«Ma lei non lo sa.»
«No, tiro a indovinare.»
«Dove porta la Jeep quando ha bisogno di riparazioni?»
«Da un concessionario di Santa Barbara. Credo.»
«Qualche motivo per portarla a Los Angeles?»
Ramsey alzò le spalle e si accarezzò i baffi. «Può darsi che Greg abbia cambiato meccanico. Forse ha avuto qualche problema con quello di Santa Barbara. Ma perché tutte queste…»
«Ho bisogno di chiarire», si giustificò Petra fingendosi confusa. «Lei non gli ha mai chiesto specificamente di prelevare la Jeep.»
«Specificamente no. Dove vuole arrivare?»
Petra estrasse il taccuino e scarabocchiò qualcosa. «Forse da nessuna parte, signore.» Dopo aver scritto, buttò giù una rapida caricatura di Schick. Lo stupido taglio di capelli le agevolò il compito.
Ramsey la fissava. «Lei pensa che Greg…»
Petra non rispose. Accanto a lei Ron era immobile come una macchina spenta.
«Oh, via», sbuffò Ramsey. «Impossibile. No, qui siamo nel campo delle fantasticherie più assurde…»
«Che rapporti c’erano tra il signor Balch ed Estrella Flores?»
«Ottimi.» Ramsey rise. «Non esageriamo, mi raccomando. Se Greg ha detto che la Jeep aveva bisogno di manutenzione, così è. Queste devono essere le imprese di qualche stravagante psicopatico. Qualcuno che ce l’ha con me e allora se la prende con le persone… che mi stanno vicino.»
«La signora Flores le era vicino?»
«No, non in quel senso… Dico solo che nel mondo ci sono più scervellati che persone normali. Pensi a John Lennon, tutti i fanatici con cui ha a che fare la gente di spettacolo. Ci avete guardato?»
«Guardiamo da tutte le parti», lo rassicurò Petra.
«Conosco qualcuno che può occuparsene, Cart», s’intromise Schick.
Ron non aveva spiccicato verbo. Petra gli lanciò un’occhiata per fargli sapere che aveva carta bianca.
«Magari ha già in mente qualcuno, signor Ramsey?» domandò lui.
«Se ce l’avessi, pensa che non ve l’avrei detto?» Un tono più sostenuto con Ron. «Gesù.»
Petra chiuse il taccuino. «Grazie per averci dato l’autorizzazione a perquisire, signore. Ci risparmierà un sacco di tempo. Se non le dispiace metterlo per scritto…»
Schick abbaiò a comando. «Prima vediamo di precisare i termini.»
«Lasciali lavorare, Larry», lo censurò Ramsey. Si rivolse a Petra. «Qualunque cosa abbiate a trovare, le garantisco che Greg non c’entra niente.»
Schick fece boccuccia e si passò un dito sotto folte ciocche nere. Perché mai un uomo adulto doveva scegliersi un’acconciatura come quella? Per attirare l’attenzione dei giurati? Forse anche la pipa era scenografia.
Realtà, fantasia…
«Le trovo un foglio di carta su cui scrivere, signore», si offrì Petra.
«Un momento, detective», replicò Schick. «Cart, in questo momento sei sconvolto e va a rischio che si approfittino di te. Ho visto che cosa succede nelle perquisizioni. Cose che vengono rotte, cose che scompaiono. Io ti consiglio vivamente di…»
«Che rompano quello che vogliono, Larry. Non me ne frega niente. Come ho detto, potete smantellare la casa.» Guardò Petra. «Le sue sono solo teorie, giusto? Non può credere seriamente che Greg abbia qualcosa a che fare con questa storia.»
«Come minimo», tornò alla carica Schick, «insisto per essere presente alla perquisizione.»
«Benissimo», gli concesse Petra. A Ramsey: «Una cosa ancora. Il comportamento di Greg Balch la sera in cui è stata assassinata Lisa. Quando siete rientrati da Reno…»
«Detective», s’interpose Schick, «ci deve essere un momento migliore per queste domande.»
«Che cosa vuole sapere del suo comportamento?» chiese Ramsey.
«Era diverso dal solito?»
«No. Non gli ho visto fare niente di insolito.»
«Quando siamo venuti a trovarla, la Mercedes non c’era. Dov’era?»
