Clifford Simak - L'anello intorno al sole

Здесь есть возможность читать онлайн «Clifford Simak - L'anello intorno al sole» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию без сокращений). В некоторых случаях можно слушать аудио, скачать через торрент в формате fb2 и присутствует краткое содержание. Город: Piacenza, Год выпуска: 1970, Издательство: Casa Editrice La Tribuna, Жанр: Фантастика и фэнтези, на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале библиотеки ЛибКат.

L'anello intorno al sole: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «L'anello intorno al sole»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Al principio sono modeste bottegucce, sparse qua e là per l’America, che vendono oggetti d’uso comune, lampadine, lamette, accendisigari. La gente passa, legge il cartellino che ne vanta la durata eterna, e sorride. Ma poi, incuriosita, entra. Il prezzo è bassissimo, perché non provare? E a migliaia, a milioni, le lampadine e le lamette eterne cominciano a diffondersi, seguite dalle automobili eterne, dalle case prefabbricate eterne, dagli indumenti eterni... Di colpo, tutto il mondo industriale si trova sull’orlo del collasso, i governi sono presi dal panico, il sistema economico internazionale sta per saltare. Chi sono i misteriosi fabbricanti? Cosa si nasconde dietro questa incredibile operazione commerciale? Un gruppo operativo segreto, formato dai massimi cervelli della politica, della scienza, dell’economia, viene incaricato di scoprire il nemico e combatterlo con qualsiasi mezzo. E questi uomini disperati, con le spalle al muro, hanno l’idea di convocare uno scrittore niente affatto celebre, che vive in campagna, e di fargli una proposta giornalistica niente affatto stravagante. Sembra un po’ poco come contromisura: non c’è libro o inchiesta che possa capovolgere la situazione, a questo punto. A meno che lo scrittore non sia affatto quello che sembra, che il suo mestiere sia soltanto una facciata, che la sua vera identità si nasconda tra le strisce colorate di una vecchia trottola che gira all’infinito, verso l’infinito, dentro l’infinito.

L'anello intorno al sole — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «L'anello intorno al sole», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Vickers rise, un po’ turbato, e gli pareva di sentire sul collo il brivido del lento passare di esseri invisibili dalle molte zampe.

«Non dirà sul serio, penso,» fece.

«Forse no,» ammise il signor Flanders. «Forse sono soltanto un vecchio eccentrico il quale ha trovato un uomo disposto ad ascoltarlo senza ridere troppo.»

«Ma la conoscenza di cui ha parlato… niente indica che possa venire applicata, che sia possibile usarla… né ora, né mai. Dovrebbe essere aliena, per forza di cose, fondata su di una logica aliena, applicabile solo a problemi alieni. Sarebbe certamente basata su concetti alieni, che non potremmo mai capire.»

«Sì, in gran parte,» disse il signor Flanders. «Perciò bisognerebbe setacciare e spigolare, con molta cura, e molta attenzione. Vi sarebbero tantissime cose inutili, è vero, ma anche qualcosa di prezioso. Per esempio, ci si potrebbe imbattere in un modo per eliminare l’attrito… e se si scoprisse questo, si potrebbero costruire facilmente delle macchine capaci di durare per sempre, e si avrebbe…»

«Aspetti un momento!» scattò Vickers, teso. «Dove vuole arrivare, con questo discorso? Cos’è questa storia delle macchine che durerebbero per sempre? Quelle le abbiamo già. Questa mattina stavo parlando con Eb, e lui ha cominciato a raccontarmi…»

«…di un’automobile. Questo, signor Vickers, è esattamente quello che volevo dire io.»

11

Per parecchio tempo, dopo che il signor Flanders se ne fu andato, Vickers rimase seduto sotto il portico, a fumare una sigaretta dopo l’altra e a guardare la fascia di cielo che riusciva a scorgere tra l’orlo superiore della siepe e il tetto del portico… il cielo notturno, di un’oscurità luminosa, e la cristallina, palpitante distesa delle stelle. E guardando quelle stelle che palpitavano incessantemente, come per scandire ognuna i propri attimi di eternità, pensava che era impossibile sentire la distanza e il tempo che stavano tra le stelle, avvertire quelle immensità di spazio e di secoli che non erano fatte perché la mente umana riuscisse a comprenderle.

Flanders era un vecchio strambo e indossava una giacca logora e portava un lucido bastone da passeggio e parlava in quel suo modo strano che faceva pensare, chissà come, a un’altra epoca e a un’altra cultura. Cosa poteva saperne, lui, che cosa poteva saperne, verosimilmente, dei depositi di conoscenza che si celavano tra le stelle?

Chiunque avrebbe potuto inventare simili discorsi. Che cosa aveva detto, esattamente? L’aveva pensato così, oziosamente. E questo, decise Vickers, doveva essere tutto, la spiegazione più semplice, l’unica possibile: un vecchio eccentrico ozioso che non aveva in mente altro che i pensieri che lo portavano lontano da un’altra vita, una vecchia vita scolorita che lui voleva dimenticare.

Un vecchio strambo, con tanto tempo a disposizione, e dei ricordi da fuggire.

Ed ecco, pensò Vickers, che anch’io comincio a formulare delle ipotesi, perché in realtà non posso sapere in alcun modo che genere di vita abbia vissuto quel vecchio.

Si alzò in piedi, e ritornò lentamente nel soggiorno. Scostò la sedia dalla scrivania, sedette, e cominciò a fissare la macchina da scrivere che lo accusava di avere sprecato il tempo: un giorno intero buttato via, prima a rincorrere le ambizioni dell’impassibile signor Crawford, poi a riconcorrere le chiacchere della gente incontrata per caso, e infine a rincorrere i sogni del vecchio Flanders. Un’intera giornata di lavoro sprecata, e la macchina da scrivere sembrava indicare ii mucchio di fogli del manoscritto che sarebbe stato un poco più spesso, se lui fosse rimasto a casa.

