Kate Wilhelm - La casa che uccide
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- Название:La casa che uccide
- Автор:
- Издательство:Mondadori
- Жанр:
- Год:2004
- Город:Milano
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«Ti butto giù dalla sedia se non completi il quadro con i dettagli! La prima domanda è: perché? Sarebbe parso ugualmente un omicidio se Milton fosse stato ritrovato sul balcone con la testa fracassata.»
«L’assassino era troppo vicino alle camere, non ha osato sparare. Per quanto la casa sia ben isolata, avrebbero sentito il colpo di pistola.»
Constance cambiò leggermente posizione, un cambiamento appena percettibile ma che non sfuggì a Charlie. All’inizio era stato lui a insistere perché Constance praticasse l’aikido, e di volta in volta la esortava persino a mostrargli cosa aveva imparato, ma poi era arrivato un giorno in cui la moglie lo aveva guardato amorevolmente e gli aveva detto che forse era meglio se non gli avesse mostrato i nuovi movimenti.
«Milton non era piccolino» si affrettò a dire Charlie. «Siamo giunti tutti alla stessa conclusione, ricordi? Non se ne sarebbe stato lì fermo ad aspettare mentre qualcuno tentava di spingerlo giù dalla scogliera, ma se parliamo di un colpo di pistola allora la situazione è diversa. Non sono state rinvenute bruciature da polvere da sparo, e questo sembrerebbe indicare che il colpo è stato sparato da una certa distanza, in realtà invece l’assassino doveva trovarsi molto vicino. Probabilmente quando troveranno il lenzuolo scopriranno anche le bruciature. Ma la cosa più importante per il nostro assassino era che venisse considerato un omicidio, che ci fosse un’arma a indicare chiaramente l’implicazione di una persona, così che gli altri potessero essere scagionati. Non un altro fatale e misterioso incidente di un uomo precipitato da un balcone o da una scogliera, ma un omicidio compiuto deliberatamente con una pistola.»
Constance stava ancora meditando su queste cose quando Dwight li raggiunse, il volto asciutto, scavato dalle rughe e contratto. «Abbiamo trovato la pistola» disse. «Sotto al materasso di Maddie Elringer. Ieri non c’era.»
«Vuole del caffè?» gli domandò Constance.
Dwight la ignorò e continuò a fissare Charlie con uno sguardo duro. I suoi occhi erano diventati ancora più chiari, quasi incolori. «Comincio a chiedermi se lei non sappia un po’ troppe cose.»
Charlie si strinse nelle spalle e si appoggiò al bancone del bar con aria indolente. «Come mai dice questo, Dwight?»
«È lei che comanda, vero? Ci ha condotto esattamente dove voleva evitando accuratamente di fornirci delle informazioni fino al momento in cui ha reputato opportuno concederne qualcuna. Cos’ha in mente? Sta lavorando solo nell’interesse di quella gente, non è così?»
Charlie rise beffardo. «Be’, lo sa che non sono qui in vacanza, e di sicuro non mi ha assunto lo stato dell’Oregon.»
«Sapeva perfettamente che quella pistola sarebbe stata ritrovata nella stanza della madre di Bruce!»
«Sbagliato, non lo sapevo affatto. Diciamo che sarei stato sorpreso se questo non fosse avvenuto. Bruce è stato incastrato, Dwight.» Il capitano arrossì leggermente, ma prima che potesse intervenire Charlie proseguì: «O è così, oppure Bruce è stato tanto astuto da prendersi gioco di un complotto.» Charlie terminò di esporre la sua ipotesi e inarcò le sopracciglia.
Dwight si rivolse a Constance. «È caldo?»
«Oh, sì.» Constance versò un’altra tazza di caffè per Dwight.
Il capitano si sedette dietro al bancone del bar e fissò Charlie in modo pungente. «D’accordo, sono lo stupido del villaggio, il ruolo mi si addice perfettamente. Mi spieghi.»
«Il problema è che abbiamo a che fare con gente estremamente intelligente che ama i rompicapi, le trappole e le controtrappole. È così che si guadagnano da vivere, risolvendo degli enigmi. Enigmi informatici, ma il principio è lo stesso. Supponiamo che Bruce sia l’assassino e che sia stato abbastanza scaltro da aver intuito in anticipo di essere il principale sospettato a causa del suo ruolo e di ciò che rappresenta. Bruce si adegua alla situazione, comincia la sceneggiala dell’imitazione di Gary e fa in modo che il suo comportamento risulti sempre insulso e sgradevole, ma non gravemente offensivo. Bruce si spinge oltre e costruisce delle prove piuttosto grossolane e dilettantesche come la terra davanti alla sua porta.» Guardò Constance che, nel sentire quelle parole, aveva emesso un leggero rumore espirando o sospirando.
