• Пожаловаться

Isaac Asimov: Il sole nudo

Здесь есть возможность читать онлайн «Isaac Asimov: Il sole nudo» весь текст электронной книги совершенно бесплатно (целиком полную версию). В некоторых случаях присутствует краткое содержание. Город: Milano, год выпуска: 1957, категория: Фантастика и фэнтези / на итальянском языке. Описание произведения, (предисловие) а так же отзывы посетителей доступны на портале. Библиотека «Либ Кат» — LibCat.ru создана для любителей полистать хорошую книжку и предлагает широкий выбор жанров:

любовные романы фантастика и фэнтези приключения детективы и триллеры эротика документальные научные юмористические анекдоты о бизнесе проза детские сказки о религиии новинки православные старинные про компьютеры программирование на английском домоводство поэзия

Выбрав категорию по душе Вы сможете найти действительно стоящие книги и насладиться погружением в мир воображения, прочувствовать переживания героев или узнать для себя что-то новое, совершить внутреннее открытие. Подробная информация для ознакомления по текущему запросу представлена ниже:

Isaac Asimov Il sole nudo

Il sole nudo: краткое содержание, описание и аннотация

Предлагаем к чтению аннотацию, описание, краткое содержание или предисловие (зависит от того, что написал сам автор книги «Il sole nudo»). Если вы не нашли необходимую информацию о книге — напишите в комментариях, мы постараемся отыскать её.

Il Sole Nudo Ancora una volta un caso da risolvere. Ancora una volta Uomo e Robot assieme. Naturalmente, ancora una volta Baley e Olivaw. E ricomincia il sottile duello tra uomo e robot, tra istinto e ragione. Un argomento che molti tratterebbero con superficiale banalità , ma che nella penna di Asimov raggiunge livelli di incredibile meraviglia. Sarà  l’uomo a piegarsi alla razionalità  del robot, oppure R. Daneel Olivaw comprenderà  i meccanismi illogici del cervello umano? Ancora una meravigliosa avventura che lascerà  il lettore estasiato. La coppia più riuscita di tutta la letteratura di fantascienza. Ancora una perla del geniale Isaac Asimov. Un romanzo degno del precedente ( ) e un preludio eccellente al meraviglioso seguito: .

Isaac Asimov: другие книги автора


Кто написал Il sole nudo? Узнайте фамилию, как зовут автора книги и список всех его произведений по сериям.

Il sole nudo — читать онлайн бесплатно полную книгу (весь текст) целиком

Ниже представлен текст книги, разбитый по страницам. Система сохранения места последней прочитанной страницы, позволяет с удобством читать онлайн бесплатно книгу «Il sole nudo», без необходимости каждый раз заново искать на чём Вы остановились. Поставьте закладку, и сможете в любой момент перейти на страницу, на которой закончили чтение.

Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Esaminò il soffitto del veicolo. «Questo aggeggio è decappottabile, Daneel?»

«Chiedo scusa, collega Elijah, ma non capisco che cosa vuoi dire.»

«Si può tirare giù il tetto della macchina? Si può aprire per vedere… Per vedere il cielo?» (Per l'abitudine aveva quasi detto “la Cupola”.)

«Sì che si può…»

«E allora fallo, Daneel. Mi piacerebbe dare un'occhiata.»

Il robot rispose con gravità: «Mi spiace, ma non posso permetterlo».

Baley rimase attonito. «Senti, R. Daneel» riprese, accentuando la R. «Riformuliamolo. Ti ordino di abbassare il tetto.»

La creatura era un robot, che assomigliasse all'uomo o meno. Doveva eseguire gli ordini.

Ma Daneel non si mosse. «Devo spiegare» disse «che la mia prima preoccupazione è risparmiarti qualunque danno. Sulla base dei miei ordini come della mia esperienza personale mi è chiaro che se ti trovassi in grandi spazi vuoti ne riceveresti danno. Per cui non posso permettere che tu ti esponga a questo.»

Baley poteva sentire la faccia che gli si scuriva per l'afflusso di sangue e nello stesso tempo capiva l'assoluta inutilità dell'ira. La creatura era un robot, e Baley conosceva bene la Prima Legge della robotica.

