Robert Sawyer - L'equazione di Dio

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Come si sono estinti i dinosauri? Domanda vecchia, per il lettore di fantascienza. E che ha avuto mille risposte. Nel caso di questo brillante romanzo, tuttavia, l’interrogativo è molto più complesso e andrebbe riformulato così: provata scientificamente l’esistenza di Dio,
E soprattutto, perchè ha deciso di estinguere periodicamente le forme di vita superiori su tutti i mondi abitati? E’ l’assillo che tormenta Hollus, un ragno intelligente venuto dallo spazio che un bel giorno entra nel Royal Museum, a Toronto, e chiede di parlare con uno scienziato. Lo portano da Thomas Jericho, paleontologo, e l’aracnide rivela importanti informazioni sulle origini della vita. Non solo, ma propone alle menti migliori della Terra di unirsi in una ricerca che altri pianeti hanno già cominciato per loro conto, e che solo lo sforzo di tutte le intelligenze potrà coronare di successo. La domanda è infatti: che intenzioni ha il Creatore?

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“Si dà il caso, però, che non esistono universi contemporanei a questo. Non possono esserci. I nostri fisici sono giunti a quello che i vostri presumibilmente ancora cercano: una teoria unificata generale, una teoria che abbraccia tutto. Nelle vostre trasmissioni televisive non sono riuscito a trovare molto sulla cosmologia, ma se tu sei convinto di ciò che hai appena detto, sospetto che i vostri cosmologi sono attualmente allo stadio in cui considerano il Big Bang il più probabile modello di origine dell’universo. È esatto?”

— Sì — risposi.

Hollus ballonzolò. — I fisici forhilnor condividevano la stessa convinzione, finché non fu scoperta la quinta forza fondamentale… scoperta collegata al successo nella produzione d’energia che permette alle nostre astronavi di sfiorare la velocità della luce, malgrado l’enorme aumento di massa previsto dalla teoria relativistica.

Trasferì il peso del corpo da uno dei sei piedi all’altro e continuò: — Il modello Big Bang richiede un universo piatto, che non sia né aperto né chiuso, che duri essenzialmente un tempo infinito; tuttavia consente l’esistenza di universi paralleli. Per conciliare però la quinta forza era necessaria una modifica di quella teoria, in modo da mantenere la simmetria; da quella modifica derivò la coerente teoria unificata, una teoria quantica che abbraccia tutte le forze, gravità compresa. Questa teoria unificata ha tre clausole importanti.

“Primo, l’universo non è piatto, ma anzi è chiuso: è iniziato davvero con un Big Bang e si espanderà per altri miliardi di anni… ma alla fine decadrà di nuovo a singolarità, in un grande collasso, un Big Crunch.

“Secondo, l’attuale ciclo di creazione è stato preceduto da non più di otto oscillazioni Big Bang/Big Crunch: non siamo un universo di una serie d’universi infinitamente lunga, siamo uno dei pochi che siano mai esistiti.”

— Sul serio? — dissi. Ero abituato a una cosmologia riguardante infiniti o valori pari esattamente a uno. Otto mi pareva un numero bizzarro e lo dissi.

Hollus fletté le gambe all’articolazione superiore. — Mi hai presentato quel Chen, il vostro astronomo. Parla con lui; ti dirà che perfino il vostro modello di Big Bang inflazionistico, con il requisito di un universo piatto, consente un assai limitato numero di precedenti oscillazioni, ammesso che una di esse sia avvenuta. E riterrà del tutto ragionevole apprendere che l’attuale iterazione di realtà rientra in un minuscolo numero di universi mai esistiti.

Rimase un attimo in silenzio, poi continuò: — La terza clausola della teoria unificata è questa: nessun universo parallelo esiste simultaneamente al nostro né ad alcuno dei precedenti o susseguenti, salvo universi virtualmente identici con le stesse costanti fisiche che si staccano brevemente dall’attuale e poi immediatamente si reintegrano in esso, giustificando così certi fenomeni quantici.

“La matematica per dimostrare tutto questo è senz’altro astrusa, anche se i Wreed, ironicamente, sono giunti per intuito a un modello identico. Ma la teoria generale ha fatto numerose predizioni che in seguito sono state confermate sperimentalmente; ha sopportato ogni test al quale è stata sottoposta. E quando abbiamo capito di non poterci ritirare nell’idea che questo è uno di un vasto numero di universi, l’argomento di un progetto intelligente ha assunto un valore centrale nel pensiero forhilnor. Poiché il nostro universo è uno di un massimo di soli nove mai esistiti, il fatto che abbia parametri progettuali altamente improbabili indica che questi ultimi sono stati realmente scelti da un’intelligenza.”

— Anche se le quattro… scusa, cinque… forze fondamentali hanno valori in apparenza altamente improbabili — obiettai — possono sempre essere considerate cinque diverse coincidenze; e, per quanto sembri inverosimile, cinque coincidenze potrebbero verificarsi casualmente in solo nove iterazioni.

