— E qui la nave può restare — disse Ultimo. Sollevò il bordo di un disco passatoio e si mise a lavorare sui comandi.
— Quanto di tutto questo t’aspettavi? — chiese Louis.
— Circostanze impreviste — disse Ultimo. — Se Armonista m’avesse mai dato un’occasione di spostare la Needle , mi sarebbe servito un posto dove nasconderla. Questo collegamento porta al Centro Manutenzione. La rete di dischi passatoio è aperta per noi.
Accolito aveva drizzato le orecchie. Guardava dall’uno all’altro e viceversa, come chi segue una partita a tennis. Louis rifletté. L’oceano intorno a loro avrebbe perduto acqua finché non si fosse formato un tappo di ghiaccio. Armonista poteva trovarli, se ne aveva voglia, grazie al pennacchio di vapore. Ma la Long Shot era lenta nello spazio normale e anche se un balzo nell’iperspazio in vicinanza di una stella non era più morte certa, restava comunque pericoloso. Armonista e la Long Shot sarebbero stati inseguiti nel cielo ancora per parecchi giorni.
Così la Needle era… — Ultimo, non puoi nascondere la nave.
— L’ho fatto.
— Dobbiamo avere accesso alla Needle per viveri, letti, docce, tute pressurizzate. Ci serve un collegamento mediante disco passatoio… e basta anche ad Armonista.
— Posso nasconderne la dislocazione, Louis.
Cercava d’illudersi di avere il comando, pensò Louis. Pareva futile, ma era la stessa cosa che faceva lui. Disse: — Mentre Armonista tiene d’occhio la Hot Needle , perché non rubiamo la Long Shot ?
— Come?
— Non ne ho idea. Ma sono stufo d’essere manovrato come marionetta da lui o da te, Ultimo. Ci deve essere un modo per uscire da questa scatola.
— Visto che Armonista è occupato, potremmo avere un paio di giorni per realizzare qualcosa.
Traslarono nella Sala Difesa Meteore.
La luce del giorno era strisciata sull’occhio di ciclone. Louis guardava l’estensione di 190 milioni di miglia, al di là del bordo del sole e degli orli neri dei quadrati delle ombre. Nodi e fili d’argento segnavano ancora fiumi, laghi, mari; ma il tempo e le conseguenze del foro avevano disseccato il terreno. Tre navi serpeggiavano dentro e fuori una piatta clessidra fatta di tempesta. Erano di sicuro quelle che avevano seguito la Needle. La più grande era degli Kzinti, la più piccola era un caccia della ARM e anche la terza apparteneva alla ARM. Erano in grado di scorgersi l’un l’altra nella nube, come chiunque avesse un radar di profondità.
Il fulmine balenava di tanto in tanto nella zona, ma ci fu uno schizzo improvviso troppo luminoso per un fulmine.
— Il guaio con un proiettile d’antimateria — commentò Louis — è che l’equipaggio coglie al volo qualsiasi scusa per toglierselo dalla nave.
Le due navi della ARM davano la caccia all’altra. La nave Kzin si tuffò nella nube. Louis la seguì sul radar e vide che attraversava l’asse dell’occhio di ciclone, con una nave della ARM in scia, mentre l’altra la precedeva nell’aria libera. Poi la nave Kzin attraversò lo scarico, uscì e sparì.
Ora due navi della ARM erano padrone di forse mille miliardi di miglia quadrate di Ringworld. Per parecchie ore perlustrarono la zona, tornando spesso all’occhio di ciclone.
— Sorvegliano il foro per impedire l’ingresso — suggerì Ultimo. — Tu e Chmeee avete sparso il segreto in tutto lo spazio conosciuto, vero, Louis? Entrare e uscire dal Ringworld da un foro di meteora. Oppure affrontare una difesa laser ad alimentazione solare.
— Se trovano la Needle - disse Louis — avranno accesso alla rete di dischi passatoio. Ultimo, è tecnologia facile da copiare? Le Nazioni Unite non ne hanno mai avuto l’occasione. È molto più avanzata delle cabine transfer.
