Mike Resnick - Il mangiatore d'anime

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Il mangiatore d'anime: краткое содержание, описание и аннотация

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Tra le leggende che si raccontano nei bazar e nelle taverne degli astroporti ce n’è una che riguarda un mostro interstellare detto “il Mangiatore d’Anime” ma chiamato anche in altri modi, come “la Bestia dei Sogni” o “lo Spolveratore dello Spazio” . Gli ingenui non ci credono affatto a questa leggenda, e la gente più seria ci crede solo fino a un certo punto. Ma chi ci tenesse a saperne di più, vada al Tchaka’s Bar di Northpoint, un pianeta verso il centro della Galassia, e chieda di un vecchio ubriacone che chiamano l’Antico Marinaio. Lui una volta l’ha intravisto, il Mangiatore d’Anime.

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— Rientrava in parte nell’estremità infrarossa dello spettro? — chiese Lane.

— Boh, non lo so. Ma di tanto in tanto lo vedevo baluginare davanti a me, così non poteva rientrare nel campo degli infrarossi. Ma era così enorme che mi spaventai a morte.

— Sembra incredibile — commentò Tchaka riempiendogli ancora il bicchiere.

— Grazie… — disse il Marinaio, — ma comunque è vero.

— Come fai a esserne tanto sicuro? — insisté Tchaka.

— Non è che ne sia sicuro. Intuito, forse. Comunque sia si dava un gran da fare a sfuggirmi, e io ero così stupito che mi intestardii a seguirlo. Fu una caccia memorabile… tre, quattro, forse addirittura cinque parsec, finché non arrivammo al buco Terrazane, il più enorme buco nero che abbia mai visto, con un diametro di almeno quaranta chilometri, senza un granello di polvere o altro intorno e, accidenti, lo Spazzastelle ci si diresse come se niente fosse.

— Lo vedi, Nicobar? Ti avevo detto che somigliava alla tua storia — disse Tchaka.

— Anche a voi è successa la stessa cosa?

— Non lo so — disse Lane. — Forse no. Andate avanti.

— Non c’è molto altro da dire. Mi avvicinai il più possibile, poi lo seguii con gli strumenti. Bene, ripeto, quello ci puntava dritto, ma proprio all’ultimo momento deviò, scartandolo.

— E poi avete continuato a seguirlo? — chiese Lane.

— Ho cercato, ma era troppo lontano per poterlo raggiungere.

— L’avete mai più rivisto?

— Una volta, mi pare — rispose il vecchio. — Era nel sistema Canphor, ma qualunque cosa fosse scappò così velocemente che non posso essere sicuro. Non so come respira, lo Spazzastelle né come viva, ma è una bestia interessante. Vorrei saperne di più sul suo conto. Voi lo state cercando, Lane?

— No.

— Peccato. Mi sarebbe piaciuto venire con voi.

— Credevo che fossi troppo vecchio per navigare ancora nello spazio — osservò Tchaka.

— Oh, probabilmente morirei durante il viaggio, ma ho sempre desiderato morire nello spazio. Non mi importa di morire. Ho visto tutto quel che c’è da vedere nella vita, ho fatto tutto quello che mi andava di fare. Perché diavolo dovrei desiderare di morire in una stanza d’albergo di Porto Inferno? Non sono mai riuscito a vedere bene lo Spazzastelle e preferirei morire cercando di dargli un’occhiata piuttosto che starmene qui in attesa della fine. Lanciate il mio corpo nello spazio, fatelo esplodere perché i suoi frammenti girino in orbita intorno a milioni di stelle. Non voglio essere sepolto su un pianeta, Tchaka. Nemmeno sul tuo.

— Vorrei potervi accontentare — gli disse Lane. — Ma io vado a caccia di animali, non di miti.

— Peccato, Lane. Avrei potuto anche dirvi dove trovarlo.

— In che modo? — chiese incredulo Tchaka.

— Si nutre, come qualsiasi altro animale — spiegò il Marinaio. — Ditemi dove l’avete visto voi, segneremo i posti dove l’ho visto io e vi aggiungeremo quelli dove altri matti dicono di aver avvistato la Bestia dei Sogni e ci faremo un’idea di dove va a pascolare.

Se mangia polvere interstellare — osservò Tchaka — Come fai a sapere che non stesse solo riposandosi quando l’hai trovato?