Prese alcune pagine e cercò di leggerle: ma non provava alcun interesse, e fu colto dal dubbio spaventoso di essersi raffreddato, di avere smarrito la scintilla che giorno per giorno lo spingeva a buttare giù le parole che dovevano essere scritte… che dovevano essere scritte, letteralmente, come se scriverle fosse un mezzo per liberarsi da una confusione in agguato nella sua mente; come se scriverle fosse una missione, o una penitenza da compiere quale condizione di vita.

Aveva detto di no, non gli interessava scrivere il libro per Crawford, e l’aveva detto perché il lavoro non gli interessava davvero, perché desiderava tornare lì, ad aumentare il mucchio di fogli del manoscritto posato sulla scrivania.

Eppure quello non era stato l’unico fattore… c’era stato qualcosa d’altro. Intuizione, aveva detto Ann, e l’aveva preso in giro. Ma era stata un’intuizione… come una sensazione di pericolo e di paura, come se un altro se stesso gli fosse stato accanto per dissuaderlo.

Era assurdo, naturalmente, illogico e assurdo: non c’era motivo di provare alcun senso di paura. Non c’erano state delle ragioni precise, a impedirgli di accettare l’incarico. E il denaro gli avrebbe fatto comodo. Ad Ann avrebbe fatto certamente comodo la sua percentuale, come agente letteraria. Non c’era stata nessuna ragione logica per rifiutare. Eppure, senza neppure un attimo di esitazione, si era alzato, aveva teso la mano, e aveva respinto l’offerta.

Rimise i fogli del manoscritto sul mucchio, si alzò, e spinse la sedia contro la scrivania.

Come se il fruscio della seggiola che scivolava sul tappeto fosse stato un segnale, da un angolo buio uscì un trapestio lievissimo, e si spostò fino a un altro angolo, e poi cadde il silenzio: un silenzio così completo che Vickers poté udire il lieve strofinio di un tralcio, agitato adagio dal vento, che sfiorava la zanzariera del portico, oltre la porta aperta. Poi anche quel tralcio smise di oscillare e la casa divenne silenziosa, di un silenzio di morte che era innaturale, come se attendesse qualcosa.

Vickers si girò lentamente, verso la stanza, muovendo i piedi con cautela, ruotando su se stesso in uno sforzo esagerato, quasi ridicolo, di non fare rumore, per volgersi verso l’angolo dal quale era venuto il suono, senza che niente si accorgesse che si era voltato.

Un topo?

Ma non potevano esserci topi. Joe era venuto quando lui era stato in città, e li aveva uccisi. Non c’erano topi, e non dovevano esserci scalpiccii veloci da un angolo all’altro. Joe aveva lasciato un biglietto, che adesso era ancora lì, sotto la lampada della scrivania, per dirgli che avrebbe pagato cento dollari per ogni topo che Vickers avesse trovato.

Il silenzio continuava, denso, quasi palpitante, e non era tanto silenzio quanto in realtà una quiete: come se tutto attendesse, la casa e le piante intorno e i mobili e ogni altra cosa, senza respirare.

Muovendo solo gli occhi, perché gli sembrava che se avesse mosso la testa il collo avrebbe potuto scricchiolare, denunciando il suo movimento al pericolo che poteva essere in agguato, Vickers scrutò la stanza, in particolare le zone buie negli angoli e nei punti in ombra, quelli più lontani dal chiarore della lampada. Cautamente, tese le mani dietro di sé, per afferrare l’orlo della scrivania, per aggrapparsi a qualcosa di solido… qualcosa che gli dimostrasse di non essere così tormentosamente solo, inchiodato nella solitudine silenziosa di quella stanza.

Le dita della sua mano destra incontrarono qualcosa di metallico, e Vickers capì che si trattava del fermacarte: lo aveva sollevato dal mucchio dei fogli del manoscritto, quando si era seduto alla scrivania. Le dita si protesero e lo afferrarono e lo trascinarono nel cavo della mano: lo strinse, ed ebbe un’arma.

C’era qualcosa, nell’angolo, accanto alla sedia gialla, e benché sembrasse privo d’occhi, lui sapeva che lo stava osservando. La cosa non s’era accorta che lui l’aveva individuata, o non mostrava di essersene accorta, anche se questo poteva avvenire da un momento all’altro.

«Via!» disse Vickers, e la parola esplose dalla sua bocca come un colpo di cannone. Il suo braccio destro scattò verso l’alto, poi verso il basso, e il fermacarte, roteando nell’aria, piombò violentemente nell’angolo.

Читать дальше
Тёмная тема
Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «L'anello intorno al sole»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «L'anello intorno al sole» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё непрочитанные произведения.


Clifford Simak - Spacebred Generations
Clifford Simak
Clifford Simak - Shadow Of Life
Clifford Simak
Clifford Simak - The Ghost of a Model T
Clifford Simak
Clifford Simak - Skirmish
Clifford Simak
Clifford Simak - Reunion On Ganymede
Clifford Simak
Clifford Simak - Halta
Clifford Simak
libcat.ru: книга без обложки
Clifford Simak
libcat.ru: книга без обложки
Clifford Simak
Clifford Simak - A Heritage of Stars
Clifford Simak
Отзывы о книге «L'anello intorno al sole»

Обсуждение, отзывы о книге «L'anello intorno al sole» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.

x