Rimase al bordo della congregazione. Andare a porsi proprio in prima fila, alla prima cerimonia cui assisteva da molte gestazioni, avrebbe distratto sia il Guardiano che i Sopravvissuti. E si sentì ancor più imbarazzato quando udì un bambino dall’orecchio molto acuto che era lì vicino aggrapparsi al braccio della madre ed esclamare: — È Jared, Mamma! È Jared Fenton!
— Sta’ zitto e ascolta il Guardiano! — lo rimproverò la donna.
Il Guardiano Philar stava passando tra i presenti, e le sue parole venivano chiaramente riecheggiate dall’oggetto che stringeva al petto.
— Toccate questo Bulbo Sacro — esortava. — Siatene ispirati nei corridoi della virtù. Respingiamo il Buio. Soltanto con la rinuncia al Male possiamo ripagare il nostro debito di Sopravvissuti e ascoltare avanti a noi, al grande periodo in cui ci riuniremo con la Luce Onnipotente!
Se il Guardiano della Via non era l’uomo più magro del Livello Inferiore, Jared era certo che fosse almeno uno dei primi di quella particolare categoria. Gli echi del generatore centrale, riflettendosi sul suo corpo, mettevano in risalto le ossa appuntite che minacciavano di perforare la pelle. La sua barba era così rada da essere del tutto inaudibile. Ma i lineamenti più prominenti del suo volto scarno e macilento erano gli occhi, profondamente incassati nelle orbite e le palpebre tenute strette con tale fermezza da far dubitare che fossero mai state aperte.
Philar giunse davanti a Jared e si fermò, mentre ricercava, senza però trovarlo, un tono di voce basso e infervorato. — Tra tutte le cose di questo mondo, il nostro Bulbo Sacro è l’unica che sia mai stata in contatto con la Luce. Toccalo. — E poiché Jared esitava, ripeté con più veemenza: — Toccalo!
Il giovane allungò la mano con riluttanza e toccò la superficie fredda e arrotondata dell’oggetto. In proporzioni molto esagerate, aveva le stesse caratteristiche del Bulbo in miniatura contenuto nell’aggeggio che i mostri avevano perduto nel Livello Superiore. Cominciò a domandarsi se…
Ma bandì subito quel pensiero. Non era stata forse la sua curiosità, riguardo al Bulbo e a molte altre cose, che aveva sprofondato i mondi nella triste situazione presente?
Il Guardiano passò oltre, con andatura ondeggiante, salmodiando: — Ci sono quelli che negano che la Luce abbia mai albergato in questa reliquia. A loro vada la vergogna per aver provocato la collera della Potenza Suprema.
Jared abbassò il capo, consapevole che molti intorno a lui non avrebbero avuto difficoltà ad individuare la persona contro cui era stata lanciata l’accusa. — Perciò la sfida spirituale che dobbiamo fronteggiare in questo periodo di Rivitalizzazione — concluse il Guardiano, — è una sfida personale. Gli echi provenienti dai muri sono chiari. A meno che ognuno di noi espii i propri misfatti, potremmo scoprire che la stessa Luce Onnipotente che bandì dalla Sua presenza il Sopravvissuto, ha in Suo potere la capacità di distruggerlo completamente!
Philar depose il Bulbo Sacro nella nicchia apposita, e si voltò verso la congregazione, a braccia tese. Una donna anziana, curva e tremante, gli si avvicinò umile, e Jared ascoltò le mani del Guardiano che compivano il rituale finale.
— Lo senti? — domandò il Guardiano.
La donna borbottò una delusa risposta negativa, e passò oltre.
— Pazienza, figlia. L’Eccitazione catalizzatrice arriva a tutti coloro che perseverano nella lotta contro il Buio.
Un’altra Sopravvissuta, due bambini e un adulto si inginocchiarono davanti a Philar, prima che fosse evocata la prima risposta positiva del rituale dell’Eccitazione del nervo ottico. Venne emessa da una ragazza. Non appena il Guardiano ebbe spostato il velo di capelli che le copriva il volto, ed ebbe premuto con i polpastrelli sulle sue palpebre, lei gridò estatica:
— Lo sento! Oh, Lo sento!
