«Preferirei che tu non vedessi dove stiamo andando» spiegò Peter.
Langdon si voltò verso l’amico. «Mi vuoi incappucciare per il viaggio?»
Solomon sorrise. «Il mio segreto. Le mie regole.»
Soffiava un vento freddo fuori dalla sede centrale della CIA a Langley. Nola Kaye aveva i brividi mentre seguiva Rick Parrish, l’esperto di sicurezza informatica, nel cortile centrale illuminato dalla luna.
Dove mi sta portando Rick?
La crisi del video massonico era stata risolta, grazie a Dio, ma Nola si sentiva ancora a disagio. Il file segretato nella partizione del direttore della CIA restava un mistero e la cosa la inquietava. In mattinata avrebbe dovuto fare rapporto a Sato e voleva chiarire tutti gli elementi in suo possesso. Alla fine aveva telefonato a Rick Parrish per chiedergli aiuto. Mentre seguiva il collega verso una qualche destinazione ignota, non riusciva a scacciare dalla mente quelle frasi bizzarre:
Luogo segreto sottoterra dove le… da qualche parte a Washington, DC, le coordinate… scoperto un antico portale che conduceva… l’avvertimento che la piramide comporta pericolose… decifrare questo symbolon inciso perché sveli…
«Siamo d’accordo tutti e due» disse Parrish continuando a camminare «sul fatto che l’hacker che ha lanciato una ricerca di quelle parole chiave stava sicuramente tentando di trovare informazioni sulla piramide massonica.»
È evidente, pensò Nola.
«Ma io ho scoperto che l’hacker si è imbattuto in un aspetto del mistero massonico che non credo si aspettasse.»
«Cosa intendi dire?»
«Tu sai che il direttore della CIA ha creato un forum di discussione interna per i dipendenti dell’Agenzia, in modo che tutti possano scambiarsi idee su ogni tipo di argomento?»
«Certo che lo so.» I forum fornivano al personale dell’Agenzia un luogo sicuro dove chattare online su vari temi e offrivano al direttore una sorta di accesso virtuale al suo staff.
«I forum del direttore sono ospitati nella sua partizione personale, però, per consentire l’accesso a collaboratori di qualsiasi livello di sicurezza, si trovano all’esterno del suo firewall riservato.»
«Dove vuoi arrivare?» domandò Nola mentre svoltavano un angolo nei pressi del bar interno dell’Agenzia.
«In una parola…» Parrish indicò qualcosa nel buio. «A quello.»
Nola alzò lo sguardo. Davanti a loro, dalla parte opposta dello spiazzo, un’imponente scultura metallica luccicava al chiarore della luna.
Nella sede di un’agenzia che vanta più di cinquecento opere d’arte originali, questa scultura, intitolata Kryptos, è di gran lunga la più famosa. Kryptos, in greco "nascosto", è un’opera dell’artista americano James Sanborn, diventata una specie di leggenda all’interno della CIA.
La scultura consiste in un massiccio pannello di rame a forma di S che, posato in verticale sul proprio bordo, fa pensare a una parete metallica ondulata. Sulla superficie sono incisi quasi duemila caratteri… organizzati in un codice sconcertante. Come se tutto ciò non fosse già abbastanza enigmatico, ci sono poi numerosi altri elementi scultorei posizionati con cura nell’area circostante la parete a esse criptografata: lastre di granito sistemate secondo strane angolazioni, una rosa dei venti, un magnete e addirittura un messaggio in codice Morse che fa riferimento a una "lucida memoria" e a "forze dell’ombra". La maggior parte dei fan di Kryptos ritiene che questi pezzi siano indizi per poter decifrare la scultura stessa.
Kryptos è un’opera d’arte… ma è anche un enigma.
