Cal gli assicurò che non era un televisore, e lo dimostrò accendendolo. «Vede,» disse, indicando le onde. «Quelli sono i piccoli anapesti.»
«Che mi venga un accidente! È proprio vero.»
Cal procedette a mostrargli alcune dottrine revansciste, prima che il presidente, soddisfatto, decidesse di andarsene.
«Lavori bene,» esclamò. «E abbia cura delle apparecchiature della società. Quelle ramificazioni, sa, non crescono mica sugli alberi.»
Cal cominciò a staccarsi le unghie a morsi, una per una, appoggiandosi a un tavolo del laboratorio e lasciando cadere i ritagli in una storta di Piltdown. Per quanto tempo riuscirò a cavarmela? si chiese. Questi credono ancora che io esca dal MIT. Ed è vero. Ma non dal Massachusetts Institute of Technology. Dal Miami Institute of Technocracy.
Il Miami Institute of Technocrary era l’unica scuola in tutta la nazione che conferiva un diploma di laurea d’Arti Applicate in biofisica. Cal si era laureato in una classe con quattro allievi: Harry Stropp, laurea in Educazione Fisica, Mary Junes, tecnica in Economia Domestica, Barthemo Beele, laurea in Giornalismo. Cal era stato il primo della classe.
Andrò a confessarmi dal dottor Smilax , decise. Posso spiegare che è stato tutto un errore. Spense le luci e uscì. Il Marine di guardia restò solo, ritto sull’attenti nell’oscurità.
Cal sì fermò nel corridoio, davanti al tabellone dei comunicati. Era stato affisso un nuovo avviso, e lui si fermò a leggerlo, per guadagnare tempo.
«PROGETTO 32. Supervisori: DOTT. K. MACKINTOSH DOTT. K. MACKINTOSH. Assistente speciale: POTTER. L’ispezione verrà effettuata il 21 giugno 19… Successivamente entrerà a far parte dello staff: Dott. A. CANDLEWOOD (Psicologia del Comportamento).»
Cal deviò lo sguardo dalla firma (ciclostilata impersonalmente) alla porta con il cartello:
T. Smilax, M.D.
VIETATO L’INGRESSO AL PERSONALE
NON AUTORIZZATO
QUESTO VALE PER VOI!
SETTORE ASSOLUTAMENTE VIETATO
Cal cambiò idea, girò sui tacchi e si diresse verso la porta principale. Quando passò davanti alla finestra aperta della palestra, sentì Hita gridare: «Hai!» E poi un suono di carta lacerata.
Capitolo Terzo
Rapporto sul Progetto 32
«Colui che mi capisce, finisce per riconoscere che le mie proposizioni sono insensate.»
LUDWIG WITTGENSTEIN
TOP SECRET TOP SECRET
TOP SECRET TOP SECRET
I. Finalità del Progetto 32
Progetto 32 è il nome in codice di una serie di esperimenti intrapresi nel Laboratorio di Ricerche Wompler a Millford, Utah, nel 19… La finalità del Progetto 32 consiste nel determinare:
a) se sia possibile mettere in moto un meccanismo autonomo autoriproducentesi, un «Sistema Riproduttivo,» e
b) l’utilizzazione militare, se è possibile, di tale sistema.
II. Precedenti del Progetto 32
Prima dell’inizio del presente progetto, era generalmente considerato non pratico, se non impossibile, realizzare e mettere in moto un sistema capace di autoalimentarsi, di apprendere e di riprodursi.
a) Sebbene i computer siano stati programmati per compiere semplici analogie (1) o «apprendere,» cioè di trarre profitto dai loro errori in semplici giochi, si sono dimostrati poco promettenti come macchine discenti. E perché un sistema sia autonomo, esso deve essere in grado di discriminare parti del suo ambiente, trarre analogie da esperienze passate e trarre profitto da errori di natura piuttosto complessa.
b) Sebbene esistessero già catene di produzione automatizzate «autonome,» si trovavano in balia dell’ambiente per quanto riguardava l’energia ed i materiali.
c) Alcuni computer sono già stati utilizzati per risolvere problemi di circuiti, e in effetti hanno «riprogettato» se stessi. Rimaneva tuttavia quello che sembrava un abisso invalicabile tra questi ed una vera macchina autoriproducentesi.
