JAMES CHASE - Piombo e tritolo

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Fenner scosse il capo. «No, non mi piace il suo gioco. E troppo lurido.»

Bugsey si gratto la testa. «Carlos non ne sara contento» disse, a disagio.

«Lascia perdere Carlos» disse Fenner. «Se uno non vuole lavorare, non lavora.»

Bugsey ciondolava la testa. «Come li guadagno questi cinquanta sacchi?» chiese, ansioso.

«E un lavoretto delizioso, senza fatica e senza tante preoccupazioni. Te la ricordi quella bambola sulla "Nancy W"?»

Bugsey si lecco le labbra. «Ti pare che io possa dimenticarla?» disse.

«Che numeri, quella ragazza!»

«E di sopra, nel mio letto, in questo preciso momento.»

Bugsey s'ingozzo con la birra. Il suo faccione da luna piena era decisamente sorpreso.

«Nel tuo letto?» ripete.

Fenner annui. Bugsey era sopraffatto dall'ammirazione. «Dio, chissa quanto ti costa, tenercela.»

Fenner scosse il capo ancora una volta. «Il fatto, Bugsey, e che non riesco a mandarla via.»

Bugsey appoggio pesantemente il bicchiere sul tavolino. «Non scherzi, vero?» disse. «Non puoi mentire su queste cose.»

«No, e davvero in camera mia.»

Bugsey ci penso, poi disse in un sussurro rauco, confidenziale: «Me lo insegni come hai fatto? E una lezione che puo sempre servire.»

Fenner decise che era ora di pensare al lavoro.

«Lasciamo stare i particolari, figliolo» fece. «Qualcuno le ha puntato addosso una rivoltella e le ha strappato un pezzetto di carne. Questo qualcuno potrebbe tornare e tentare di fare un lavoro migliore. Voglio che tu le stia accanto e la protegga.»

«E tu mi daresti cinquanta sacchi per questo?»

Fenner parve sorpreso. «Ma non bastano?»

«Altroche. Lo farei per niente. Magari le piaccio.»

Fenner si alzo in piedi. «Su, vieni, te la presento. Solo, non metterti in testa delle cattive idee. Tu te ne stai seduto fuori dalla porta, capito? Una come quella non perde tempo con la gentaglia, cosi hai detto, te lo ricordi?»

Con la coda tra le gambe, Bugsey segui Fenner in ascensore. Giunti davanti alla porta, Fenner busso ed entro. Glorie stava a letto con un pigiamino di seta rosa, tutto nastri e fronzoli. Fece una risatina, quando Fenner si arresto, fissandola.

«Non e un sogno?» disse. «L'hai scelto tu?»

Fenner scosse il capo. «Ti ho trovato una guardia del corpo. Questo e Bugsey. Restera qua in giro per impedire che gli uomini cattivi ti possano eventualmente fare del male.»

Glorie guardo Bugsey, sorpresa. «Ma lui stesso ha l'aria di un uomo cattivo» esclamo. «Vieni qui, Bugsey, vieni a conoscere una bella signora.»

Bugsey stava sulla soglia imbambolato.

Fenner prese una sedia e la porto nel corridoio, fuori dalla porta. «Bugsey se ne stara seduto, qua fuori, a fare il suo lavoro» disse, scocciato.

«Lo pago per questo.»

Spinse Bugsey fuori dalla stanza e poi fece un cenno alla ragazza. «Ho un lavoretto da sbrigare ora, poi torno da te. Starai buona?» Poi, prima che lei potesse obiettare qualcosa, usci. «Datti da fare» disse a Bugsey «e stai fuori dalla porta. Non sei qui per divertirti. Capito?»

Bugsey scrollo la testa. «Non potrei fare niente con una signora come quella. Dio. Mi da le vertigini.»

Appena fuori dall'albergo, Fenner si chiuse in una cabina telefonica e chiamo la Polizia Federale. Aspetto un po', prima che gli passassero Hosskiss. Questi gli disse: «Siete stato voi a buttare una bomba a mano su uno dei miei battelli?» Era arrabbiato.

«Lasciate stare» rispose Fenner. «Se la sono cercata i vostri ragazzi. Sono un po' arretrati. Carlos invece si e aggiornato. Presto usera anche i gas velenosi.»

Hosskiss bofonchiava, ma Fenner l'interruppe: «Voglio che mi individuiate una grossa berlina nera con tre quattro e due sette nella targa. Potete farmi avere subito questa informazione?»