«Ah!» esclamò Constance. «E quello che ho pensato quando ho trovato il computer portatile nel vaso di fiori. Chiunque con un minimo d’intelligenza non avrebbe nascosto il computer in un vaso per poi lasciare in giro delle tracce di terra che portavano proprio alla porta della sua stanza. Non aveva senso, ma poi mi è sfuggito di mente e non ci ho più pensato. Il punto è che quando si esaminano le piante in quel modo non si rovescia nemmeno un granello di terra, come ti ho dimostrato quando ti ho fatto vedere quanto fosse compatta la massa di radici della gardenia.»
«Lo vede?» disse Charlie. «È proprio a cose come queste che mi riferisco. In entrambi i casi, indovinare dove si trovava la pistola era piuttosto facile. Poteva essere stato Bruce a nasconderla, ben sapendo che un bravo avvocato avrebbe smontato la tesi d’accusa degli inquirenti, oppure bisogna ipotizzare che qualcuno stia cercando di incastrarlo. La madre nasconde l’arma del delitto per conto del figlio assassino. Non mi sembra un granché come trovata, è piuttosto maldestra, anche se da un certo punto di vista interessante.»
«Charlie, sappiamo entrambi che a volte anche le persone intelligenti commettono errori terribilmente sciocchi quando si tratta di evitare un’accusa di omicidio di primo grado. Io dico che se ogni indizio è riconducibile alla stessa persona, allora per Dio è tempo di agire!»
«Non lo incrimineranno nemmeno, se lei non riuscirà a provare un coinvolgimento di Bruce nelle altre due morti in maniera un po’ più convincente di quanto abbia fatto finora. È in grado di farlo?»
«No, e lei?»
«Ci sto lavorando. Ancora niente lenzuolo?»
«No. Dove mi suggerisce di andare a cercarlo?»
Charlie sorrise amabilmente. «La spiaggia è grande, l’oceano è vasto. A che ora c’è la prossima bassa marea?»
«Se fosse stato tra quel dannato mucchio di scogli i miei uomini lo avrebbero già trovato.»
«Forse hanno guardato nel mucchio sbagliato.»
Dwight lo fissò stizzito piuttosto a lungo, poi si alzò di scatto e si allontanò.
Una volta soli, Constance disse: «C’era l’alta marea quando Milton è stato ucciso. L’assassino deve aver nascosto il lenzuolo da qualche parte in attesa di gettarlo in mare con la bassa marea, altrimenti l’acqua ritirandosi lo avrebbe portato alla luce. Forse l’ha nascosto in mezzo ai tronchi portati sulla spiaggia dalia corrente. Nessuno avrebbe potuto trovarlo prima che ritornasse a prenderlo.»
«Credo anch’io che sia andata così» disse Charlie. «Probabilmente vi ha avvolto dei sassi per appesantirlo, forse anche il portacenere, e verso l’alba, con la bassa marea, si è spinto fino al punto più estremo degli scogli e ha lanciato il lenzuolo in mare.» Charlie sospirò. «Se lo ha fatto potrebbero non trovarlo mai più, dipende dalle correnti, dalle cavità sul fondo, dalla forza con cui l’ha scagliato, insomma, da un sacco di cose.» Guardò l’ora e vide che era l’una passata. «Ti è venuta fame? Andiamo a vedere che cosa ha preparato Mrs Ramos per pranzo.»
Mrs Ramos era impegnata ad allestire un altro buffet e andava velocemente avanti e indietro passando dalla cucina alla sala da pranzo. «Dieci minuti» disse loro bruscamente.
«Abbiamo il tempo di andare a dare un’altra occhiata alla cella frigorifera» disse Charlie. Uscirono dalla porta sul retro della cucina. Lì di fronte, attraversato lo stretto corridoio, c’era un’altra porta che dava accesso alla stanza definita da Gary "La cantina per i tuberi". Charlie aprì la porta, accese le luci ed entrarono.
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