III. Gli esperimenti
I primi esperimenti comprendevano tentativi di costruire «simbiosi» tra vivente e non vivente: Inculcare nel sistema nervoso di un celenterato un circuito motore elettrico (2); Racchiudere ostriche in gusci di acciaio flessibile (3); Dotare topi di code azionate elettro-idraulicamente (4); e molti altri tentativi analoghi, nessuno dei quali soddisfacente.
IV. La Teoria
In base a questi primi esperimenti, è stato ideato un modular di sistema cellulare, dal funzionamento intermedio tra un polypidon ed una società altamente strutturata. Ogni cellula doveva essere:
a) Organizzata secondo linee simili a quelle delle sue compagne, ed equipaggiata in modo da riconoscere l’ordine e da reagire ad esso.
b) Equipaggiata in modo da riparare avarie infracellulari, nella misura del possibile, e da «mangiare» le cellule non funzionali.
c) Capace di convertire l’energia e il materiale del proprio ambiente in se stessa, e di costruire nuove cellule identiche a se stessa partendo dal surplus d’energia e di materiale, cioè di riprodursi.
d) Capace di impedire la propria distruzione, ricorrendo alla fuga, alla diversione o alla neutralizzazione dell’agente distruttivo. Per esempio, se fatta d’acciaio, essa deve: 1) rifuggire dal contatto con l’acqua marina; 2) verniciarsi per evitare tale contatto; oppure 3) realizzare qualche mezzo chimico per neutralizzare l’azione corrosiva dell’acqua marina.
Non sono stati disponibili mezzi pratici per collaudare e neppure per costruire un modello funzionante di questo sistema teorico, fino al completamento e all’adattamento del computer QUIDNAC.
V. Il Quidnac
Il QUIDNAC, ovvero Quantifiable Universal Integrai DNA Computer, progettato da T. Smilax, presentava tre qualità che lo rendevano raccomandabile per il progetto: a) dimensioni compatte; b) memoria virtualmente estensibile all’infinito; c) capacità di processi analogici complessi di apprendimento. Inoltre, T. Smilax era il capo del Progetto 32.
VI. Princìpi generali di Costruzione delle Cellule
Ogni cellula può essere considerata da alcuni punti di vista come un uovo, con «tuorlo,» «albume» e «guscio.» Ecco uno schema semplificato:
a) Il «tuorlo» consisteva del computer QUIDNAC, unitamente a vari strumenti di abbinamento e di controllo sulle funzioni dell’«albume» e del «guscio.»
b) L’«albume» conteneva utensili automatici da produzione e spazio d’immagazzinaggio per materie prime, utensili e pezzi di ricambio, ed energia.
c) Il «guscio» corazzato metallico conteneva mezzi di locomozione, strumenti sensorii, vernice, semplici estensori e (benché in non tutti i casi) mezzi di comunicazione.
Nell’ambito di questo programma sono state costruite molte varianti, diverse per mezzi di locomozione, apparecchi sensori, mezzi di comunicazione e metodi di produzione. Si prevedeva che, oltre alle varianti proposte dallo sperimentatore, altre sarebbero state adattate e inventate dal sistema stesso.
(1) Tuttavia le controversie che contrappongono la semantica alla sintassi gettano tali dubbi su tali esperimenti da rendere i risultati enigmatici e divertenti, piuttosto che significativi. Quindi, sebbene un computer abbia capito che la risposta a «lancia:? = gatto: atto» era «ancia», non è riuscito a comprendere perché a «testa: letto =? : sedia» dovesse dare come risposta «schiena». Inoltre, un computer ha interpretato la seguente frase «lo spirito è forte ma la carne è debole» come «il whisky è buono, ma la bistecca è poco cotta».
(2) Insuccesso dovuto a temperature ambienti instabili, causa di shock.
(3) Insuccesso dovuto all’imprevista corrasione dell’acciaio da parte dell’acqua marina.
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