Diceva: Un robot non può recar danno a un essere umano, o permettere che, per il suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.

Chiunque avesse un cervello positronico, e cioè qualunque robot in qualunque parte della galassia, doveva inchinarsi a quella considerazione primaria. Naturalmente un robot doveva eseguire gli ordini, tranne che per un'unica importantissima restrizione. L'esecuzione degli ordini era soltanto la Seconda Legge della robotica.

Diceva: Un robot deve ubbidire agli ordini degli esseri umani, tranne quando tali ordini sono in conflitto con la Prima Legge.

Baley si costrinse a parlare con tono tranquillo e ragionevole. «Credo di poter resistere per un breve tempo, Daneel.»

«Non è questa la mia sensazione, collega Elijah.»

«Lascia che sia io a giudicare.»

«Se questo è un ordine, collega Elijah, non posso eseguirlo.»

Baley si lasciò andare contro lo schienale morbidamente imbottito. Il robot, naturalmente, era fuori portata di qualunque azione di forza. La forza di Daneel, se pienamente esercitata, sarebbe stata centinaia di volte maggiore di quella della carne e del sangue. Sarebbe stato perfettamente capace di immobilizzare Baley senza nemmeno fargli male.

Baley era armato. Avrebbe potuto puntare un fulminatore contro Daneel, ma a parte forse una momentanea sensazione di padronanza, l'azione si sarebbe risolta in una frustrazione anche maggiore. Contro un robot una minaccia di distruzione era inutile. L'autopreservazione riguardava soltanto la Terza Legge.

Diceva: Un robot ha il dovere di proteggere la sua esistenza, a patto che tale difesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.

Se l'alternativa fosse stata l'infrazione della Prima Legge, Daneel non ci avrebbe pensato due volte a farsi distruggere. E Baley non voleva distruggere Daneel. Assolutamente no.

Eppure voleva ad ogni costo guardare fuori dalla macchina. Per lui stava diventando un'ossessione. Non poteva permettere che quel rapporto di tipo bambinaia si rafforzasse.

Per un istante pensò di puntarsi il fulminatore alla tempia. Tira giù il tetto o mi ucciderò. Opponi un'applicazione più forte e più immediata della Prima Legge a un'altra.

Baley sapeva di non poterlo fare. Troppo poco dignitoso. Il quadro evocato dal suo pensiero lo disgustava.

Disse stancamente: «Vuoi chiedere all'autista quanti chilometri mancano alla nostra destinazione?».

«Certo, collega Elijah.»

Daneel si piegò in avanti ad azionare l'interruttore. Ma, prima che potesse parlare, anche Baley si era piegato in avanti gridando: «Autista! Abbassa il tetto della macchina!».

E fu la mano umana a muoversi rapidamente a richiudere l'interruttore. Ed era la mano umana a tenerlo poi fermamente chiuso.

Ansando un poco, Baley fissava Daneel.

Per un secondo Daneel rimase immobile, come se i suoi circuiti positronici fossero momentaneamente instabili per lo sforzo di adattarsi alla nuova situazione. Ma questo passò rapidamente, dopodiché fu la mano del robot a cominciare a muoversi.

Questo Baley l'aveva previsto. Daneel avrebbe rimosso la mano umana dall'interruttore (gentilmente, senza danneggiarla), riattivato la trasmittente e dato un contrordine.

«Non potrai togliermi la mano senza farmi male» disse Baley. «Ti avverto. Probabilmente dovrai rompermi le dita.»

Non era vero, Baley lo sapeva. Ma l'azione di Daneel si fermò. Danno contro danno. Il cervello positronico doveva soppesare le possibilità e tradurle in potenziali opposti. Voleva dire un altro po' di esitazione.

«È troppo tardi» disse Baley.

Aveva vinto la gara. Il tetto stava scivolando all'indietro e l'aspra luce bianca del sole di Solaria si riversava nella macchina, ora aperta.