— No, mi pare un’idea sensata, la sua — obiettò Lane. — Qualsiasi cosa grande abbastanza da essere rilevata dagli strumenti a bordo delle piccole navi governative di trent’anni e più fa deve essere davvero enorme, e deve anche consumare una grande quantità di energia per filare più veloce di una nave spaziale. Secondo me passa quasi tutto il tempo a nutrirsi. E poi, se è fatto di energia non atterrerà certo su pianeti alla ricerca di alimenti solidi. Non so che razza di nutrimento tragga dalla polvere stellare, ma in mancanza di altri dati, per ora accetto questa ipotesi.

— E una volta finita tutta la polvere cosa succederà? — chiese Tchaka.

— Non finirà mai — disse il Marinaio. — Dio è stato un artefice molto sciatto. Tutto l’universo è pieno dei suoi scarti.

— È un animale interessante — rimuginò pensoso Lane.

— E allora perché non andate a cercarlo? — ribatté il Marinaio.

— Sono un cacciatore — precisò Lane. — Le prede che catturo o uccido mi danno da vivere. Se non mi pagano, non uccido niente. Nessuno mi paga per uccidere lo Spazzastelle o la Bestia dei Sogni.

— Credi? — obiettò Tchaka. — Sono sicuro che c’è un mucchio di gente che sarebbe disposto a pagarti per questo.

— E cosa gli darei — disse Lane. — Anche se sapessi come uccidere un essere del genere, dopo morto sicuramente si dissolverebbe. Niente corpus delicti , niente soldi.

— Ma non vi piacerebbe vederlo da vicino? — insisté il Marinaio. — Io invece darei la mia vita per dargli un’occhiata.

— Dici così perché ti resta poco da vivere — disse Tchaka ridendo. — Nicobar è un uomo prudente, vuol diventare vecchio come te.

— Dove l’avete visto? — chiese il Marinaio.

— Nel sistema Pinnipes.

— Non sapevo che ci fosse un buco nero da quelle parti. — Il vecchio scrollò la testa, vuotò il bicchiere e concluse. — Però potrebbe darsi…

— Da quelle parti non ci sono nubi di polvere — disse Lane.

— Forse c’erano e non le avete viste. O forse quello mangia anche qualcos’altro. Però potrebbe trattarsi della stessa creatura. L’ultima volta che è stata avvistata, la Bestia dei Sogni si trovava nel sistema Alphard.

— Non è lontano da Pinnipes — disse Lane.

— A un tiro di schioppo — precisò il Vecchio. — E adesso vi interessa un po’ di più, Lane?

— Nemmeno un briciolo. Lassù ci sono tantissime stelle e una sola bestia.

— La troveremo — insisté il Marinaio.

— Non andremo a cercarla.

— Cosa avete, Lane? Avete ammazzato tante bestie che siete diventato più morto di loro?

— Cosa vuoi dire, vecchio? — interloquì Tchaka.

— Parlo di quella specie d’uomo che preferisce ammazzare bestie immobili invece che 4avventurarsi nell’ignoto a dar la caccia allo Spazzastelle. Sono tanto vecchio che mi reggo in piedi a fatica, ma dentro mi sento infinitamente più giovane di lui.

Tchaka socchiuse gli occhi guardando fisso Lane per vedere come reagiva. Ma Lane rimase impassibile.

— Guardatelo! — esclamò con disprezzo il Marinaio. — Non sente niente, non è capace di reagire. No, Lane davvero non siete il tipo da andare a caccia dello Spazzastelle. Quel che fa per voi è un tranquillo trantran coi liquori annacquati e le puttane di Tchaka.

— Io non vendo liquori annacquati — protestò indignato Tchaka. — Annacquo un po’ solo i tuoi, vecchio, perché se non lo facessi il troppo alcol ti ucciderebbe.

— Oh, no di certo! Io sono sopravvissuto a cose molto più letali dei tuoi liquori. Ho visto l’esplosione di una stella che si trasformava in supernova. Sono stato su mondi dove nessun uomo prima di me aveva mai messo piede. Ho praticato la caccia subacquea in un mare di cloro e sono salito sulla montagna più alta della galassia. Ho trovato un diamante più grosso del tuo occhio fasullo e l’ho buttato via perché avevo le tasche piene di altri diamanti ancora più grossi. Ho visto creature che passano la vita a inseguire il tramonto torno torno ai loro pianeti e bestie che annusano i colori e vedono i rumori. Tu cosa potresti darmi al confronto? Una droga che mi faccia sognare mondi squallidi, opachi, infinitamente meno interessanti del più noioso pianeta che ho visitato? No, vendi le tue porcherie a gente come Lane. Io catturerò lo Spazzastelle.

— Te ne stai lì a sentirlo senza reagire, Nicobar? — disse Tchaka.

— No — rispose Lane alzandosi. — Adesso sono a tua disposizione per una delle tue stanze riservate.

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