Aveva l’impressione che nessuna le degnasse d’una seconda occhiata, ma pensò che il rivolo di sudore lungo la spina dorsale sarebbe presto diventato un fiume. Continuò a far muovere in fretta Setha, in modo che nessuna avesse l’occasione di guardarla bene né, peggio ancora, di rivolgerle una domanda. Con gli occhi fissi a terra, Setha aveva bisogno di ben poco incitamento: Nynaeve pensò che si sarebbe messa a correre, se non fosse stato per la restrizione fisica del guinzaglio.
Verso il retro della casa, Min salì una scala a chiocciola. Nynaeve spinse Setha davanti a sé, su fino al terzo piano; lì il soffitto era basso e nei corridoi deserti si udiva solo un pianto soffocato che pareva adattarsi all’aria gelida.
«Questo luogo...» cominciò Elayne. Poi scosse la testa. «Dà l’impressione di...»
«Sì, è vero» la interruppe Nynaeve, tetra. Lanciò un’occhiata di fuoco a Setha, che tenne bassi gli occhi. La paura rendeva più pallida del solito la pelle della Seanchan. Senza una parola, Min aprì una porta ed entrò, seguita dalle altre, in un locale che era stato diviso in stanzette più piccole, mediante rozze pareti di legno che formavano uno stretto corridoio fino alla finestra in fondo. Min andò all’ultima porta a destra e spinse il battente.
Una ragazza snella e scura di capelli, in veste grigia, sedeva al tavolo, con la testa sulle braccia ripiegate; ancora prima che alzasse gli occhi, Nynaeve capì che si trattava di Egwene. Un nastro di lucido metallo correva dal collare argenteo intorno alla gola di Egwene al bracciale appeso a un piolo della parete. Mentre Elayne chiudeva la porta, Egwene emise una risatina sciocca e la soffocò portandosi alla bocca la mano.
«So di non sognare» disse con voce tremante «perché, se sognassi, voi sareste Rand e Galad a cavallo d’imponenti destrieri. Ma ho sognato. Ho creduto che Rand fosse qui. Non lo vedevo, ma mi è parso che...» Lasciò morire la frase.
«Se preferisci aspettare loro...» disse Min, ironica.
«Oh, no! No, siete bellissime, la cosa più bella che abbia mai visto. Da dove spuntate? Come ci siete riuscite? La veste, Nynaeve, e l’ a’dam , e chi è quella...» Mandò uno strillo. «Setha! Come...» Indurì la voce, al punto che Nynaeve stentò a riconoscerla. «Mi piacerebbe mettere lei , in una pentola d’acqua bollente.» Setha aveva chiuso gli occhi e stringeva con forza la veste: tremava.
«Cosa t’hanno fatto?» esclamò Elayne. «Quanto ti hanno tormentato per farti desiderare una cosa del genere?»
Egwene non staccò gli occhi da Setha. «Mi piacerebbe farle provare quello che ha fatto provare a me... sentirmi immersa fino al collo in...» Rabbrividì. «Non sai cosa significa portare un collare, Elayne. Non sai cosa puoi subire. Forse Setha non è peggiore di Renna, ma sono odiose tutte quante.»
«Credo di capirti» disse piano Nynaeve. Percepiva il sudore che inzuppava la pelle di Setha e i tremiti gelidi che le scuotevano le membra. La Seanchan era terrorizzata.
«Puoi togliermelo di dosso?» disse Egwene, toccandosi il collare. «Se ne hai messo uno a lei...»
Nynaeve incanalò un minuscolo rivolo di Potere. La vista di Egwene incatenata le provocò la collera necessaria; il collare si aprì con uno scatto e cadde a terra. Con aria stupita, Egwene si tastò il collo.
«Mettiti la mia veste e il mio soprabito» le disse Nynaeve. Elayne già disfaceva sul letto il fagotto. «Usciremo di qui a passo normale. Nessuno ti noterà.» Pensò di mantenere il contatto con Saidar... era abbastanza infuriata per riuscirci e il contatto le dava una sensazione meravigliosa... ma con riluttanza si staccò dalla Vera Fonte. Quello era l’unico posto di tutta Falme dove una sul’dam non sarebbe venuta a investigare, se percepiva l’uso del Potere; ma avrebbe di sicuro indagato, se una damane avesse visto l’aura intorno a una donna ritenuta sul’dam. «Non capisco perché te ne stavi qui» soggiunse. «Da sola, anche se non sapevi aprire il collare, potevi prendere il guinzaglio e svignartela.»
Читать дальшеИнтервал:
Закладка:
Похожие книги на «La grande caccia»
Представляем Вашему вниманию похожие книги на «La grande caccia» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.
Обсуждение, отзывы о книге «La grande caccia» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.