Tentare di penetrare il suo segreto era diventata un’ossessione per i criptoanalisti, sia all’interno della CIA sia fuori. Pochi anni prima, finalmente, una parte del codice era stata decifrata e la notizia aveva avuto risonanza nazionale. Nonostante molte parole di Kryptos fossero tuttora un enigma, quelle decodificate erano così bizzarre da rendere la scultura ancora più misteriosa. C’erano riferimenti a luoghi segreti sottoterra, a portali che si aprivano su antiche tombe, a longitudini e latitudini…
Nola ricordava a memoria alcuni frammenti delle parti decifrate: Le informazioni sono state raccolte e trasferite sottoterra in un luogo ignoto… Era totalmente invisibile… com’è possibile… hanno utilizzato il campo magnetico della terra…
Nola non aveva mai prestato grande attenzione alla scultura, né le era mai importato molto che venisse completamente decifrata. In quel momento, però, voleva delle risposte. «Perché mi stai mostrando Kryptos?»
Parrish le rivolse un sorriso da cospiratore e, con un gesto teatrale, estrasse dalla tasca un foglio ripiegato. «Voilà: il misterioso documento segretato che ti preoccupava tanto. Sono riuscito ad accedere al testo completo.»
Nola sobbalzò. «Hai ficcato il naso nella partizione riservata del direttore?»
«No. È quello di cui ti parlavo poco fa. Dai un’occhiata.» Le porse il foglio.
Nola lo aprì e, quando vide l’intestazione ufficiale dell’Agenzia in cima, inclinò sorpresa la testa.
Quel documento non era segretato. Neppure lontanamente.
BACHECA DISCUSSIONE DIPENDENTI: KRYPTOS ARCHIVIO COMPRESSO: FILONE N.2456282.5
Nola si ritrovò a guardare una serie di messaggi che erano stati compressi in un’unica pagina ai fini di una più efficiente archiviazione.
«Il tuo documento con le parole chiave» disse Rick «si riferisce ai vaneggiamenti su Kryptos di qualche fanatico della criptografia.»
Nola scorse il documento e si soffermò su una frase che conteneva una serie familiare di parole chiave.
Jim, la scultura dice che è stato trasferito in un luogo segreto sottoterra dove le informazioni sono nascoste.
«Questo testo proviene dal forum del direttore su Kryptos» spiegò Rick. «Sono anni che è attivo e ci sono letteralmente migliaia di post. Non mi stupirebbe se uno di loro contenesse per caso tutte le parole chiave.»
Nola continuò a far scorrere lo sguardo finché individuò un altro messaggio che conteneva parole chiave.
Anche se Mark ha detto che le indicazioni lat/long puntano da qualche parte a Washington dc le coordinate che ha usato sono sbagliate di un grado: Kryptos sostanzialmente indica se stesso.
Parrish si avvicinò alla scultura e fece scorrere la mano su quel criptico mare di lettere. «Gran parte di questo codice deve essere ancora decifrato e c’è molta gente convinta che il messaggio possa effettivamente collegarsi ad antichi segreti massonici.»
A Nola vennero in mente le dicerie riguardo a un collegamento massoneria /Kryptos, ma di solito tendeva a ignorare le frange di fanatici. Tuttavia, guardando i vari pezzi della scultura disposti nello spiazzo, si rese conto che in effetti si trattava di un codice suddiviso in più parti — un symbolon — esattamente come la piramide massonica.
Strano.
Per un momento le sembrò quasi di intuire che Kryptos fosse una moderna piramide massonica: un codice composto da molti elementi in materiali diversi, ognuno con un proprio ruolo specifico. «Tu credi che in qualche modo Kryptos e la piramide massonica possano nascondere lo stesso segreto?»
«Chi lo sa?» Parrish lanciò un’occhiata frustrata alla scultura. «Dubito che conosceremo mai l’intero messaggio, a meno che qualcuno non convinca il direttore ad aprire la sua cassaforte e a dare una sbirciata alla soluzione.»
Nola annuì. Adesso le stava tornando in mente tutto: al momento dell’installazione di Kryptos, era arrivata una busta sigillata che conteneva la decrittazione completa dei codici della scultura. La soluzione era stata affidata a William Webster, all’epoca direttore della CIA, il quale l’aveva messa al sicuro nella cassaforte del suo ufficio. A quanto si diceva, il documento si trovava ancora lì, passato da un direttore all’altro nel corso degli anni.
Читать дальше