Forse dovrei bruciare quel ritaglio.
Ma ormai, oltre a Dak e a Penelope, non è più vivo nessuno che sappia la verità, salvo forse coloro che assassinarono il corpo di Bonforte.
Sono stato a capo del governo tre volte, e tre volte il mio governo è caduto; forse la presente legislatura sarà l'ultima cui prenderò parte. La prima volta fui messo in minoranza dopo essere finalmente riuscito a far sedere nella Grande Assemblea gli extraterrestri: venusiani, marziani e gioviani esterni. Gli esseri non umani ci rimasero, e anch'io ritornai al governo. La gente è disposta ad accettare una certa quantità di riforme per volta. Poi desidera venir lasciata tranquilla. Ma le riforme restano. In verità la gente non ama i cambiamenti. Non vorrebbe mai alcun cambiamento, e la xenofobia è radicata molto profondamente. Ma noi andiamo avanti, perché occorre andare avanti se vogliamo arrivare alle stelle.
Mille e mille volte mi sono posto la domanda: – Che cosa farebbe adesso Bonforte? – e non sono sicuro di avere sempre dato la risposta giusta (anche se sono senza dubbio il più profondo conoscitore delle sue opere in tutto il Sistema Solare). Ma ho sempre cercato di agire in carattere con il suo personaggio. Molto tempo fa qualcuno (Voltaire, forse?) scrisse: "Se Satana dovesse mai sostituirsi a Dio, si accorgerebbe che gli è necessario agire come lui".
Non ho mai rimpianto la mia professione perduta. In un certo senso non l'ho perduta: Guglielmo aveva ragione. Ci sono anche altri tipi d'applausi, oltre al battere delle mani, e c'è sempre l'intimo compiacimento d'una buona recita. Io ho cercato, in un certo senso, di creare il perfetto capolavoro della professione drammatica. Forse non ci sarò riuscito pienamente, comunque penso che anche mio padre l'avrebbe definita "una buona interpretazione".
No, non rimpiango affatto la mia professione, anche se allora mi sentivo più felice… per lo meno dormivo più tranquillo. In fin dei conti, si prova un certo tipo solenne di soddisfazione, quando si fa del proprio meglio per otto miliardi di persone.
Forse la loro vita non è importante di fronte alla vastità del cosmo, ma anch'essi hanno dei sentimenti. Anch'essi soffrono.
FINE