Arthur Clarke - Le fontane del Paradiso

Здесь есть возможность читать онлайн «Arthur Clarke - Le fontane del Paradiso» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Milano, Год выпуска: 1979, Издательство: Mondadori, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

Le fontane del Paradiso: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Le fontane del Paradiso»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Protagonista del romanzo è l'ingegnere Morgan, creatore del Ponte di Gibilterra. Grazie alla rivoluzionaria tecnologia del cavo cristallino monomolecolare (citato a più riprese anche da William Gibson), per la prima volta diventa tecnicamente possibile costruire un "ascensore spaziale", ovvero una torre che connetta la superficie terrestre ad un satellite geostazionario, e che renda obsoleti i razzi vettori. Il romanzo narra gli sforzi e la lotta di Morgan per realizzare il suo sogno, a dispetto di un esercito di oppositori: politici, concorrenti, grandi compagnie, banche, e persino monaci buddisti. Ma il colpo di scena del romanzo è l'arrivo di Stellaplano, una sonda aliena automatica che visita il Sistema Solare sconvolgendo con la sua sola comparsa la vita, la società, la filosofia, l'etica e le religioni terrestri. Dopo la visita di Stellaplano, niente più sul nostro pianeta sarà come prima.
Altra caratteristica notevole di
, il fatto che la maggior parte della storia si svolga a Sri Lanka. Clarke riesce in questo romanzo ad omaggiare lo straordinario passato della sua patria d'adozione, e nel contempo ad offrirci una panoramica sulle bellezze e sulle meraviglie dell'isola indiana.

Le fontane del Paradiso — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Le fontane del Paradiso», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

13

L'ombra dell'alba

Morgan era uscito dall'hotel di Ranapur alle quattro di una notte chiara, senza luna. L'ora non lo rendeva particolarmente felice, ma il professor Sarath, che aveva preso tutti gli accordi, gli aveva promesso che ne valeva la pena. — Non potete capire niente di Sri Kanda — gli aveva detto — se non vedete l'alba dalla sommità della montagna. E Buddy, voglio dire il Maha Thero, non riceve visite a orari diversi. Dice che è un modo meraviglioso per scoraggiare le persone semplicemente curiose. — Per cui Morgan aveva accettato con tutta la buonagrazia possibile.

Per peggiorare ulteriormente le cose, l'autista, un indigeno di Taprobane, si era intestardito a condurre una specie di monologo interminabile, che a quanto sembrava aveva lo scopo di tracciare un profilo completo della personalità del passeggero. L'autista dimostrò una bontà talmente sincera che era impossibile offendersi, ma Morgan avrebbe preferito il silenzio.

E avrebbe anche desiderato, a volte con tutto il cuore, che l'autista facesse più attenzione alle curve a gomito che superavano al volo nella semi-oscurità. Forse era meglio che lui non vedesse tutte le sporgenze e i burroni che la macchina oltrepassava correndo verso l'alto. Quella strada era una gloria del genio militare del diciannovesimo secolo: opera dell'ultima potenza coloniale, era stata costruita durante la campagna contro i fieri montanari dell'interno. Ma non era mai stata predisposta per la guida automatica, e in certi momenti Morgan si chiese se sarebbe sopravvissuto al viaggio.

E poi, d'improvviso, scordò le sue paure e l'irritazione per le ore di sonno perso.

— Eccoci! — annunciò orgogliosamente l'autista, mentre la macchina girava attorno al fianco d'una collina.

Sri Kanda era completamente invisibile, in un'oscurità che non lasciava ancora intuire l'alba ormai vicina. La sua presenza era rivelata da un sottile nastro di luce che correva avanti e indietro, a zig-zag, sotto le stelle, sospeso in cielo come per magia. Morgan sapeva che quelle che vedeva erano solo lampade, sistemate lì duecento anni prima per guidare i pellegrini che salivano la più lunga scalinata del mondo; ma erano talmente in contrasto con la logica e con la gravità che gli parvero quasi un'anticipazione del suo sogno. Secoli prima della sua nascita, ispirati da filosofi che poteva appena immaginare, altri uomini avevano iniziato il lavoro che lui sperava di terminare. In senso molto letterale, avevano costruito i primi, rozzi scalini della strada che portava alle stelle.

Adesso Morgan non era più insonnolito. Scrutò la fila di luci che si facevano più vicine, che si trasformavano in una colonna di perle innumerevoli, brillanti. Anche la montagna cominciava a diventare visibile, era un triangolo nero che eclissava metà del cielo. Nella sua presenza silenziosa, enorme, c'era qualcosa di sinistro. A Morgan non era difficile immaginare che fosse la residenza di dèi che conoscevano la sua missione, e che raccoglievano le forze contro di lui.

Quei pensieri infausti gli uscirono di mente quando arrivarono alla stazione di partenza della funivia e Morgan, sorpreso (erano appena la cinque del mattino), scoprì che almeno un centinaio di persone si trovavano già nella minuscola sala d'attesa. Ordinò un delizioso caffè caldo per sé e per l'autista loquace che, per fortuna, gli lasciò capire di non voler affatto salire in alto. — Ci sono stato almeno venti volte — gli disse con una noia forse eccessiva. — Mi metterò a dormire in macchina finché non tornate giù.

