Филип Дик - Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
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- Название:Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
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«Su con la vita!» le disse Rick, prendendole il piccolo mento aguzzo in una mano e alzandole la testa in modo che lo guardasse negli occhi. Chissa che effetto fa baciare un androide, si chiese. Poi, chinandosi un po', la bacio sulle labbra asciutte. Non ci fu alcuna reazione: Rachael rimase impassibile. Come se la cosa non la riguardasse. Eppure, Rick ebbe un'impressione diversa. Magari, pero, stava solo proiettando i suoi desideri.
«Mi sarebbe piaciuto saperlo prima di partire», disse Rachael. «Cosi non sarei venuta per niente. Mi sa che mi stai chiedendo un po' troppo. Lo sai che cosa provo verso questo androide Pris?»
«Empatia?» chiese lui.
«Qualcosa del genere. Un senso d'identificazione; ecco li me stessa che se ne va. Dio mio! Puo anche darsi che finisca cosi. Nella confusione ritirerai me invece di lei. E magari lei se ne tornera a Seattle a vivere la mia vita. Non mi sono mai sentita cosi. Dopo tutto, noi siamo davvero macchine, fatte con lo stampo, come i tappi delle bottiglie. Il fatto che io esista veramente - io come persona - non e altro che un'illusione; non sono altro che un esemplare di un modello di androide». Rabbrividi.
Rick non pote fare a meno di essere un po' divertito; Rachael era diventata cosi morbosamente tetra. «Le formiche non provano mica la stessa cosa», le disse, «eppure anche loro sono tutte identiche».
«Le formiche non provano, punto e basta».
«I gemelli umani identici. Loro mica...»
«Pero s'identificano l'uno nell'altro; mi risulta che abbiano un legame speciale di empatia». Si alzo e si diresse verso la bottiglia di bourbon, barcollando leggermente; si riempi di nuovo il bicchiere e lo butto giu tutto d'un fiato. Per un po' gironzolo per la stanza, la fronte cupamente accigliata, poi, come se capitasse vicino a lui per caso, si sedette di nuovo sul letto. Quindi tiro sulle gambe e si sdraio, appoggiandosi ai grossi cuscini. Sospiro. «Dimentica quei tre droidi». La voce le si era riempita di stanchezza. «Mi sento esausta, immagino sia per via del viaggio. E per tutte le cose che ho appreso oggi. Ho solo un gran voglia di dormire». Chiuse gli occhi. «Se muoio», mormoro, «forse, chissa, rinascero appena l'Associazione Rosen ristampera la prossima unita del mio sottotipo». Riapri gli occhi e gli rivolse un'occhiata inferocita. «Ma lo sai perche sono venuta qui in realta? Perche Eldon e gli altri Rosen - quelli umani, intendo - hanno voluto che ti accompagnassi?»
«Per osservare», rispose lui. «Per riferire esattamente che cosa fanno i Nexus-6 per tradirsi con il test di Voigt-Kampff».
«Non solo con il test. Qualsiasi cosa che gli dia una qualita di diversita. E quando faro il mio rapporto, l'Associazione apportera qualche lieve modifica ai parametri dei suoi bagni di zigote DNS. E cosi avremo i Nexus-7. E quando anche quelli saranno identificati, apporteremo altre modifiche e alla fine l'Associazione avra un tipo di androidi che non possono essere identificati».
«Conosci il test dell'arco di riflesso Bonelli?» le chiese.
«Anche noi stiamo lavorando sui gangli spinali. Un bel giorno il test di Bonelli scomparira nel bianco sudario dell'oblio spirituale del passato». In contrasto con le sue parole, le labbra accennarono un sorriso innocente. A questo punto Rick non riusciva piu a capire fino a che punto parlava sul serio. Era un argomento che avrebbe fatto tremare il mondo, eppure lei lo trattava come una facezia. Forse e una caratteristica tipica degli androidi, penso. Non ha alcuna consapevolezza emotiva, nessuna percezione sensibile del vero significato di quello che sta dicendo. Solo la vuota definizione formale e intellettuale dei singoli termini.
Quel che era piu importante era che Rachael aveva cominciato a prenderlo in giro. Impercettibilmente era passata dalle lamentele sulla propria condizione a una velata sfida nei suoi confronti. «Accidenti a te», le disse.