«Che cosa c’entra questo con il comportamento di Greg?»
«Se vuole essere così gentile da rispondere…»
«La Mercedes era dal meccanico», dichiarò Ramsey. Glielo aveva già detto, ma se era indispettito dal sentirselo domandare una seconda volta, non lo diede a vedere. «Con tutti quei giocattoli, c’è sempre qualcosa da sistemare.»
«È stato Greg a portare la Mercedes in officina?» chiese Petra. Ron si era girato a contemplare la casa.
«O l’officina ha mandato qualcuno a prenderla», replicò Ramsey.
«Di che cosa aveva bisogno?»
«Non ne ho idea.»
«Dunque funzionava.»
«Sì, andava benissimo. Forse c’era bisogno di un cambio d’olio di quelli che si fanno regolarmente, non lo so.»
«Di quale officina Mercedes si serve?»
Ramsey si posò un dito sulla bocca. «So che è vicino a casa… ad Agoura, mi pare.» Fece una risatina secca. «Come vede, non partecipo molto alla mia stessa vita.»
Petra gli sorrise. «La seconda volta che sono stata a casa sua, la Mercedes era nella rimessa. Chi ce l’aveva portata?»
«Stessa risposta: o qualcuno dell’officina o Greg. Credo che sia stato Greg, ma che differenza…»
«Che rapporti c’erano fra Greg e Lisa?» domandò Petra, parlando più veloce, a un volume un po’ più alto. Se non fosse stato presente Schick, si sarebbe avvicinata a Ramsey, avrebbe invaso il suo spazio personale, lo avrebbe costretto a un contatto oculare. Ma nonostante l’avvocato, la domanda ebbe un effetto deflagrante e la testa di Ramsey scattò all’indietro.
«Greg e Lisa? Ottimi rapporti… si andava tutti d’accordo.»
«Nessun problema tra loro?»
«No. Non posso credere che sprechi il suo tempo su… Detective Connor, Greg è il mio migliore amico. Siamo cresciuti insieme. Tra lui e Lisa andava a meraviglia. Ma si figuri, era stato lui a presentarmela.»
«Al concorso?»
«Al concorso, sì, ma lui la conosceva già. Erano…» Ramsey s’interruppe.
«Erano che cosa?»
«Stavano insieme. Niente di serio, quindi adesso non si metta a costruirci sopra. Quando io e Lisa abbiamo cominciato a vederci, non si frequentavano più. E Greg non aveva niente da ridire. Altrimenti perché ci avrebbe presentati?»
Già, perché? Un ventaglio di supposizioni si accavallarono nella mente di Petra.
Reginetta di bellezza con un occhio sul mondo dello spettacolo. Convinta, dapprincipio, che Balch fosse un peso massimo di Hollywood. Forse Balch lo lasciava intendere per rimorchiare. Cominciano a frequentarsi, lui getta sul piatto tutte le sue carte false, ma lei gli legge la mano, capisce chi è quello che conta.
Butta a mare la sardina e va per la spigola.
«Si andava tutti d’accordo», ribadì Ramsey, ma la sua voce si era indebolita e aveva preso a pizzicarsi i baffi.
La faccia stilizzata di Schick era tutta adrenalina, ma ancora l’avvocato non si muoveva. Lo stesso valeva per Ron. La sensazione di Petra era che entrambi si stessero dissolvendo, attori di secondo piano tagliati fuori dal riflettore che illuminava lei e Ramsey.
«Va bene, signore», disse. «Grazie dell’aiuto che ci ha dato. Ha per caso la chiave?»
«Ecco qui», le rispose Schick, togliendosi di tasca un mazzo e selezionando una Schlage d’ottone.
Qualcun altro a rispondere per Ramsey, a sbrigare i suoi affari.
Essere una star, anche se non molto luminosa, era un ritorno all’infanzia.
Petra attirò Ron qualche decina di metri più in là, sotto la quercia più grande. «Ho saltato niente?» gli chiese scalciando le ghiande.
«Non direi. Sarebbe interessante sapere se la Mercedes è stata davvero portata dal meccanico. Pensi che possa essere la macchina usata per l’omicidio di Lisa?»
Petra annuì.
«Macchine diverse per omicidi diversi», osservò Ron. «Tanto per tenerci svegli.»
«Balch comincia a puzzare, non trovi?»
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