Morgan acquistò il biglietto, fece rapidi calcoli, e stimò che sarebbe partito con la terza o quarta infornata di passeggeri. Era felice di aver seguito il consiglio di Sarath, infilandosi in tasca un termomantello: faceva già freddo a un'altezza di due soli chilometri. In cima, tre chilometri più su, probabilmente si congelava.

Mentre avanzava lungo la fila di turisti, tutti piuttosto tranquilli e addormentati, Morgan notò, divertito, di essere l'unico a non avere una cinepresa. Dove saranno i veri pellegrini?, si chiese. Poi ricordò: non li avrebbe trovati lì. Non esistevano scorciatoie per il paradiso, o per il Nirvana, o per quello che cercavano i fedeli. I meriti si conquistavano grazie ai propri sforzi, non con l'aiuto delle macchine. Una dottrina interessante, piena di verità; ma esistevano anche momenti in cui solo le macchine potevano servire.

Finalmente riuscì a sedere sulla funivia, che partì fra un notevole scricchiolio di cavi. Morgan si sentì di nuovo trascinato da quello strano senso d'eccitazione. L'elevatore che lui aveva in mente avrebbe trasportato più di mille volte il carico di quell'impianto primitivo, che probabilmente risaliva al ventesimo secolo. Eppure, tutto considerato, i princìpi basilari erano praticamente gli stessi.

All'esterno della funivia traballante si stendeva l'oscurità più totale, tranne quando diventava visibile una parte della scalinata illuminata. Che era completamente deserta, come se gli innumerevoli milioni di persone che l'avevano risalita durante gli ultimi tremila anni non avessero lasciato eredi. Ma poi Morgan capì che quelli che salivano a piedi dovevano già essere molto più in alto, pronti all'appuntamento con l'alba. Dovevano aver superato i primi contrafforti della montagna già da ore.

A quattro chilometri d'altezza i passeggeri dovettero scendere e percorrere il breve tratto che li divideva dalla stazione successiva, ma quel cambio di mezzi fece perdere poco tempo. Morgan era adesso felicissimo del mantello, e si avvolse stretto attorno al corpo il tessuto metallizzato. Il terreno era gelato, e l'atmosfera rarefatta gli rendeva più difficile del solito la respirazione. Non fu sorpreso di vedere file di bombole d'ossigeno nella piccola stazione, con le istruzioni per l'uso bene in vista.

E finalmente, mentre affrontavano l'ultima parte della salita, giunsero i primi segni dell'avvicinarsi del giorno. Le stelle a est risplendevano ancora in tutta la loro gloria, e Venere era la più brillante di tutte; ma all'approssimarsi dell'alba nuvole sottili, alte, cominciarono a splendere debolmente. Morgan osservò ansioso l'orologio e si chiese se sarebbe arrivato in tempo. Notò, con sollievo, che allo spuntare del giorno mancavano ancora trenta minuti.

D'improvviso uno dei passeggeri indicò l'immensa scalinata, di cui adesso poteva intravedere di tanto in tanto, sotto la funivia, qualche tratto che s'arrampicava a zig-zag lungo la montagna sempre più ripida. La scalinata non era più deserta: a una lentezza come di sogno, dozzine di uomini e donne salivano faticosamente lungo gli scalini interminabili. Ogni minuto il loro numero aumentava. Morgan si chiese da quante ore stessero salendo. Certo da tutta la notte, e forse da molto prima: parecchi dei pellegrini erano anziani, e in un giorno solo non ce l'avrebbero fatta. Lo sorprendeva scoprire quanta gente credesse ancora.

Un attimo dopo vide il primo monaco: una figura alta, in una tunica color zafferano, che si muoveva quasi con la stessa regolarità di un metronomo, senza guardare né a destra né a sinistra e ignorando completamente la funivia sospesa sopra il suo cranio rasato. Sembrava capace di ignorare anche gli elementi, perché il braccio e la spalla destra erano esposti, nudi, al vento gelido.

La funivia rallentò nei pressi della stazione d'arrivo, si fermò qualche minuto, scaricò i numerosi passeggeri, e s'incamminò verso la lunga discesa. Morgan si unì alla folla di due o trecento persone radunate in un piccolo anfiteatro, scavato nella parete ovest della montagna. Tenevano tutti lo sguardo puntato nel buio, anche se non c'era altro da vedere che le scie di luce che scendevano giù lungo l'abisso. Alcuni pellegrini in ritardo compivano l'ultimo sforzo sulla fine della scalinata, cercando di sconfiggere la fatica con la fede.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Le fontane del Paradiso»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Le fontane del Paradiso» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Arthur Clarke - S. O. S. Lune
Arthur Clarke
Arthur Clarke - Oko czasu
Arthur Clarke
Arthur Clarke - Gwiazda
Arthur Clarke
Arthur Clarke - Le Guide del Tramonto
Arthur Clarke
Arthur Clarke - Die letzte Generation
Arthur Clarke
Arthur Clarke - Culla
Arthur Clarke
Arthur Clarke - The Fires Within
Arthur Clarke
Arthur Clarke - Expedition to Earth
Arthur Clarke
Arthur Clarke - Earthlight
Arthur Clarke
libcat.ru: книга без обложки
Arthur Clarke
Arthur Clarke - Kladivo Boží
Arthur Clarke
Giovanni Mongiovì - Le Tessere Del Paradiso
Giovanni Mongiovì
Отзывы о книге «Le fontane del Paradiso»

Обсуждение, отзывы о книге «Le fontane del Paradiso» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x