Rachael scoppio a ridere. «Sono ubriaca. Non posso venire con te. Se tu te ne vai...» Fece un gesto di congedo. «Io rimarro qui a dormire e magari dopo puoi venire a raccontarmi cos'e successo».
«Solo che non ci sara un dopo perche Roy Baty m'inchiodera».
«Ma io non ti posso aiutare comunque perche sono ubriaca. E poi, tu ormai la sai la verita, conosci bene la superficie scabra e scivolosa della verita, dura come un mattone. Io non sono altro che un'osservatrice e non interverro per salvarti la pelle; non me ne frega niente se Roy Baty t'inchioda o meno. Mi frega solo che non sia inchiodata io». D'un tratto spalanco gli occhi stupiti. «Oh Cristo, sto provando empatia verso me stessa! Allora, capisci, se andassi in quel condapp di periferia semidistrutto...» Allungo una mano e si mise a giocherellare con un bottone della camicia di Rick; con lente e agili torsioni comincio a sbottonarlo. «Non ho il coraggio di venire perche gli androidi non hanno alcun senso di solidarieta tra loro e so che quella stramaledetta Pris Stratton mi distruggera e prendera il mio posto. Hai capito? Togliti questa giacca».
«Perche?»
«Cosi possiamo andare a letto», disse Rachael.
«Ho comprato una capra nubiana nera», spiego, «percio sono costretto a ritirare gli altri tre droidi. Devo portare a termine il mio compito e tornare a casa da mia moglie». Si alzo, fece il giro del letto e ando a prendere la bottiglia di bourbon. Rimase in piedi a versare con cura il secondo bicchiere; noto che le mani gli tremavano solo un tantino. Probabilmente dalla fatica. Siamo tutti e due stanch, si rese conto d'un tratto. Troppo stanchiper metterci a braccare tre droidi, per di piu con quello peggiore di tutti e otto che controlla il campo.
Si rese conto, d'un colpo, di aver sviluppato un aperto e incontrovertibile senso di paura verso il capo degli androidi. Dipendeva tutto da Baty - sin dall'inizio era dipeso tutto da lui. Fino a quel momento si era scontrato e aveva ritirato incarnazioni via via piu minacciose di Baty. Ora era arrivato il momento di affrontarlo in persona. Mentre lo pensava, sentiva la paura montare; lo avvolse del tutto nei suoi lacci, ora che l'aveva lasciata affiorare nella sua coscienza. «Ormai non posso andare senza di te», disse a Rachael. «Non posso neanche muovermi di qui. Polokov mi ha attaccato; in pratica, anche Garland mi e venuto a cercare».
«Credi che Roy Baty si mettera in cerca di te?» Poso il bicchiere, si chino in avanti, porto le mani dietro la schiena e si slaccio il reggiseno. Se lo sfilo con agilita, poi si alzo, barcollando e ridacchiando perche barcollava. «Nella mia borsa», farfuglio, «c'e un apparecchio che la nostra autofabbrica di Marte produce per i casi di emergen...» Fece una smorfia. «Un aggeggio di sicurezza per le emergenze, finche non fanno tutti i controlli di routine per i droidi appena sfornati. Tiralo fuori. Ha la forma di un'ostrica. Lo trovi
Rick comincio a rovistare nella borsa della ragazza. Come una donna umana, Rachael aveva ogni concepibile tipo di cosa ammucchiata e nascosta nella borsa; gli parve di rovistare li dentro un secolo.
Intanto, Rachael si tolse le scarpe e tiro giu la lampo dei calzoncini; tenendosi in equilibrio su un piede, prese l'indumento che si era tolto con la punta dell'altro piede e lo lancio dalla parte opposta della stanza. Poi si lascio ricadere sul letto, vi si rotolo per raggiungere a tentoni il bicchiere, ma per sbaglio lo fece rovesciare sulla moquette. «Accidenti!» impreco e di nuovo si alzo barcollante; con indosso solo le mutandine si mise a osservare Rick ancora alle prese con la borsa; quindi con deliberata cura tiro giu le coperte, entro nel letto e se le tiro su fino al collo.
«E mica questo coso qui?» chiese lui mostrando una sfera metallica da cui spuntava una specie di pulsante.
«Quel coso li fa cadere un androide in catalessi», disse Rachael, chiudendo gli occhi. «Lo cancella per qualche secondo; sospende la respirazione; anche la tua, ma gli umani riescono a funzionare senza respirare - o sospirare? - per un paio di minuti, mentre invece il nervo vago di un androide...»
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