Per il terrore Baley voleva chiudere gli occhi, ma combatté la sensazione. Si trovava in un'immersione di azzurro e di verde, in quantità incredibili. Sentiva l'indisciplinato flusso d'aria contro la faccia, ma non riusciva a cogliere i particolari di nulla. Qualcosa gli passò vicino in un lampo. Avrebbe potuto essere un animale, o un robot, o qualcosa di inanimato, preso nel vortice d'aria. Non sapeva. L'auto l'aveva sorpassato fin troppo rapidamente.

Azzurro, verde, aria, rumore, moto… E soprattutto, sopraffacendo ogni altra cosa, furiosa, spaventosa, senza pietà, c'era la bianca luce che scendeva da una palla nel cielo.

Per un fuggevole e staccato momento Baley piegò il capo all'indietro a fissare direttamente il sole di Solaria. Lo fissava senza la protezione del vetro diffusorio nei solarium del piano superiore nelle Città. Fissava il sole nudo.

Nello stesso istante sentì le mani di Daneel che gli stringevano le spalle come una morsa. In quell'istante irreale e roteante la mente gli si affollò di pensieri. Doveva vedere! Doveva vedere tutto quello che poteva. E Daneel doveva essere lì con lui per impedirgli di vedere.

Ma certo un robot non avrebbe mai osato far violenza a un uomo. Quel pensiero era dominante. Daneel non avrebbe potuto impedirgli nulla con la forza, eppure Baley sentiva che le mani del robot lo tiravano giù.

Baley alzò le braccia a contrastare quelle mani senza carne e perse ogni sensazione.

3. Si dà il nome a una vittima

Baley era di nuovo al sicuro al chiuso. Il volto di Daneel gli ondeggiava davanti agli occhi, tutto chiazzato da punti neri che diventavano rossi non appena lui li chiudeva.

«Che è successo?» disse.

«Mi dispiace» rispose Daneel «che tu abbia ricevuto del danno, malgrado la mia presenza. I raggi diretti del sole danneggiano l'occhio umano, ma non credo che il danno che hai sofferto per questa breve esposizione possa essere permanente. Quando hai guardato in su ti ho forzato ad abbassarti, e tu hai perso i sensi.»

Baley fece una smorfia. Questo lasciava aperta la questione se fosse svenuto per sovreccitazione (o spavento?) o per un colpo in testa. Si tastò la mascella e tutta la testa, senza provare dolore. Si astenne dal porre una domanda diretta. In un certo senso non voleva sapere.

Si limitò a dire: «Non era poi così male».

«Dalle tue reazioni, collega Elijah, giudicherei che tu l'abbia trovato spiacevole.»

«Macché» insistette Baley cocciuto. Le chiazze davanti agli occhi stavano svanendo, e questi non lacrimavano poi tanto. «Mi spiace solo di aver visto tanto poco. Andavamo troppo veloci. Era un robot, quello che abbiamo sorpassato?»

«Ne abbiamo sorpassati un certo numero. Stiamo viaggiando nella tenuta Kinbald, coltivata a frutteto.»

Читать дальше
Тёмная тема

Шрифт:

Сбросить

Интервал:

Закладка:

Сделать

Похожие книги на «Il sole nudo»

Представляем Вашему вниманию похожие книги на «Il sole nudo» списком для выбора. Мы отобрали схожую по названию и смыслу литературу в надежде предоставить читателям больше вариантов отыскать новые, интересные, ещё не прочитанные произведения.


Isaac Asimov: Robot Dreams
Robot Dreams
Isaac Asimov
Isaac Asimov: I, Robot
I, Robot
Isaac Asimov
Isaac Asimov: De Blote Zon
De Blote Zon
Isaac Asimov
libcat.ru: книга без обложки
libcat.ru: книга без обложки
Isaac Asimov
libcat.ru: книга без обложки
libcat.ru: книга без обложки
Isaac Asimov
Отзывы о книге «Il sole nudo»

Обсуждение, отзывы о книге «Il sole nudo» и просто собственные мнения читателей. Оставьте ваши комментарии, напишите, что Вы думаете о произведении, его смысле или главных героях. Укажите что конкретно понравилось, а что нет, и почему Вы так считаете.