«Va bene, Wanda e io accettiamo di usare questo mezzo di trasporto, ma io rifiuto categoricamente di bere latte che contenga raggi di fallout e veleno per topi!»
L'autista guardò Margo.
«Può darsi,» disse, acidamente.
Gli altri salirono a bordo, uno dopo l'altro. Hunter sedette accanto a Margo, mentre lei stava parlando con l'autista. Con ostentazione, Margo si scostò un poco, facendogli posto, ma Hunter non la guardò. Doc si fermò sulla porta, e contò i presenti.
«Tutti presenti,» annunciò. Si sporse sul predellino, e gridò verso il camion, «D'accordo, tutto a posto, partiamo! Invertire la rotta, e seguire in fila a poppa!»
L'autobus scolastico usò il ponte per fare manovra, seguito dal camion. Margo notò che l'acqua, nel torrente, era ormai alta un metro e più. Un'ondata avanzò, bianca di spuma ai lati. La spiaggia sulla quale aveva lanciato il sasso grazie all'arma caduta dal disco volante era anch'essa sott'acqua. La notte scorsa, quella strada era stata a più di mezzo miglio dall'oceano, ma ora soltanto cento metri la separavano dal bagnasciuga.
Doc si sistemò nella posizione strategica che si era riservato, dietro la porta e dirimpetto a Hunter. Stese comodamente una gamba sul sedile libero accanto a lui.
«Sulla Collinare di Santa Monica,» disse all'autista. «Mantenga i cinquanta, vada con calma, e stia attento alle rocce. Abbiamo circa quattro miglia di autostrada da percorrere… tempo a sufficienza per sfuggire al signor Pacifico, mentre lui ingrassa. Ricordate tutti che le maree, sulla Costa del Pacifico, sono del tipo misto. Fortunatamente per noi, questa mattina l'alta marea è bassa… McHeath,» chiamò, senza voltarsi. «Tu sei il nostro ufficiale di collegamento. Tieni d'occhio il camion. E gli altri non restino ammucchiati dalla parte del mare. Voglio che questo autobus sia in equilibrio perfetto, quando cominceremo a salire. Siamo molto avvantaggiati sulla marea… non c'è pericolo.»
«A meno che non arrivino altre…» cominciò Margo, ma si trattenne subito. Aveva voluto dire, ondate di origine sismica , oppure tsunami.
Hunter le fece un sorriso radioso.
«Molto bene; non lo dica,» le mormorò. Poi, parlando solo un poco più forte, si rivolse a Doc, «Ehi, Rudy, dove ha trovato quella cifra di centosessanta metri?»
«Ottanta volte la normale marea di Los Angeles, di due metri e dieci, approssimata per difetto,» replicò Doc. «Una cifra eccessiva, spero con ogni forza, ma dobbiamo fare il calcolo approssimativo, sì o no? Ah, passare la vita sull'onda del mare, una casa sull'abisso che si muove, da-da-da-da-da- da… »
Margo fece una smorfia, nell'udire quella voce arrochita che 'cantava per tener su il morale'… con quale avvedutezza, era una domanda aperta… e desiderò con tutte le sue forze che al suo posto ci fosse stata la voce di Paul. Poi strinse con forza le mani, e studiò il retro del sedile dell'autista. Era stato lavato da poco, si vedeva, ma si potevano ancora distinguere frasi come 'Ozzie è un puzzone', 'Jo-Ann le ha di gomma', e 'Pop ha 13 denti'.
Malgrado le parole rassicuranti di Doc, tutti osservarono con notevole eccitazione le acque che avanzavano strisciando nell'entroterra, e cercando di penetrare il nebbioso orizzonte, mentre un senso di tensione crescente parve stringere l'autobus diretto a sud. Margo sentì allentarsi la tensione, nel momento in cui iniziarono la ripida ascesa, sul nastro nero a due corsie della strada di montagna… e poi, quasi immediatamente, la tensione ritornò, e tutti guardarono avanti, cercando di avvistare frane, smottamenti, o rocce cadute. Nella memoria di Margo risuonò subito la vivida frase della signora Hixon: «Quelle montagne sono state agitate come paglia al vento.» Ma la prima parte del tragitto, che scalava una bassa collina, pareva diritta e priva di ostacoli.
«Il camion percorre la strada dietro di noi, signor Brecht,» annunciò una voce militaresca, dal fondo.