«E meglio che veniate da me» replico Hosskiss. «Devo parlarvi di un sacco di cose.»

Fenner si guardo alle spalle attraverso il vetro sporco della cabina. «Il gioco si sta facendo pesante per me» disse. «Preferisco non farmi piu vedere da voi. Potremmo fissare un posto dove incontrarci, ma fra un po' di tempo. E allora, per la berlina, cosa potete fare?»

«Restate in linea» rispose il poliziotto.

Fenner si appoggio alla parete della cabina e lesse gli scarabocchi fatti sul legno. Appena Hosskiss riprese la comunicazione, Fenner disse: «Questa citta ha bisogno di una ripulita. Non avete idea delle cose che i ragazzi scrivono in queste cabine…»

Hosskiss taglio corto. «Lasciate perdere. Ho trovato la vostra macchina.

Dovrebbe essere il triciclo di Harry Thayler, vi va?»

Fenner strabuzzo gli occhi. «Si» rispose. «Potrebbe essere.»

«Ce ne sono altri sulla lista, naturalmente, ma mi pare che Thayler sia il piu probabile.»

«Lasciamo stare gli altri. Questo mi basta, per il momento. Statemi a sentire, Hosskiss, se vi consegno Carlos e la sua gente su un piatto d'argento, voi potreste in cambio darmi una mano per il mio lavoro?»

Hosskiss rispose che era d'accordo.

«Voglio tutto quello che sapete su Thayler. E anche su una certa Glorie Leadler, e vedete di trovare anche tutto il possibile su sua sorella, Marian Daley. Poi c'e Noolen, datemi anche la storia della sua vita. Dovreste anche informarvi sul signor Leadler, il marito di Glorie. Poi, quando avrete trovato tutto questo, vorrei anche qualche notizia su Ricciolina Robbins, che lavora alle Pompe Funebri di Usignolo. Vorrei anche sapere come fa Thayler a conoscerla.»

Hosskiss si era scaldato. «Ehi!» esclamo. «E un sacco di lavoro. Prendere tutte quelle informazioni costera un occhio della testa.»

Fenner lo scherni. «A cosa serve la vostra organizzazione, se vi spaventano queste bazzecole? Datemi quanto vi ho chiesto ed io vi daro Carlos e magari regalero anche cinque centoni al vostro club preferito.»

«D'accordo. Me ne occupo io, ma ci vorra tempo» rispose Hosskiss.

«Certo che ci vorra tempo. Significa cominciare dai certificati di nascita e poi via via tutto il resto. Voglio tutto, non soltanto qualche notizia sparsa.»

«Bene, ma statemi a sentire, per questa storia della bomba a mano…» comincio Hosskiss accalorandosi, ma Fenner riappese. Usci dalla cabina, si asciugo le mani col fazzoletto e si avvio in direzione di Duval Street.

Mentre camminava, lavorava col cervello. Cosi era Thayler il padrone della berlina nera. Questo l'insospettiva.

C'era qualcosa di balordo in quella faccenda. Questa Glorie Leadler certo giocava con l'asso nella manica. Magari era in contatto con Carlos. Una bugia, gliel'aveva gia scoperta. Perche non un'altra? Sua sorella aveva detto: "Che ci fa con dodici cinesi?". Che ragione aveva di dirlo, se Glorie non gliene aveva parlato? Se Glorie non aveva scritto quella lettera, e certo non era stata lei, chi era stato allora a scriverla? Evidentemente la lettera doveva essere un trucco per dargli la chiave di tutta la faccenda. Ne veniva di conseguenza che chi l'aveva scritta aveva una gran voglia di farlo venire a Key West. Era la calligrafia di una donna. C'era soltanto un'altra donna, per il momento, implicata nella faccenda, ed era Ricciolina. L'aveva scritta Ricciolina, la lettera? Oppure – l'idea lo fece trasalire talmente che si fermo in mezzo alla strada – era stata Marian stessa a scriverla?

Un ciccione gli ando addosso, gli giro attorno e si allontano, voltando il capo per rimproverarlo. Fenner prese la strada per andare da Usignolo.

Squillo il campanello, mentre apriva la porta. Da dietro la tenda, improvvisamente, apparve Carlos. Un leggero, nauseante odore di marijuana esalava dai suoi abiti, e i suoi occhi sembravano pezzi di ghiaccio sul viso bianchiccio.

Fenner trasali leggermente. «Sei venuto a scegliere la cassa?» chiese garbatamente.

«Tu, che cosa vuoi?» gli chiese Carlos.

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