La voce della donna esprimeva un’emozione così sincera e viva che Jared si sentì accapponare la pelle.
Battendo una mano sulla testa della ragazza in tono d’approvazione, il Guardiano passò alla persona successiva.
Jared si mise dietro l’ultimo della fila. Non riusciva ad immaginare che coloro che erano effettivamente eccitati potessero sentire realmente qualcosa di più della speciale pressione delle mani del Guardiano. Piuttosto, cercò di mantenere i pensieri pronti alla ricezione, cosicché la sua prima partecipazione al rituale non venisse rovinata da vecchi pregiudizi.
Quando giunse il suo turno, gli altri se ne erano già andati all’area delle Assemblee, lasciandolo solo con il Guardiano. Attendendo con il capo chino, ascoltò la severa espressione di Philar. Il Guardiano non nascondeva affatto la sua convinzione che la fragrante irriverenza di Jared nei confronti della Barriera fosse la causa dei guai del Livello Inferiore.
Mani ossute toccarono il volto di Jared. Esplorarono il cammino lungo le guance fino ad arrivare agli occhi. Poi i polpastrelli premettero nei soffici recessi sotto i bulbi oculari.
Dapprima non accadde nulla. Poi il Guardiano aumentò la pressione, quasi fino a causargli dolore.
— Lo senti? — domandò.
Ma Jared era totalmente impietrito. Due confusi semicerchi di suono silenzioso gli stavano danzando nella testa. Li poteva sentire non dove stava premendo il Guardiano, ma in un punto imprecisato vicino alla zona superiore dei globi oculari. L’Eccitazione catalizzatrice era lo stesso genere di sensazione che aveva già sperimentato due volte in presenza dei mostri!
Quello che stava sentendo era realmente parte della Luce stessa? E allora, se era così, perché avrebbe dovuto essere cosciente della presenza della Potenza Suprema, in una maniera un poco diversa, ogni qual volta si era trovato in prossimità dei Diavoli Gemelli? Se la Luce era il Bene, perché mai doveva essere associata con le creature maligne?
Jared represse quei pensieri profani, scacciandoli del tutto dalla sua mente, assieme al ricordo di averli ospitati.
Affascinato, ascoltò danzare gli anelli. Diventavano più o meno vividi a seconda del modo con cui il Guardiano variava la pressione dei polpastrelli.
— Lo stai sentendo?
— Lo sento — ammise Jared con voce debole.
— Non mi aspettavo che tu lo sentissi — dichiarò l’altro, un po’ deluso. — Ma sono contento di sentire che per te c’è ancora speranza.
Si staccò dal giovane e si andò a sedere su una sporgenza al disotto della nicchia del Bulbo Sacro. La sua voce perse un po’ dell’asprezza precedente. — Non ti abbiamo sentito molto qui negli ultimi tempi, Jared. Tuo padre è preoccupato di questo fatto e posso ben capirne il motivo. Ci sarà un periodo in cui il destino di questo mondo sarà nelle tue mani. Saranno buone mani?
Jared si chinò sulla sporgenza e si sedette lì con la testa abbassata. — L’ho sentito — mormorò. — L’ho sentito.
— Certo, figliolo. — Il Guardiano gli mise con aria comprensiva una mano sul braccio. — Avresti potuto sentirlo molto tempo prima, sai. E le cose sarebbero state diverse per te… e forse per il mondo intero.
— Sono stato io a causare l’essiccazione delle sorgenti calde?
— Non riesco ad immaginare null’altro che avrebbe potuto irritare la Potenza Suprema più della violazione del tabù della Barriera.
Jared si contorse le mani in angoscia. — Cosa posso fare?
— Puoi espiare. Poi sentiremo che cosa accadrà dopo.
— Ma lei non capisce. Non ho soltanto violato la Barriera! Ho pensato che la Luce potesse non essere l’Onnipotente e che Egli…
— Capisco, figliolo. Hai avuto dei dubbi, come capita di tanto in tanto agli altri Sopravvissuti. Ma ricorda… a lungo andare, non si viene giudicati per il proprio scetticismo. La vera misura di un Sopravvissuto che si è riconvertito è la sincerità con cui rinuncia ai suoi dubbi.
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