Hollus ballonzolò. — Sei davvero ostinato — disse. — Non c’è solo il fatto che le cinque forze hanno valori all’apparenza progettati: anche molti altri aspetti del modo in cui funziona l’universo sono chiaramente regolati nei minimi particolari.

— Per esempio?

— Tu e io siamo fatti di elementi pesanti: carbonio, ossigeno, azoto, potassio, ferro eccetera. Gli unici elementi che in pratica esistevano quando nacque l’universo sono idrogeno ed elio, nella proporzione all’incirca di tre a uno. Nelle fornaci nucleari delle stelle, l’idrogeno è fuso in elementi più pesanti, genera carbonio, ossigeno e così via per tutte le voci della tavola periodica. Gli elementi pesanti che compongono il nostro corpo sono stati creati nel nucleo di stelle morte da gran tempo.

— Lo so. Carl Sagan diceva: “Siamo tutti materia stellare”.

— Esattamente. Infatti gli scienziati del tuo e del mio mondo si riferiscono a noi come forme di vita basate sul carbonio. Ma il fatto che il carbonio sia prodotto dalle stelle dipende criticamente dagli stati di risonanza del suo nucleo. Per produrre carbonio, due nuclei di elio devono stare uniti finché non sono colpiti da un terzo nucleo identico: tre nuclei di elio danno sei neutroni e sei protoni, la ricetta del carbonio. Se il livello di risonanza del carbonio fosse però più basso solo del quattro per cento, il legame intermedio non si verificherebbe e non si produrrebbe carbonio, rendendo impossibile la chimica organica. La semplice produzione di carbonio e di altri elementi pesanti però non basta, ovviamente. Quegli elementi pesanti sono sulla Terra perché alcune stelle… qual è la parola? Quando una grossa stella esplode?

— Supernova — dissi.

— Sì. Gli elementi pesanti sono qui perché alcune stelle diventano supernovae e proiettano nello spazio interstellare i loro prodotti di fusione.

— Sostieni quindi che la formazione delle supernovae è un evento sicuramente progettato da un dio?

— Non è così semplice. Sai cosa accadrebbe alla Terra, se una stella diventasse supernova?

— Se fosse abbastanza vicina, finiremmo arrosto, immagino. — Nel 1970 Dale Russell aveva attribuito all’esplosione di una supernova le estinzioni alla fine del cretaceo.

— Infatti. Se dalle vostre parti ci fosse stata una supernova in un momento qualsiasi degli ultimi miliardi di anni, voi non sareste qui. Anzi, non saremmo qui neppure noi, perché i nostri rispettivi pianeti sono abbastanza vicini.

— Perciò le supernovae non possono essere molto frequenti e…

— Esatto. E neppure possono essere troppo rare. Sono proprio le onde d’urto causate dalle esplosioni di una supernova a provocare l’inizio della conglomerazione dei sistemi planetari dalle nubi di polvere intorno ad altre stelle. In altre parole, se non ci fossero mai state supernovae nella vicinanza del vostro sole, i dieci pianeti in orbita non si sarebbero mai formati.

— Nove — rettificai.

— Dieci — ripeté Hollus. — Continuate a cercare. — Mosse i peduncoli oculari. — Capisci il dilemma? Alcune stelle devono diventare supernovae perché ci siano i metalli pesanti necessari al formarsi della vita; ma se troppe stelle diventassero supernovae, spazzerebbero via ogni vita già iniziata. D’altra parte, se non ci fossero sufficienti supernovae, ci sarebbero pochissimi sistemi planetari. Proprio come per le costanti fisiche fondamentali e i livelli di risonanza del carbonio, il rapporto di formazione di supernovae pare scelto con precisione all’interno di una fascia molto stretta di possibili valori accettabili; ogni sostanziale deviazione significa un universo senza vita o addirittura senza pianeti.

Mi sentivo mancare il terreno sotto i piedi, cercavo stabilità. Mi doleva la testa. — Anche questa potrebbe essere una coincidenza — dissi.

— O si tratta di una serie incredibile di coincidenze — replicò Hollus — o di un progetto deliberato. E c’è dell’altro. Consideriamo l’acqua, per esempio. Ogni forma di vita di cui siamo a conoscenza si è evoluta nell’acqua e necessita di acqua per i processi biologici. Per quanto l’acqua sembri semplice dal punto di vista chimico… solo due atomi d’idrogeno legati a un atomo di ossigeno… in realtà è una sostanza enormemente insolita. Come sai, molte sostanze si contraggono nel raffreddarsi e si espandono nel riscaldarsi. Anche l’acqua si comporta a questo modo, finché non inizia a congelare. Allora ha un comportamento notevole: comincia a espandersi mentre si raffredda, cosicché quando congela davvero è in realtà meno densa che non allo stato liquido. Proprio per questo il ghiaccio galleggia anziché affondare. Siamo così abituati a vedere questo fenomeno che, si tratti di cubetti di ghiaccio in una bevanda o di lastre sugli stagni, non ci pensiamo. Altre sostanze però non si comportano allo stesso modo: l’anidride carbonica congelata, il ghiaccio secco, come dite voi, affonda nell’anidride carbonica liquida; un lingotto di piombo affonda nel piombo fuso.

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