«Molto bene, McHeath,» gridò Doc. Poi, rivolgendosi a Hunter e a Margo con sorridente entusiasmo, e parlando forte, in modo che tutti udissero, «Sono pronto a scommettere sulla Collinare di Santa Monica. La stampa non ne ha parlato molto, ma in realtà si tratta di un progresso rivoluzionario, nella costruzione di strade.»
«Ehi, Doc,» chiamò Wojtowicz. «Se questa strada è libera fino alla Valle, dovrebbe esserci del traffico.»
«Sei furbo stamattina, Wojtowicz,» ammise Doc, «Ma a noi basta che la strada sia libera per le prime tre miglia… questo ci porterà a centottanta metri di altezza. Non dobbiamo preoccuparci delle altre ventidue miglia. Anzi, per noi sarà probabilmente meglio trovarla bloccata, più oltre.»
«Ho capito, Doc; dovremmo combattere, altrimenti, cinquanta milioni di automobili.»
«Il cielo è più scuro davanti a noi, mamma,» pigolò Ann. Lei e Rama Joan occupavano i posti dietro a Doc. «Una grande nube di fumo.»
«Siamo tra l'acqua e il fuoco,» annunciò Bacchetto, e nella sua voce era tornata la vecchia nota sognante. «Ma rallegratevi tutti, poiché Ispan ritornerà.»
«È proprio di questo che ho paura,» disse Hunter a Margo, sottovoce. Poi nello stesso tono, abbassando lo sguardo sulla giacca di cuoio della ragazza, là dove la cerniera lampo era tirata fino al collo, aggiunse, «Le dispiace mostrarmi l'oggetto che la donna-tigre ha lasciato cadere dal disco volante? Gliel'ho visto raccogliere, vede, e credo che l'abbia collaudato stamattina. Funziona?»
Non sentendo una risposta, Hunter aggiunse:
«Lo tenga per sé, se questo contribuisce a darle un senso di sicurezza. Ho sentito la domanda che ha rivolto a Doc, e approvo di cuore. Altrimenti, le toglierei l'oggetto immediatamente… senza pensarci un attimo.»
Neppure questa volta Margo si voltò a guardarlo. Forse si era pettinato la barba, ma era sudato, e se ne sentiva l'odore.
L'autobus raggiunse la cima della prima collina, fece una lenta giravolta verso il basso, e s'inerpicò per un pendio ancora più rapido. Neppure questa volta apparvero frane o macigni.
Doc disse, ad alta voce:
«La Collinare di Santa Monica si stende quasi lungo le cime delle alture, ed è costruita di una lega asfaltoide dalla fortissima coesione molecolare. Di conseguenza, è solida e robusta, quasi a prova di bomba. L'ho saputo sfogliando le riviste tecniche. Ah! Fidarsi sempre di un genio multiforme, dico io!»
«Di un chiacchierone multiforme,» borbottò qualcuno, dietro di lui.
Doc si voltò, sorridendo minacciosamente, e lanciando un'occhiata sospettosa a Rama Joan.
«Abbiamo già raggiunto i novanta metri di altezza,» annunciò.
L'autobus fece una curva, e cominciò a marciare lungo la seconda altura, permettendo loro di vedere per l'ultima volta l'Autostrada Costiera. Era coperta d'acqua. Le onde si frangevano contro le pendici delle colline, tra le erbe folte e gli sterpi.
Dai Davies, con l'aria di disinvolta casualità che avrebbe potuto avere qualche figlio poeta di Poseidone, nello studio di suo padre, osservò le gonfie acque grigie del Canale scintillare qua e là, nella luce d'argento filtrata dalla nebbia del sole al tramonto, mentre l'acqua saliva e saliva, lungo il pendio della strada di fronte al pub.
L'ultima volta che aveva guardato, c'erano stati due mercantili e un battello di linea, che combattevano contro le ondate che li respingevano nel canale. Ora se n'erano andati, lasciando solo qua e là relitti confusi, e piccole casse lontane e galleggianti, che non valeva la pena guardare.
Si era dedicato alla radio, poco prima, e aveva ascoltato gli annunci pronunciati con voce tesa e ansiosa, sulle mostruose ondate di marea; e c'era stato chi aveva insistito che le loro origini dovevano essere le scosse sismiche che avevano fatto tremare la crosta terrestre, ormai da ore e ore; e poi la radio aveva lanciato grida concitate, avvertendo le imbarcazioni, e gli autobus, e i treni, di fare questo e quello, e l'impossibile; e cupi, isterici, complessi ordini a tutta l'Inghilterra, così sembrava a Dai, di andare in qualche altra parte, preferibilmente sulla cima del Monte Snowdon.
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