Ultimo, naturalmente, non rispose. Louis si ritrovò a fissare sullo schermo l’Altro Oceano. La distesa d’acqua e di terra pareva un arazzo sulla parete di un castello. Gruppi di isole, continenti… sarebbero stati enormi come le mappe nel Grande Oceano, una delle quali riproduceva in scala uno a uno la Terra. Qui erano più densamente raggruppate e parevano tutte identiche.
— Ultimo, sono stati i Pak a costruire il Ringworld?
— Non lo so, Louis.
— Pensavo che ormai l’avessi scoperto. Mi chiedevo se ci fossero veri Pak da qualche parte fra tutte le varianti di ominidi. Dei Pak abbiamo visto solo vecchie ossa.
— Possiamo dedurre molte cose dai riproduttori Pak. Dormivano o si nascondevano durante il giorno e la notte. Cacciavano al crepuscolo. Vivevano su una linea costiera.
Louis rimase sorpreso. — E questo come lo sai?
— La tua parziale assenza di pelo suggerisce che i tuoi antenati nuotavano regolarmente e ti ho anche visto nuotare. E poi nel Ringworld il crepuscolo dura più a lungo che su qualsiasi altro pianeta e una simile durata non è affatto necessaria. Ora ti mostro.
Si sistemò goffamente su un sediolo. Trovò i comandi e rese di un blu indefinito lo schermo a parete. Cominciò a tracciare linee bianche. Una chiazza bianca: il sole. Un cerchio: il Ringworld. Un cerchio molto più piccolo, concentrico: una trentina di quadrati delle ombre, in movimento un po’ più rapido dell’orbita, in una rete di cavi. — Ecco come è stato progettato il Ringworld — spiegò Ultimo. — Giorno di trenta ore, con dieci ore oscurate e più di un’ora di sole in parte bloccato. Invece…
Tracciò cinque lunghi quadrati delle ombre in movimento retrogrado rispetto allo spin del Ringworld. — Così si eviterebbe il lungo periodo di crepuscolo e si avrebbero giorno e notte di uguale lunghezza. I costruttori non volevano che fosse così. Volevano chiaramente che il Ringworld avesse estati infinite e lunghi crepuscoli. Riteniamo che si trattasse di difensori Pak e riteniamo che il pianeta dei Pak fosse fatto in questo modo.
Louis studiò il disegno. Oppure, pensò, hanno costruito altrove un modello più avanzato.
— Sono affamato — disse Ultimo. — Fate voi la guardia?
— Affamato — convenne lo Kzin. — Impaziente.
Senza che se ne accorgessero, il tempo era volato. Anche Louis si rese conto d’essere mezzo morto di fame. I burattinai devono mangiare più spesso dei carnivori. Ultimo rimase via per quasi un’ora. Tornò con gemme luccicanti nella criniera appena acconciata, seguito da una piastra levitante con una montagna di foraggio secco.
— Rimpiangeremo il tempo che stiamo sprecando — disse. — Le nostre ultime ore di libertà senza Armonista. Ma come possiamo sfruttarle? I miei piani non arrivavano così lontano. Guarda, altre navi da guerra.
Tre navi kzinti, poi un’altra più grande d’origine oscura, altre tre della ARM, tutte a girare intorno all’anello interno di quadrati delle ombre, ancora senza aprire il fuoco.
— Accolito — disse Louis — va’ a mangiare. — Nessuno aveva voglia di assistere al pasto di uno Kzin affamato.
Louis e Ultimo guardarono le navi in gioco. — Non tutte avranno campi di stasi — ipotizzò Louis. — Sono costosi, non troppo affidabili e ovviamente tengono la nave fuori dell’azione. Perciò diffideranno delle difese antimeteore del Ringworld, ma Armonista le ha spente e loro cominciano ad accorgersene. Così… — Tre navi kzinti cominciarono una lunga picchiata verso la superficie del Ringworld. — Ecco che le kzinti vengono a bloccare le prime navi della ARM e altre navi della ARM vengono a bloccare le kzinti… maledizione! — Una vivida striscia luminosa nell’atmosfera terminò in un lampo contro il deserto.
— Quello era un proiettile ad antimateria — disse il burattinaio.
— E ora è un piccolo occhio di ciclone. Tanj , non è nemmeno l’evento principale! Vogliono la Long Shot. La Needle non conta niente.
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